22 marzo, 2007

Gli U.F.O. di Alessandro Magno (articolo di Russ Crawford)

Ho tradotto un articolo dello studioso di Clipeologia, Russ Crawford. Volevo dedicare questo breve studio all’amico Menphis, appassionato, come me, di misteri oltre che persona squisita, intelligente e sensibile.

Il più noto episodio che si riferisce ad un incontro di Alessandro Magno con gli U.F.O. risale al 329 a.C. Alessandro aveva deciso di invadere l’India e stava accingendosi a guadare il fiume Indo per assalire l’esercito di Poro, quando “scintillanti scudi d’argento” piombarono giù e sorvolarono più volte il campo di battaglia.

Questi “baluginanti scudi d’argento” spaventarono i cavalli che fuggirono precipitosamente. Ebbero un effetto simile sui destrieri e gli elefanti dei nemici, così che è difficile accertarsi da che parte gli U.F.O. stessero. Comunque, nonostante l’esito positivo della battaglia, Alessandro decise di non procedere oltre.

Sette anni prima Alessandro si era confrontato con la sfida più grande della sua carriera militare. Nel suo progetto di conquistare l’Impero persiano, egli comprese che era necessario espugnare la città di Tiro col fine di evitare che i Persiani ne usassero il porto per schierare una flotta contro il suo esercito.

La città di Tiro era stata distrutta e ricostruita ad una certa distanza dal luogo originario su un’isola un po’ discosta dal litorale. Poiché il figlio di Filippo II non aveva una flotta potente, decise di usare i ruderi della vecchia Tiro per costruire una strada rialzata che consentisse di arrivare alla Tiro nuova.

Questa operazione richiese ad Alessandro sei mesi ma, quando fu completata e le sue truppe sferrarono l’attacco, esse furono facilmente rintuzzate, poiché le mura erano troppo alte per essere scalate velocemente e troppo spesse per essere abbattute. Non solo, la strada rialzata era troppo stretta per consentire di sferrare un attacco massiccio per sopraffare il nemico e per scalare le mura.

Non fu un problema solo per Alessandro, ma apparentemente anche per Dio. Sia il profeta Ezechiele sia il profeta Isaia (Ez. 27 e 28; Is. 23) avevano parlato di una maledizione di Tiro e della sua distruzione. Come poté Alessandro ottenere il suo scopo? Come poté Dio assicurarsi che la sua volontà si adempisse?

Alcuni storici raccontano che durante un attacco alla città, un disco volante sparò un raggio di luce contro una parte delle mura: il settore del bastione successivamente crollò. Gli uomini di Alessandro penetrarono attraverso la breccia e conquistarono la città.

Da notare che anche gli storici tirii, ossia della medesima nazionalità degli sconfitti, riportano la stessa causa per indicare la caduta della loro città. Di solito, i motivi addotti per spiegare una sconfitta sono diversi, se si considera la versione dei vinti e quella dei vincitori.

Prima di lanciare l’offensiva finale contro l’Impero persiano, Alessandro interpellò l’oracolo di Siwah, oasi del deserto egiziano. Il generale macedone aveva, con pochi uomini, attraversato il deserto, ma non tenne conto delle difficoltà dell’impresa così che si trovò senz’acqua e con il rischio di morire di sete.


Quasi miracolosamente, si scatenò un improvviso temporale che fornì l’acqua necessaria per terminare il viaggio sino a Siwah. Nessuno storico cita dischi volanti, ma l’episodio ricorda le strane “nuvole” spesso descritte nella Bibbia.


Leggi qui l'articolo originale.

7 commenti:

  1. è importante proprio ricordare che il fenomeno ufo (comunque non tra i meglio accertati, nonostante le numerose testimonianze) non sia un elemento solo dei nostri giorni ma abbia radici ben più profonde.

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  2. Concordo. Se è vero che alcuni sostennero Alessandro Magno (Magno?), che cosa dobbiano pensare? Plutarco ricorda che il Macedone nacque da un connubio tra la madre Olimpia ed un... serpente. Saranno solo leggende? Ciao

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  3. La storia è sempre stata manipolata. Gli episodi raccontati, lo dimostrano.

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  4. Alessandro per conquistare la città fece costruire un ponte per arrivare alla vicina isola.Poi usava delle torri fatti in legno,dove i soldati erano protetti,lanciavano una pioggia di freccie dentro la città,nel frattempo giù in basso dei soldati con gli arieti picchivano sulle mura fino a quando non si creò una crepa e così riuscirono ad entrare.Ciao ecco la spiegazione in modo breve ciaoeshcm

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  5. Mi spiace ma ti sbagli, Capitano Nemo, il fenomeno Ufo è fra i più documentati ed acclarati che ci siano. Al limite sappiamo infinitamente meno sulla Prima Guerra del Golfo sulla quale non esistono praticamente filmati. Se non ci fossero stati dei 'side effects' come le strane sindromi che hanno colpito i reduci, qualcuno potrebbe anche azzardarsi a dire che tale guerra non è mai avvenuta.

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  6. ho da poco scoperto che Bill Clinton, nel 1999, ha firmato l' "Executive Order 13112", un ordine di sicurezza nazionale, in relazione alla "violazione dei cieli da parte di specie aliene invasive" (Federal Register/Vol. 64, No. 25/Monday, February 8, 1999/Presidential Documents, pagine 6183-6185)
    come interpretare tutto questo? Come una prova della loro esistenza o come un piano per il dominio globale già citato?(progetto 'Iron Mountains')

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  7. Ciao Bacab, è prezioso il tuo intervento, poiché dimostra che il Progetto Bluebeam potrebbe essere vero. Ho espresso la mia opinione in proposito in L'ipotesi monopolare come arma della sinarchia. In breve, se esiste una civiltà aliena benevola, essa sarà demonizzata, per coagulare il consenso della popolazione attorno al governo unico mondiale. Ciao

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