Che cosa si può intendere per Gnosi? E' una domanda ambiziosa, poiché come potrei io presumere di rispondere anche in modo frammentario ad un interrogativo che ha tormentato studiosi dall'erudizione abissale come Culianu? E', però, un quesito cui vorrei in qualche modo rispondere, ancorandolo al mio punto di vista, un'angolazione parziale e personale, ma sentita intimamente.
In primo luogo quindi riformulo la domanda nel modo seguente: che cosa intendo per Gnosi? Non mi riferisco a tutto quel bric a brac di cui rigurgitano gli "insegnamenti" di pericolose sette luciferine e di movimenti New age, ma ad un pensiero che trovò, nel primo secolo dopo Cristo, la sua voce. Quindi non interpreto lo Gnosticismo come un sistema che, pieno di fiducia nelle capacità umane, crede di risolvere i vari problemi dell'essere, prescindendo da ogni ausilio "esterno". Vi vedo, invece, (se è un'interpretazione limitata poco importa), il disvelamento di una profonda verità.
Non individuo neppure un'antitesi tra Gnosticismo e Cristianesimo, se è vero, come è vero, che fu Shaul-Paolo il capostipite o uno dei capostipiti degli Gnostici. Sua o comunque di un autore riconducibile al suo entourage, è la Lettera agli Efesini 6. 12 in cui leggiamo il postulato della dottrina evocante gli Arconti: "La nostra lotta non è contro la carne ed il sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori (Arconti) di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male sparsi nell’aria".
E' possibile che la lettera da cui abbiamo estratto il decisivo passaggio non fu vergata né da Shaul né da altri a lui vicino, ma da uno scrittore a noi ignoto. Sul piano storico e teologico, il discorso, però, non cambia radicalmente poiché l'Epistola agli Efesini è nel corpus del Cristianesimo già in origine gnostico. Il nucleo centrale di questa speculazione è il problema del dolore e, in ambito sociale, delle iniquità e delle abiezioni che deturpano la Terra. Gli gnostici, Shaul in primis, rispondono chiamando in causa potenze invisibili: nella loro invisibilità risiede gran parte del loro inavvertito ma potente influsso. Addebitare tutto il Male che attanaglia la vita, tutta la putrefazione del reale all'umanità è più che legittimo ed anche plausibile, ma non appartiene alle mie corde.
Sento (non ne ho le prove, ma numerosi e significativi indizi sono stati raccolti in millenni di storia) che da tempo immemorabile i Dominatori congiurano contro gli uomini, gettando sementi da cui crescono spini e piante sterili. Come osserva Mike Plato nell'articolo La cospirazione celeste, 2009, "La più grande rivelazione sulla cospirazione cosmica ci è data dal 13 versetto del Vangelo di Filippo:'Gli Arconti vollero ingannare l'Uomo, perché essi videro che egli aveva la stessa origine di quelli che sono veramente buoni... Essi hanno deliberato di prendere l'Uomo libero e fare di lui uno schiavo per sempre".
Occultati in dimensioni impercettibili e forti della connivenza dei loro laidi servitori terrestri, queste Potenze malefiche incatenano gli esseri umani e controllano la politica, l'economia, la scienza, le religioni... simili ad Aracnidi che, con la straordinaria sensibilità dei loro organi, possono capire subito che una preda ha sfiorato un filo anche lontano della vischiosa ragnatela.
E' dunque questa la Conoscenza: comprendere che Presenze ostili, incarnazione del Male, dominano la Terra. E' anche essere consci che nell'uomo (non in tutti, però) balugina una scintilla spirituale che gli Arconti vogliono spegnere, ricorrendo alle lusinghe dell'intemperanza e mantenendo l'essere umano ignaro della sua vera natura e dei suoi fini superiori.
Qual è la Verità sconvolgente cui allude un loghion del Vangelo attribuito a Giuda Tommaso? Il versetto 13 recita: Gesù lo (Tommaso, n.d.a.) prese, si appartò e gli disse tre parole. Quando Tommaso ritornò dai suoi compagni, essi gli chiesero: Che cosa ti ha detto Gesù? Tommaso disse loro: "Se vi rivelo una sola delle tre parole che mi ha detto, prenderete delle pietre e le scaglierete contro di me." La Verità verteva sull'esistenza di questa congiura cosmica? Quale uomo può accettarla, senza un moto di rifiuto? Chi non la scambierà per una menzogna o per un'eresia che rende meritevole colui che la divulga di immediata lapidazione? I banditori delle verità spinose, sgradite sono reputati dei folli, dei provocatori.
Esiste il Male, con la M maiuscola. Questo non significa credere che l'intero universo sia ahrimanico e neppure l'intera storia. Infatti chi scrive pensa esista un Collegio nascosto di saggi devoti al Bene e ritiene sia blasfemo affermare che tutte le creature dell'universo sono malvagie. Anche calunniare Templari, Catari, Rosacroce... trasformandoli in autori di ignobili delitti è un modo per estinguere la Speranza oltre che una falsità. Elemire Zolla, a tale proposito, nota nella sua prefazione al romanzo di Tolkien, Il Signore degli anelli: “Un'umanità dagli occhi quasi spenti non regge a luci troppo gagliarde: non tollera l'idea che esistano santi, carismatici che perseguono il Bene fine a sé stesso, perciò nemmeno può ammettere l'esistenza di un satanico, consapevole esecutore di un Male senza secondi fini. Che qualcuno ami la degradazione, si voti ad essa inflessibilmente, ne ordisca la trama con dissimulazione, sofferenza e prudenza, questo è troppo per l'umanità che assiste affascinata alla demolizione sistematica dell'arte, della grazia contemplativa, della vegetazione stessa, di tutto ciò che è elfico al mondo. L'intelligenza maligna che conduce quest'opera di rovina è non meno sovrumana di quella divina che si infuse nel genio degli edificatori. Ma per conoscere sperimentalmente la presenza del Male, è necessario aver compiuto almeno qualche passo sulla strada della purificazione".
Aggiungo: è opportuno conoscere che il Male esiste, non essendo il risultato di una visione soggettiva. Al centro, però, risplende la Luce che si irradia, sebbene più fioca, fin verso i confini del cosmo. Il trionfo della Luce sulle Tenebre è scritto ab aeterno.
Conoscere significa essere consapevoli di questa tremenda, straziante lotta (dentro e fuori) e della vittoria finale della Luce.
In primo luogo quindi riformulo la domanda nel modo seguente: che cosa intendo per Gnosi? Non mi riferisco a tutto quel bric a brac di cui rigurgitano gli "insegnamenti" di pericolose sette luciferine e di movimenti New age, ma ad un pensiero che trovò, nel primo secolo dopo Cristo, la sua voce. Quindi non interpreto lo Gnosticismo come un sistema che, pieno di fiducia nelle capacità umane, crede di risolvere i vari problemi dell'essere, prescindendo da ogni ausilio "esterno". Vi vedo, invece, (se è un'interpretazione limitata poco importa), il disvelamento di una profonda verità.
Non individuo neppure un'antitesi tra Gnosticismo e Cristianesimo, se è vero, come è vero, che fu Shaul-Paolo il capostipite o uno dei capostipiti degli Gnostici. Sua o comunque di un autore riconducibile al suo entourage, è la Lettera agli Efesini 6. 12 in cui leggiamo il postulato della dottrina evocante gli Arconti: "La nostra lotta non è contro la carne ed il sangue, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori (Arconti) di questo mondo di tenebre, contro gli spiriti del male sparsi nell’aria".
E' possibile che la lettera da cui abbiamo estratto il decisivo passaggio non fu vergata né da Shaul né da altri a lui vicino, ma da uno scrittore a noi ignoto. Sul piano storico e teologico, il discorso, però, non cambia radicalmente poiché l'Epistola agli Efesini è nel corpus del Cristianesimo già in origine gnostico. Il nucleo centrale di questa speculazione è il problema del dolore e, in ambito sociale, delle iniquità e delle abiezioni che deturpano la Terra. Gli gnostici, Shaul in primis, rispondono chiamando in causa potenze invisibili: nella loro invisibilità risiede gran parte del loro inavvertito ma potente influsso. Addebitare tutto il Male che attanaglia la vita, tutta la putrefazione del reale all'umanità è più che legittimo ed anche plausibile, ma non appartiene alle mie corde.
Sento (non ne ho le prove, ma numerosi e significativi indizi sono stati raccolti in millenni di storia) che da tempo immemorabile i Dominatori congiurano contro gli uomini, gettando sementi da cui crescono spini e piante sterili. Come osserva Mike Plato nell'articolo La cospirazione celeste, 2009, "La più grande rivelazione sulla cospirazione cosmica ci è data dal 13 versetto del Vangelo di Filippo:'Gli Arconti vollero ingannare l'Uomo, perché essi videro che egli aveva la stessa origine di quelli che sono veramente buoni... Essi hanno deliberato di prendere l'Uomo libero e fare di lui uno schiavo per sempre".
Occultati in dimensioni impercettibili e forti della connivenza dei loro laidi servitori terrestri, queste Potenze malefiche incatenano gli esseri umani e controllano la politica, l'economia, la scienza, le religioni... simili ad Aracnidi che, con la straordinaria sensibilità dei loro organi, possono capire subito che una preda ha sfiorato un filo anche lontano della vischiosa ragnatela.
E' dunque questa la Conoscenza: comprendere che Presenze ostili, incarnazione del Male, dominano la Terra. E' anche essere consci che nell'uomo (non in tutti, però) balugina una scintilla spirituale che gli Arconti vogliono spegnere, ricorrendo alle lusinghe dell'intemperanza e mantenendo l'essere umano ignaro della sua vera natura e dei suoi fini superiori.
Qual è la Verità sconvolgente cui allude un loghion del Vangelo attribuito a Giuda Tommaso? Il versetto 13 recita: Gesù lo (Tommaso, n.d.a.) prese, si appartò e gli disse tre parole. Quando Tommaso ritornò dai suoi compagni, essi gli chiesero: Che cosa ti ha detto Gesù? Tommaso disse loro: "Se vi rivelo una sola delle tre parole che mi ha detto, prenderete delle pietre e le scaglierete contro di me." La Verità verteva sull'esistenza di questa congiura cosmica? Quale uomo può accettarla, senza un moto di rifiuto? Chi non la scambierà per una menzogna o per un'eresia che rende meritevole colui che la divulga di immediata lapidazione? I banditori delle verità spinose, sgradite sono reputati dei folli, dei provocatori.
Esiste il Male, con la M maiuscola. Questo non significa credere che l'intero universo sia ahrimanico e neppure l'intera storia. Infatti chi scrive pensa esista un Collegio nascosto di saggi devoti al Bene e ritiene sia blasfemo affermare che tutte le creature dell'universo sono malvagie. Anche calunniare Templari, Catari, Rosacroce... trasformandoli in autori di ignobili delitti è un modo per estinguere la Speranza oltre che una falsità. Elemire Zolla, a tale proposito, nota nella sua prefazione al romanzo di Tolkien, Il Signore degli anelli: “Un'umanità dagli occhi quasi spenti non regge a luci troppo gagliarde: non tollera l'idea che esistano santi, carismatici che perseguono il Bene fine a sé stesso, perciò nemmeno può ammettere l'esistenza di un satanico, consapevole esecutore di un Male senza secondi fini. Che qualcuno ami la degradazione, si voti ad essa inflessibilmente, ne ordisca la trama con dissimulazione, sofferenza e prudenza, questo è troppo per l'umanità che assiste affascinata alla demolizione sistematica dell'arte, della grazia contemplativa, della vegetazione stessa, di tutto ciò che è elfico al mondo. L'intelligenza maligna che conduce quest'opera di rovina è non meno sovrumana di quella divina che si infuse nel genio degli edificatori. Ma per conoscere sperimentalmente la presenza del Male, è necessario aver compiuto almeno qualche passo sulla strada della purificazione".
Aggiungo: è opportuno conoscere che il Male esiste, non essendo il risultato di una visione soggettiva. Al centro, però, risplende la Luce che si irradia, sebbene più fioca, fin verso i confini del cosmo. Il trionfo della Luce sulle Tenebre è scritto ab aeterno.
Conoscere significa essere consapevoli di questa tremenda, straziante lotta (dentro e fuori) e della vittoria finale della Luce.
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Rimane sempre lo strazio nel sapere che ,mentre la maggior parte di umani si accinge a vivere la sua vita,ce ne sono altri che perdono la propria per colpa di questi laidi servitori, che di umano non hanno piu' niente.La vera giustizia cosmica sarebbe che pagassero loro per tutti i mali del mondo.
RispondiEliminaQuanto scrivi appartiene al mistero del Male su cui tante volte ho indugiato, perdendomi sovente in un labirinto, ma non dimenticherei che "chi perderà la vita la salverà".
RispondiEliminaTecnologia arcontica contro Natura: 1 a 0! Questo è indubbio, ma la Nemesi pende sul capo dei laidi servitori e degli Arconti come spada di Damocle.
Ciao
Zret, chissà che tu non sia un nuovo pensatore anche migliore di molti del passato come caratteristiche.
RispondiEliminaDetto questo mi permetto per la sintonia di vedute che in molti campi abbiamo, di suggerirti di essere più diretto, è molto che indaghi ogni angolo dello scibile, adesso perchè non torni a te, torna al centro e togli gli ultimi veli quelli che sono più antichi e che spesso menzioni nei tuoi scritti, ricorda...
1. IKE: Il mondo è quello che uno pensa che sia.
2. KALA: Non esistono limiti.
3. MAKIA. L'energia fluisce dove va l'attenzione.
4. MANAWA: Il momento del potere è ora.
5. ALOHA. Amare significa essere felice con chiunque.
6. MANA. Tutto il potere viene da dentro noi stessi.
7. PONO. Il risultato è la misura della verità.
http://anoldseed.blogspot.com/search/label/Aloha
indugia sul sesto e sul quarto.
Ripeto mi sono permesso di scrivere questo solo perchè se tu diventi più forte e cosciente il beneficio sarà per tutti quelli che ti seguono.
Grazie, Iniziato.
RispondiEliminaCiao
"Il vero artista aiuta il mondo ad intuire una verità mistica": mi sembra uno spunto interessante su cui riflettere. Che questo aforisma provenga da un algido artista concettuale è quanto mai significativo.
RispondiEliminaPuò darsi che la più sconvolgente delle rivelazioni fatta da Gesù a Tommaso fosse semplicemente questa: 'Tu sei Lui'.
RispondiEliminaSì, Paolo, ci avevo pensato: potrebbe essere.
RispondiEliminaTat tvam asi.
Ciao
Ciao Zret, chissà se questa conoscenza servirà ad uscire dalla prigione..
RispondiEliminaGli gnostici ce l'avranno fatta?
Ti seguo da anni, un abbraccio
Matt
Ecco, uscire dalla prigione sarebbe fantastico... Purtroppo pare non sia per nulla facile.
EliminaCiao