“È difficile credere che un leader del G8 che si atteggia a democratico possa ordinare qualcosa di simile, ma la gente deve capire che è un bandito". Non ha usato perifrasi Boris Berezovski, oligarca russo caduto in disgrazia e dal 2001 esule a Londra, per accusare Vladimir Putin, responsabile, secondo lui, di un misterioso avvelenamento: quello di Aleksandr Litvinenko, 43 anni, ex colonnello dei servizi segreti russi che, dopo due settimane di agonia in un ospedale della metropoli britannica, è deceduto. Litvinenko, prima della cena che gli è stata fatale, aveva cominciato a indagare sull'omicidio di una sua vecchia amica, Anna Politkovskaia, la giornalista uccisa lo scorso ottobre a Mosca a colpi d'arma da fuoco nell'ascensore del condominio dove abitava.
L'ex colonnello si è sentito male un paio d'ore dopo aver pranzato con tale Mario, un "contatto" italiano, da Itsu, un ristorante giapponese nella zona di Piccadilly. Così ha raccontato ad un giornalista del Sunday Times che è riuscito a vederlo in ospedale, dove è piantonato dalla polizia: "Io ho ordinato, ma lui non ha mangiato niente, sembrava nervoso. Mi ha consegnato un documento di quattro pagine, voleva che lo leggessi subito. Conteneva una lista di nomi, tra cui alcuni funzionari dell'F.S.B., che sarebbero coinvolti nell'omicidio della giornalista. Il documento era un messaggio di posta elettronica, non un documento ufficiale: non ho capito perché sia venuto a Londra per darmelo quando avrebbe potuto inviarmi il messaggio”.
L'avvelenamento risale al primo novembre (1 11). Scotland Yard dichiara che "Litvinenko ricevette nel mese di ottobre un messaggio da una persona conosciuta in Italia, un certo Mario, che si era detto in possesso di "informazioni importanti" sull'omicidio di Anna Politkovskaia e che gli propose un incontro a Londra.
Secondo il Mail on Sunday, il Mario in questione si chiama, di cognome, Scaramella, sarebbe "un accademico dell'università di Napoli e consulente della commissione Mitrokhin, istituita dal Parlamento italiano per indagare sulle attività del K.G.B. in Italia durante la Guerra fredda". Proprio Scaramella si sarebbe adoperato affinché la commissione Mitrokhin interrogasse Litvinenko, fuggito dalla Russia dopo essere stato messo sotto accusa per alto tradimento.
In un primo momento, i giornali avevano attribuito l’avvelenamento al tallio, quindi al polonio. Il solfato talloso è usato come veleno per tutte le specie di roditori, mentre il polonio è un elemento chimico che possiede una radioattività superiore di circa mille volte a quella del radio.
È una vicenda molto ingarbugliata, che sia gli analisti politici sia la gente comune tende a chiarire tramite procedimenti abduttivi, a mio parere, in questo ed in latri casi simili, ingannevoli. L’abduzione è un tipo di ragionamento di origine aristotelica, ma ripreso e modificato dal filosofo statunitense Pierce: con tale procedura inferenziale si passa da certi fatti (non tutti) osservati, alla supposizione di un principio generale che li spiega. Orbene, visto che la cronista russa scriveva articoli in cui denunciava i crimini del presidente russo e poiché l’ex agente, amico di Anna Politkovskaia, aveva indagato sull’omicidio della giornalista, Putin ha deciso di eliminarli entrambi. Tutto ciò non mi convince per nulla. Neanche un bambino che ruba la marmellata sarebbe così ingenuo. Nemmeno un ladro di polli sarebbe tanto sprovveduto. Non occorre togliere di mezzo i giornalisti scomodi: è sufficiente, come avviene in tutto i mondo, controllare quasi tutta la stampa e la televisione in modo che il cronista libero e controcorrente sia la classica vox clamantis in deserto. Perché poi Putin si sarebbe esposto in modo così plateale ed impulsivo, dopo aver consolidato il potere ed il prestigio della Russia? Perché il ragno Putin, dopo aver tessuto faticosamente la tela di alleanze e di accordi economici con paesi mediorientali ed europei, ragnatela in cui presto resterà invischiata l’Unione europea, dovrebbe farsela distruggere, in seguito a qualche sua avventata, autolesionista decisione? Sarebbe come darsi la zappa sui piedi. Cui prodest? I due omicidi non giovano certo a Putin, la cui reputazione risulta per lo meno offuscata. Apparentemente – così scrivono molti – questi delitti fanno il gioco dell’Impero di USAtana e di boygeorge che, però, è un amico, anzi un sodale di vladimiro.
La realtà è ben diversa e si può comprendere, se si considera la politica internazionale come una singolare partita a scacchi. La Russia ha i pezzi bianchi; gli Stati Uniti quelli neri. Ciascun giocatore (così sembra) cerca di vincere la partita, dando scacco matto all’avversario. Veramente i pedoni, i cavalli e gli alfieri bianchi credono di dover giocare contro i pedoni, i cavalli e gli alfieri neri e viceversa. In effetti, ogni tanto, qualcuno di questi pezzi viene sacrificato o mangiato. Tuttavia la partita è particolare, perché i re, le regine e le torri sanno che esiste un unico giocatore che muove sia i bianchi sia i neri. Questi pezzi sono consapevoli che non rischiano nulla, finché stanno al gioco deciso da una sola persona, la quale sposta i pezzi di entrambi gli schieramenti, dando, però, l’impressione agli spettatori che si stia veramente svolgendo una sfida.
In questi ultimi tempi, il giocatore unico occulto ha sacrificato pezzi di USAtana (ad esempio, Rumsfeld) ed ora è il turno di Putin cui è stato dichiarato scacco al re, forse per costringerlo ad accettare un aut aut. È il solito sistema del divide et impera, fondato sul controllo di entrambi i contendenti per i propri loschi interessi e per instaurare un Nuovo ordine mondiale.
Alcuni aspetti della vicenda mi paiono significativi: il ruolo di Scaramella, convitato di pietra. Scaramella (mai accettare s caramelle da uno sconosciuto) è italiano, dunque cittadino dello stato in cui risiede la Kaput mundi. Egli non ha toccato cibo, mentre l’ex agente russo ha consumato il pasto, se corrispondono al vero le dichiarazioni dell’ex agente segreto. Le dichiarazioni dell’ex colonnello sono trasparenti: “Il documento era un messaggio di posta elettronica, non un documento ufficiale: non ho capito perché sia venuto a Londra per darmelo, quando avrebbe potuto inviarmi il messaggio”. Il giorno in cui è stato perpetrato il veneficio, in perfetto stile gesuita, è il primo novembre, ossia 1 11. Benedetto XVI è, secondo la profezia di Malachia, il centoundecimo papa. Il polonio ricorda la Polonia da cui proveniva Giovanni Paolo II, usato dalla sinarchia per distruggere i regimi dell’est europeo che la sinarchia stessa aveva creato. La Chiesa di Roma ha molteplici interessi nell’ambito dell’energia nucleare: negli Stati Uniti, ad esempio, molte centrali atomiche sono state progettate e costruite da società legate al Vaticano. Sono messaggi in codice ed indizi, che, in un romanzo di investigazione, sarebbero analizzati e vagliati per risalire all’assassino che non è quasi mai colui verso il quale convergono all’inizio i sospetti.
Come al solito moltissimi pretenderanno le prove del coinvolgimento della Kaput mundi anche in questo intrigo internazionale: le avranno. Le avranno, quando sarà troppo tardi, quando i vertici della Chiesa di Roma avranno gettato la maschera. Allora parecchi rimpiangeranno di non aver considerato gli indizi, di non aver seguito tutte le piste, non per condannare, ma per capire che bisogna guardarsi dai lupi travestiti da agnelli.
L'ex colonnello si è sentito male un paio d'ore dopo aver pranzato con tale Mario, un "contatto" italiano, da Itsu, un ristorante giapponese nella zona di Piccadilly. Così ha raccontato ad un giornalista del Sunday Times che è riuscito a vederlo in ospedale, dove è piantonato dalla polizia: "Io ho ordinato, ma lui non ha mangiato niente, sembrava nervoso. Mi ha consegnato un documento di quattro pagine, voleva che lo leggessi subito. Conteneva una lista di nomi, tra cui alcuni funzionari dell'F.S.B., che sarebbero coinvolti nell'omicidio della giornalista. Il documento era un messaggio di posta elettronica, non un documento ufficiale: non ho capito perché sia venuto a Londra per darmelo quando avrebbe potuto inviarmi il messaggio”.
L'avvelenamento risale al primo novembre (1 11). Scotland Yard dichiara che "Litvinenko ricevette nel mese di ottobre un messaggio da una persona conosciuta in Italia, un certo Mario, che si era detto in possesso di "informazioni importanti" sull'omicidio di Anna Politkovskaia e che gli propose un incontro a Londra.
Secondo il Mail on Sunday, il Mario in questione si chiama, di cognome, Scaramella, sarebbe "un accademico dell'università di Napoli e consulente della commissione Mitrokhin, istituita dal Parlamento italiano per indagare sulle attività del K.G.B. in Italia durante la Guerra fredda". Proprio Scaramella si sarebbe adoperato affinché la commissione Mitrokhin interrogasse Litvinenko, fuggito dalla Russia dopo essere stato messo sotto accusa per alto tradimento.
In un primo momento, i giornali avevano attribuito l’avvelenamento al tallio, quindi al polonio. Il solfato talloso è usato come veleno per tutte le specie di roditori, mentre il polonio è un elemento chimico che possiede una radioattività superiore di circa mille volte a quella del radio.
È una vicenda molto ingarbugliata, che sia gli analisti politici sia la gente comune tende a chiarire tramite procedimenti abduttivi, a mio parere, in questo ed in latri casi simili, ingannevoli. L’abduzione è un tipo di ragionamento di origine aristotelica, ma ripreso e modificato dal filosofo statunitense Pierce: con tale procedura inferenziale si passa da certi fatti (non tutti) osservati, alla supposizione di un principio generale che li spiega. Orbene, visto che la cronista russa scriveva articoli in cui denunciava i crimini del presidente russo e poiché l’ex agente, amico di Anna Politkovskaia, aveva indagato sull’omicidio della giornalista, Putin ha deciso di eliminarli entrambi. Tutto ciò non mi convince per nulla. Neanche un bambino che ruba la marmellata sarebbe così ingenuo. Nemmeno un ladro di polli sarebbe tanto sprovveduto. Non occorre togliere di mezzo i giornalisti scomodi: è sufficiente, come avviene in tutto i mondo, controllare quasi tutta la stampa e la televisione in modo che il cronista libero e controcorrente sia la classica vox clamantis in deserto. Perché poi Putin si sarebbe esposto in modo così plateale ed impulsivo, dopo aver consolidato il potere ed il prestigio della Russia? Perché il ragno Putin, dopo aver tessuto faticosamente la tela di alleanze e di accordi economici con paesi mediorientali ed europei, ragnatela in cui presto resterà invischiata l’Unione europea, dovrebbe farsela distruggere, in seguito a qualche sua avventata, autolesionista decisione? Sarebbe come darsi la zappa sui piedi. Cui prodest? I due omicidi non giovano certo a Putin, la cui reputazione risulta per lo meno offuscata. Apparentemente – così scrivono molti – questi delitti fanno il gioco dell’Impero di USAtana e di boygeorge che, però, è un amico, anzi un sodale di vladimiro.
La realtà è ben diversa e si può comprendere, se si considera la politica internazionale come una singolare partita a scacchi. La Russia ha i pezzi bianchi; gli Stati Uniti quelli neri. Ciascun giocatore (così sembra) cerca di vincere la partita, dando scacco matto all’avversario. Veramente i pedoni, i cavalli e gli alfieri bianchi credono di dover giocare contro i pedoni, i cavalli e gli alfieri neri e viceversa. In effetti, ogni tanto, qualcuno di questi pezzi viene sacrificato o mangiato. Tuttavia la partita è particolare, perché i re, le regine e le torri sanno che esiste un unico giocatore che muove sia i bianchi sia i neri. Questi pezzi sono consapevoli che non rischiano nulla, finché stanno al gioco deciso da una sola persona, la quale sposta i pezzi di entrambi gli schieramenti, dando, però, l’impressione agli spettatori che si stia veramente svolgendo una sfida.
In questi ultimi tempi, il giocatore unico occulto ha sacrificato pezzi di USAtana (ad esempio, Rumsfeld) ed ora è il turno di Putin cui è stato dichiarato scacco al re, forse per costringerlo ad accettare un aut aut. È il solito sistema del divide et impera, fondato sul controllo di entrambi i contendenti per i propri loschi interessi e per instaurare un Nuovo ordine mondiale.
Alcuni aspetti della vicenda mi paiono significativi: il ruolo di Scaramella, convitato di pietra. Scaramella (mai accettare s caramelle da uno sconosciuto) è italiano, dunque cittadino dello stato in cui risiede la Kaput mundi. Egli non ha toccato cibo, mentre l’ex agente russo ha consumato il pasto, se corrispondono al vero le dichiarazioni dell’ex agente segreto. Le dichiarazioni dell’ex colonnello sono trasparenti: “Il documento era un messaggio di posta elettronica, non un documento ufficiale: non ho capito perché sia venuto a Londra per darmelo, quando avrebbe potuto inviarmi il messaggio”. Il giorno in cui è stato perpetrato il veneficio, in perfetto stile gesuita, è il primo novembre, ossia 1 11. Benedetto XVI è, secondo la profezia di Malachia, il centoundecimo papa. Il polonio ricorda la Polonia da cui proveniva Giovanni Paolo II, usato dalla sinarchia per distruggere i regimi dell’est europeo che la sinarchia stessa aveva creato. La Chiesa di Roma ha molteplici interessi nell’ambito dell’energia nucleare: negli Stati Uniti, ad esempio, molte centrali atomiche sono state progettate e costruite da società legate al Vaticano. Sono messaggi in codice ed indizi, che, in un romanzo di investigazione, sarebbero analizzati e vagliati per risalire all’assassino che non è quasi mai colui verso il quale convergono all’inizio i sospetti.
Come al solito moltissimi pretenderanno le prove del coinvolgimento della Kaput mundi anche in questo intrigo internazionale: le avranno. Le avranno, quando sarà troppo tardi, quando i vertici della Chiesa di Roma avranno gettato la maschera. Allora parecchi rimpiangeranno di non aver considerato gli indizi, di non aver seguito tutte le piste, non per condannare, ma per capire che bisogna guardarsi dai lupi travestiti da agnelli.
Ciao Angela, comincio dalla fine. La visita del papa in Turchia vuole accelerare l'adesione della Turchia all'UE, nata sotto il segno del NWO. In Italia fu il cattolicissimo Prodi a far aderire l'Italia all'euro. Per il resto, sono ipotesi ed il tempo dirà se mi sbaglio o no... Ciao e grazie.
RispondiEliminagià l'infinita (e fasulla) partita a scacchi del potere... se solo ci avviciniamo alla Verità, però, subito vengono presi provvedimenti.
RispondiEliminaIl modello cinese incombe. Il tempo stringe, ma non demordiamo. Ciao
RispondiElimina