Absit iniuria verbis
Recentemente si è svolta la prima prova, dedicata all’Italiano, dell’esame di stato. Il ministero dell’ignoranza, anche in questo caso, non si è smentito, dimostrando di meritare appieno la sua augusta denominazione, proponendo delle tracce per lo più bolse e farraginose.
Per l’analisi del testo è stata scelta una poesia di Ungaretti, L’isola, tratta dalla raccolta Sentimento del tempo. Non si sa che cosa sia passato per le menti obnubilate dei componenti la commissione ministeriale, poiché la lirica è un oltraggio al buon gusto. Si leggano certe espressioni lambiccate ed involontariamente comiche: “anziane (sic) selve assorte”, “lo stridulo batticuore dell’acqua torrida”, “una ninfa e dormiva abbracciata ad un olmo”, “un vetro levigato da fioca febbre…” Non mi sembra che il componimento costituisca uno dei vertici dell’opera ungarettiana, tutt’altro. L’autore descrive uno scenario irreale, sospeso, mitico, ma l’abuso delle inversioni e l’artificiosità delle immagini creano un quadretto arcadico lezioso, con la ninfa addormentata che si abbraccia all’albero (forse è incollata con lo stucco), il pastore febbricitante che s’aggira tra pecore appisolate. In breve, quasi tutti dormono… Ho capito: la lirica rispecchia la condizione di quegli addormentati del dicastero. Da questo punto di vista è un’ottima scelta!
Il testo di ambito artistico-letterario è una risciacquatura di quello dell’anno scorso che verteva sul viaggio. Quest’anno, infatti, è stata ammannita una traccia sul tema del distacco, inteso come senso di perdita, ma anche come esperienza di crescita personale. Che sfrenata fantasia!
Il tema di ambito socio-economico contiene una tesi assai difficile da sostenere, ossia le città e la periferie sono fattori di promozione dell’identità personale e collettiva. Com‘era naturale aspettarsi i documenti riportati contraddicono l’assunto dell’enunciato e spesso distinguono tra città, intesa come “centro strutturato, sedimentato e riconoscibile” e periferia considerata il non-luogo della disgregazione e del disordine. In questo caso il titolo è uno zibaldone e sceglierlo significa districarsi in un labirinto di distinzioni.
Le note dolenti, però, non sono finite: la proposta su Mazzini e quella sulle organizzazioni internazionali sono quanto di più paludato e retorico, nel senso deteriore della parola, mente umana possa concepire. Mazzini era soltanto un corifeo della sinarchia, un satanista per giunta, che, dietro le sue tediose ed insincere disquisizioni su patria, nazione, democrazia, fratellanza… nascondeva progetti per nulla democratici. Ne sappiamo qualcosa…
L’ONU, la Nato, l’Unione europea sono istituzioni demoniache cui purtroppo l’Italia aderisce. Non penso che gli Irakeni, i Somali, gli Afghani, i Serbi… siano tanto grati a queste organizzazioni che, con il pretesto di portare la pace e la stabilità, torturano, massacrano, devastano. Sono un po’ come Kissinger, non a caso premio Nobel per la pace: non appena partiva da un paese in cui si era adoperato come “paciere”, scoppiavano conflitti e tumulti con carneficine ed immani distruzioni. Sarà una coincidenza?
Insomma, è il trionfo della più ripugnante ipocrisia: mancava a questo punto solo una traccia sui miracoli e le benemerenze di Giovanni Paolo II e del suo successore, Benedetto XVI, che, vendendo armi a destra e a manca, hanno contribuito a diffondere l’armonia tra le nazioni ed a costruire il NUOVO ORDINE MONDIALE.
L’unico testo stimolante, a mio parere, è quello sulle finalità ed i limiti della scienza: presuppone, però, una conoscenza piuttosto approfondita e non libresca circa alcuni attuali orientamenti filosofici e scientifici. Dubito che gli studenti, tranne qualche eccezione, abbiano l’opportunità di leggere qualche pagina di Husserl o di Feyerabend, essendo semmai costretti a sciropparsi le banalità di Popper.
Questo è il quadro complessivo: tra la campagna arcadica e le periferie degradate, tra le scempiaggini di Mazzini e i mazzi truccati dell’ONU. Ora comprendo perché non è più definito esame di maturità ma esame di stato. La nuova dicitura dipende dal fatto che, dopo essere stato obbligato a comporre uno di questi elaborati, l’esaminando si ritrova in stato… comatoso.
Recentemente si è svolta la prima prova, dedicata all’Italiano, dell’esame di stato. Il ministero dell’ignoranza, anche in questo caso, non si è smentito, dimostrando di meritare appieno la sua augusta denominazione, proponendo delle tracce per lo più bolse e farraginose.
Per l’analisi del testo è stata scelta una poesia di Ungaretti, L’isola, tratta dalla raccolta Sentimento del tempo. Non si sa che cosa sia passato per le menti obnubilate dei componenti la commissione ministeriale, poiché la lirica è un oltraggio al buon gusto. Si leggano certe espressioni lambiccate ed involontariamente comiche: “anziane (sic) selve assorte”, “lo stridulo batticuore dell’acqua torrida”, “una ninfa e dormiva abbracciata ad un olmo”, “un vetro levigato da fioca febbre…” Non mi sembra che il componimento costituisca uno dei vertici dell’opera ungarettiana, tutt’altro. L’autore descrive uno scenario irreale, sospeso, mitico, ma l’abuso delle inversioni e l’artificiosità delle immagini creano un quadretto arcadico lezioso, con la ninfa addormentata che si abbraccia all’albero (forse è incollata con lo stucco), il pastore febbricitante che s’aggira tra pecore appisolate. In breve, quasi tutti dormono… Ho capito: la lirica rispecchia la condizione di quegli addormentati del dicastero. Da questo punto di vista è un’ottima scelta!
Il testo di ambito artistico-letterario è una risciacquatura di quello dell’anno scorso che verteva sul viaggio. Quest’anno, infatti, è stata ammannita una traccia sul tema del distacco, inteso come senso di perdita, ma anche come esperienza di crescita personale. Che sfrenata fantasia!
Il tema di ambito socio-economico contiene una tesi assai difficile da sostenere, ossia le città e la periferie sono fattori di promozione dell’identità personale e collettiva. Com‘era naturale aspettarsi i documenti riportati contraddicono l’assunto dell’enunciato e spesso distinguono tra città, intesa come “centro strutturato, sedimentato e riconoscibile” e periferia considerata il non-luogo della disgregazione e del disordine. In questo caso il titolo è uno zibaldone e sceglierlo significa districarsi in un labirinto di distinzioni.
Le note dolenti, però, non sono finite: la proposta su Mazzini e quella sulle organizzazioni internazionali sono quanto di più paludato e retorico, nel senso deteriore della parola, mente umana possa concepire. Mazzini era soltanto un corifeo della sinarchia, un satanista per giunta, che, dietro le sue tediose ed insincere disquisizioni su patria, nazione, democrazia, fratellanza… nascondeva progetti per nulla democratici. Ne sappiamo qualcosa…
L’ONU, la Nato, l’Unione europea sono istituzioni demoniache cui purtroppo l’Italia aderisce. Non penso che gli Irakeni, i Somali, gli Afghani, i Serbi… siano tanto grati a queste organizzazioni che, con il pretesto di portare la pace e la stabilità, torturano, massacrano, devastano. Sono un po’ come Kissinger, non a caso premio Nobel per la pace: non appena partiva da un paese in cui si era adoperato come “paciere”, scoppiavano conflitti e tumulti con carneficine ed immani distruzioni. Sarà una coincidenza?
Insomma, è il trionfo della più ripugnante ipocrisia: mancava a questo punto solo una traccia sui miracoli e le benemerenze di Giovanni Paolo II e del suo successore, Benedetto XVI, che, vendendo armi a destra e a manca, hanno contribuito a diffondere l’armonia tra le nazioni ed a costruire il NUOVO ORDINE MONDIALE.
L’unico testo stimolante, a mio parere, è quello sulle finalità ed i limiti della scienza: presuppone, però, una conoscenza piuttosto approfondita e non libresca circa alcuni attuali orientamenti filosofici e scientifici. Dubito che gli studenti, tranne qualche eccezione, abbiano l’opportunità di leggere qualche pagina di Husserl o di Feyerabend, essendo semmai costretti a sciropparsi le banalità di Popper.
Questo è il quadro complessivo: tra la campagna arcadica e le periferie degradate, tra le scempiaggini di Mazzini e i mazzi truccati dell’ONU. Ora comprendo perché non è più definito esame di maturità ma esame di stato. La nuova dicitura dipende dal fatto che, dopo essere stato obbligato a comporre uno di questi elaborati, l’esaminando si ritrova in stato… comatoso.
BENISSIMO!...GRAZIE!
RispondiEliminaESAMI "DI STATO"...GIUSTISSIMO!
PERCHE' LO STATO ANCORA SI VUOLE ASSICURARE CHE IL GREGGE NON ABBIA CAMBIATO PRATO!...
CHE FACCIA ANCORA ELOGI AL FRAMASSONE MAZZINI E ALLE TRE DIABOLICHE ORGANIZZAZIONI...
In pratica gli esami di Stato non sono altro che sondaggi per avere conferme che nulla in 50 anni sia cambiato,del resto la nostra scuola è la custode più sicura e fedele delle "storielle", la garante dell'immobilismo più assoluto!che potrebbe cambiare?,ma non si sa mai!Lo Stato vuole la certezza!
I miei alunni ,se ne avessi oggi,avrebbero azzerato nato,onu e ue.... Mazzini e quel bandito di Garibaldi!Questi hanno consegnato l'opulento SUD ai quei ritardati mentali di piemontesi!ci hanno distrutto e noi ins. costretti a fare l'elogio del risorgimento e a piangere sulla questione meridionale!
Credo che tu sia meridionale,dal cognome direi...calabrese....
Lo spero perchè non stimo i nordici pur essendo io un mezzo sangue.
Ungaretti,non lo conosco,e non mi dispiace di questa lacuna!
da quello che leggo,mi viene il dubbio che non stesse tanto bene con la testa!Sarà una di quelle trovate moderne per non far capire niente ma al contempo diventare famosi e ricchi,come certi inguacchia-tele,alla Picasso....
All'ERMITAGE ho potuto (non) AMMIRARE il famoso quadro di tela di sacco col buco al centro!avrei inferto una coltellata al quadro, all'autore e a chi ha avuto il coraggio di ritenerlo un'opera d'arte....degna di cotanto museo!
C'è l'inganno nell'arte moderna, che altro non è che condizionamento mentale!
Questa è ARTE:certo tipo di poesia,
di pittura o cinematografia,se tu non la capisci vuol dire che non sei all'altezza!...beh,io non ci sono cascata!per me l'arte è tale se suscita emozione,tutto il resto è INGANNO!
Attendo tua critica,come sempre ben accetta!
BUONA-CALDA-NOTTE-SANREMESE!
angela
Come contraddirti? La scuola è in primo luogo sistema di controllo: per fortuna esistono delle eccezioni. Sull'arte credo che scriverò qualcosa. Mazzini, Bixio, Garibaldi... erano pedine dei Savoia. Non ho dubbio che il Risorgimento, anzi Rimbabimento, fu una guerra di conquista.
RispondiEliminaBuona notte!!! A presto.
E siamo solo all'inizio, non ci sarà da stupirsi se in un futuro imminiente le domande d'esame verteranno su personaggi televisivi & relativi programmi spazzatura (la quasi totalità della televisione) ...no scherzi a parte, effettivamente il crollo della cultura, italiana in questo caso, risalta parecchio e la cultura di massa avanza. E qui ci sarebbe da soffermarsi ore sulla creazione di superuomini immaginari,ricerca dell'identificazione del pubblico in un icona ecc... il particolare di questo processo irreversibile che mi preoccupa è la trasformazione della mentalità nell'uomo allo stadio di studente: una volta (neanche troppo tempo fa) si pretendeva a voce grossa l'istruzione e c'era sacrificio familiare per riuscire a far almeno dell'unica figlia femmina una detentrice di cultura mentre il resto della prole: destinato a ingrossare le schiere del proletariato. Ora l'"istruzione" te la tirano dietro e i sacrifici familiari ci sono lo stesso a livello economico, ma nessuno la chiede più così ostinatamente ora, ora che c'è per tutti. Quindi la trasformazione nella mentalità dello studente avviene proprio grazie alla stessa cultura di massa che sbandiera il suo cavallo di battaglia (abbasso la sQuola) e fa sì che i ragazzi siano restii già per principio a frequentare in particolare gli anni delle medie e i primi delle superiori (che adesso non so, grazie a una delle ultime importantissime e fondamentali innovazionì da parte dell' ex-ministro, come si debbano chiamare).
RispondiEliminaAlla fine quindi chi potrebbe mai opporsi a questa situazione così ben ideata? gli studenti che tranquilli si crogiolano all'idea di incontrare test sempre più semplificati? o i padri(quelli che fanno comunque i sacrifici economici) che dopo un pò di insistenza e qualche sberla sui brutti voti, si rispecchiano: loro da giovani! e mandano a lavorare questi poveri cristi che sono il futuro?. Ovviamente questa situazione non è unanime, ma allora? mi resta questo dubbio abnorme a cui non trovo risposta. Inoltre ci sarebbero tante cose da cambiare nelle scuola, aldilà del decidere se "medie" o "scuole primarie di non so quale grado"...ma questo è un altro paragrafo. Ancora assai! povero Ungaretti, teniamocelo buono prima che ci presentino una bella poesia dell'ultimo uscito dal grande fratello.
Garibaldi? Bella barba davvero!
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Faccenda vostra, dei,
se ci avete fatto mortali,
e perciò noi vi scaglieremo contro
lo strale avvelenato dell'angoscia.
E' qui l'arco.
Jimmy88 da Ventimiglia (anche qui fa bello caldo)
Jimmy88 ha ragione. La cultura scolastica assiste ad un progressivo imbarbarimento. Tra pochi anni, dalle scuole, tranne rare eccezioni (autodidatti) usciranno degli emeriti ignoranti.
RispondiEliminaTI GARANTISCO CHE SUCCEDE GIA',NON OCCORRE QUALCHE ANNO!
RispondiEliminaGLI ALUNNI CHE VOGLIONO AFFRONTARE GLI STUDI UNIVERSITARI DECOROSAMENTE E RESPONSABILMENTE VANNO A LEZIONI PRIVATE O SONO AUTODIDATTI... ALTRIMENTI....NON POTREBBERO ANDARE DA NESSUNA PARTE!IL RESTO SONO DI UNA IGNORANZA ABISSALE E PRIVI DELLA BENCHE'MINIMA CAPACITA' DI LOGICA E DI CRITICA!