07 ottobre, 2007

Lògos

Lungi da me voler sviscerare il vero messaggio del celebre incipit appartenente al Quarto vangelo. Non intendo neppure passare in rassegna il significato filosofico e teologico del Lògos nell'antichità. Vorrei soltanto riflettere sui possibili significati del Lògos, cercando di coglierne alcune sfumature. Si ritiene in genere che il Verbo "giovanneo" sia il risultato dell'influsso esercitato dal pensiero ellenistico sull'ignoto autore del Vangelo spirituale nonché delle speculazioni di Filone Ebreo. Ai fini del mio discorso, ciò non è molto rilevante, perché desidererei tentare in primo luogo di confutare le rese correnti e corrive che si rintracciano nelle traduzioni in italiano del libretto: In principio era il Verbo o In principio era la Parola. Ipso facto, il Verbo è poi identificato con Cristo, non ancora la seconda persona della Trinità, nel II secolo dell'era volgare, quando presumibilmente il testo in esame fu redatto o rielaborato sulla base di precedenti stesure. Sia la traslazione del termine greco Lògos, con Verbo sia quella Parola, sono, a mio parere, insoddisfacenti ed anche forvianti.

Lògos è dal verbo "lego", (infinito "legein") "dire, pronunciare". La radice indoeuropea leg significa "raccogliere, esporre", da cui "dire", in greco e "leggere" in latino. Credo che Lògos debba intendersi come Suono. Il Suono è la voce che creò le cose: "per mezzo di lui tutte le cose furono create". Pensiamo al potere magico del suono che modella le forme, che è tutt’uno con la materia-energia, all'osmosi tra significante e significato, all'empatia tra segno ed oggetto, con buona pace del dogma relativo all'arbitrarietà dei segni linguistici. La cimatica dimostra, infatti, che i suoni sono strettamente correlati alle immagini. Studi recenti hanno stabilito che il D.N.A. è una microantenna, in grado sia di captare sia di ricevere informazioni, di sintonizzarsi su particolari frequenze. Le frequenze sono vibrazioni nell'etere. Come il Suono, il più immateriale e spirituale quasi dei fenomeni fisici possa generare le forme energetiche resta un mistero, come è un enigma il fascino esercitato dall'armonia sugli esseri viventi: ritmo, melodia, orchestrazione di note penetrano nell'anima come l'acqua permea una spugna. Sembra quasi che una conoscenza antichissima inerente al carattere primigenio e genetico del Suono sia stata trasfusa, attraverso una serie di passaggi, nel prologo "giovanneo". Dio disse: Sia la luce e la luce fu. Disse, appunto: la luce fu creata con la voce. Oggi, la pur controversa teoria delle stringhe pare essere il suggello degli orientamenti speculativi incentrati sul Suono. Il cerchio si chiude nel segno del significante.

Esiste anche un'altra interessante interpretazione del Lògos: si deve al chimico svizzero Albert Hofmann che sintetizzò l'LSD o acido lisergico. Egli reputa che il Lògos sia l'Idea, il Principio da cui promanano gli enti, il Pensiero che pro-getta le cose. E' un'esegesi quasi mistica quella di Hofmann, comunque lontanissima dalle letture chiesastiche e dogmatiche che trasformano il Lògos in una Creatura increata o in una Persona. Queste letture sono il risultato di una visione un po' grossolana.

Un'altra osservazione. Il testo recita: In principio era il Lògos. L'imperfetto "era" è strano, poiché colloca nel passato un'azione che è incessante, ricorrente, atemporale ossia l’ipotetica creazione dal nulla degli enti, sebbene l'imperfetto col suo valore aspettuale durativo, esprima una continuità dell'azione.

Il prologo resta comunque enigmatico, anzi tautologico, perché essendo il Lògos il Principio, la frase potrebbe essere resa paradossalmente con In principio era il Principio. La verità è sigillata. E' il destino del linguaggio e della conoscenza ad esso intrecciata, di rispecchiare sé stesso, solo sé stesso.

Come Narciso crediamo che l’immagine riflessa nello specchio d’acqua sia di un altro, ma è la nostra.

14 commenti:

  1. Non so se ho ben capito il tema dell' articolo, comunque: tempo fa ho letto un bel romanzo di Matilde Asensi

    "l' origine perduta"

    "Arnau, imprenditore informatico e geniale hacker di Barcellona, viene avvisato che suo fratello Daniel, serissimo etnologo, è stato colpito da una rara malattia contro cui i medici si dichiarano impotenti. Dopo aver dato un'occhiata all'antico testo inca su cui Daniel stava lavorando, Arnau si convince che la sindrome è in realtà una specie di maledizione trasmessa attraverso una lingua arcaica che obbedisce a regole simili a quelle di un programma informatico, la "lingua perfetta", il mitico idioma di Adamo. Approfondendo le ricerche, scopre che quel linguaggio viene tramandato da milioni di anni da una setta che vive tuttora nei buchi neri della foresta amazzonica. In compagnia di due amici hacker si reca allora a Tiahuanaco, misterioso sito archeologico in Bolivia indicato sulla cinquecentesca mappa di Piri Reis, dove incontra la bisbetica professoressa con la quale lavorava il fratello. Poi tutti insieme, in lotta contro il tempo per salvare Daniel, fanno volta verso un territorio inesplorato dell'Amazzonia, in un percorso fitto di prove da superare, enigmi risalenti a un passato remoto e continue insidie..." IBS.it

    In poche parole si discute dell' aymara la lingua a quanto pare parlata dai maya che aveva il potere 'comandare le persone' con il suono delle parole. Mi pare di aver letto su impronte degli dei di hanckock che alcuni ragazzi laureati in informatica si sono cimentati nello studio del ceppo originale di questo idioma concludendo che era una lingua 'artificiale e perfetta' molto avanzata e studiata a tavolino da persone con una grande conoscenza matematica infatti sembra essere strutturata come un programma informatico.

    Domani cerco altre informazioni. Notte.

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  2. Sì, Donnie hai centrato il tema dell'articolo, il cui fulcro è proprio la magia del linguaggio, dalle 22 lettere dell'alfabeto ebraico al Golem su cui il rabbino scriveva parole di potenza sino alla libellula di Palo Alto, sulla cui struttura figurano simboli che sono istruzioni che consentono il movimento. Insomma l'incipit del Quarto vangelo è un cardine.

    L'aymarà è considerata dai glottologi una lingua anomala, come costruita a tavolino: fu ideata da visitatori?

    Temi molto intriganti.

    Ciao e grazie.

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  3. Una lingua artificiale

    Un altro possibile retaggio di Tiahuanaco, e dei viracochas, si trovava impresso nella lingua parlata dai locali indios aymara, una lingua considerata da alcuni specialisti la più antica del mondo.

    Negli anni 80, Ivan Guzman de Rojas, uno studioso boliviano di informatica, per puro caso arrivò a dimostrare che non solo l' aymara con tutta probabilità era molto antico ma, addirittura, che forse era una lingua 'inventata', qualcosa di progettato con abile intenzionalità. Di particolare rilievo era la natura apparentemente artificiale della sua sintassi, strutturata secondo schemi rigidi e inequivocabili in una misura ritenuta inconcepibile nel normale discorso 'organico'. Questa struttura sintetica e altamente organizzata significava che l' aymara poteva essere trasformato con facilità in un algoritmo utilizzabile per tradurre una lingua in un' altra: "L' algoritmo ayamara viene impiegato come lingua-ponte. La lingua di un documento originale viene tradotta prima in aymara e poi in diverse altre lingue".

    Il fatto che una lingua apparentemente artificiale governata da una sintassi filo-informatica fosse parlata oggi nei dintorni di Tiahuanaco era una pura coincidenza? Oppure l' aymara poteva essere un retaggio della grande erudizione che la leggenda attribuiva ai viracochas? In tal caso, quali altri retaggi ci potevano essere? Quali altri frammenti incompleti di una saggezza antica e dimenticata potevano essere sparsi all'intorno, frammenti che forse avevano contribuito alla ricchezza e alla varietà di gran parte delle culture che si erano evolute in questa regione durante i diecimila anni precedenti alla conquista? Forse era il possesso di frammenti come questi che aveva reso possibile tracciare le linee di naza e permesso ai predecessori degli incas di costruire gli 'impossibili' muri di pietra di Machu Picchu e Sacsahuaman?

    - Graham Hancock "impronte degli Dei"

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  4. La parola è tutto!
    essa crea e distrugge...
    non è vero che volant...non volant per niente...restano incise nel cuore!le belle,le brutte...non si cancellano!
    e poichè non so disquisire sull'argomento come si deve,lascio ad altri il piacere di farlo!
    sono un po' giù,ho perso per via le bollicine...
    ciao Zret
    angelotta

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  5. zret interessantissimo ed erudito articolo. Ma sbaglio o mi avevi promesso una risposta al quid? :-)
    E come hai finito dopo esser passato attraverso la parola, il suono, la vibrazione, l'energia (e ti mancava per concludere, a mio modesto parere l'ologramma)?
    Sei giunto a Narciso che specchia se stesso, all'identità assoluta fra il percettore e il percepito, all'identità eterna del soggetto-oggetto.
    Ciò che appare è espressione di noi stessi e rimarrà per sempre uno. Non esiste il conoscitore o il conosciuto, esiste il conoscere.
    Questo è il Verbo senza soggetto ne complemento. Semplicemente è.
    Un speciale saluto a tutte voi anime meravilgiose.

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  6. Timor, non mi ricordo la domanda sul quid. Rinfrescami la maemoria. E' vero che il linguaggio è intransitivo e, alla fine, tautologico, narcisistico lato sensu.
    In effetti verba non volant, ma si incidono.
    Secondo alcuni studiosi, le culture peruviane erano di origine esterna. Essi sanno coniugare brutture e raffinatezze. Come si spiega ciò?

    Ciao a tutti e grazie!

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  7. Ciao a tutti!
    Volevo chiedere un paio di informazioni non aderenti al discorso..Ho letto su msn di una iniziativa per chiedere al governo più aiuti a i poveri. Questa si chiama NOEXCUSE2015, secondo voi è affidabile come iniziativa è una delle tante fregature mascherate da opere buone?

    Grazie a tutti!!

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  8. Fenice, è sicuramente solo un'altra truffa!!! Perché, invece di dilapidare il denaro per armi e tankers, non lo destinano ai veri bisognosi. Sono dei sepolcri imbiancati, razza di vipere (mi perdonino le vipere).

    Ciao!

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  9. Preciso che ho volutamente sorvolato sul Logos eracliteo e stoico, alle origini delle concezioni successive per non appesantire il testo.

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  10. Una parola di origine indoeuropea.. Lasciando stare l'Europa e guardando l'india vediamo come il significato che affibbiamo alla parola logos si ritrovi in Brahman i sacerdoti la utilizzavano come punto di partenza per arrivare al sapere superiore cioè la onniscienza delle cose. A me sembra una parola a cui si legano tutte quelle idee poco chiare ancora offuscate, di cui non riusciamo a scorgere la verità, ed a molteplici significati perché la visione a cui mira è ancora lontana ed indefinita come il confine dell’orizzonte. Però e bello vedere come i suoi molteplici significati si leghino tra loro con una certa misticità, dando solo l’idea remota di un concetto ma senza dare una sensazione di definito.

    Immaginavo che era una truffa o simil, ma spero sempre di trovare un ?? dove incanalare la mia energia positiva!!

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  11. Difficile, anzi impossibile parlare di realtà metafisiche senza averne una esperienza interiore diretta. La tua nota, caro Zret, è molto coraggiosa ma purtroppo fin quando non avremo il dono della Gnosi, ammesso che mai qualcuno di noi lo possa ricevere, parlare di argomenti come il Lògos risulta aleatorio.
    Intuisci, capisci che esiste simile Potenza spirituale creatrice ma non sei in grado di afferrrarne i veri contorni, la reale essenza. Solo balbettamenti, allusioni e qualche scintilla. In pratica un comunicazione fra sordi. Ma ovviamente non è colpa nostra. Noi la nostra buona volontà ce la mettiamo tutta.
    Per quel che mi riguarda, non amo il linguaggio moderno.Soffro di una repulsione profonda verso termini
    quali 'stringhe', 'cimatica', 'uni-verso olografico' e così via. Tali espressioni vanno per C. Malanga ed altri ( con tutto il rispetto). Sono rimasto fermo al linguaggio degli Antichi. Ma trattasi logicamente di una scelta personale.

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  12. La Verità è sigillata. Essa non tollera di essere inscritta nel cerchio del linguaggio, antico o moderno che sia, sebbene solo attraverso il linguaggio talvolta si possa adombrarla.

    E'possibile Mark.

    Ciao a tutti!

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  13. Per Mark: dovresti trattare temi inerenti al Risveglio. Non vogliamo essere intolleranti, ma occorre divulgare argomenti occultati o distorti, controcorrente. Noi siamo controcorrente.

    Ciao

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  14. Voglio ricordare a TUTTI che NON dobbiamo concentrare la nostra ENERGIA sull'avvelenamento dell'Atmosfera o sulle prossime probabili sofferenze,ma su NOI Stessi e sulla CRECITA INTERIORE che dobbiamo fare per poterci SINTONIZZARE con L'ONDA QUANTICA in arrivo.
    Inoltre dobbiamo ''USCIRE'' dal WEB
    e ORGANIZZARE un MOVIMENTO con Attivita' in strada cosi da' coinvogere la Popolazione.Io sono Toscano e chiunque la pensi in questo modo e voglia organizare qualcosa mi contatti pure.
    Guidolandia@supereva.it

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