01 novembre, 2009

Minimalismo

Esprimere l'infinità dell'istante essenziale, lapidario. Concentrare in fulminee illuminazioni il senso degli eventi o la follia dell'altro. Togliere, sfrondare, sfoltire, persino ossificare per restituire alla parola la sua nuda presenza. Porre le domande fondamentali in modo che inceneriscano le impossibili risposte.

Intrecciare la vita e la morte come la trama e l'ordito di un tessuto, in maniera inestricabile. Rendere la prospettiva e la tridimensionalità, non incidendo linee, con le sfumature e le proporzioni, ma fondendo il bianco con il nulla fino a quando risalti la profondità ottica nelle forme non più vedute, ma costruite dalla mente, come avviene in certi quadri dell'Iperrealismo, dove la realtà si dà per sottrazione, gelida monocromia ed assenza. Il bianco è colore della morte, il velo sugli occhi che scende inavvertito.

Ancora, spegnere le emozioni per respirare solo il loro ineffabile, struggente profumo nell'aria. Replicare con uno sguardo sfuggente. Illimpidire la pupilla nell'iride. Allontanarsi nell'ombra dell'indifferenza. Ascoltare suoni vuoti per lasciare che fluiscano nel deserto dell'origine... Questo è minimalismo.

Con grazia e concisione tutta orientale, che è spontaneità, leggiadria, distacco, malinconica coscienza del mondo e della sua imperturbabile vanità, soprattutto di fronte al destino più duro, un pilota giapponese scrisse questo haiku.

Se solo potessimo cadere
come i fiori dei ciliegi in primavera,
così puri, così luminosi.




APOCALISSI ALIENE: il libro

11 commenti:

  1. Siamo ombre imprigionate dalla luce accecante dell'illusione,e annodati nel labirinto del linguaggio istituzionale,siamo come frammenti consumati senza più identità in un universo provvisorio che ha perduto ogni legame col centro di provenienza.Il bianco è anche una specie di nero al di là della logica indottrinata del mondo.
    Complimenti Zret!
    Ciao!

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  2. Questo bianco tetro e funereo è simile a quello dello scenario che ci attornia. Sono bianche anche le scie. L'universo pare alla deriva, ma il naufragio finirà, tosto o tardi.

    Ciao e grazie.

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  3. G.G. Cesare - Commentarii de bello gallico.

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  4. Sì, i commentari di Cesare possono essere considerati un esempio di minimalismo, anzi forse di stringata asciuttezza. Non a torto Cesare li definì "nudi, sed venusti".

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  5. Cicerone li definì "nudi sunt, recti et venusti"

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  6. Ho delle ottime edizioni dei Commentarii, Zret.

    Oltretutto, Cesare, mai avrebbe perso tempo a definire la propria prosa.

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  7. Altair, perché, usufuendo della tua "lactea ubertas", non scrivi un articolo sulle chemtrails, da pubblicare sul blog dedicato alle deiezioni delle immonde Arpie?

    Non essere infingardo.

    Ciao

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  8. Cosa potrei aggiungere di mio sulle scie?

    Tu, collaborando con Straker, ci hai già messo stile e ricerca.

    Le aggiunte, ormai, possono solo riguardare eventuali novità sulla loro composizione, novità che aiuterebbero a comprendere ancor meglio gli scopi.

    Dopo la notizia apparsa ieri sui media nazionali, relativa alla nevicata artificiale su Pechino, nella quale si parlava anche e, soprattutto, dell'Ufficio Modificazione del Tempo, anche i più miopi hanno avuto la possibilità di vedere e capire.

    Coloro i quali si ostinano ancora a non vedere, caro Zret, lasciamoli al loro destino di scettici irrecuperabili.

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  9. Altair, sul tuo blog sono arrivate le blatte. sarebbe d'uopo moderare i commenti.

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  10. Quel blog è un contenitore vuoto, aperto per prova e del tutto privo di contenuti.

    Mi divertirò a fare pulizia.

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