16 gennaio, 2009

Nightmare

Nel pubblicare questa riflessione, raccomando la lettura dell'articolo correlato Desperation, un testo tagliente ed accorato che ben si incastra a questo Nightmare.

"Il mattino ha l'oro in bocca", si soleva ripetere un tempo. Oggi ci si sveglia e lo scenario più che aureo è ferrigno: già all'alba il cielo appare in tutto il suo livido orrore con nebbie simili a sudari, arcobaleni improbabili, tentacoli chimici. Le nuvole naturali sono scomparse e non solo le nuvole. Non è un bell'inizio di giornata che si concluderà, dopo ore snervanti e sterili, davanti ad uno schermo tombale che esibisce l'infinita stupidità del volgo.

Schegge di voci e di suoni: radio e televisori lasciano echeggiare grida lancinanti dai teatri di guerra, proclami politici, inni alla "sicurezza". In questo mondo, divenuto un po' alla volta, un incubo, il silenzio dell'indifferenza ci assorda ed il clamore delle menzogne ripetute dai media ci spinge ad un'indignazione forse impotente, ma salutare.

Sommersi da una marea di volgarità, annaspando tra crisi, conflitti, stragi, malattie vecchie e nuove, disastri innaturali, vessazioni, storture e brutture, come credere ancora in una svolta? Come credere? Siamo abituati a vedere oltre il visibile ed ancora speriamo, ma a volte siamo presi dallo scoramento: quali mostri dovremo ancora affrontare, prima di vedere il Leviatano caracollare e schiantarsi al suolo, prima di vedere i suoi fautori mostrare il loro volto inteschiato, cadute le maschere?

Viviamo in un guazzabuglio infernale, in una società in cui anche un semplice respiro alimenta il sistema, invece di contribuire ad indebolirlo. Questo ci rende ancora più insofferenti, prigionieri di una lacerante contraddizione. Ancora più della sanguinaria violenza delle istituzioni, detestiamo la loro intollerabile ipocrisia. Non sono solo offese la dignità e la libertà, ma soprattutto è il buon gusto ad essere oltraggiato dai laidi spettacoli cui siamo costretti ad assistere.

Viviamo un incubo e non sappiamo quando ci sveglieremo. Meglio sprofondare nel nulla di un sonno senza sogni, piuttosto che pensare anche solo per un istante che l’intero futuro sia simile al presente o addirittura peggiore.

Articolo correlato: Godelpas, Desperation, 2008




APOCALISSI ALIENE: il libro
TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale

Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum

29 commenti:

  1. Ciao Zret
    Volevo chiederti una cosa.
    Anche io condivido con te spesso lo stesso senso di disperazione e scoramento.
    Anche io spesso trovo difficile parlare a gente che non ha voglia di capire perchè impegnata in chissà cosa di più interessante..
    ma mi chiedo se c'è un'alternativa a questa disperazione consapevole.
    Tu, oltre a cercare di diffondere consapevolezza su internet, che per forza di cose sarà letta solo da chi ha voglia di alzare le antenne, credi che sia possibile un movimento reale di gruppo che agisca ad esempio per strada e promuova la consapevolezza sganciata da qualsiasi ideologia o controllo dall'alto.
    non credi a volte che il tuo lavoro su internet sia tutto fiato sprecato ( per carità prezioso per quella minoranza che apprezza i tuoi post)?

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  2. Federico, ho provato in mille modi, ma con risultati assai scarsi. Il problema è il seguente: la gente non vede e non vuole vedere; è contenta di sudare per un sistema che la avvelena e la schiavizza. Tenterò ancora, ma, alla fine credo sia meglio manzonianamente affidarsi in Chi sa quel che fa.

    Ciao e grazie.

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  3. Lo so.
    Il problema è che non riuscirò mai a sentirmi libero finchè non lo saranno gli altri.
    La mia libertà dipende dalla libertà degli altri.
    La mia salute dipende dal fatto che gli altri si rendano conto che c'è qualcosa che ci provoca malattia.
    La mancanza della libertà e le ferite di una vita in questa prigione Occidentale delle anime mi rendono insofferente. Mi accorgo che raschiando l'anima nell'asfalto sono caduto spesso nell'errore. E' difficile curare se stessi da soli quando si è coscienti dei propri limiti. Ci vuole molta umiltà. E si brancola nel buio.
    E molto spesso ho anche capito che non posso elevarmi dentro una prigione dove i miei amici sono i miei secondini.
    Sono connesso con il mio ambiente, per difendere me stesso non devo esprimere me stesso altrimenti infrango qualche dogma, critico troppo la piramide, divento troppo "noioso", sono distruttivo contro il leader del gruppo ecc. ecc.
    Mi raccontano che chi ha osato troppo è semplicemente stato "suicidato".
    Questo spirito maligno che governa il mondo si nutre del nostro dolore come dice Icke? E' questa la sua ragion d'essere?
    Ma chi ha creato questo mondo maligno con queste anime maligne?
    La coscenza universale per evolversi deve provare tutto lo spettro di emozioni?
    Ma che senso ha questa crescità? Perchè l'universo ha creato una coscenza che deve evolversi? Non l'ho mica deciso io? Io da questo gioco cosmico voglio scendere, mi sembra una scemenza che procura danni e sofferenza a chiunque in prospettiva di una ipotetica illuminazioe.
    A volte mi immagino ad essere una mucca intelligente che si pone delle domande sul perchè il suo latte viene sembre succhiato da qualche entità aliena privandola di nutrimento prezioso per la sua prole. O mi immagino chiuso all'interno di una fattoria campo di concentramento prima della macellazione che mi trasformerà in una salsiccia. se sono particolarmente intelligente elaborerò delle teorie secondo cui le mucche sono preda di uno spirito maligno che le ha asservite e la via della liberazione sarà la consapevolezza. Poi se sono geniale dirò che è tutto un gioco cosmico di evoluzione delle anime in cui ogni mucca incarnata per crescere dovrà provare tutto lo spettro di emozioni ecc. ecc..Intanto non mi sarò accorto della cosa più banale...la mia specie "serve" a sfamare qualcuno che dell'evoluzione cosmica non gliene frega nulla.
    Oppure la mia specie è solo un esperimento di qualcuno, siamo banalmente cavie; oppure il nostro universo sconfinato stà perso tra le molecole in un bicchiere d'acqua di un'altro universo.
    Mi chiedo quando sarà possibile che tutto questo finisca, per la mia libertà
    Mi chiedo quando sarà possibile che tutto questo finisca, per la mia libertà

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  4. Il sonno profondo o senza sogni, che tu invochi tanto spesso, corrisponde effettivamente allo stato di Identità Suprema ( come lo chiama il Sufismo ) ovvero allo stato in cui il dormiente si identifica con l'Assoluto o Brahman. In tale stato l'io empirico scompare ed il dormiente si fonde con il Principio metafisico impersonale. Solo che noi, al risveglio, non ne abbiamo più il ricordo.

    Hai ragione: si tratta della realizzazione ultima e più agognata da parte degli asceti, meta verso la quale ci protendiamo il più delle volte inconsapevolmente.
    Ma anche lo stato immaginativo corrispondente all'attività ideoplastica od onirica della psiche non appare poi tanto disprezzabile. Può ovviamente corrispondere quest'ultima ad un coacervo di situazioni e sensazioni frustranti nonostante queste appartengano alla dimensione del sogno, ma tale attività si rivela talora piacevole, appagante anche perchè è durante tale fase che ricarichiamo il bagaglio energetico indispensabile per tirare avanti il giorno dopo.

    Di quello che pensano o comprendono gli altri ci deve interessare poco o punto. Per qual motivo allora scriviamo di qua o di là? Ma semplicemente per obbedire al nostro 'daimon' che ci impone di farlo anche se non sappiamo bene il perchè. I nostri discorsi andranno a toccare le corde intime di qualcuno? Può darsi, ma ciò non ci deve interessare più di tanto.

    Le Religioni monoteiste ed il Buddhismo hanno avuto durante la loro storia la bizzarra idea di fare proseliti, di costringere cioè gli altri ad adottare convinzioni e credenze che non gli appartenevano. Per quanto mi riguarda, detesto l'attitudine missionaria poichè, se uno vuol capire, la Verità è lì davanti a lui ed essa per giunta brilla di luce propria.
    Ma se questi non vuole o preferisce non capire è liberissimo di farlo. Uno straccio di libero arbitrio viene pur sempre concesso a tutti.

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  5. Federico, le domande (senza risposta) che ti poni tu sono quelle che si pongono molti di noi. Come scrissi in Reincarnazione, non vedo né l'esigenza né il senso di un'evoluzione, se il tempo non esiste e se l'universo, in quanto creazione o emanazione di Dio, è già di per sé perfetto. Allora, come ho scritto in Virus et veritas (seconda parte non ancora pubblicata), qualcosa non quadra, qualcosa è sfuggito e nel cosmo si è infiltrato il Male(non il male). E' forse un virus, un bug del programma e forse... non so. Certamente la Terra è la calamita del Male e non oso affermare che è tutto perfetto così com'è, perché non solo non è vero, ma è offensivo per chi soffre.

    Ciao e grazie.

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  6. Posso dire solo che...

    QUESTO MONDO INFAME MI FA ESSERE SEMPRE PIU' INCAZZATO.

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  7. La cosa che mi fa piu' incazzare è l'inconsaevolezza che permea lo stato coscienziale delle persone,anche,purtroppo,quelle che mi stanno piu' vicino.Quando cerco di esprimere le mie idee,anche nel modo piu' pacato possibile, vengo preso per arrogante o visionario o cospirazionista,quindi per me,per ora,l'unica soluzione possibile è chiudersi a riccio su argomenti che riguardano l'uomo e l'universo che lo circonda,mimetizzandosi il piu' possibile con gli altri,aspettando solo il momento per gridare quel poco di verita' che ho raggiunto.L'unico rammarico è :ce la faranno anche solo i miei figli a vedere un mondo migliore?

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  8. clap clap...che post...io mi ritrovo nelle cose che dice zret e voi tutti, ma si è veramente in pochi. sono tutti ipnotizzati, in trance. ho provato di recente a far notare il curioso sfondo nel telegiornale di raiuno, oltre ad invitare ripetutamente ad osservare il cielo. mi hanno tutti guardato interdetti e silenziosi.

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  9. a Paolo
    Di quello che pensano gli altri può anche importarci poco ma rimaniamo soli in un mondo folle dove le azioni degli altri distruggono e manipolano il nostro fisico e la nostra anima.
    I privilegiati sofferenti ancora in vita ci riflettono su. Gli sconfitti no.
    Sono d'accordo che non va imposto nulla agli altri contro la loro volontà, e mi rendo anche conto che nemmeno a me stesso voglio imporre una verità che sarebbe una dittatura su me stesso. Mi rendo conto di brancolare nel buio, mi rendo conto che chi mi vorrebbe svegliare è un secondino più colto e furbo spesso di chi invece mi manda a quel paese semplicemente perchè lui ha altro da fare e non ha voglia di parlare con paranoici...allora come se ne esce da questo labirinto?
    Se altri non si pongono certi problemi in due o tre gatti inseguiti non si riescono a fermare ne scie chimiche ne ogm ne armi elettromagnetiche, e non potremmo nemmeno rifugiarci in una bolla esterna spaziotemporale.
    Se sono solo due o tre gatti inseguiti a volere la libertà di certo non la troveranno da soli, a meno che non ci si autoilluda di averla raggiunta. Ma di certo un'altra verità è che non potranno imporla agli altri.
    A queste domande non riesco a darmi risposta e questo mondo mi sembra solo un inganno perpetrato da qualche mente maligna oppure un esperimento di qualche altra entità oppure semplicemente un incidente

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  10. @ Federico

    Capisco il tuo sgomento e la sensazione di smarrimento di fronte ad una situazione che ci circonda davvero incresciosa o addirittura bestiale. Penso tu sia giovane; ti trovi al momento in un labirinto esistenziale un pò come tutti quanti noi, chi più chi meno.

    Io che ormai tanto giovane più non sono poichè mi trovo a poche lunghezze dalla sessantina mi permetto di darti un consiglio: datti una calmata, rientra in te stesso, rilassati spesso e cerca di non pensare a nulla. Trovare una via d'uscita a tale situazione non spetta a noi e Qualcuno senz'altro lo farà per noi.

    Non pensare troppo al prossimo, tu non hai ancora raggiunto lo stato di Bodhisattva e pertanto non sei tenuto a preoccuparti che gli altri entrino nel Nirvana insieme a te.

    Pensa prima di tutto a te stesso.

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  11. A proposito di incubi segnalo il seguente video, tanto per non dimenticare con chi abbiamo a che fare: ( è questa la civiltà occidentale da difendere contro il terrorismo così cara a tipi come Gianfranco Fini e Maurizio Gasparri?)

    http://www.youtube.com/watch?feature=related&v=yqcba449Bt8

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  12. «Stattene qui seduto, e contempla le terre in cui male e disperazione piomberanno sopra coloro che tu ami. Hai osato farti beffe di me e mettere in dubbio il potere di Melkor, Signore dei destini di Arda. Per tale ragione, ora vedrai con i miei occhi e udrai con le mie orecchie; e non ti muoverai di qui, finché tutto non sia compiuto giungendo a triste fine».

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  13. Ho capito quello che vuoi dire Paolo ma il problema, come accennavo nel post, è che io da solo non riesco a pensare a me stesso.
    Per essere più chiaro, oggi non è come ai tempi di buddha in cui una persona non ascoltata dai suoi pari poteva rifugiarsi in un bosco, godere delle bellezze della natura o elevarsi nella pace dei sensi.
    Oggi viviamo in un mondo "completamente manipolato e degradato".
    l'ambiente naturale è distrutto, l'ambiente intellettuale manipola le persone, il cibo che mangiamo ci fa ammalare. A me non interessa che gli altri raggiungano il Nirvana. Detta dal punto di vista prettamente egoistico a me interessa che gli altri si pongano dei problemi che mi pongo io perchè mi rendo conto che da solo non riesco a combatterli, e non ci riuscirete nemmeno voi.
    io non so dove vivi tu. Forse vivi in un paradiso terrestre fuori dallo spazio e dal tempo. ma se tu vivessi a 10 metri da una discarica di rifiuti tossici non ti muoveresti per denunciare con tutti i mezzi la cosa? Non arriveresti a comprendere che tu da solo non puoi fare assolutamente nulla. Che tu hai bisogno che gli altri si pongano delle domande senza tu volere imporre delle risposte? Non vorresti che le cose che ti fanno male assurgano a dibattito di quartiere?
    Nel momento che mi arrendo tradisco prima di tutto me stesso e il mio benessere.
    Vorrei dirti una cosa se permetti: anche se sono più giovane di te non per questo accetto una inferiorita solo per l'età biologica. Il "daimon" non ha età biologica. Guarda l'età media di chi ci governa. Io dovrei rispettare costoro perchè nella vita hanno visto ed esperito più cose di me?
    E da queste cose che hanno visto e fatto che esperienza ne hanno ricavato?
    Lo so che è difficilissimo in una società completamente manipolata cercare di creare consapevolezza su temi scomodi, lo so forse che non si riuscirà mai perchè va così da millenni. Per chi crede pensa che ci siano dei "superiori sconosciuti" che proteggeranno il nostro cammino. Ma intanto questi superiori permettono morte e distruzione e mi lasciano solo a combattere con chi mi fa del male tutti i giorni.
    A me questi superiori non sono proprio così simpatici come a te che lasci fare tutto a loro.
    Io vivo nella merda come faccio a svuotare la mia mente in tale situazione?
    Io credo che non ci sia soluzione e in questo forse sono anche più consapevole e disilluso di chi pensa a superiori sconosciuti.
    l'unica vana illusione che mi rimane è quella che con le mie parole possa fare breccia su qualche anima confusa in crisi come me.
    Io penso che il "daimon" ci imponga, come dici tu, di scrivere delle cose. ma se le cose che scriviamo, le scriviamo solo per noi stessi, rimangono delle seghe mentali. la speranza è toccare qualcuno, almeno l'ultima a vana speranza. Perchè se non tocco nessuno non mi salverò nemmeno io. anche se a volte penso proprio che finirà così

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  14. Federico, Paolo, Stendec..., come trovare una risposta che sia soddisfacente? Come spesso ho scritto, i tempi sono cambiati: una volta era possibile ritirarsi in un eremo, lontani dal mondo e dalla folle folla. Oggi, invece, fin nel più sperduto angolo del pianeta, possiamo essere individuati da un occhiuto satellite, ma in fondo non è neppure questo il problema, ma la sensazione che qualcosa si sia rotto (Federico lo chiama "incidente"; io l'ho definito "cedimento ontologico", "slittamento", "frattura"). Insomma, pare che, mentre il male abbia un suo ruolo, il MALE sia eccessivo, debordante, una superfetazione, un pezzo che non riusciamo in nessun modo ad incastrare.

    Pur non essendo giovane, sono tormentato da dubbi e non sono così sicuro che tutto si sistemerà. Poi guardo indietro e non accetto quello che è accaduto. Lo so: non sono saggio né voglio esserlo. Preferisco protestare contro l'ingiustizia dell'essere che tacere.

    Federico, si scrive per obbedire al proprio daìmon, ma anche per tentare di scalfire la superficie granitica della realtà: tutto è vano e tutto è utile. Sapere che non siamo i soli a porre le domande essenziali è già di grande aiuto. Poi le domande resteranno lì, come ganci che appesi al cosmo e forse nessuno sa la vera risposta, perché non si può giustificare un errore (anche in senso etimologico), per quanto meraviglioso.

    Ciao a tutti.

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  15. Se uno si limita a non fare parte del sistema, a non obbedirgli e a perendere coscenza di ciò che gli accade intorno ha già fatto molto, si è già ribellato.
    Liberare gli altri dalla loro prigionia mentale è impossibile, il massimo che possiamo fare è far notare quel che pensiamo, niente di più. Altrimrnti ci riduremmo come quelli che vogliono esportare la democrazia (che qualcuno chiamerebbe demonocrazia), non si può, uno la libertà se la deve conquistare da solo, altrimenti non è più libertà.

    Certo, bisognerebbe essere più audaci è colpire il sistema il modo diretto, ma pare impossibile, troppo difficile... mi fermo, mi sto spingendo troppo, sarà per un'altra volta.

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  16. Aspettiamo che Qualcuno o qualcuno disintegri il sistema in modo che non ne rimanga più pietra su pietra.

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  17. E chi vuoi aspettare? Se da soli non si può combinare nulla, se in gruppo si finisce disintegrati, se da soli mmolto abili si fisnisce disintegrati... non vedo molte vie di uscita.

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  18. Naturalmente si può restare lungo la sponda del fiume, attendendo che passi il cadavere del proprio nemico, ma qui si vedono passare solo cadaveri di innocenti ed aerei chimici...

    Aspettiamo...

    Grazie Paolo, per il video.

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  19. ...tra un pò anche il nostro di cadavere caro Zret e per morte "naturale"...

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  20. La morte è di questo mondo e morire è una forma per esprimere la proprio libertà.

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  21. Ciao Zret!
    Despernation...!Noi non possiamo cambiare niente,saranno gli eventi che cambieranno la massa.Le persone in questa società sono capaci di cambiare solo canale TV.Noi possiamo provare a risvegliare gli individui ma sai già come va a finire.Noi possiamo cambiare solamente noi stessi e come abbiamo fatto fino adesso,divulgare l'intima manifestazione dell'amore e di quello che sentiamo nel nostro profondo.Dobbiamo essere pronti e lucidi quando arriverà il prossimo inganno.
    Ciao!

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  22. Forse gli eventi schiacceranno la massa. Non so se potranno cambiarla. I prossimi inganni saranno letali? Spero di no.

    Ciao!

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  23. Almeno si darebbe un taglio a questa lunga agonia.

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  24. ...INTANTO...
    AUGURI!........
    ...di Buon Compleanno!

    RispondiElimina
  25. Per traghettatore:

    Non ti ha ancora risposto perché non ha ancora letto la posta.

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  26. Caro Federico, mi sono permesso di replicare alle tue considerazioni non perchè mi consideri più furbo o più intelligente o più vecchio ma semplicemente per il fatto che credo di aver attraversato i tuo stati d'animo molto prima di te.

    Non mi trovo del tutto d'accordo quando dici che il 'dàimon' non ha età. E' vero che un corpo giovanissimo può albergare un 'dàimon' molto antico. I Maestri spirituali affermano però che non tutte le anime che si incarnano hanno la stessa età. Ve ne sono di quelle he si sono affacciate alla Manifestazione moltissimo tempo fa e ve ne sono invece di quelle molto giovani ed inesperte.

    Ad ogni modo il trovare una via d'uscita al proprio labirinto interiore è compito del singolo. Gli altri possono dare al massimo dei consigli, ammesso che vengano accettati.
    Nessuno eccetto il proprio Sè può in definitiva fornire delle risposte.

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  27. x Paolo

    Chi ti ha detto che è poco che mi pongo queste domande?
    I problemi accennati nel mio post sono alquanto complessi e ritengo di non essermi dato ancora una risposta. E penso che non se la siano data nemmeno molti di quelli che da decenni si interrogano su tali problemi.
    Le mie domande rimangono con un punto interrogativo.
    Mi rendo conto di avere scalfito solo l'apparenza delle cose, il che è già un bel risultato.
    Mi permetto di rimarcare il quello che penso.
    penso che per alcuni sia un lusso sedersi e fare il saggio mentre il mondo brucia.
    E' un lusso per coloro che se lo possono permettere.
    Chi non se lo può permettere deve combattere tutti i giorni contro lo sfruttamento, l'ingiustizia, l'abuso, la violenza , le bombe, le mitragliatrici...quale sia il comportamento più saggio da adottare quando ci si trova in tali situazioni io più che a Buddha lo chiederei ad un bambino palestinese.
    In definitiva ognuno ha la propria esperienza in questa vita terrena e si comporta come meglio crede di avere imparato.
    Nessuno, come tu dici, eccetto la propria coscenza, per chi ce l'ha , puù fornire delle risposte

    RispondiElimina

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