27 luglio, 2005

A piene Magdi

Ormai il nostro Magdi Allam è invitato a molti dibattiti radio-televisivi, è interpellato (talora incensato) da giornalisti, uomini politici, gente comune, generalmente lettori del quotidiano per il quale cura una rubrica. Certamente è persona dai modi pacati e dall'eloquio forbito; inoltre - qualità oggi rara purtroppo - Magdi Allam è pure educato. Non dubito che egli conosca il mondo islamico in tutte le sue sfaccettature e ciò mi fa capire perché il nostro amico sia bersagliato da domande, richieste di delucidazioni e di interpretazioni a proposito della cultura e della società musulmana. Egli è il "profeta" o almeno un maitre à penser. (D'altronde sembra che sia ubiquo, potendo ascoltare i sermoni che si tengono in ogni moschea). Infatti - così continuano a ripeterci ossessivamente - è in atto uno "scontro di civiltà" tra l'Occidente libero e democratico da una parte ed il folle fondamentalismo islamico dall'altra. In primo luogo, su questa espressione già consunta, nata morta, avrei qualcosa da eccepire:
piuttosto si potrebbe parlare di "conflitto tra due inciviltà", tra le sordide plutocrazie occidentali, gabellate per sistemi democratici, e il fanatismo ammantato di pseudo-religiosità. Inoltre mi chiedo se codeste analisi di esperti e di studiosi non siano inficiate da una grave forma di strabismo: se veramente dobbiamo e vogliamo individuare un nemico per poi combatterlo e sconfiggerlo, non è il caso di curare lo strabismo al fine di riconoscere il vero bersaglio? In questo modo tutte le tediose diatribe sull'Islam più o meno moderato (bisogna dialogare con i musulmani moderati? E' necessario espellere tutti i maomettani dall'Europa, come suggerisce qualcuno? Occorre creare una consulta islamica? esiste un Islam democratico? e via discorrendo con queste risibili frottole), si riveleranno per quello che sono, ossia assolutamente oziose, inutili, sterili.

Infatti, se, come è stato dimostrato in modo inoppugnabile da giornalisti che ancora sanno compiere delle inchieste, da intellettuali veramente liberi e da validi agenti, almeno da quel diabolico 911, ma forse anche prima, molte stragi sono state pensate ed attuate dai vari servizi segreti che, semmai, si sono serviti di manovalanza araba o maomettana, opportunamente manipolata, indottrinata, strumentalizzata (tale strategia è definita dagli addetti ai lavori "false flag"), che senso ha continuare a disquisire di Islam che c'entra poco o niente? Quando c'entra, è un albero, mentre, a causa di questo strabismo, non vediamo la foresta!!!

A questo punto dobbiamo decidere se dialogare con i reali ideatori e mandanti degli attentati (non tutti preciso, ma molti e senza dubbio atroci); possiamo sperare d'indurre a più miti consigli coloro che, per una losca strategia globale, stabilirono, ad esempio, di far implodere due grattacieli nella Grande Mela? Rispondere non è facile.

Intanto cominciamo a smascherarli, dimostrando di non essere strabici né tantomeno ciechi e completamente ottusi: "Erano kamikaze, no, non lo erano; abbiamo trovato l'esplosivo, no, non l'abbiamo trovato; erano pakistani, anzi no erano beduini, anzi no erano siriani, anzi no, erano egiziani; erano tre, erano quattro, erano cinque; erano bravi ragazzi, anzi lo sembravano perché odiavano l'Occidente; venivano da lontano, no vivevano da Londra; purtroppo non siamo riusciti a sventare gli attentati, ma se i cittadini-sudditi accetteranno misure di sicurezza più capillari e draconiane, riusciremo ad evitare altri eventuali atti del genere... Come si può assistere a questa pantomima di bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie, bugie e credere che sia anche solo un po' plausibile?

Perciò non vorrei, gentilissimo Dottor M. Allam, che, tutti alla fine, convinti dalle sue dotte, garbate riflessioni, cominciassero una caccia all'untore; non vorrei che tutti si abbeverassero SOLO alla sua fonte, attingendo, per così dire, a piene MAGDI. E se questa sorgente non fosse, anche Lei completamente ignaro, del tutto pura?

P.s. Vorrei sapere perché non vengono MAI invitati a manifestare la loro opnione intellettuali del calibro di M. Carotenuto, M. Blondet, M. Pamio... Ah dimenticavo: Blondet fu invitato dalla rete televisiva "LA7", peccato che poi la trasmissione non fu più mandata in onda, poiché avrebbe svelato verità incontrovertibili e scomode. Audiatur et altera pars, dicevano i Romani.

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