30 gennaio, 2007

L'eclissi del Latino

Sempre più spesso i docenti universitari e dei licei lamentano che gli studenti non riescono più ad apprendere la lingua latina e, più in generale, gli idiomi classici. Non è una questione oziosa e non è solo una posa dei laudatores temporis acti che sono sempre esistiti e sempre esisteranno, ma è pure qualcosa di inevitabile e di necessario. Il problema comunque sussiste per due ragioni almeno. In primo luogo l’eclissi delle lingue antiche priva le nuove generazioni non solo della possibilità di accedere in modo quasi diretto ad un patrimonio culturale immenso e prezioso, ma anche dell’opportunità di conoscere molti aspetti del mondo antico, senza il filtro di traduzioni approssimative, distorte e censorie.

Chi, in futuro, potrà conoscere il vero contenuto del passo appartenente al Vangelo di “Matteo”, laddove l’autore afferma: ”Dal giorno di Giovanni Battista fino ad ora, il Regno dei cieli si acquista con la violenza ed i violenti se ne impadroniscono” e non, come rendono traduttori in mala fede, con “Il Regno dei cieli subisce violenza?” Le chiese e le istituzioni “culturali” di regime potranno pubblicare le loro versioni tendenziose e spurie, inculcando convinzioni erronee e pericolose. Già oggi i pennivendoli traducono jihad con “guerra santa”, col fine di demonizzare sempre e comunque gli islamici, laddove jihad significa “impegno” sulla via del Signore, che può essere esercitato anche, come extrema ratio, con la spada, ma contro gli idolatri politeisti, non contro i popoli del libro (Ebrei, Cristiani, Parsi, Mandei…).

Chi potrà scoprire il vero valore di termini ed espressioni suscettibili di gettare nuova luce su temi filosofici, scientifici, artistici, letterari…? Bisognerà affidarsi alle traduzioni canoniche che sono, in molti casi, dei deliberati tradimenti. Il dominio delle coscienze passa per il controllo della “cultura”.

Vediamo il secondo motivo. Vogliamo una buona volta individuare una delle reali cause del deterioramento subito dalle abilità cognitive? Senza dubbio, i media esercitano un influsso deleterio insieme con altri fattori ambientali, sociali, psicologici… Tuttavia, pur senza scivolare in un ingenuo biologismo, come dimenticare che tutte le sostanze nocive che ingeriamo o inaliamo attraverso gli alimenti, nell’aria e nell’acqua (fluoro, metalli, insetticidi, anticrittogamici, i micidiali elementi contenuti nelle scie chimiche…) danneggiano i neuroni e quindi alterano i processi intellettivi? Esiste il modo di contrastare tale criminale assalto alla salute psico-fisica, ma occorrono una volontà ferrea ed una tenacia formidabile, altrimenti l’organismo si indebolisce e la mente si ottenebra. È necessaria una conoscenza di tutto quel che minaccia la persona, per prendere le idonee precauzioni.

La prossima volta in cui un insegnante e un genitore si dorranno dello scarso profitto scolastico degli adolescenti, consigliate loro alcune misure: convincano i giovani a tenere il cellulare spento il più possibile, li persuadano a non masticare gomme ed a non consumare alimenti pieni di additivi, si prodighino in tutti i modi affinché sia interrotta l’infame operazione di avvelenamento perpetrata per mezzo delle scie chimiche. È indubbio che, se non si riuscirà a sgominare questa banda di manigoldi che, scientemente inquinano e distruggono gli ecosistemi, queste misure rischiano di essere solo dei palliativi. È anche vero, però, che è d’uopo risvegliare l’anima dal suo torpore, se desideriamo una salute che non sia solo precaria assenza di malattie. Adoperarsi seriamente per la tutela dell’ambiente e per il benessere è un passo nella direzione giusta.

1 commento:

  1. Ciao Marzian, l'informazione e la denuncia sono utili, ma occorre essere anche propositivi, indicare, quando possibile, dei rimedi su cui mi soffermerò ancora, se l'esperimento che ho intenzione di compiere, funzionerà. Educate yourself è un sito che non si limita a denunciare lo scempio, ma propone delle contromisure. Ho visto che hai pubblicato un utile articolo sulla vitamina C. Non demordiamo!
    Ciao e grazie.

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