Ieri il ministro dell’Averno, Pisanu, ha candidamente annunciato che, nel mese di settembre, si svolgeranno delle esercitazioni per simulare degli attentati ed i successivi interventi per opera delle forze dell’”ordine”.
Questo annuncio, che può sembrare innocuo, diventa inquietante, quando si ricorda che gli attentati del 9 11 e del 7 7 furono proprio perpetrati in concomitanza con prove “anti-terrorismo”.
Come interpretare la dichiarazione del sinistro ministro?
Saranno veramente soltanto esercitazioni o Pisanu, insieme con i vertici di qualche potentato occulto, sta tramando qualcosa o, per lo meno, è al corrente di quello che bolle in pentola?
Se fosse, invece, il suo un messaggio cifrato come se dicesse: chi ha orecchie per intendere intenda?
In questo ginepraio di menzogne, mezze verità, dichiarazioni d’intenti, autocelebrazioni dei politici non è facile districarsi.
Ad ogni modo è meglio non fidarsi. D’altronde, visto in quale stato le classi dirigenti hanno ridotto l’Italia con la loro insipienza ed ignavia (uso degli eufemismi), non sarei tranquillo nemmeno se dovessi fare assegnamento sul ministro dell’Averno per il pesce rosso, figuriamoci per la sicurezza della collettività.
Le “élites” sono, infatti, riuscite ad affossare il sistema sanitario, quello previdenziale e si accingono ad assestare il colpo di grazia pure alla scuola...
Infine tutti i trionfalismi del ministro dell’Averno sui controlli eseguiti nei punti “Internet”, sulle persone espulse, sugli arresti di stranieri in possesso di documenti falsi sono aria fritta, quando i veri ideatori degli attentati sono altrove.
Le espulsioni sono quanto di più inefficace, più controproducente si possa immaginare per contrastare il terrorismo (ma davvero codeste cariatidi vogliono lottare contro il terrorismo? Ne dubito): infatti non è così difficile rientrare in Italia, con un visto turistico o confondendosi con qualche immigrato clandestino. Così l’attivista espulso, dopo un po’ di tempo, ritorna nella nostra amena penisola, magari per partecipare ad un’esercitazione “anti-terrorismo”... come a Londra, né più né meno. Ma non è forse quello che il sinistro ministro dell’Averno vuole?
Questo annuncio, che può sembrare innocuo, diventa inquietante, quando si ricorda che gli attentati del 9 11 e del 7 7 furono proprio perpetrati in concomitanza con prove “anti-terrorismo”.
Come interpretare la dichiarazione del sinistro ministro?
Saranno veramente soltanto esercitazioni o Pisanu, insieme con i vertici di qualche potentato occulto, sta tramando qualcosa o, per lo meno, è al corrente di quello che bolle in pentola?
Se fosse, invece, il suo un messaggio cifrato come se dicesse: chi ha orecchie per intendere intenda?
In questo ginepraio di menzogne, mezze verità, dichiarazioni d’intenti, autocelebrazioni dei politici non è facile districarsi.
Ad ogni modo è meglio non fidarsi. D’altronde, visto in quale stato le classi dirigenti hanno ridotto l’Italia con la loro insipienza ed ignavia (uso degli eufemismi), non sarei tranquillo nemmeno se dovessi fare assegnamento sul ministro dell’Averno per il pesce rosso, figuriamoci per la sicurezza della collettività.
Le “élites” sono, infatti, riuscite ad affossare il sistema sanitario, quello previdenziale e si accingono ad assestare il colpo di grazia pure alla scuola...
Infine tutti i trionfalismi del ministro dell’Averno sui controlli eseguiti nei punti “Internet”, sulle persone espulse, sugli arresti di stranieri in possesso di documenti falsi sono aria fritta, quando i veri ideatori degli attentati sono altrove.
Le espulsioni sono quanto di più inefficace, più controproducente si possa immaginare per contrastare il terrorismo (ma davvero codeste cariatidi vogliono lottare contro il terrorismo? Ne dubito): infatti non è così difficile rientrare in Italia, con un visto turistico o confondendosi con qualche immigrato clandestino. Così l’attivista espulso, dopo un po’ di tempo, ritorna nella nostra amena penisola, magari per partecipare ad un’esercitazione “anti-terrorismo”... come a Londra, né più né meno. Ma non è forse quello che il sinistro ministro dell’Averno vuole?
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