26 agosto, 2005

Uomini e dèi nella Bibbia

Rispondo ad un gentile visitatore che, leggendo il testo La misera messe dei nuovi messia, è stato colpito dalle mie affermazioni a proposito del saggio di Vittorio Messori, Ipotesi su Gesù, un libercolo che ho letto e più di una volta. Non essendo questa la sede per una trattazione esauriente che risulterebbe noiosa, mi limito a confutare brevemente le obiezioni di Hemlock. In calce indico le fonti per chi voglia approfondire, anzi, conoscere il tema.

  1. L’errore grossolano commesso da Messori e che rischia d’inficiare tutte le argomentazioni successive, è il seguente: gli Ebrei, a differenza di tutti gli altri popoli antichi del Medio Oriente furono monoteisti. Codesta è un’asserzione assolutamente falsa. Osserva giustamente M. Salvatori, Enciclopedia storica, Bologna, 2001, s.v. Ebraismo: L’ebraismo preesilico non fu monoteista. In Israele esistette anche il culto di altri dei. Il dio nazionale, YHWH, godeva solo di un culto particolare, per cui per certi ambienti si può parlare di monolatria: Ancora nel V sec. a.C. la colonia militare ebraica di Elefantina (vicino all’odierna Assuan) riconosceva altre divinità oltre a YHWH. Aggiungo che la Bibbia narra di dei (elohim plurale di eloha) che crearono il cielo e la terra. Elohim va tradotto con dei e non con Dio né le spericolate acrobazie di alcuni teologi potranno mai convincermi del contrario. E’ quindi naturale che gli ebrei si sentissero privilegiati rispetto alle altre religioni e agli altri popoli, notoriamente politeisti, continua Hemlock. No. Gli Ebrei furono ferventi politeisti, tanto è vero che il mago e sacerdote egizio Moses (in egizio significa figlio; vedi ad esempio il nome di molti faraoni Tutmoses, ossia figlio del dio Thot), tentò in ogni modo, ma con scarsi risultati, di convertire i riluttanti Habiru (fuoriusciti, sbandati) ad accettare il culto egizio e monoteista di Aton (nella Bibbia diventa Adonai, uno dei nomi di Dio), risalente alla riforma del faraone eretico Amenofis IV, morto nel 1338 a.C. Lo stesso re Salomone adorava molti numi, anche se riservava un culto particolare a YHWH, che comunque era affiancato ad una paredra. Fondamentalmente, poi, molti popoli antichi, i Greci, gi Indiani, i Sumeri… , di là dalle apparenze, furono monoteisti. Molti poeti e filosofi, infatti, consideravano i vari numi delle manifestazioni di un unico principio divino. Se uno studente sostenesse che gli Ebrei furono sin dai tempi del mitico Abramo, monoteisti, avrebbe sicuramente il debito formativo.
  2. Tra le ingenue e puerili ricostruzioni di Messori rilevo la seguente: ad un certo punto Messori afferma che alcune profezie dell’ Antico Testamento preannunciano la nascita del Messia. In primo luogo, nella lingua ebraica non esisteva il futuro, essendo il sistema verbale, come nell’indoeuropeo, fondato sulla relazione infectum/perfectum, per cui non ha senso attendersi che i profeti predicessero eventi lontani nel tempo. E’ scorretto, poi, adattare certi versetti scritti per riferirsi a situazioni contingenti per lo più di tipo politico, per far credere che la nascita, la vita e la morte di Gesù sia stata preconizzata secoli prima. Non dimentichiamo, infine, che molte traduzioni che consentono di far avverare degli oracoli sono errate. Un esempio tra tanti: il termine ebraico indicante una giovane donna, fu reso, nell’ambito della bibbia dei Settanta, col greco parthenos, vergine. Da qui una serie infinita di travisamenti da cui è immune, però, lo stesso Paolo che, di Gesù dice, ”nato da donna”, non da vergine.
  3. Osserva Hemlock che l’esame dei vangeli è stato condotto, a differenza di quanto fatto dai negazionisti, tenendo conto della mentalità prevalente nella società giudaica del tempo di Gesù. Dissento: se così fosse, Messori si sarebbe accorto almeno che il Quarto vangelo manifesta una mentalità antiebraica tipica di un gentile e non certo di un ebreo. Nel Vangelo attribuito erroneamente a Giovanni, Giudei è quasi sempre sinonimo di nemici di Gesù e della morte sulla croce del Messia sono considerati colpevoli, falsificando la storia, gli Ebrei e non tanto i Romani, veri responsabili invece della condanna capitale e della sua feroce esecuzione. Non è un caso: il Quarto vangelo non fu scritto da un pescatore indotto della Galilea in età più che veneranda, ma, come riconoscono anche alcuni padri della Chiesa che, infatti, si opposero strenuamente ad un inserimento nel canone di questo testo, da Cerinto di Efeso, autore anche dell’Apocalisse.
  4. L’autore del blog dovrebbe poi sapere che le fonti documentarie su Gesù non è che si trovino sugli alberi (vangeli, un breve accenno in “Le Guerre giudaiche” di Flavio Giuseppe e pochissimo altro che adesso non ricordo). Così nota Hemlock. Un altro errore: i Vangeli non sono fonti documentarie storiografiche, bensì prevalentemente letterarie e leggendarie. Quando un allievo studia la classificazione delle fonti, impara a distinguere tra fonti genuine e apocrife, scritte e orali, storiografiche e letterarie etc. Orbene, i Vangeli sono fonti letterarie (i quattro evangelisti sono i quattro drammaturghi che inventarono il personaggio di Cristo, nota Borges), simili a romanzi, per di più parzialmente apocrife, ossia contraffatte. Quello di Messori è un errore metodologico molto grave attinente alla selezione e alla critica delle fonti: i Vangeli si possono pure impiegare per una ricostruzione storiografica, ma considerandoli come palinsesti da studiare in modo critico, facendo scoccare la scintilla di una verità storica. Altrimenti si compie semmai uno studio antropologico sul mito. Occorrono poi elementi di altro tipo, epigrafici, numismatici, archeologici per sopperire all’antistoricità dei Vangeli; se non si reperiscono, allora è meglio avere l’onestà intellettuale di rimanere nel campo delle congetture e non far credere agli sprovveduti lettori che l’arcano è stato svelato. Se uno studente universitario dimostrasse di ignorare la differenza tra storia e leggenda, lo inviterei a prepararsi meglio prima di affrontare l’esame.
  5. Dulcis in fundo, Messori sostiene che, poiché il Cristianesimo (io lo chiamerei religione paolina) è una delle religioni più diffuse nel mondo (solo numericamente, a mio modesto parere), si deve pensare che è pure il credo più vicino alla verità. Inaudito! Incredibile! Il successo e la diffusione di un’ideologia, di una corrente di pensiero, di un credo religioso non implicano la loro giustezza.
  6. Ribadisco perciò le mie valutazioni circa il testo di Messori e deploro la totale mancanza di metodo storiografico dell'autore. Prometto che chiuderò la”finestra” non appena le persone avranno aperto gli occhi, almeno per leggere la Bibbia. Chi sa… potrebbero avere delle sorprese.

Su Mosè, vedi S. Freud, Mosè e il monoteismo, M. Pincherle, Il Mosè proibito; sull’Antico Testamento, vedi http://www.alexamenos.it/ Sui Vangeli D. Donnini, Nuove ipotesi su Gesù; Id. Cristo, una vicenda storica da riscoprire; http://www.nostraterra.it/

Altre letture utili: U. Ranke Heinemann, Così non sia, R. Lane Fox, Verità e invenzione nella Bibbia.

2 commenti:

  1. ZRET...MI SPIACE DELUDERTI...MA L'EBRAICO NON è UN'OPINIONE....

    ELOHIM SIGNIFICA TANTO DIO CHE DEI...
    QUANDO IL VERBO CHE LO ACCOMPAGNA è SINGOLARE, è un PLURALIA MAJESTATIS....

    GLI ELOHIM APPAIONO SOLO NEI SALMI E SPESSO IL SALMISTA CHIEDE L'AIUTO DI ELOHIM CONTRO GLI ELOHIM

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  2. Il pluralis maiestatis risale all'alto Medioevo.

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