22 novembre, 2008

Train

Osservare le linee del paesaggio di là dal finestrino, dove il moto degli alberi, delle case, delle strade... si congela in forme vuote di senso. La vita è questo viaggio immobile sul treno: si potrebbe pure scendere dal convoglio in corsa, ma chi ne ha il coraggio? Dunque per lo più attendiamo la fermata, credendo sia la destinazione. Infatti, quando il treno si ferma in stazione, restiamo lì nello scompartimento a scrutare gli estranei dirimpetto a noi o gettiamo lo sguardo fuori, alla banchina affollata di viaggiatori, alla fontana dalla cui cannella trema un filo d'acqua, al cuneo di cielo grigio incastrato tra le pensiline.

Ignota è la meta, come la stazione di partenza.

Ad un certo punto, mentre siamo persi in un indolente dolore, in questa illusione tragicamente reale, ci sfiora l'ala del destino.

Così, mentre siamo sul treno ancora fermo, si ha l'impressione che il convoglio dirimpetto si muova, ma è quello su cui siamo noi, ad aver cominciato la marcia.




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6 commenti:

  1. Ignota è la meta, come la stazione di partenza.



    infatti dove andiamo e da dove veniamo...non lo sapremo mai!
    angela

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  2. Ciao Angela,
    volevo dirti che noi ormai sapiamo da dove veniamo (Nibiru). E' dove andiamo il problema. Perchè siamo qui? Perchè cerchiamo di andare verso un arrivo che non conosciamo neanche?

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  3. Grande letterato che sei Zret, inoltre esprimi anche concetti molto intelligenti degni delle mogliori menti della storia.
    Davvero tanti complimenti, da qualche tempo faccio imparare a memoria tutti i tuoi articoli a mio cugino e sta diventando molto intelligente.
    Gente, leggere questi articoli fa diventare intelligenti, certo che la bravura compositiva di Zret stupisce sempre.

    Ciao Zret, continua così.

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  4. Lisk, la tua mi pare sperticata adulazione.

    Quanto alla destinazione, spero solo...

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  5. @ Enkidu

    Caro mio, purtroppo noi non sappiamo un bel niente: nè da dove proviene la razza umana nè il destino postumo delle anime.
    Conviene lasciar perdere il fantomatico-ipotetico Nibiru, almeno fino a quando tale corpo celeste non si appalesi nei cieli del Pianeta Terra.

    Alcuni hanno detto - e questo lo trovo più plausibile - che la razza ariana sia profuga dal cataclisma che distrusse non poi tantissimo tempo fa il pianeta Marte.

    Della provenienza poi delle altre razze negra, gialla, amerinda ecc. non saprei profferire parola.

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