La sonda dell’E.S.A. Mars Express ha ripreso, il 22 luglio scorso, delle nuove immagini di Marte ad alta definizione, grazie alla High Resolution Stereo Camera (H.R.S.C.), un’apparecchiatura installata a bordo del veicolo spaziale. Secondo gli scienziati incaricati di analizzare le foto satellitari, la Sfinge di Marte, inquadrata dalla sonda, è soltanto il risultato di un gioco di chiaroscuri e della tendenza a vedere in alcune forme naturali dei visi.
In seguito a tale responso, le agenzie di stampa di tutto il mondo sono state subissate da notizie riguardanti l’inesistenza del volto, attribuito appunto ad un insieme di luci e di ombre. Saggiamente il ricercatore Pablo Ayo nota che l’Ente spaziale europeo è stato coinvolto dalla N.A.S.A. in una maldestra politica di censura, attuata, per di più, non mostrando fotografie del presunto manufatto di Cydonia, per quanto manipolate, ma un’elaborazione digitalizzata tridimensionale di un massiccio montuoso percorso da fenditure e da avvallamenti.
L’allievo ha superato il maestro? Risponderei di sì, ricordando la capillare e dispendiosa campagna disinformativa condotta dall’Agenzia spaziale statunitense in merito al problema delle scie chimiche. Questa campagna, volta ad indottrinare le nuove generazioni cui si vuole far credere che i persistenti e filamentosi sfregi che graffiano il cielo sono soltanto più o meno innocue scie di condensazione, si è tradotta in un menzognero programma “scolastico” cui ha abboccato pure qualche docente italiano.
D’altronde la N.A.S.A. è abituata a mistificare, nascondere, contraffare: quante immagini del pianeta rosso sono state ritoccate o tagliate, prima di essere esibite al pubblico! Quante missioni poi sono fallite, alcune in modo alquanto sospetto: furono sabotate da qualcuno che non vuole si scopra la verità sul pianeta? Terrestri o alieni? Molti U.F.O. sono stati avvistati attorno al pianeta rosso.
Recentemente l’ingegner Ennio Piccaluga ha pubblicato un libro, intitolato Ossimoro Marte, in cui congettura che il corpo celeste, moltissimo tempo addietro, ospitava la vita: certi probabili artefatti testimoniano la presenza di una civiltà estinta alla quale si riferisce pure il sumerologo Zecharia Sitchin nei suoi noti saggi. La scoperta dell’acqua nel sottosuolo di Marte, sotto forma di ghiaccio, e tracce di ematite sono indizi di un passato in cui scorrevano fiumi e l’atmosfera marziana era meno rarefatta di quella attuale: forse questo ormai desolato gemello della Terra era popolato da esseri viventi. (1)
È manifesto che la comunità “scientifica”, collusa con i potenti, mira a nascondere, dietro una spessa cortina, la verità su Marte, con le consuete strategie, ossia ridicolizzando o ignorando tutti quegli studiosi (archeologi, storici, astronomi, cosmologi…) che non credono né alla storia ufficiale circa Sumeri ed Egizi né alle “veline” della N.A.S.A. e dell’E.S.A. a proposito del volto di Cydonia.
È comunque certo che, gettando un lucido sguardo indagatore sulle antiche culture medio-orientali, per osservare, ad esempio, la Sfinge di Gizah, che raffigura il Leone dell’era precessionale risalente al 10.500 a.C. circa, potremo scorgere, come in uno specchio che riflette il ciclo eterno del tempo, le sembianze della faccia marziana.
(1) Il rover Opportunity, nel 2003, rilevò, oltre a rocce che mostrano segni di erosione dovuta all’acqua, sferule contenenti ematite, formate presumibilmente da acqua ricca di minerali.
Fonti:
P. Ayo, Cydonia e la faccia (tosta) dell’E.S.A, 2006
Enciclopedia dell’astronomia e della cosmologia, a cura di John Gribbin, Milano, 2005, s.v. Marte e rimandi interni
E. Piccaluga, Ossimoro Marte, 2006
Straker, L’educazione nazionalsocialista della N.A.S.A., 2006
In seguito a tale responso, le agenzie di stampa di tutto il mondo sono state subissate da notizie riguardanti l’inesistenza del volto, attribuito appunto ad un insieme di luci e di ombre. Saggiamente il ricercatore Pablo Ayo nota che l’Ente spaziale europeo è stato coinvolto dalla N.A.S.A. in una maldestra politica di censura, attuata, per di più, non mostrando fotografie del presunto manufatto di Cydonia, per quanto manipolate, ma un’elaborazione digitalizzata tridimensionale di un massiccio montuoso percorso da fenditure e da avvallamenti.
L’allievo ha superato il maestro? Risponderei di sì, ricordando la capillare e dispendiosa campagna disinformativa condotta dall’Agenzia spaziale statunitense in merito al problema delle scie chimiche. Questa campagna, volta ad indottrinare le nuove generazioni cui si vuole far credere che i persistenti e filamentosi sfregi che graffiano il cielo sono soltanto più o meno innocue scie di condensazione, si è tradotta in un menzognero programma “scolastico” cui ha abboccato pure qualche docente italiano.
D’altronde la N.A.S.A. è abituata a mistificare, nascondere, contraffare: quante immagini del pianeta rosso sono state ritoccate o tagliate, prima di essere esibite al pubblico! Quante missioni poi sono fallite, alcune in modo alquanto sospetto: furono sabotate da qualcuno che non vuole si scopra la verità sul pianeta? Terrestri o alieni? Molti U.F.O. sono stati avvistati attorno al pianeta rosso.
Recentemente l’ingegner Ennio Piccaluga ha pubblicato un libro, intitolato Ossimoro Marte, in cui congettura che il corpo celeste, moltissimo tempo addietro, ospitava la vita: certi probabili artefatti testimoniano la presenza di una civiltà estinta alla quale si riferisce pure il sumerologo Zecharia Sitchin nei suoi noti saggi. La scoperta dell’acqua nel sottosuolo di Marte, sotto forma di ghiaccio, e tracce di ematite sono indizi di un passato in cui scorrevano fiumi e l’atmosfera marziana era meno rarefatta di quella attuale: forse questo ormai desolato gemello della Terra era popolato da esseri viventi. (1)
È manifesto che la comunità “scientifica”, collusa con i potenti, mira a nascondere, dietro una spessa cortina, la verità su Marte, con le consuete strategie, ossia ridicolizzando o ignorando tutti quegli studiosi (archeologi, storici, astronomi, cosmologi…) che non credono né alla storia ufficiale circa Sumeri ed Egizi né alle “veline” della N.A.S.A. e dell’E.S.A. a proposito del volto di Cydonia.
È comunque certo che, gettando un lucido sguardo indagatore sulle antiche culture medio-orientali, per osservare, ad esempio, la Sfinge di Gizah, che raffigura il Leone dell’era precessionale risalente al 10.500 a.C. circa, potremo scorgere, come in uno specchio che riflette il ciclo eterno del tempo, le sembianze della faccia marziana.
(1) Il rover Opportunity, nel 2003, rilevò, oltre a rocce che mostrano segni di erosione dovuta all’acqua, sferule contenenti ematite, formate presumibilmente da acqua ricca di minerali.
Fonti:
P. Ayo, Cydonia e la faccia (tosta) dell’E.S.A, 2006
Enciclopedia dell’astronomia e della cosmologia, a cura di John Gribbin, Milano, 2005, s.v. Marte e rimandi interni
E. Piccaluga, Ossimoro Marte, 2006
Straker, L’educazione nazionalsocialista della N.A.S.A., 2006
Ciao Alphaloxan, per le foto ti puoi iscrivere al forum di www.sciechimihe.org e seguire le istruzioni. Anche a me manca il sanguigno Avles di cui, però, seguo come te il blog. I potenti ci propinano le immagini per creare uno stuolo di studiosi in seguito da ridicolizzare. Forse questa è una risposta. Forse lanciano il sasso per provocazione. Forse non tutti sono collusi e qualcosa filtra. Comunque sia, abbasso la NASA ed il Vaticano. Ciao e grazie.
RispondiEliminafinalmente ho sistemato un po' i miei impegni e il blog... ma veniamo al commento: che la nasa occulti prove di qualsiasi tipo circa intelligenze extraterrestri è possibile (e in ogni caso è sicuro che ci sarebbe la censura se fosse vero). Ad ogni modo cerco di focalizzare la mia attenzione più che altro sul nostro di pianeta perchè è vero anche che per perseguire i loro scopi sono disposti anche a rivelare parte della Verità pur di farci discutere, e conseguentemente di farci distrarre dalle loro azioni
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