Là dove l’anima individuale si fonde nell’anima mundi.
Quando la psicanalisi individuò nei sogni alcune caratteristiche basilari, tra cui la condensazione, la drammatizzazione e la simbologia, l’interesse degli psicologi ed anche dei profani si concentrò per lo più sulla simbologia. Non bisogna stupirsi: i simboli sono immagini potenti e misteriose. Il loro lato arcano spaventa ed attrae come l’abisso.
Un aspetto su cui, però, a mio parere, bisognerebbe soffermarsi è quello della drammatizzazione, la tessitura narrativa dei contenuti onirici, perché, in fondo, i sogni sono testi narrativi fantastici, con intreccio, personaggi, sequenze, anacronie… In questi testi, poi, particolare rilevanza assumono i nuclei descrittivi, ossia le immagini. Tuttavia pretendere di tradurre ogni immagine ed ogni evento in un concetto significa depauperare un’esperienza che ci conduce sul confine della morte e del nulla, sul limitare di una dimensione dove la coscienza individuale, perdendosi, può ascoltare le voci degli dei, nella mistica penombra di un tempio. Non lasciamoci sedurre solo dai simboli, ma consideriamo pure gli avvenimenti ed i luoghi di un mito dalle molteplici varianti. Infine dovremmo tentare di comprendere non tanto il significato dei sogni, ma di ricostruire la loro trama sfilacciata.
Come di fronte ad altre questioni fondamentali che eludono risposte definitive ed esaurienti, non si tratta di interpretare le figure oniriche, ma di accettarne la quintessenza insondabile, di recepire un messaggio che è un enigma. E’ inutile disquisire sul significato di immagini ed avvenimenti, applicando in modo più o meno rigido il sistema esegetico di una particolare scuola psicanalitica, per studiare la terapia più adeguata contro le nevrosi.
È illusorio pensare che esista un metodo definitivo di guarigione, se, come insegna Socrate, è la vita stessa ad essere una malattia.
Quando la psicanalisi individuò nei sogni alcune caratteristiche basilari, tra cui la condensazione, la drammatizzazione e la simbologia, l’interesse degli psicologi ed anche dei profani si concentrò per lo più sulla simbologia. Non bisogna stupirsi: i simboli sono immagini potenti e misteriose. Il loro lato arcano spaventa ed attrae come l’abisso.
Un aspetto su cui, però, a mio parere, bisognerebbe soffermarsi è quello della drammatizzazione, la tessitura narrativa dei contenuti onirici, perché, in fondo, i sogni sono testi narrativi fantastici, con intreccio, personaggi, sequenze, anacronie… In questi testi, poi, particolare rilevanza assumono i nuclei descrittivi, ossia le immagini. Tuttavia pretendere di tradurre ogni immagine ed ogni evento in un concetto significa depauperare un’esperienza che ci conduce sul confine della morte e del nulla, sul limitare di una dimensione dove la coscienza individuale, perdendosi, può ascoltare le voci degli dei, nella mistica penombra di un tempio. Non lasciamoci sedurre solo dai simboli, ma consideriamo pure gli avvenimenti ed i luoghi di un mito dalle molteplici varianti. Infine dovremmo tentare di comprendere non tanto il significato dei sogni, ma di ricostruire la loro trama sfilacciata.
Come di fronte ad altre questioni fondamentali che eludono risposte definitive ed esaurienti, non si tratta di interpretare le figure oniriche, ma di accettarne la quintessenza insondabile, di recepire un messaggio che è un enigma. E’ inutile disquisire sul significato di immagini ed avvenimenti, applicando in modo più o meno rigido il sistema esegetico di una particolare scuola psicanalitica, per studiare la terapia più adeguata contro le nevrosi.
È illusorio pensare che esista un metodo definitivo di guarigione, se, come insegna Socrate, è la vita stessa ad essere una malattia.
Ciao Angela. Il miglior modo è analizzare i propri sogni senza l'aiuto di uno strizzacervelli. :-D
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