14 marzo, 2010

L'universo onirico, una finestra sulle dimensioni ulteriori

Esiste un mondo invisibile ed inconoscibile - il vero mondo senza dubbio - di cui il nostro è una frangia accessoria. (J. Cocteau)

Errano quanti asseriscono che l'uomo non può sperimentare, se non in condizioni eccezionali, l'abolizione dello spazio-tempo. I sogni, infatti, ci permettono di sospendere le coordinate della vita cosciente e di addentrarci in un territorio enigmatico. Non è mio intendimento riflettere sulla genesi delle visioni oniriche, poiché, a tutt'oggi, esse restano fondamentalmente inesplicabili, sia che si ricorra ad interpretazioni biologiche (funzioni fisiologiche di tipo cerebrale) sia che si propenda per spiegazioni metafisiche, con tutte le ipotesi intermedie. Mi pare tuttavia indubbio che il sogno sottenda sbalorditive possibilità e che apra la piccola finestra dell'io verso grandiosi orizzonti. L'attività onirica pare essere un indizio di una coscienza svincolata dalla materia: pensiamo ai pur rari sogni premonitori, ai sogni condivisi da due persone (una specie di entanglement), alle intuizioni notturne da cui dipesero le geniali creazioni di molti artisti e scienziati. Ancora pensiamo ai sogni rivelatori e fatidici. Siamo tentati di arguire che esista una dimensione in cui immagini, simboli ed eventi si intrecciano in un'ucronia atopica, per poi dipanarsi nelle esperienze oniriche. E' questo una traccia di una realtà non-fisica o per lo meno di una sfera superconscia (più che inconscia) in cui fluttuano i pensieri e le emozioni degli esseri viventi, quei pensieri che prendono forma nei sogni?

Se durante le nostre avventure oniriche siamo in grado di disintegrare il tempo e lo spazio, come di varcare i confini angusti dell'io empirico, ciò potrebbe significare che spazio, tempo ed identità personali sono illusioni o forme transeunti. Sarebbe acquisizione di non poco conto non solo perché confermerebbe che la dottrina tradizionale del mondo come maya, ma anche perché ci avvicineremmo a concepire una realtà metafisica, sottratta al dominio delle leggi naturali. Il pregiudizio materialista è difficile da estirpare ed ha allignato anche dove non ci si aspetterebbe di trovarlo. Tale pregiudizio alimenta paure ed angosce: vero è, ad esempio, che le
onde elettromagnetiche e soprattutto le radiazioni ionizzanti sono dannose, ma se esse nocciono all'organismo ed alla psiche, potendo causare persino la morte e gravi disturbi mentali, nulla possono contro l'anima. E' doveroso rispettare la vita in tutte le sue forme e vale sempre il motto di Giovenale "mens sana in corpore sano", ma ritenere che l'uomo sia soltanto un insieme per quanto complesso di organi o che la sua essenza più profonda coincida con un campo elettromagnetico (o qualcosa del genere) è riduttivo e senza meno avvilente. Se così fosse, (non nego che potrebbe essere così), allora non si spiegherebbero tutti quei fenomeni sporadici, ma stupefacenti che paiono dimostrare la natura non-locale dell'anima.

Correttamente, anche se con una terminologia a tratti discutibile, Henri Bergson suppone che la mente abbia possibilità illimitate di conoscenza non dipendenti dai sensi né subordinate alle categorie spazio-temporali e che il cervello esista per fungere da filtro di tali conoscenze potenzialmente sconfinate affinché si eviti che pervengano alla mente cosciente tutte quelle informazioni che intralcerebbero il normale corso della vita. E' un'idea notevole: in primo luogo il filosofo francese lumeggia il concetto di cervello come "centralina di smistamento" dei numerosissimi segnali da cui esso è bombardato. L'encefalo legge solo un segmento del reale, organizzandoli in schemi a priori di conoscenza. Inoltre Bergson mostra come lil nous sia non un semplice serbatoio di contenuti, ma un agente transpersonale. Certo non si può ipso facto identificare questo intelletto con una sostanza metafisica, ma le sue straordinarie capacità inducono a congetturare l'esistenza di una coscienza espansa in cui i limiti connaturati alla materia sono violati.

Alcune riflessioni vengono a taglio: nell'universo multidimensionale, potrebbero albergare esseri adatti a leggere ampie parti del reale ed anche a varcare la soglia del mondo sensibile per viaggiare nel tempo e nello spazio, poiché questi due enti possono essere manipolati o perché, di fatto, essi sono privi di reale consistenza. E' possibile apprendere le tecniche o l'arte per sconfinare dall'io ed inoltrarsi in piani ulteriori?

Un'altra osservazione: se non ci liberiamo della zavorra del materialismo, anche nelle sue forme più accattivanti e "leggere", non riusciremo a concepire un quid scevro dagli influssi biologici e tecnologici e resteremo ancorati a credenze scientiste. L'hyle ed il corpo, per quanto non siano da disprezzare, possono ereditare il futuro ed aspirare alla liberazione?


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11 commenti:

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  2. Corrado, non hai inserito il collegamento attivo.

    Ciao

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  3. A PROPOSITO DELLA TESI DI BERGSON, una conferma verrebbe dallo studio dei "savant" ovvero quelle persone per lo più affette da autismo o asperger che hanno un particolare genio (come dustin Hoffmann in "Rain Man")
    in effetti l' infinita capacità di catalogazione di alcuni di loro, come ad esempio conoscere a memoria libri interi o diversi elenchi del telefono o enciclopedie, parola per parola, consultabile in qualsiasi momento, dopo una sola rapida lettura, dicono gli scienziati che si affannano a capirne il segreto, che si tratta di una mancanza di censura del lobo sinistro (razionalità e controllo)su quello destro (irrazionalità creatività, sensibilità)il quale libero dalla stretta del suo compagno è capace di immagazzinare all'infinito. si è notato lo stesso meccanismo in alcuni soggetti in seguito ad un trauma al lobo sinistro del cervello. A volte si accumulano dati in quantità superiore al geniale, quindi calcoli con centinaia e centinaia di cifre a mente, o elenchi del telefono a memoria, oppure s sblocca la creatività in diversi modi.
    consiglio a chi è interessato di leggere questo:
    http://insolitanotizia.blogspot.com/2010/02/autismo-genio-e-paranormale.html

    L'universo dei savant è davvero affascinante ed incredibile, quasi impossibile da credere.

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  4. W.B., è possibile che i soggetti da te menzionati attingano, attraverso un canale a noi ignoto, all'Akasha. Resterebbe da accertare se il cervello, come suppose Bergson, sia un filtro o l'agente. Il concetto kantiano di Io trascendentale, se ipostatizzato, potrebbe fornire una chiave di lettura.

    Mi pare che Gary Mc Kinnon sia affetto da Asperger: le sue intrusioni nei sistemi informatici di USAtana sono il risultato di una mente sui generis. Speriamo non venga estradato.

    Ciao e grazie.

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  5. Articolo super sincronico, giusto questa notte ho fatto un giro in astrale, tra capitomboli vari, ho più o meno fatto il giro della casa.

    Che disastro.
    Controllo zero.

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  6. È tutta una vita che provo a rendere operativo il mercurio volatile, il doppio, il corpo astrale, che dir si voglia. Ho sempre preso alla lettera, quando ne ho scoperto il senso, le indicazioni alchemiche. Credetemi, amici, è dura. Non mi lamento, perché meglio notti insonni a lavorare su se stessi che bancari, antropologicamente parlando. La pratica alchemica per render solido il fluido e viceversa, è lavoro terribile. Il bios è ostinato. Risolvi una cosa e pensi che sia fatta; ma poi spunta qualcosa d'altro e devi ritornare sullo stesso punto. Affinare in continuazione, tutti i santi giorni. Col rischio di nevrosi o addirittura di stati paranoici. Però ti conquisti la materia oscura dei sogni insieme a quel lume quieto che ne illumina lo scenario. Carissimo Zret, sai ispirarmi sempre con i tuoi post e fai lo stesso effetto benigno agli altri lettori. Rendi la parola-suono un'alchimia semantica, operi sulla materia come ho fatto io da trentacinque anni con mezzi più poveri.
    Angelo Ciccarella

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  7. In primo luogo, mi scuso con i lettori se compare sul blog una... burlesca pubblicità elettorale, ma l'inserimento di questa pasquinata non dipende da me.

    Iniziato, i fenomeni sincronici paiono intensificarsi, ma il loro senso è ancora oscuro, enigmatico. Magari raccontaci le tue esperienze in astrale.

    Angelo, è impresa improba in cui pochi si cimentano, ma già concepire dimensioni altre non è cosa di poco conto. Come ho già scritto, non di rado ascolto la voce che detta.

    Ciao e grazie.

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  8. Ciao Zret, ti ringrazio molto per il credito che sempre mi dai, sull'esperienze astrale devo dirti però che mi ritengo realmente scarso.

    A 17 anni ebbi la mia prima obe, bellissima, nitidissima, splendida, pulita. Del tutto non voluta, all'epoca ero un metallaro il cui unico interesse era la musica.

    L'episodio mi vedeva proiettato fuori dal corpo in pieno giorno galleggiante sul soffitto della camera. Potevo osservare i movimenti delle altre persone in casa, sentire cosa dicevano. Era come essere e non essere, uno stato di totale e completa quiete e serenità.

    Compresi cosa mi accadde solo molti anni dopo quando avevo incominciato a cambiare testa e stile di vita.

    Le prime ricerche specifiche tra i 25 e i 26 anni. Molte prove, alcuni tentativi quasi riusciti. Molto spavento per gli stati pre uscita di totale catalessi.

    Poi episodi random ogni tanto mi accadano.

    Il difficile è superare quella pazzesca forza che ti trattiene al corpo fisico.

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  9. Molto interessante, Iniziato, quello che hai riportato. Vi rintraccio le principali tappe ed i motivi peculiari di queste singolari esperienze, spesso spontanee. Pare che le OOBE si diradino dopo i 35 anni, ma non sono riuscito a comprendere la causa di ciò. Non credo c'entri la razionalità che subentra ben prima.

    Una domanda: sentivi un ronzio o un suono simile, prima di cominciare l'esperienza?

    Ciao e grazie per aver condiviso il tuo vissuto.

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  10. Più che ronzii senti un suono molto forte dentro la testa tutta non solo localizzato alle orecchie. Un po' come essere dentro un grosso motore ritmico. Quanto è difficile spiegare queste cose con le parole....

    Prima del suono però avvengono delle fortissime vibrazioni a tutto il corpo, è un po' come se poi, quelle vibrazioni divenissero così forte e di largo raggio da generare poi quel suono fortissimo.

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