19 dicembre, 2005

Opus diaboli

La settimana scorsa il programma Voyager di RAI 2 ha dedicato una puntata ad un altro fra i misteri che hanno reso celebre il romanzo di Dan Brown, Il codice da Vinci, vale a dire la possibilità che Cristo sia stato sposato con Maria Maddalena. È stata una puntata discutibile: Giacobbo ha invitato un esponente dell’Opus Dei e uno “storico”. Tra i due, l’unica differenza era nell’abbigliamento, poiché entrambi hanno maldestramente tentato di “dimostrare” che l’idea di un Messia coniugato non è per nulla plausibile. Per quanto mi riguarda, dissento e credo che non sia necessario attingere al Vangelo apocrifo di Filippo per sostenere tale ipotesi: infatti è più che sufficiente leggere con attenzione i Vangeli canonici per intuire che Maria Maddalena probabilmente era la consorte di Gesù e Lazzaro (Eleazar) il cognato. (1)

Tuttavia il tema può apparire erudito, anche se non lo è; certamente, invece, è una questione scottante quella relativa al ruolo della prelatura del Vaticano denominata Opus Dei. Qualcuno può forse credere che l’Opus Dei non saldò i debiti dello IOR? Forse l’inopportuna e precipitosa canonizzazione di Escrivà, il fondatore di questa “loggia”, santificazione decisa e voluta da Giovanni Paolo II non è un atto di riconoscenza?

Abbiamo assistito ad una manipolazione della verità, ad una spaventevole contraffazione dei fatti dal momento che, nel programma, l’Opus Dei è stato dipinto come un coro di Serafini. Qual è il problema? La costante, sistematica, impudente divulgazione di bugie in qualsiasi campo: dalla politica all’economia, dalla scienza alla filosofia, dall’archeologia alla religione… Eppure, se ci convinciamo che quasi tutto quello che ammaniscono gli organi di “informazione” ufficiali è falso, distorto, filtrato, scopriremo una realtà molto diversa, inaspettata.

Scopriremo, ad esempio, che l’Opus Dei è in realtà l’Opus diaboli.

(1) Vedi
http://www.nostraterra.it/

Nessun commento:

Posta un commento

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.