17 novembre, 2009

Il centro del senso

Siamo intrappolati in angoli angoscianti: così si comprende per quale motivo avvertiamo un'esigenza di pienezza, di autenticità. Grandi moralisti e scrutatori dell'animo umano, come Pascal e Kierkegaard, seppero descrivere l'anelito dell'infinito, la condizione di esuli che accompagna gli uomini nell'esistenza e li attanaglia. E' come se fossimo stati espulsi da una dimensione immemore (il nulla?) ed ora imboccassimo ogni volta una strada che, però, non conduce ad alcuna meta, sicché dobbiamo tornare indietro sui nostri passi per cercare nell'intrico dei giorni un altro sentiero. Invano. Qualcuno pensa che il cosmo sia una sorta di gioco: come pedoni di una scacchiera gigantesca ci moviamo (o siamo mossi?) sempre con il rischio di sdrucciolare sulla lucida superficie. Alla fine qualcuno ci avvertirà che è stato tutto uno scherzo, sebbene a volte crudele: "Sorridi: sei su Candid Camera!".

Incerti se cedere all'idea dell'inconsistenza ontologica o della persistenza, vediamo i duri "fatti" esplodere, proiettando aguzze schegge intorno. Anche il destino si sgretola e ne restano povere rovine, come rocchi consunti di un tempio greco, tra ciuffi d'erba ed oleastri.

Libri, maestri, esperienze poco o nulla valgono, se si devia dal centro del senso che è in ogni dove ed in nessun luogo. Anche l'uomo medio, quello che, come notava Pascal, perde il tempo a rincorrere una palla o una lepre, cerca, sebbene in modo ingenuo, un'apertura verso il significato, auspicando un contatto con l'altro, purchessia: si cerca spesso all'esterno quello che potremmo trovare in noi stessi, se possedessimo una bussola.

La domanda si spezza di fronte alla presenza palese, eppure elusiva ed inafferrabile del mondo. Intanto l'enigma resta tale e l'attesa si protrae nella tensione spasmodica verso l'invisibile.

Come il deserto agogna la pioggia fecondatrice grazie alla quale sbocceranno effimeri fiori dai colori rutilanti, così noi aspettiamo la benedizione delle lacrime.



APOCALISSI ALIENE: il libro

18 commenti:

  1. L'uomo è intero soltanto nella sua dicotomia. L'ho provata ed è terribile. Quando tutto mi sembrava crollare addosso, ad un certo punto della mia vita, sentivo di essere un uomo finito, di papiniana memoria. Il postino suonò dabbasso. Aprii il portone. C'era da firmare una raccomandata, in più mi consegnò una lettera ed un plico contenente un libro omaggio. Lo abbandonai sul mio letto, svogliato e per nulla incuriosito. Poi prevalse la mia fissa per i libri. Era un libretto di Sri Aurobindo dove raccontava l'esperienza di ananda, la gioia, che nell'inatteso momento della nostra vita prorompe, proprio come una rottura di livello, da uno stato di crisi estrema. Così fu. Dall'alto discese come un fiotto di luce, crescente, improvvisa su di me. Formicolii dietro la testa. Gioia, sì, gioia. Non ero certo nello stato d'animo per suggestioni da saldi fine stagione. Gioia, che altro si può dire. Poi, lentamente, riuscì da dove mi era entrata. Ma fu un giorno fatidico. Un inizio.
    Angelo Ciccarella

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  2. Da una piccola sorgente scaturisce un maestoso fiume.

    Grazie di aver condiviso questa emozionante esperienza.

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  3. "La via più chiara per penetrare nell'universo passa nell'intrico di una foresta". John Muir
    Interessante riflessione!
    Ciao!

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  4. "Stella sperduta
    nella luce dell'alba,
    cigolio della brezza,
    tepore, respiro ‒
    è finita la notte.

    Sei la luce e il mattino."
    ( C.Pavese )

    Un uomo innamorato della vita e alla disperata ricerca di Dio...

    "noi aspettiamo la benedizione delle lacrime."

    No...noi aspettiamo la benedizione della Salvezza.

    Esiste la LUCE. La Luce Vera.

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  5. Claudio, l'aforisma che hai riportato ricorda l'esperienza di Dante dalla "selva oscura" alle "stelle".

    Cleonice, speriamo che la Salvezza sia imminente. L'apocatastasi non può attendere.

    Ciao e grazie.

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  6. "E' dolce, quando i venti sconvolgono le distese del vasto mare, guardare da terra il grande travaglio di altri; non perché l'altrui tormento procuri giocondo diletto, bensì perché t'allieta vedere da quali affanni sei immune. E' dolce anche guardare le grandi contese di guerra ingaggiate in campo, senza alcuna tua parte di pericolo. Ma nulla è più dolce che abitare là in alto i templi sereni del cielo saldamente fondati sulla dottrina dei sapienti, da dove tu possa abbassare lo sguardo sugli altri e vederli errare smarriti cercando qua e là il sentiero della vita, gareggiare d'ingegno, competere per nobiltà di sangue, e sforzarsi giorno e notte con straordinaria fatica di giungere a eccelsa opulenza e d'impadronirsi del potere. O misere menti degli uomini, o animi ciechi! In quale tenebrosa esistenza e fra quanto grandi pericoli si trascorre questa breve vita! Come non vedere che null'altro la natura ci chiede con grida imperiose, se non che il corpo sia esente dal dolore, e nell'anima goda d'un senso gioioso sgombra d'affanni e timori?

    Tito Lucrezio Caro - De Rerum Natura - libro II - Classici Rizzoli - trad. Luca Canali

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  7. Il mondo intero aspira alla libertà, eppure ogni creatura è innamorata delle proprie catene.
    Questo è il primo paradosso e l'inestricabile nodo della nostra natura.

    Sri Aurobindo

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  8. Zrette, de li Arconti accusatore
    er peso der monno porta a tutte l'ore.

    Se chiede sul blogghe ogni giorno
    er senzo de quello che c'ha attorno.

    Noi lo leggemo e je volemo bene
    ma pecchè dasse tante pene?

    Er core soffre sotto la parola
    e solo libbero da li penzieri, vola.

    Il nodo, caro Z., è districabile.

    Le catene, spesso, sono solo i nostri pensieri.

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  9. La grande triboloazione si svolge sotto i nosri occhi

    chi la fermerà? e quando?

    e perchè chi ci potrebbe aiutare aspetta?

    di sicuro non è onnipotente

    perchè se fosse onnipotente allora dovremmo pensare che non è per niente buono

    quale padre per impartire una lezione di vita ai figli darebbe loro da superare una prova che comporta la morte di alcuni di loro?

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  10. Un senso alla nostra esistenza forse non lo troveremo mai, potremmo vivere alla ricerca della felicità o per la vana gloria, alla ricerca della verità o alla ricerca di Dio.
    Il percorso dell'uomo sembra designato a volte, oppure è la semplice natura che trova in esso una delle sue manifestazioni più eccezionali.
    Di fatti siamo esseri alquanto contraddittori e insaziabili di una cosa o dell'altra.
    Einsten disse che la mente razionale è un servo fedele e quella intuitiva un dono sacro.
    L'uomo cerca risposte con la mente razionale ma si è dimenticato di quella intuitiva.
    Risposte se vi sono di certo non sono catalogabili con parole, da quì nasce l'arte e tutte le sue forme.
    L'uomo è una opera d'arte della natura, come ogni opera per capirla appieno ha bisogno di essere contemplata e compresa.
    Peccato che questo pensiero venga distorto dalla mente che si auto inganna per paura di giungere e percorrere dolorosi e nefasti sentieri. Edonismo , materialismo, lussuria ecc.. sono risposte alternative e diaboliche che distolgono l'uomo dal suo vero destino.
    Fin quando non ci si desterà dalla materia non si potrà comprendere la vera essenza dello spirito.
    Vi è luce ed ombra, noi siamo luce e continuiamo a guardare l'ombra.
    Spero di aver spiegato bene il mio pensiero un saluto:)

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  11. Altair,

    le rime che hai dedicate a Zret in romanesco,
    sono davvero belle e significative nella loro semplicità...

    Corrado,

    non è Dio responsabile dei mali nel mondo, Dio non è colpevole delle scelte compiute dagli uomini, YHWH ha lasciato libero arbitrio all'uomo, significa completa libertà di scelta..Ma ha anche donato la "mappa" per seguire la Via che conduce alla Vita Eterna, la via di Salvezza.
    Tutto è molto semplice..eppure tutto appare complesso e Dio viene accusato spesso di essere indifferente al male nel mondo...niente è più sbagliato e ingiusto..Stai commettendo un errore, bisogna conoscere la Verità, solo conoscendola si può comprendere Chi è YHWH e quale è il Suo progetto.....
    Dio non è l'uomo, non puoi come uomo dargli il tuo modo di ragionare..devi sforzarti di comprenderLo attraverso lo studio del Suo pensiero e puoi farlo solo con molta umiltà e attraverso le Sacre Scritture.
    Una frase che mi ha sempre colpita contenuta nella Bibbia e che Dio stesso pronuncia è:
    " I miei pensieri non sono i vostri pensieri"
    trovo che niente sia più vero e bisogna porsi in questa ottica per poterLo in parte conoscere.
    Ti abbraccio

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  12. Grazie Altair del tuo componimento romanesco. Sappi che non di rado sono interprete anche delle domande di altri. In ogni caso, non so se il problema sia districabile: mi pare, invece, un nodo di Gordio.

    Fenice, quanto scrivi sull'importanza della mente intuitiva mi trova concorde, benché materia e Spirito siano una più misteriosa dell'altro né sappiamo se esista questa dicotomia e da che cosa dipenda.

    Cleonice, la tua risposta a Corrado chiama in causa il libero arbitrio, ma se l'uomo è "fatto ad immagine e somiglianza di Elohim". perché pecca? Il libero arbitrio non è la scelta tra il Bene ed il male, ma l'adesione incondizionata e convinta al Bene, alla Luce. Qualcosa non quadra, anzi molte cose non quadrano e benché i piani di Dio siano imperscrutabili, non credo che esista una teodicea che giustifichi tutto il male nell'universo. E' più onesto restare in silenzio, di fronte all'enigma per eccellenza "Si Deus, unde malum?". Rispondere adducendo il concetto del libero arbitrio, che è postulato indimostrabile, significa spostare il problema e non risolverlo.

    Comunque sono temi su cui ho riflettuto spesso, ad esempio in Caduta e qui aggiungo solo che non avevano forse torto i Catari quando sottolineavano che il vero Dio è quello del Quarto vangelo.

    "Perchè il male?" chiese il discepolo. Il maestro si strofinò il naso.

    Ciao e grazie.

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  13. @Zret

    "Sappi che non di rado sono interprete anche delle domande di altri. In ogni caso, non so se il problema sia districabile: mi pare, invece, un nodo di Gordio."

    Il Maestro, forse, si strofinerebbe il naso; oppure direbbe: oggi è stata una splendida giornata, priva di scie.

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  14. Altair, il koan con la sua paradossale levità, con il suo non-senso, con la sua fulminante elusività, pare essere l'unica risposta possibile.

    Ciao

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  15. Zret,

    il nostro Padre Santo ed Onnipotente è un Dio , l'unico Dio, di Amore, Perfezione che è Armonia assoluta, armonia di Amore Perfetto.
    L'Universo tutto, le creature, rispondono a questa perfetta legge e ogni minima imperfezione è disarmonia che viene reintegrata nel tempo.
    Il Padre creò un sistema perfetto, l'uomo è creato a Sua immagine e somiglianza. L'oppositore dagli inizi contrasta questo perfetto progetto. Qual'è realmente il peccato originale? Dare a Dio del bugiardo. Adamo ed Eva hanno dubitato, e non solo, hanno pensato possibile essere al pari del Creatore. Hanno tradito l'Amore e la fiducia. Pondera bene...quando tu ami qualcuno con tutto te stesso poni fiducia assoluta in questa persona. Fiducia significa mancanza di dubbio anche se non comprendi le azioni o i pensieri di una persona. CREDERE significa questo: amore e fiducia estrema.
    Il dubbio ha assalito l'uomo, nel dubbio una scelta è stata fatta, non credere, dubitare dell'amore, non avere fede completa.
    Il libero arbitrio è poter scegliere, non c'è una imposizione, ma una prova di fede assoluta, di amore, la scelta è libera.
    Questa scelta presa da Adamo è una scelta libera di non credere, di pensare la carne superiore allo Spirito Creatore di Dio.
    E' in questo istante che il male è entrato nell'uomo e la scelta si è imposta quotidianamente, ad ogni minuto.
    Lucifero è il principe di questo mondo. Ha il potere di sedurre, anche con le più ingannevoli visioni, gli uomini. Non può realmente fare male, ma può suscitare in ogni momento, con ogni mezzo la concupisceenza, procura la situazione favorevole a commettere la scelta del male.
    Da allora ogni nostra scelta è una scelta tra bene e male. Scegliere il bene assoluto come tu dici, Zret, è una scelta di santità. E' Gesù il Cristo, L'Unico che ha potuto sostenere sempre questa scelta di Bene Assoluto.
    Dio non interviene nel mondo, ma guida attraverso la Parola le scelte dell'uomo. Ci pone innanzi le possibilità per condurci a seguire la Via. Ma la nostra scelta è indispensabile, fondamentale e deve essere compiuta lucidamente ad ogni istante.
    Dio sa che c'è un momento in cui l'uomo è giunto a maturazione ed evoluzione spirituale. Oltre questo non ci sono ulteriori possibilità. I giusti, coloro che avranno scelto il bene assoluto, ripudiando ogni forma esteriore ed interiore di male, questi saranno degni del nuovo ordine ristabilito. Giusti, non significa perfetti, i nostri peccati sono giustificati da Gesù il Cristo, che si è fatto carico delle nostre imperfezioni.
    Ora è il tempo, le porte sono aperte, perchè Dio desidera la Salvezza di tutti gli uomini. Ma non può costruire la nostra maturità spirituale, non può determinare la nostra scelta finale. Questo è il libero arbitrio.
    Il padre della menzogna oggi è più attivo che mai..sa perfettamente che per lui giunge il tempo della fine..ogni scrittura verrà adempiuta..i demoni lo sanno perfettamente.
    Lucifero nella sua consapevolezza di perdizione definitiva ha un solo desiderio: vincere il mondo, trascinare quanti più figli di Dio nella fine perenne che è vuoto e assenza di vita.
    Si parla di Vita Eterna. Soffermiamoci a considerare queste due parole. Partecipare alla nuova Vita Eterna dove ogni cosa sarà ri-creata e la nostra sarà partecipazione attiva alla ricostruzione del nuovo mondo e di nuove Creazioni.
    "Non sapete che voi dovrete giudicare gli Angeli?"
    Guarda un pò che privilegio..giudicare gli Angeli! L'uomo è una parte importantissima e fondamentale del progetto divino.
    Questo significa essere Figli di Dio e essere a Sua immagine e somiglianza.

    Il tempo è poco, molto poco...
    E' giunto davvero il momento di scegliere.

    Un abbraccio Zret

    RispondiElimina
  16. Cleonice, rispetto i tuoi convincimenti, ma la vera libertà non è scegliere tra il Bene ed il male, ma aderire al Bene. Non è solo scelta di santità, ma amore per la Vita, per la Verità, tanto è vero che l'inclinazione al male segna una perdita della libertà, una schiavitù della concupiscenza e dell'egoismo.

    Il traviamento iniziale, la caduta, il cedimento sono aspetti che non si spiegano del tutto, a mio modesto parere, con una tentazione dovuta ad un essere che era inspiegabilmente in una creazione perfetta. Ripeto: non ho le risposte, ma non credo sia tanto facile trovarle.

    Con Origene, spero in una prossima apocatastasi. Poi quel che sarà deciso sarà deciso.

    Ciao e grazie.

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  17. Carissimo Zret, lo spazio è poco, ho fatto un brevissimo e affrettato concentrato per spiegarmi, ma l'argomento richiederebbe tempo e spazio molto più ampii...
    Concordo perfettamente con te circa ciò che dici:
    "ma la vera libertà non è scegliere tra il Bene ed il male, ma aderire al Bene."
    Questo mi pare già un pensiero soggettivo e ideale prolungamento del libero arbitrio. Nel senso che Dio ti dà libertà, cioè autonomia completa di scelta nelle azioni, nei pensieri, non pone nessuna forzatura al nostro libero arbitrio. Sostenere quanto tu affermi, nelle righe da me sopra riportate è già una presa di posizione cristiana comunque.
    Certo che la vera libertà è il bene e che il male ti porta ad essere schiavo, ma ci sono tanti che pensano il contrario.

    Non è poi così inverosimile invece che un uomo posto in una creazione perfetta e fatto ad immagine di Dio abbia comunque potuto compiere una scelta diversa da ciò che gli indicava il Padre...Ripeto, è stata una mancanza di Amore e di Fiducia completi,un essere sedotti e accarezzati dall'idea di poter diventare pari al Creatore ed avere ogni Sua conoscenza e capacità (illusoria per altro ).

    Non è tanto il sapere, l'analisi, la ricerca che ci conduce a credere, quanto la fiducia e l'abbandono completo fatto con umiltà.
    I pensieri, le domande a cui cercare risposte, il ragionare in termini soliti e umani, è un circolo vizioso, a volte costellato dal vano autocompiacimento di essere arrivati a maturare qualcosa di speciale, in realtà la sapienza umana è completamente inutile per potersi avvicinare a Dio, anzi, oserei dire che allontana l'uomo da Dio.
    Sapere ed esplorare è giustissimo, Dio ci ha fatto il dono dell'intelligenza che l'uomo deve utilizzare anche per indagare e conoscere il suo mondo e trarne vantaggio per migliorare la propria vita..ma...non serve ad avere fede in Dio.

    La Fede non è supportata da nessuna prova tangibile.
    Pensare, pensare, domandarsi, verificare i dati storici, approfondire i filosofi...non conduce a Dio.

    Ti abbraccio

    RispondiElimina
  18. Carissima Cleonice, chi può esplorare certi misteri? Forse è come scrivi. Forse davvero qualcuno si insuperbì e trascinò con sé nell'abisso parte della Creazione. Ne paghiamo lo scotto, colpevoli o no. Colpevoli o no, ne pagheremo il fio. Forse. Ma che cos'è la colpa?

    Credere è un dono: non ci si può costringere a credere.

    Ciao e grazie.

    RispondiElimina

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