Làthe biòsas, vivi nascosto. Ritrarsi dal mondo e guardarlo di lontano con somma indifferenza. Non è facile: il secolo ora ci attrae con le sue scintillanti e vuote seduzioni, ora ci imprigiona tra la sua rete di incombenze, doveri e problemi. Bisogna pur buscarsi il pane. Sì, ma gli eventi ci corrono accanto frenetici come autoveicoli che sfrecciano a velocità formidabili, mentre siamo fermi ad una piazzola dell'autostrada per ristorarci un po' delle fatiche del viaggio. Viviamo qui ed altrove contemporaneamente in una sorta di sdoppiamento, vivere e guardarsi vivere come molti personaggi pirandelliani, con la coscienza che la vera esistenza è invisibile, sotterranea, falda acquifera nascosta tra le viscere della terra.
Un tempo ci interessavano molti argomenti misteriosi; oggi, sebbene avvertiamo ancora il fascino dell'ignoto e del mistero, tendiamo ad allontanarci da certi temi, un po' per diffidenza, un po' per delusione. Che cosa di decisivo e di vitale si potrà mai scoprire approfondendo quegli enigmi? Resta la filosofia che non è, come pensano alcuni, un orizzonte di disquisizioni accademiche ed erudite, ma un modo per portare alla luce le radici dell'essere, per scavare nella realtà, per tentare di dipanare la matassa delle contraddizioni. Trovare una via d'uscita, prima che sia troppo tardi, un ubi consistam. Questa è la filosofia. E' filosofico ogni istante. Ogni istante è un interrogativo, un arcano irripetibile, una sfida, un'incognita tremenda... Dopo? Quel punto interrogativo che s'inarca come un uncino solo per graffiare il blank bianco della pagina.
Intanto sfumano nell'indistinto molte azioni e parole altrui: si diventa, se non più saggi, noncuranti, distaccati, estranei ad un tempo che non ci appartiene. Che importa? Tutto è vanità, anche l'essenziale. Ci si allontana, come quei viandanti che si incamminano nella nebbia: un po' alla volta la loro figura si dissolve, si confonde con la bruma, svanisce...
Vivi nascosto, pur al cospetto di tutti, attore di una tragicommedia vicina all'epilogo. Cala il sipario. Silenzio.
Un tempo ci interessavano molti argomenti misteriosi; oggi, sebbene avvertiamo ancora il fascino dell'ignoto e del mistero, tendiamo ad allontanarci da certi temi, un po' per diffidenza, un po' per delusione. Che cosa di decisivo e di vitale si potrà mai scoprire approfondendo quegli enigmi? Resta la filosofia che non è, come pensano alcuni, un orizzonte di disquisizioni accademiche ed erudite, ma un modo per portare alla luce le radici dell'essere, per scavare nella realtà, per tentare di dipanare la matassa delle contraddizioni. Trovare una via d'uscita, prima che sia troppo tardi, un ubi consistam. Questa è la filosofia. E' filosofico ogni istante. Ogni istante è un interrogativo, un arcano irripetibile, una sfida, un'incognita tremenda... Dopo? Quel punto interrogativo che s'inarca come un uncino solo per graffiare il blank bianco della pagina.
Intanto sfumano nell'indistinto molte azioni e parole altrui: si diventa, se non più saggi, noncuranti, distaccati, estranei ad un tempo che non ci appartiene. Che importa? Tutto è vanità, anche l'essenziale. Ci si allontana, come quei viandanti che si incamminano nella nebbia: un po' alla volta la loro figura si dissolve, si confonde con la bruma, svanisce...
Vivi nascosto, pur al cospetto di tutti, attore di una tragicommedia vicina all'epilogo. Cala il sipario. Silenzio.
Ci si allontana, come quei viandanti "che si incamminano nella nebbia: un po' alla volta la loro figura si dissolve, si confonde con la bruma, svanisce"
RispondiEliminae aggiungo per riscoprire subito dopo un ritrovo di persone accoglierci con il sorriso in una splendida giornata serena, immersi in una stupenda valle di colori e odori che dopo tanta fatica e ardore siamo riusciti a raggiungere!
ci aspetta un cammino arduo e tempestoso, ma ciò che ne verrà dopo sarà una di quelle cose che non si vedevano da intere ere.
un carissimo saluto
"...e aggiungo per riscoprire subito dopo un ritrovo di persone accoglierci con il sorriso in una splendida giornata serena, immersi in una stupenda valle di colori e odori che dopo tanta fatica e ardore siamo riusciti a raggiungere!"
RispondiEliminaE' il nostro auspicio.
Ciao e grazie, amico.
Fatto curioso,caro Zret, hai tirato in ballo uno degli aforismi più cari alla élite del Cristianesimo esoterico a partire dal Medio Evo in poi e cioè alla Confraternita dei Rosa Croce.
RispondiEliminaTale aforisma rosacrociano mi passa di tanto in tanto per la mente da più di trent'anni a questa parte. Latinamente suona:'Bene vixit qui latuit'o, al presente:' Bene vivit qui latet'. Forse non lo sapevi.
Espressione cara prevalentemente agli Alchimisti che operavano in segreto e piamente sulla materia onde ricavarne il Lapis Philosophorum. Tale nascondimento non va evidentemente preso nella sua accezione profana.
Nel corso dei secoli molti si sono allontanati dal mondo e dalla società degli uomini semplicemente perchè stanchi di tutto. Ma qui il significato è diverso perchè interiore: uno si isola dal mondo per coltivare la sua vocazione di fondo, il motivo per cui è nato e cioè la ricerca della Sapienza ovvero della conoscenza del Sè spirituale. I moderni non riescono a comprendere questa ricerca vitale per certuni e non di certo per le masse.
Da notare anche che il nascondersi non consiste per forza di cose in una esistenza di romitaggio, di isolamento quasi assoluto. Uno può essere nascosto anche se si trova in mezzo alla folla. Il nascondimento in tal caso consiste nel fatto che la tua natura di Saggio è nascosta e quindi ignota ed incomprensibile agli stolti.
Un ottimo contributo, Paolo, come sempre. Lontano dalla folle folla, anche mischiati ad essa.
RispondiEliminaCiao
" .. Immaginiamo per un momento che cosa sarebbe successo se essi lo avrebbero trovato per davvero. Se avessero incontrato l' autore dell' esistenza mentre faceva la sua improvvisa apparizione in modo chiaro e visibile.
RispondiEliminaCome sarebbe cambiata la vita degli uomini? Gli uomini non si sarebbero subito prostrati ai suoi piedi? La notizia non si sarebbe diffusa sulla prima pagina di tutti i quotidiani del mondo?
Sicuramente la sua presenza sarebbe stata il piu grande evento della storia di tutti i secoli.
Tuttavia quando ciò è accaduto 2000 anni fa e Dio ha mostrato il suo vero "volto" attraverso la faccia di un "ESSERE" che diceva: "IO e il Padre siamo UNO" ("e anche voi lo siete"), esattamente come fa il seme quando rivela l' albero che sarà (e potenzialmente gia è), nel suo progetto a tutti i suoi frutti, ben pochi si sono accorti che l' autore dell' esistenza era venuto a rivelare la sua identità.
E i dubbi anzichè dileguarsi, si sono vieppiù accumulati. E non solo non si sono sciolti, ma addirittura si sono tradotti in una barriera, in un muro di scetticismo di fronte al pericolo che la sua parola potesse infrangere le leggi della fisica, come se fossero giocattoli."
Vittorio Marchi - La Scienza dell' UNO
Donnie