L'idea della reincarnazione è oggigiorno molto diffusa. Secondo René Guénon, tale credenza si propagò a causa di alcune correnti all'interno dello Spiritismo ottocentesco: tali correnti mutuarono, fraintendola, la dottrina indiana. Infatti nell’India antica si riteneva che una persona ereditasse un quid dai suoi antenati, come un'impronta familiare per alcuni versi assimilabile ad un retaggio genetico, ma soprattutto psichico.
Guénon rigetta in toto il concetto di reincarnazione di cui evidenziò le numerose incongruenze. L'autore non nega che l’individuo passi da uno stato ad un altro, ma da uno fisico ad uno non-fisico, non da un corpo ad un altro. Condivisibili, anche se non del tutto persuasive sono le obiezioni dell’autore circa presunti accenni alla metempsicosi nei Quattro vangeli. Anche karma dovrebbe essere reso con la parola “azione”, lungi dall’indicare, stando allo studioso francese, un ipotetico accumulo di meriti o demeriti in grado di influire sulle condizioni posteriori.[1]
Concordo con le posizioni dello studioso in merito ai tratti illogici della reincarnazione: non solo il computo delle anime e degli involucri non torna, ma soprattutto la metempsicosi implica la fede nell'evoluzione dell'anima che prenderebbe delle spoglie mortali per compiere un percorso evolutivo. Mi pare che un breve giro nel centro di una qualsiasi città o la lettura della prima pagina dei principali quotidiani sia in grado di smentire questa fiducia. Nota Guénon: "In Occidente, a partire dal Rinascimento, si è verificata una formidabile regressione intellettuale che nessun progresso materiale sarebbe in grado di compensare". Come dargli torto? Anzi, pare che l'involuzione sia cominciata ben prima sicché oggi non è irragionevole pensare che stiamo appressandoci ad un punto infimo. Se, col tempo, le anime progrediscono, considerando il mondo che ci attornia, bisogna riconoscere che il risultato è ben misero.
Una volta confinata in alcuni ambienti esoterici e spiritistici, l'idea che l'anima si plasmi un corpo o ne assuma uno preesistente per maturare esperienze nella dimensione spazio-temporale, sta permeando anche alcune teorie scientifiche. Si formula la seguente ipotesi: poiché l'anima non è nello spazio-tempo, essa abbisogna di prendere un corpo e di immergersi nel flusso cronologico per conoscere, soffrire, gioire e, via via, ascendere.
Se l'anima, però, come principio spirituale, è già in sé compiuta, per quale motivo dovrebbe perseguire un compimento, tramite la successione delle esistenze? Semmai si potrebbe pensare che l'anima precipiti nel mondo fisico, a ragione di un movimento entropico che caratterizza l'universo e la storia umana, intesi come ineluttabili cadute nel disordine e nell'affievolimento.
Altri aspetti della reincarnazione mi lasciano perplesso: in primo luogo, visto che non ricordiamo le vite anteriori, quale insegnamento possiamo trarre dall’oblio, essendo l'apprendimento rievocazione di conoscenze già acquisite? Inoltre l'idea di metensomatosi tende a riproporre un dualismo quasi cartesiano in cui l'anima si scolla dal corpo al quale è attaccata in modo misterioso: è come se il corpo fosse una specie di cane al guinzaglio del padrone. Si rischia quindi di sfociare in una dicotomia psiche-soma ed anche di disconoscere le sfaccettature enigmatiche e "spirituali" della materia-energia.
Non mi pare fortuito che la credenza nella metempsicosi si sia affermata in concomitanza con il Darwinismo e con il Positivismo evoluzionista di cui condivide, mutatis mutandis, l'ingenuo slancio verso il progresso. Certe idee si trasferiscono da un settore culturale ad un altro come un liquido attraverso vasi comunicanti.
Il discorso è aperto e spinoso: la reincarnazione preannuncia un futuro ciclo di esistenze che potrebbero essere orribili. Tale idea potrebbe essere stata concepita e promossa da chi un tempo minacciava l'inferno agli uomini che non si conformavano ai dogmi ed ai dettami della Chiesa. Il concetto di metempsicosi come strumento di controllo? Una volta si ricorreva al monito sulla dannazione eterna ed oggi allo spauracchio delle esistenze successive, segnate da patimenti di ogni genere, fino a quando il karma è annichilito.[2] Naturalmente discorso uguale ma contrario vale per il Paradiso cui corrisponde la prospettiva di vite in situazioni migliori. Si ripete: "L'anima si incarna per imparare".
Forse, però, è necessario disimparare e per disimparare basta un istante, purché lo si sappia cogliere.
[1] Il termine reincarnazione è approssimativo, anzi inesatto: meglio sarebbe usare il sintagma trasmigrazione dell'anima o il vocabolo metensomatosi o anche metempsicosi ad indicare l'esperienza dell'anima in esistenze successive. Tuttavia, sebbene esso non sia sinonimo di metensomatosi né di metempsicosi, lo impiegherò nel testo per comodità espositiva.
[2] Per quanto mi riguarda, mi pare che il karma, inteso come pensiero correlato alla nozione di causa-effetto, introduca appunto un nesso causale che, almeno da Hume in poi, è reputabile come credenza molto controversa e riduttiva.
Guénon rigetta in toto il concetto di reincarnazione di cui evidenziò le numerose incongruenze. L'autore non nega che l’individuo passi da uno stato ad un altro, ma da uno fisico ad uno non-fisico, non da un corpo ad un altro. Condivisibili, anche se non del tutto persuasive sono le obiezioni dell’autore circa presunti accenni alla metempsicosi nei Quattro vangeli. Anche karma dovrebbe essere reso con la parola “azione”, lungi dall’indicare, stando allo studioso francese, un ipotetico accumulo di meriti o demeriti in grado di influire sulle condizioni posteriori.[1]
Concordo con le posizioni dello studioso in merito ai tratti illogici della reincarnazione: non solo il computo delle anime e degli involucri non torna, ma soprattutto la metempsicosi implica la fede nell'evoluzione dell'anima che prenderebbe delle spoglie mortali per compiere un percorso evolutivo. Mi pare che un breve giro nel centro di una qualsiasi città o la lettura della prima pagina dei principali quotidiani sia in grado di smentire questa fiducia. Nota Guénon: "In Occidente, a partire dal Rinascimento, si è verificata una formidabile regressione intellettuale che nessun progresso materiale sarebbe in grado di compensare". Come dargli torto? Anzi, pare che l'involuzione sia cominciata ben prima sicché oggi non è irragionevole pensare che stiamo appressandoci ad un punto infimo. Se, col tempo, le anime progrediscono, considerando il mondo che ci attornia, bisogna riconoscere che il risultato è ben misero.
Una volta confinata in alcuni ambienti esoterici e spiritistici, l'idea che l'anima si plasmi un corpo o ne assuma uno preesistente per maturare esperienze nella dimensione spazio-temporale, sta permeando anche alcune teorie scientifiche. Si formula la seguente ipotesi: poiché l'anima non è nello spazio-tempo, essa abbisogna di prendere un corpo e di immergersi nel flusso cronologico per conoscere, soffrire, gioire e, via via, ascendere.
Se l'anima, però, come principio spirituale, è già in sé compiuta, per quale motivo dovrebbe perseguire un compimento, tramite la successione delle esistenze? Semmai si potrebbe pensare che l'anima precipiti nel mondo fisico, a ragione di un movimento entropico che caratterizza l'universo e la storia umana, intesi come ineluttabili cadute nel disordine e nell'affievolimento.
Altri aspetti della reincarnazione mi lasciano perplesso: in primo luogo, visto che non ricordiamo le vite anteriori, quale insegnamento possiamo trarre dall’oblio, essendo l'apprendimento rievocazione di conoscenze già acquisite? Inoltre l'idea di metensomatosi tende a riproporre un dualismo quasi cartesiano in cui l'anima si scolla dal corpo al quale è attaccata in modo misterioso: è come se il corpo fosse una specie di cane al guinzaglio del padrone. Si rischia quindi di sfociare in una dicotomia psiche-soma ed anche di disconoscere le sfaccettature enigmatiche e "spirituali" della materia-energia.
Non mi pare fortuito che la credenza nella metempsicosi si sia affermata in concomitanza con il Darwinismo e con il Positivismo evoluzionista di cui condivide, mutatis mutandis, l'ingenuo slancio verso il progresso. Certe idee si trasferiscono da un settore culturale ad un altro come un liquido attraverso vasi comunicanti.
Il discorso è aperto e spinoso: la reincarnazione preannuncia un futuro ciclo di esistenze che potrebbero essere orribili. Tale idea potrebbe essere stata concepita e promossa da chi un tempo minacciava l'inferno agli uomini che non si conformavano ai dogmi ed ai dettami della Chiesa. Il concetto di metempsicosi come strumento di controllo? Una volta si ricorreva al monito sulla dannazione eterna ed oggi allo spauracchio delle esistenze successive, segnate da patimenti di ogni genere, fino a quando il karma è annichilito.[2] Naturalmente discorso uguale ma contrario vale per il Paradiso cui corrisponde la prospettiva di vite in situazioni migliori. Si ripete: "L'anima si incarna per imparare".
Forse, però, è necessario disimparare e per disimparare basta un istante, purché lo si sappia cogliere.
[1] Il termine reincarnazione è approssimativo, anzi inesatto: meglio sarebbe usare il sintagma trasmigrazione dell'anima o il vocabolo metensomatosi o anche metempsicosi ad indicare l'esperienza dell'anima in esistenze successive. Tuttavia, sebbene esso non sia sinonimo di metensomatosi né di metempsicosi, lo impiegherò nel testo per comodità espositiva.
[2] Per quanto mi riguarda, mi pare che il karma, inteso come pensiero correlato alla nozione di causa-effetto, introduca appunto un nesso causale che, almeno da Hume in poi, è reputabile come credenza molto controversa e riduttiva.
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Dall'alto della mia ignoranza so che la reincarnazione riguarda gli umani mentre le metempsicosi comprende la trasmigrazione dell'anima negli animali anche i più piccoli a seconda del grado evolutivo raggiunto dalla stessa. per cui in India ogni animale ospiterebbe un'anima e quindi è sacro.
RispondiEliminaPremesso ciò,la reincarnazione, date le tante testimonianze raccolte specialmente da bambini che hanno riconosciuto luoghi e genitori già noti,può avere credito.
resta il problema che in realtà non vi è certezza che nella vita successiva ciascuno di noi si comporti per migliorare il Karma,ovvero l'azione e la vita successiva,ignora il tutto,ricade negli errori già fatti o ne fa di nuovi,a questo punto cade il motivo principale per cui l'anima si è reincarnata restando ferma al punto di partenza o addirittura involuta.
circa la metempsicosi,l'anima prigioniera, metti, di una pulce, sconterebbe in un basso grado di esistenza,la sua vita precedente.
Sono certa che un'anima incarnata non è ex novo,porta con sè un bagaglio di vite precedenti che aiuta a capire meglio alcuni comportamenti non prodotti dall'educazione e dalla cultura.
Certo oggi ci sono molti non senso ed è difficile convincersi di tale filosofia...restano le testimonianze....di vite passate,come si giustificano?
BUONA DOMENICA
angela
L'anima è energia che dopo la morte viene "liberata". In sostanza corrisponde al Software,mentre il corpo è l'Hardware...l'insieme dei corpi e delle anime forma l'ologramma che chiamiamo universo.Concetto ben diverso è lo spirito,che solo alcuni possiedono,e che corrisponde all'identità di angeli caduti nella materia. Solo gli spiriti sono soggetti ad incarnazioni multiple(a volte anche in animali) in attesa che l'Ologramma si dissolva del tutto, ossia in attesa della fine del mondo
RispondiEliminaIl male ontologico abita nel cuore dell'universo, come incrinatura, cedimento, come passaggio entropico dall'essere all'esistenza. Solo una completa palingenesi potrebbe eliminarlo: sostituire questo ologramma con un altro o distruggere l'ologramma e ricondurre tutto alla Matrice?
RispondiEliminaCiao
l'uomo è stato creato uomo, e uomo rimane sempre sia prima che dopo la morte. non è adottabile l'idea che debba scontare qualcosa in un corpo diverso come ad esempio una pulce, poichè per comprendere lo scontabile dovrebbe avere una consapevolezza tutta umana. mi sembra che nei fatti non sia assolutamente così. molto probabile invece che prosegua la sua crescita in luoghi e dimensioni parallele finita la vita corporea.
RispondiEliminala vita è una, non finisce cambia solo stadio, non forma animale.
OT.
date un'occhiata cosa stiamo rischiando con un manipolo di scienziati. è pura pazzia, loro intanto cantano e ballano sulla pelle di tutti.
vi riporto un pezzo dell'articolo.
-Eventi simultanei si svolgeranno nei diversi paesi europei. Ma non si tratta solo di scienza e ricerca, il Cern è anche creatività e giocosità: a pochi giorni dall'esperimento Lhc, il Cern di Ginevra mostra l'altro volto. Lo testimonia un video apparso da qualche giorno su Youtube, che vede protagonisti giovani fisici e informatici, ragazzi e ragazze, che hanno dedicato all'"accensione" ufficiale di Lhc prevista per il 10 settembre, un delizioso rap.-
ciao
Punisher, la penso come te e come Guénon.
RispondiEliminaCredo che molti non abbiano capito che gli "scienziati" pazzi intendono creare dei ponti spazio-temporali ed usare la materia, magari creando, non scoprendo nuove particelle, per fini militari, non di ricerca.
Ciao e grazie della segnalazione.
Una volta avevo la certezza che l'anima non esistesse e che tutto risiedesse nella fisicità del cervello.
RispondiEliminaAdesso ho la certezza che il cervello sia legato alla coscienza ed alla mente ma che non risieda tutto lì, e per giunta che le coscienze di tutti gli esseri viventi possono interagire non -localmente (o se vi piace di più a livello telepatico).
I nostri ragionamenti si basano su conoscenze frammentarie, e forse non praticando attivamente la meditazione non ho accesso ad altre dimensioni, ad altri mezzi per conoscere intuitivamente la realtà.
I ragionamenti in questo campo sono spesso effimeri. Certo, è difficile pensare (anche solo da un punto di vista del conteggio) che ogni essere vivente (anche ogni pianta?) abbia un'anima che debba poi migrare in un altro corpo fisico.
Eppure fin troppe cose sembrano mostrare che la coscienza non termini con la morte, sono interessanti anche le esperienze del dottor schwartz coi medium, oltre alle esperienze di Near Death Experience.
Alla fine restiamo sempre con un pungo di mosche, tante domande, alcune ipotesi, poche risposte.
Sul sito del link sopra riportato trovate molto materiale interessante (da vagliare ovviamente con coscienza critica, non è tutt'oro quello che luccica)
Quanto al LHC ed al famoso esperimento credo anche io che l'unico scopo per ostinarsi in quelle ricerche sia militare, non trovo altra spiegazione plausibile.
Corrado, anch'io penso che al corpo sopravviva un quid, ma non so che cosa potrebbe essere né quale sia il suo destino. Forse si passa, dopo la morte, in un altro stato, come riteneva Guénon. Speriamo sia migliore di questo. Alcuni moltiplicano gli enti, oltre all'anima, postulano lo spirito, poi distinguendo la mente dalla coscienza. E' evidente che non tutto si risolve nel cervello, ma è difficile spingersi oltre.
RispondiEliminaAbbiamo appena cominciato il cammino di ricerca.
Ciao
I deja-vu non mi paiono prova della reincarnazione: ho avuto dei deja-vu che erano ricordi di situazioni oniriche. Inoltre si possono spiegare con fenomeni non-locali.
RispondiEliminaesatto, come dimostra Dunne nel suo libro i dejà vu corrispondono alle premonizioni avute in sogno
RispondiEliminasegnalo questa pagina di esperienze di NDE
Stupefacente l'esperienza di Benedict. Mi ricorda un racconto che lessi molti anni fa.
RispondiEliminaquando si parla di anima e necessario mettere da parte metro, goniometro, compasso, micron. qualsiasi strumento di misura, concepito con la nostra mente ci inganna.
RispondiEliminaapplicando la saggezza profonda vediamo che tutto con la morte cambia dimensione... qui mentre battiamo sui tasti siamo vivi e vegeti, pensanti... quindi se pensare si deve, il rispetto dell'intelligenza è d'obbligo...,
siamo stati distanti da ragionamenti di questo tipo per molto tempo, la metafisica è meraviglisa, lasciamoci andare serenamente nei ragionamenti senza cercare di spuntare su gli altri...
un saluto a tutti
Caro Zret forse per la prima volta differisco dal tuo punto divista, se riesco scrivo un articolo e mi piacerebbe sentire il tuo puto di vista.
RispondiEliminaComplimenti come sempre per le tue riflessioni mai scontate.
un saluto
Astral, ho espresso le mie perplessità sulla metensomatosi. Naturalmente non so che cosa accada dopo la morte fisica, sebbene sia tema su cui qualche luce è stata gettata da Platone a Moody Jr.
RispondiEliminaCiao
Olan, la metafisica è dove sfocia inevitabilmente la fisica.
Ciao
è davvero stupefacente l'esperienza di benedict, ma che dire?
RispondiEliminapossibile che tutta questa gente si inventi queste storie per diventare famosa?
mi sembra difficile
eppure quanto viene descritto a noi sembra ugualmente inconcepibile, quanto meno inconcebile dal nostro terreno punto di vista;
il problema è sempre quello, se queste esperienze sono veritiere no ci si siega cmq perchè, se siamo spiriti che possono vivere più felici lontani dal corpo, dobbiamo vivere in questa prigione?
"Se siamo spiriti che possono vivere più felici lontani dal corpo, dobbiamo vivere in questa prigione?"
RispondiEliminaDomanda cui non so naturalmente rispondere, a meno che l'anima non sia masochista, cosa di cui dubito o le anime sono state espulse o ingannate dagli Arconti creatori della materia?
Ciao
forse la seconda, vedi, quello che non mi torno delle esperienze di NDE è che in tali racconti non vi sia traccia del male
RispondiEliminaI racconti di coloro che tentarono il suicidio sono agghiaccianti. In questi casi il male è predominante. Secondo alcuni autori le NDE sarebbero film proiettati dagli Arconti. Tempo fa interpellai Brizzi di Officina alkemica che smentì tale ipotesi.
RispondiEliminaCiao
Ritengo che la difficoltà nel percepire "verità stabili" stia principalmente nel limite del nostro campo percettivo.
RispondiEliminaCiascuno di noi è un singolare sistema cognitivo, ma il punto è che abbiamo poca dimestichezza, nei nostri intricati schemi mentali, con l'idea di a-temporalità, e altri "scivolosi" aspetti del fattore "tempo".
Ed essendo in gioco in questo pensiero proprio la capacità dell'anima di essere libera da molti vincoli del tempo... ecco che perdiamo facilmente la bussola :P
Probabilmente perchè anche se uno si sintonizza sulla "frequenza dell'anima" è la nostra "mente" che arranca nel trovare termini e formule, essendo meno libera dalle limitazioni temporali.
Saremo mai in grado di superare il Principio di Indeterminazione?
Grazie per queste riflessioni.
D.
in effetti le esperienze NDE sembrano un filmato new age, ma non escludo per questo che siano veritiere (non ho certezze)
RispondiEliminasta di fatto che non raccontano niente del male e la cosa non mi convince
cos'è officina alkemica?
Corrado, Officina alkemika è il sito di Brizzi che ha inserito un nuovo articolo sugli "alieni". Se avrò tempo, lo leggerò. Nel suo sito, trovi anche la descrizioni di inferni molto infernali.
RispondiEliminaCiao!
http://officinaalkemica.altervista.org/
Dad, purtroppo la nostra mente spesso mente, anche a causa di varie interferenze (jamming).
RispondiEliminaGrazie a te del tuo contributo per nulla banale.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminase siamo spiriti che possono vivere più felici lontani dal corpo, dobbiamo vivere in questa prigione?
RispondiEliminaForse dobbiamo affrontare tutte le esperienze, anche quelle più sgradevoli, per capire veramente cosa significa "bene" e cosa significa "male" e per giungere cosi' alle dimensioni superiori.
Altrimenti che senso ha?
o forse come i carnivori si nutrono di erbivori, ci sono esseri che si nutrono delle nostre energie psichiche
RispondiEliminaNon so se è così, è un'ipotesi fra tante
Se così fosse il bene ed il male c'entrerebbero ben poco
Pensate quanto bene porta alla gazzella il morso del leone
Io sono sicuro di aver vissuto una vita precedente, non volevo crederci, convinto che fosse solo la mia immaginazione a creare certi
RispondiEliminafenomeni, ma le prove furono inequivocabili,
ed è più razionale accettare che esista una vita dopo la morte piùttosto che essere scettici.
Qualcuno di voi è a conoscenza degli esperimenti del Dr. Brian Weiss?
RispondiEliminaIo ho provato a fare ipnosi regressiva ed effettivamente succedono cose strane.
Delirio sonoro, non mi sono mai sottoposto ad ipnosi regressiva, quindi non saprei. Gli enigmi della mente e dell'univers sono infiniti.
RispondiEliminaCiao e grazie.