08 settembre, 2006

Microprocessori e macroinganni


Plurimae leges in re publica corruptissima (Tacito)

Dilagano, soprattutto nell’Impero di USAtana, i sistemi di riconoscimento personale attraverso microprocessori sottocutanei, apparecchiature per la lettura dell’iride e marchingegni diabolici simili: sono strumenti atti a controllare le persone, ma diffusi con il pretesto di rendere certe operazioni più semplici e rapide, come l’acquisto di prodotti, il consumo di pasti nelle mense, le diagnosi sanitarie e la conseguente somministrazione di farmaci…

Nel Brutto paese molti istituti scolastici hanno introdotto un metodo di verifica di assenze e ritardi degli allievi, tramite l’invio di messaggi telefonici ai genitori di studenti non puntuali o che marinano la scuola. L’iniziativa è quanto di più abominevole e mostruoso mente “umana” possa concepire, nell’ambito di una società sempre più orwelliana. I genitori che sanno educare i loro figli insegnano loro a rispettare le norme sensate e talvolta anche a trasgredire. La legge è fatta per l’uomo e non l’uomo per la legge. Non è poi un così grave misfatto marinare una tantum la scuola: da certe esperienze s’impara sempre qualcosa. Sempre meglio una mattinata trascorsa sul lungomare, gettando uno sguardo alla spiaggia deserta nella stagione invernale, che seguire un’ora di lezione in cui tentano di convincerti che le scie chimiche sono normali scie di condensazione o anche ad ascoltare il docente di religioprigione cattolica il quale ti inculca l’aberrante bipensiero, raccontando la fiaba con protagonista tale uomo-dio (sic) nato contemporaneamente a Betlemme ed a Nazareth.

I genitori dovrebbero imparare ad amare veramente i figli, capendo, come dice Gibran, che i loro figli non sono i loro figli. Certe madri, invece, di far uscire bambini e ragazzi imbacuccati, per timore del nemico numero uno, il freddo, dovrebbero chiedersi perché gli adolescenti di oggi sono quasi sempre malati: ogni tanto queste donne apprensive ed iperprotettive dovrebbero guardare il cielo e, resesi conto di quanti e quali letiferi veleni sono sparsi dai velivoli impegnati nell’operazione “scie mortali”, decidersi una buona volta a protestare e ad agire contro il genocidio occulto. Altro che SMS per accertare la presenza degli studenti a scuola, altro che la patetica educazione alla “salute”, altro che i consigli ipocriti e paternalistici del ministro delle patologie!

Che almeno il corpo sia sano, visto che ormai la mente, grazie a questi scellerati al potere, è del tutto insana.

4 commenti:

  1. Il problema scie chimiche sta assumendo proporzioni sempre maggiori ogni giorno che passa e ciò che è peggio è che sono pochi quelli che se ne accorgono, e tutte le problematiche ad esso connesse (malattie in primis) non dovrebbero essere affatto sottovalutate: dopotutto verrebbe facile de pensare che un tempo di sicuro non c'erano allergie (o per lo meno con un'incidenza decisamente minore rispetto a oggi) mentre oggi sempre più gente è costretta a lottarvi contro. Di chi è la colpa? Molto spesso (in modo particolare al tramonto) noto che il cielo è attraversato da scie enormi e che velano il cielo per ore e ore. Mi chiedo: ma come fa la gente a non accorgersene?

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  2. Hai perfettamente ragione. Come fa la gente a non accorgersene? Sarà la televisione, lo sport o che cos'altro? Grazie del tuo contributo.

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  3. Nemmeno a farlo apposta questa sera ho scattato alcune foto che mostrano come ci sia veramente qualcosa che non va sopra di noi (le trovate qui http://ilnautilus.blogspot.com/ ) davvero non so che dire

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  4. Quei panorami e molto peggio ancora, sono purtroppo una consuetudine da 400 e rotti giorni, dalle mie parti. Che il diavolo se li porti, piloti mercenari portatori di morte.

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