27 febbraio, 2009

Gli Insettoidi e gli Aracnoidi nell'Ufologia (terza ed ultima parte)

Nel film L'astronave degli esseri perduti (Quartermass and the pit), durante alcuni scavi viene ritrovata un’astronave con creature senza vita che ricordano le cavallette. Quartermass ne deduce che l'astronave arriva da Marte(?); lo scienziato scopre che gli esseri-cavalletta erano i padroni degli schiavi trovati sul vascello spaziale. Quando il razzo era caduto sulla Terra, milioni d'anni prima, si salvarono solo alcuni di questi prigionieri che diedero vita alla razza umana.

Ancora cavallette, meccaniche questa volta, nel reboante e noioso Starship troopers. La storia è ambientata nel XXIII secolo: la Terra è governata da una dittatura militare, che porta la violenza come primo strumento di affermazione e che conferisce pieni diritti solo a chi si arruola nei ranghi delle forze armate planetarie, segnando così una divisione netta tra combattenti e civili. Johnny Rico, giovane studente sudamericano, si arruola nelle forze federali, indotto dal professor Rasczak e per seguire la sua fidanzata, Carmen Ibanez. Il loro rapporto è, però, destinato a deteriorarsi a causa della lontananza e delle differenti destinazioni dei due: aviazione per Ibanez, fanteria mobile per Rico. Durante un'esercitazione, muore un commilitone di Rico per sua responsabilità: decide quindi di congedarsi, salvo poi ripensarci. Buenos Aires, città natale di Rico, è stata distrutta da un meteorite lanciato dagli Aracnidi, specie aliena proveniente da un pianeta chiamato Klendathu, già in conflitto con la Federazione Terrestre. Ora combattere è questione di vendetta e la guerra appena dichiarata agli insetti è l'occasione per ottenerla. I militari vengono inviati sul pianeta inospitale per sterminare il nemico. Arrivati sul mondo alieno, i terrestri si scontrano immediatamente con temibili ed agguerriti insetti giganti.

Claustrofobica e conturbante la produzione The bug (2006) per la regia di William Friedkin. Tratto da una piéce di Tracy Letts, il film narra la storia di Peter, ex marito di Agnes e veterano di guerra. L’uomo coinvolge Agnes in un turbinio di agghiaccianti eventi e visioni a base di insetti invisibili che si annidano sotto la pelle. Sintomatico che nella pellicola Peter menzioni il famigerato gruppo Bilderberg ed i suoi diabolici progetti: dal 1982 la popolazione è dotata di un microprocessore sin dalla nascita. L’esercito ha scelto alcune persone per sperimentare il controllo a distanza come accadde con Timothy Veigh, il candidato manciuriano che fu accusato dell’atto scellerato di Oklahoma City. Gli insetti bionici sono parte di un sinistro progetto militare. Sebbene nel film si tenda a presentare le affermazioni del protagonista sotto la speciosa e tranquillizzante giustificazione della paranoia che lo affliggerebbe, restano gli indizi relativi al controllo mentale, ad insidiosi insetti e pure ad una malattia di origine nanotecnologica come il Morgellons.

Il film The mist del 2007 scritto, diretto e prodotto da Frank Darabont, è la trasposizione cinematografica del racconto di Stephen King La nebbia, contenuto nella raccolta Scheletri. Bridgton, cittadina del Maine, viene avvolta da una densa foschia popolata da spaventose creature che mietono vittime tra la popolazione. Un gruppo di persone, rifugiatesi in un supermercato, lotta per sopravvivere. Il film si apre con David, il protagonista, che sta completando un dipinto. Poco dopo una tempesta elettrica proveniente dal lago porta lui e la sua famiglia a mettersi in salvo in cantina. Il giorno seguente David, insieme con il vicino Brent Norton e suo figlio Billy si dirige al supermercato, ma una misteriosa nebbia comincia a dilagare sulla cittadina. Gli esseri abominevoli sono cavallette aliene ed è significativo che la causa dell’invasione sia addebitata ai militari che, in seguito ad esperimenti compiuti in una vicina base per l’apertura di un portale verso altre dimensioni, provocano l’ingresso degli insetti.

Venenum in cauda… la meccanica pellicola Ultimatum alla Terra, rifacimento del classico risalente agli anni '50 del XX secolo. Nella versione del 2008, così distante dal dolente lirismo dell’originale girato da Robert Wise, a mo’ forse di obliquo messaggio, compaiono delle inarrestabili cavallette robot, risultato di nanotecnologia, che distruggono flora, fauna ed oggetti…

La meccanizzazione, come sigillo di un annientamento dell’ultimo barlume di umanità, foss’anche la disperazione.

Colpisce l’immagine che raffigura la magnetosfera: pare un gigantesco Aracnide che, con le sue mostruose zampe, stringe la terra in una morsa fatale. Questa figura ricorda il ragno istoriato a Nazca (Perù): si tratta del Ricinulei, dell’Amazzonia, un animaletto delle dimensioni di sei millimetri circa. Si nota qualche affinità… singolare coincidenza.



Fonti:

R. Malini, UFO dizionario enciclopedico, Firenze, Milano, 2003 s.v. razze aliene
Zret, Il mistero delle pitture rupestri, 2008
G. Casale, Le abductions aliene in una nuova prospettiva. Anche Rick Strassman, nel suo libro, DMT the Spirit molecole, 2001, accenna a contatti con entità rettiliane ed insettoidi incontrati dai volontari che si erano sottoposti agli esperimenti con la dimetiltriptamina.
Davy, La ragnatela non è tessuta dal Rettile, 2008
A. Forgione, La linea di sangue e la sacra tomba della Maddalena, 2008
L. Pallotta, Dimensioni aliene, 2008
P. Coppens, Messaggi dall’onda temporale, 2008
C. Malanga, 2009, l’anno della verità, 2009
A. Mercatante, Dizionario universale dei miti e delle leggende, Roma, 2001, s.v. Ragno
M. Paoletti, Geometrie aeronautiche
G. Fosar, F. Bludorf, L’Intelligenza in Rete nascosta nel DNA, Diegaro di Cesena, 2006
L. Pachì, Alieni nel cinema


Leggi qui la seconda parte.


APOCALISSI ALIENE: il libro
TANKER ENEMY TV: i filmati del Comitato Nazionale

Trattato di Lisbona: firma per chiedere il referendum

7 commenti:

  1. OT
    Volevo farti notare che nella scena iniziale del film The Mist il protagonista-illustratore sta dipingendo una rosa rossa. Il regista ha voluto attirare di proposito l'attenzione sul fiore. So che sei un attento lettore del blog di Franceschetti. Ho postato l'immagine sul forum poteriocculti di Paolo al link http://poteriocculti.mastertopforum.net/viewtopic.php?t=427&highlight= ma non sono tanto sicuro che l'immagine compaia. Potresti verificare e darmene conferma?
    Grazie
    Saluti

    Godelpas

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  2. Ciao Godelpas, la rosa rossa è il simbolo prediletto da Stephen King, uomo molto addentro alle segrete cose, dunque non sorprende. Non considerei queste pellicole solo come divagazioni hollywoodiane: è consuetudini che molte verità siano veicolate attraverso la finzione e viceversa.

    Guarderò la discussione sul forum di Paolo.

    Ciao e grazie.

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  3. Godelpas, non riesco a vedere l'immagine.

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  4. L'ho vista sul tuo blog, Godelpas. Molto eloquente.

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  5. Se la verità viene veicolata attraverso la finzione allora tutti crederanno fantasie quello che scopriranno i cercatori di verità.
    La serie The Skulls parla chiaro

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  6. Infatti Federico: chi interpreterà in senso letterale la "finzione"? E' un altro dei loro espedienti: veicolare alcune verità tramite la letteratura affinché il pubblico le collochi nell'ambito dell'invenzione.

    Ciao

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  7. La magnetosfera è per alcuni eretici uno specchio illusorio che distorce la vera natura del cosmo e ci intrappola dentro confini illusori
    In tempi non sospetti durante un'esperienza sciamanica alcune intelligenze o parti più profonde della mia psiche mi fecero osservare come la terra fosse avvolta da un campo energetico di negatività che sovrapposero al mio concetto di magnetosfera. In questo campo di negatività forze arcontiche o demoniache si muovevano come un vento radioattivo determinante un fallout nucleare.
    Un anno dopo scopri che la mia visione era stata sviluppata dall'astrofisica Giuliana Conforto che identificò nelle fasce di van allen delle lenti distorsive, dominate da forze archetipali negative, che ci trattengono in un'illusoria percezione della realtà e del cosmo.
    Vero o meno mi colpì molto questa convergenza.

    Ps. la magnetosfera in questa immagine ricorda anche la struttura di un virus

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