07 ottobre, 2009

Caduta

Pubblico qualche nota frammentaria e desultoria su un tema che ho già sfiorato in altri testi. Non ho la pretesa di dispensare su un soggetto tanto spinoso alcuna verità: intendo solo, in maniera più aforistica che sistematica, tentare di chiarire, in primo luogo a me stesso, quale potrebbe essere la genesi dell’errore.

Molti pensatori si sono interrogati sulla causa della caduta primordiale e sulla sua natura. Di solito si ritiene che la creazione originariamente fosse perfetta, ma un'Intelligenza emanata da Dio, dotata di libero arbitrio, decise di ribellarsi. Pungolata da superbia e da invidia, questa Intelligenza, che possiamo anche chiamare Lucifero, non ricambiando l'amore effuso dall'Essere supremo, si chiuse in un orgoglio impenetrabile. Fu la catastrofe: le tenebre cominciarono a dilagare e parte dell'universo si corruppe.

Nelle varie correnti gnostiche fu il Demiurgo, di solito identificato con YHWH, a creare la materia: la materia, in quanto tale, è involuzione, poiché è emanazione di un essere inferiore al vero Dio.

Qualcosa accadde: un atto di insubordinazione o una scelta arbitraria. La caduta tuttavia si potrebbe ritenere consustanziale all'emanazione o creazione nello spazio-tempo: infatti il tempo, per sua stessa natura, è strappo, degenerazione. L'errore allora sarebbe nella protrusione dell'essere nell'esistere, un quid inevitabile, originario. Il peccato originale è nell'origine, in nuce.

Altri reputano che la creazione fosse perfetta fino a quando Lucifero o Satana (che poi Lucifero e Satana non siano la stessa entità nell'ambito di queste frammentarie note è di poco momento) tentò i progenitori, promettendo loro che non sarebbero morti, se avessero mangiato il frutto che cresceva sull'Albero della Conoscenza. Pertanto la responsabilità del Male deve essere attribuita ai protoplasti. Questa interpretazione non riesce a dar conto del motivo per cui Lucifero (o chi per lui) abbia potuto, animato da intenti malevoli, istigare Adamo ed Eva a compiere il peccato originale, dacché, prima di questo peccato, il Male non era ancora entrato nel mondo.

Sia come sia, è palese che è arduo elaborare una "teoria" unitaria della caduta primordiale. Le diverse spiegazioni non solo non paiono convergere verso un fulcro, ma sono anche in buona misura incompatibili. In questo modo la vera scaturigine della deviazione ci resta in gran parte ignota e sorge pure il dubbio che un’irrazionalità alligni nel cuore dell’essere: è un’irrazionalità, le cui tangibili e crudeli conseguenze sfidano qualsiasi tentativo ermeneutico, poiché è come il rapporto tra il lato e la diagonale del quadrato.

Recentemente Fiorella Rustici ha congetturato che la deiezione sia solo in un secondo momento il risultato dell'hybris dimostrata da esseri emanati da Dio: infatti nel principio si annida un cedimento ontologico, dovuto ad una sorta di incoscienza ancestrale.

Se proviamo ad estendere il discorso alla cosmologia, notiamo che l'entropia è assimilabile al progressivo ed ineluttabile decadimento del manifesto, sebbene il movimento entropico sia contraddetto da fenomeni sintropici, tracce di un'invisibile armonia. Quanto più si procede lungo la linea (o linee?) cronologica, tanto più ci si allontana dalla perfezione primigenia, come di un suono, a notevole distanza, giunge solo una debole eco.

Il processo di palingenesi comincerà solo quando la creazione avrà toccato il punto infimo. Solo nel buio può risplendere la luce e soltanto nella più dura disperazione può germogliare il seme della speranza.



APOCALISSI ALIENE: il libro

13 commenti:

  1. La luce più brillante si trova nell'oscurità più profonda...e viceversa!
    Ciao!

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  2. Il seguente articolo si collega in modo sincronico a quanto scrivi, Claudio, e ad una breve riflessione che intitolai, se ben ricordo, Luce nera.

    http://veritas2012.blogspot.com/2009/10/cose-la-luce-nera-elemire-zolla.html

    Ciao

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  3. Identificare senz' altro JAVE' col demiurgo mi pare un rischio...Sul tema , fondamentale , si puo' accostare con profitto il pensiero di Pavisi.

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  4. Mi intriga non poco questa tua riflessione, caro Zret. È una vita intera che vado cercando i perché, quelli definitivi, ultimi perché originari. La storia umana è un decadere; quella che evolve è solo quella sovraumana. Se non lo avete già fatto, studiatevi Mani, sì, l'eretico, ne sapeva più e meglio della Chiesa di Roma. Agostino come ex manicheo un po' ne è comunque intriso. E ciò lo rende grande. Altra traccia di studio è il collegamento di Mani con gli Albigesi. C'è un mistero che gira intorno a satana, quasi un male necessario per l'urmensch. Inoltrarsi su tali limiti è cosa pericolosa assai e non lo dico per scena, ma i sentieri della conoscenza sono pregni di onde serpentine, come le tentazioni sono il coefficiente di santità. Parlarne genera risonanze.
    Angelo Ciccarella

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  5. Jacolliot, l'identificazione del Demiurgo con YHWH è peculiare di molti orientamenti dell'antica gnosi e l'ho solo riportata. Non mancano gli studiosi che ritengono il Messia considerasse il Padre celeste non coincidente con YHWH. Tutti errori? Può essere.

    Angelo, ho sempre avuto il difetto di voler scoprire le radici delle radici. Così le ordinarie spiegazioni del Male non mi soddisfano.

    Non è un caso se il profeta Mani fu perseguitato e se i Manichei furono vittime di vessazioni per opera di Teodosio ed altri imperatori romani. I Catari accolsero alcune credenze manichee: anche questo li rese invisi all'establishment.

    La domanda del profondo Agostino: Si Deus, unde malum? è quanto mai attuale in questa nostra età di Ahriman.

    Ciao e grazie.

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  6. Una entita' celeste , distinta dal Padre celeste di evangelica memoria e distinta dal demiurgo : cosi' affiora JAVE' , tramite il pensiero trasmessoci da Pavisi.

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  7. Zret, infatti, da piccoletti muniti di libricino del catechismo, i preti ci insegnavano alcuni punti fermi che per l'epoca erano già considerati reazionari, preconciliari. Ricordo le illustrazioni pastello di un angelo custode che si contendeva col diavoletto tentatore la nostra animuccia candida, più o meno. Il diavolo di Origene fino a quello papiniano, per rimanere in ambito cristiano, è un essere particolarissimo, autentico enigma racchiuso in un mistero. Diavolo che poteva salvarsi addirittura, tesi questa considerata tuttavia eretica dalla Chiesa. Leon Bloy lo sdogana per presentarlo quale era: un semidio di luce. Come vedi persino tra cattolici, almeno alcuni autorevoli, non vi è risposta univoca su chi sia e quale compito abbia Lui. Mi insegnò - avevo 12anni - un teologo gesuita napoletano, sui generis come ogni tanto capitano nella Compagnia, che quell'entità, il principe dal mantello rosso, aveva una missione ingrata, folle persino per un dio, missione che sarà svelata alla fine dei tempi e sarà per i più una grande sorpresa...alcune sette ereticali del medioevo conoscevano i particolari di tale compito, perciò furono massacrate. Zret, che non ci avessero raccontato tutto lo avevamo sospettato, non credi?
    Angelo Ciccarella

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  8. Un saluto !!
    Per me tutte le religioni alludono ad una caduta spirituale.Sembra che in esse la "scelta sbagliata" abbia portato ad un decadimento della specie, od in altre il sacrificio (Come in quella dei nativi australiani).
    Quando si parla di male, non vi è parola che più viene forviata, in essa si racchiudno mille sfaccettature. Il male ha la peculiarità di potersi trasformare in tutte le forme, in tali casi fino a formare un antipodo in cui esso diventa il bene. Quando si crede di conoscere l'origine del male si finisce per rimanerne vittima. Esso è tentazione il nulla, Diavolus(Colui che divide) per finire vorrei dire che l'origine dell'uno viene compromessa in modo etimologico dal nome stesso del Diavolo. Da questo punto di vista il male nacque quando si ruppe il legame di Dio(Matrice, Demiurgo ecc..) dalla sua creazione.
    Cmq testo molto interessante, non ho aggiunto niente di nuovo ma è una materia assai intricata.
    Ciao a tutti

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  9. Sì, Angelo, molte verità sono state filtrate e distorte anche sull'origine del male e sul principe delle tenebre.

    Purtroppo non riesco in nessun modo a collocare la tessera del male nel mosaico della creazione, a costruirmi una teodicea credibile. E' mio limite: lo ammetto, mea culpa, mea maxima culpa.

    Fenice, quanto scrivi è riconducibile all'idea secondo cui il male sarebbe consustanziale all'esistenza. Corretta è l'analogia tra due e di-avolo, tra di-visione e male: ciò ha anche un valore ontologico e cosmico, oltre che umano ed etico? Non lo so. E' davvero questione intricata, soprattutto quando la marea del male sembra sommergere ogni cosa.

    Ciao e grazie.

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  10. Per il greco antico l'uomo è un'ombra, che sulla scena della natura, che eternamente resta ed è inattaccabile dal male, perché tutto ciò che avviene, avviene in funzione dell'eterna generazione della natura, per il greco antico l'uomo è un ombra, ma il male è qualcosa di relativo, di quest'ombra, e quindi qualche cosa in definitiva di umbratile.

    La natura, che vive eternamente, non è toccata dal male, per il Cristiano invece il male ha a che fare non solo con la sua vita, ma con la vita stessa di Dio, un mondo senza redenzione (questa è una categoria cristiana, non greca) è quidi un mondo, in definitiva fallito.

    Ma se fallisce l'opera della redenzione, allora Dio stesso, fallisce, e al Cristiano questo appare insopportabile, in altre parole, il male è qualcosa di così scandaloso che dall'uomo arriva fino a Dio, scavalcando la natura.

    In riguardo a Lucifero e satana, ben diversi sono i personaggi, (come già menzionavi tu Zret):

    Nella mitologia romana, Lucifero è una Divinita' corrispondente alla Divinita' greca Eosforo (o "Torcia dell'Aurora"), nome dato alla "Stella del mattino". Era figlio di Eos (l'Aurora) e di Astreo e fu padre di Ceice (Ceyx), re di Tessaglia, e di Dedalione.

    Infatti il termine "Lucifero" in latino significa "Portatore di Luce" ed era anche il nome che gli antichi diedero al pianeta Venere perché' era la prima luce che anticipava il sole.

    Infatti in verità, c'è da sapere che l'intera storia dell'angelo ribelle scacciato da Dio negli inferi per via della sua presa di potere... non è scritta da nessuna parte nella Bibbia, in effetti Lucifero è menzionato solo al re di Babilonia dell'astro del mattino che originariamente non era altro che un appellativo dato al Re (Nabucodonosor) che ha dato il via a tutte le speculazioni e congetture esegetiche dal primo Cristianesimo ad oggi.

    Ben diversa è invece l'appellativo dato al diavolo con il nome di satana, influenzatore di eretici e infedeli riportato sia nella Religione Cristiana che in quella Islamica, per la Bibbia Ebraica, (nel Vecchio Testamento) non assegna una personificazione al diavolo tranne quello di mettere alla prova il genere umano, e quindi, esso rappresenti la natura più infima propria dell'uomo portandolo al peccato.

    wlady

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  11. Wlady, il tuo contributo permette di considerare la visione del Male nelle differenti culture.

    Senza dubbio Satana nella Bibbia ha scarso aggetto e nel Libro di Giobbe è una sorta di pubblico ministero. Diverso è il discorso per il Quarto Vangelo che è, però, testo particolare.

    Invece in tradizioni extra-bibliche Satana e Lucifero sono rilevanti. Come ho scritto in Zarathustra parlò e Siddharta tacque, è possibile che, sul piano teologico, le concezioni ebraiche e cristiane sul male siano debitrici del Mazdeismo.

    Resta la domanda che non ha trovato ancora risposta soddisfacente: "Si Deus, unde malum?"

    A questa aggiungerei quella di Leibnitz: "Perché l'essere invece del nulla?" Sono quesiti collegati.

    Ciao e grazie.

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  12. Il male e il bene sono solo la logica della carne che sperimenta il dolore e il piacere nel complesso creato e ripetuto in nuove forme...
    Ciao!

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