16 agosto, 2006

Libri e liberi

In questo periodo molte famiglie sono costrette ad affrontare la spesa non di rado esorbitante per i libri scolastici. Purtroppo sono quasi sempre denari dilapidati: infatti i manuali in uso nei vari istituti, tranne qualche eccezione, sono pessime pubblicazioni e non solo perché raffazzonate, ma anche in quanto menzognere. I libri di Storia, Geografia, i moduli delle antologie dedicati all’attualità sono un’accozzaglia di bugie e di fanfaluche indegne. Quale testo di Storia tratta in maniera rigorosa e credibile il Cristianesimo? Quale libro di Geografia indica le vere cause dell’effetto serra? Quale volume sul testo argomentativo riporta il coinvolgimento di C.I.A., Mossad e qualcun altro… nell’ideazione e nell’attuazione dei vari attentati attribuiti ad Al Qaeda? Quale manuale di Inglese presenta la lingua in modo chiaro, invece di contenere dialoghi dementi e becere vignette?

È evidente: questi scartafacci sono per lo più scritti da autori falliti, ma con le aderenze giuste. È evidente: le case editrici, soprattutto quelle cattoliche, sono la longa manus “culturale” dei potenti, il cui scopo primario non è educare le nuove generazioni, ma indottrinarle con strumenti subdoli, inculcando concetti distorti e contraddizioni, sulla base del bipensiero orwelliano.

In questo squallido panorama editoriale, spiccano poi per dozzinalità molti romanzi di autori contemporanei: Baricco, Brizzi, Camilleri, Eco, Faletti, Lucarelli, Tabucchi… sono imbrattacarte le cui opere dovrebbero essere messe all’indice per la vergognosa profanazione della lingua italiana e del buon gusto da loro perpetrata, senza dimenticare che il romanzo, come genere, si può considerare morto e sepolto. Costoro, però, continuano imperterriti a comporre abominevoli, cerebrali copioni, tra narcisismo e cliché narrativi, appena rinnovati con qualche stitica metafora.

Insomma i libri scritti da intellettuali liberi e talentosi sono pochissimi e di solito appartengono alla letteratura del passato. Oggi il conformismo, la mancanza di spirito critico, la cupidigia di denaro, la vanità, l’intento di adulare i lettori ottundono le già scarse capacità creative di qualche artigiano della parola.

Eppure, anche se un libro è solo la creazione, nel migliore dei casi, di un abile mestierante, se non amplia gli orizzonti culturali, se non stimola una ricerca personale né ti apre le “porte della percezione”, è bene che, nonostante i suoi innumerevoli difetti, sia tenuto: con la crisi energetica prevista per il prossimo inverno, sapremo con che cosa alimentare il fuoco del caminetto.

4 commenti:

  1. Ciao Sono di Sanremo anche io e vorrei contattarti.
    mapero@email.it

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  2. Ciao, zret.
    Ho insegnato per vent'anni e sono andato via proprio per quello che dici. La metafora che dicevo ai "colleghi", pochi, che cercavano di dissuadermi dal lasciare l'insegnamento era poco elegante ma, credo, eficace: "Mi sento come un aereoplano che sparge mer...su meravigliosi fiori", (fiori, intendi studenti).
    Ti assicuro che ho lottato duramente, ho contattato alcuni amici che presero parte alla stesura dei nuovi programmi del 1977. Nulla da fare. Il risultato è stato ricevere tre lettere ufficiali di richiamo che imbrattano, per il mio orgoglio, il mio fascicolo personale, rimproveri verbali da parte dei capi d'istituto davanti ai ragazzi e mentre tenevo lezione e la riprovazione (fors'anche il disprezzo) della maggior parte degli altri. Insegnavo, all'epoca in quattro scuole diverse delle quali due molto grandi. E' bello avere tanti nemici 'per i quali la tua "essenza" è un tacito, eterno rimprovero' (A. Schopenhauer).
    Grazie per i tuoi scritti.
    Giorgio

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  3. Ciao Mirrors, quello che scrivi ti fa onore, ma ancora di più la tua condotta. Si può anche vivere all'interno del sistema, ma contro il sistema, se esso è dominato dall'ignoranza e dall'ipocrisia, altrimenti è meglio uscirne. La vera cultura è quella che dimostri nei tuoi testi su Evulon, non quella di ripetitori di luoghi comuni. Grazie delle tue parole. Ciao.

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