13 agosto, 2006

La magia della parola

In principio era il Lògos: questo è l’incipit del Quarto vangelo, ma l’affermazione non è veridica, perché in principio era il Silenzio, come ricorda la Gnosi.

Lògos… Principio, Idea, Suono, Verbo, Parola … o che cos’altro? Il suono crea, plasma, dà forma. Il suono, quello che, in Linguistica, è definito significante, è già segno, voce, in quanto frequenza, ritmo, vibrazione che si propaga nello spazio. Pitagora… l’armonia delle sfere, un’armonia non udibile a causa del nostro senso ottuso, un concento che Dante, trasumanato, percepì nel Paradiso.

Il suono è già significato, è già oggetto: le ventidue lettere dell’alfabeto “ebraico” sono ventidue archetipi che trovano misteriose e sorprendenti corrispondenze nei principi cosmici e nelle forme della natura. Mario Pincherle e Corrado Malanga li hanno esplorati.

Il suono è sillaba sacra, OM, mantra: lo sapevano gli antichi indiani. In latino carmen è, in primo luogo, formula magica, parola pronunciata solennemente per influire sulla realtà, vaticinio. Carmen è un suono-azione, solo più tardi passa ad indicare il canto e la poesia. Carmen si collega ai verbi canere e cantare, ossia pronunciare l’incantesimo, con idonei vocaboli, spesso ricorrendo ad ipnotiche ripetizioni.

I popoli antichi pensavano esistesse un nesso inscindibile tra il suono e l’oggetto: per questo motivo gli Egizi attribuivano ai figli due nomi, un nome noto a tutti, ed un altro segreto, conosciuto solo dai genitori e dal diretto interessato. In questo modo, nessun incantatore avrebbe potuto compiere un maleficio, ignorando il vero nome della vittima. Per questo motivo i Romani solevano ripetere Nomina sunt omina, i nomi sono presagi. Così la pensarono per lo più gli uomini del Medioevo, fino a quando, un po’ alla volta, si diffuse l’opinione che il rapporto tra le mots e le cose fosse il risultato di una convenzione, di una decisione arbitraria: De Saussure, Magritte, Kosuth… Scissione, frattura, perdita dell’unità: il suono si scompone, gli oggetti si allontanano, confondendosi in una grisaille. La glottologia scientifica pianta il suo vessillo in segno di trionfo: il legame tra il microcosmo ed il macrocosmo, tra la nota ed il denotatum, è spezzato. Tutto si disarticola, si disgrega, va in frantumi. Schegge impazzite schizzano in ogni dove e si conficcano nei frammenti di un mondo caotico.

Il suono, privato della sua aura magica e sacrale, della sua capacità di dialogare con l’anima e con il cosmo, è diventato strumento di controllo: comando ipnotico e post-ipnotico (MK Ultra, candidati manciuriani), messaggio subliminale per inculcare pericolose menzogne, onda a bassa o bassissima frequenza, irradiata con H.A.A.R.P., per minare l’equilibrio degli esseri viventi…

È ancora sortilegio della parola, ma, come chiosava Giorgio Manganelli, mai come oggi la magia della parola è magia nera.


Fonti:

G. Beccarla, L’autonomia del significante, Torino, 1975
G. Frosar, F. Bludorf, Vernetzte Intelligenz, 2003
C. Malanga, Archetipi, 2005
Id., Archetipi 2, 2006
Id., Onde letali, 2003
G. Manganelli, Discorso dell’ombra e dello stemma, 1982
M. Phillips, C. O’ Brien, Trance formation of America, Diegaro di Cesena, 2002
M. Pincherle, Archetipi Le chiavi dell’universo, Diegaro di Cesena, 2001
Zret, Scie chimiche e DNA, 2006

2 commenti:

  1. E' magia, sensazione di già conosciuto ed assonanza; in particolare questo argomento mi tocca da vicino....
    Un sorriso
    Poe

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  2. Certo, sei una maga della parola, ma la tua non è magia nera.
    Ciao!!!

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