Una visione esclusivamente storica del mondo è insufficiente: occorre uno sguardo metastorico. Bisogna superare un diffuso pregiudizio: non è vero che da culture primitive sono evolute civiltà via via più progredite. L'apogeo della civiltà (post-diluviana) è costituito dai Sumeri: non abbiamo la macchina del tempo per esserne certi, ma è plausibile che i Sumeri costruirono un assetto sociale e civile in cui anche i ceti umili non vivevano in condizioni particolarmente difficili. I Sumeri furono per lo più pacifici e devoti: il re Urukagina promulgò un codice ispirato a saggi principi. Alieni per lo più da sogni di conquista, i re (lugal) ed i governatori (ensi) della Sumeria, reggevano centri prosperi grazie alla diffusione dell'agricoltura. Con i popoli che successivamente si installarono nella Mesopotamia, la situazione cambiò: gli Assiri furono ferocissimi. Essi fondarono un impero basato sul terrore e sulla guerra. Da allora, pur con eccezioni e retromarce, la violenza e la nequizia si radicarono sempre più nell'umanità a tal punto che oggi l'ingiustizia e la brutalità sbranano la nostra epoca "civile".
Questa parabola discendente è la conseguenza di una dannazione primordiale che rispecchia una lacerazione cosmica, metafisica, quando le legioni di Ahriman rifiutarono la Luce. Il principe dell'iniquità da allora domina la terra: nel Quarto Vangelo è affermato che "il diavolo è l'Arconte di questo mondo". La religione persiana, di cui alcune concezioni filtrarono in varie correnti dualistiche come i Catari, atrocemente perseguitati dalla Chiesa di Roma, intuì che, da tempo immemorabile, si combatte un'epica lotta tra le legioni del Bene e le armate delle Tenebre.
L'umanità è presa tra due fuochi: gli uomini non possono sottrarsi all'agone. Chi decide di non schierarsi, in realtà si schiera. E' probabile che ab aeterno sia deciso il destino di ciascuno di noi e l'unica libertà risiede nella scelta decisiva, irrevocabile: Melkisedek o Belial. Molti sono i deboli, inclini ad accettare il Male per inettitudine, ignavia; altri sono malvagi per natura. Questi hanno ricevuto un marchio di infamia ed il loro futuro è quasi certamente segnato. La voragine infernale li inghiottirà. E' credibile che essi appartengano all'Uno o non è forse presumibile che saranno precipitati nell'abisso per poi essere annullati, una volta trascorso il tempo necessario?
Nei manoscritti di Qumran viene prospettata la battaglia tra i Figli della Luce ed i Figli delle Tenebre: sul piano terreno i rotoli prefigurano la guerra tra gli Ebrei ed dominatori Romani, ma è anche adombrata l'inconciliabilità tra la verità e la menzogna. Una prospettiva metafisica consente di comprendere per quale motivo la terra sia straziata da mali inenarrabili. Gli Arconti, i signori della notte che possiedono gli uomini del potere, si nutrono di sofferenza: dalla paura che prova l'animale condotto al macello al dolore causato da torture e carneficine che dilaniano gli innocenti ed i giusti. Per questo motivo è illusorio sperare che una cricca di "politici" asserviti a potenze demoniache promuova la pace, il benessere, la giustizia. Sulle bocche sconce e mendaci degli emissari degli Invisibili, la concordia è in verità dissidio, l'equità è giudizio fazioso: ipocriti e falsi, conoscono gli infingimenti e le astuzie per essere creduti, elogiati e persino adorati.
Poiché viviamo i tempi finali, dopo avere per millenni ingannato e vessato i popoli, ora rivolgono la loro furia assassina contro il pianeta che è un essere vivente. Essi provano infinita voluttà, quando infliggono sevizie alla Terra e la vedono agonizzare, tra i rantoli. Il sadismo, il cui cuore è la gradualità (il male non ha fretta) si traveste da governo "democratico", da istituzione sollecita del bene pubblico. Chi dà credito alle istituzioni, anche se in maniera inconsapevole, stringe una scellerata alleanza con i demoni che hanno edificato gli immondi stati. Dignitoso e doveroso è denunciare le storture e le imposture del sistema. Non importa se si grida nel deserto: "Nihil occultum quod non scietur."
Chi ritiene che la Rivoluzione statunitense e quella francese siano gli eventi con i quali le confraternite degli Oscurati cominciarono ad attuare i loro piani, dimentica che le radici della congiura sono molto più profonde. Purtuttavia è vero che i capisaldi della rivoluzione francese nascondono scopi nefandi, dietro le parvenze di nobili ideali. In particolar modo, in alcuni principi dell'Illuminismo si annida la blasfema fede nell'uomo dotato di "ragione" che, divenuto dio, soggioga e sfrutta il creato, decide della sorte altrui. L'esclusiva fiducia nell'umanità, nelle "magnifiche sorti e progressive", annienta gli orizzonti della trascendenza. Anche l'ideale dell'uguaglianza appare, per lo meno, astratto, poiché la società è retta dagli uomini ilici, prigionieri della materia e del divenire. A loro sarà pure offerta un'opportunità di riscatto, ma il loro fato pare essere la perdizione.
Nel disegno imperscrutabile della metastoria, la salvezza passa attraverso il mistero della rovina, quando viene riconosciuta.
Questa parabola discendente è la conseguenza di una dannazione primordiale che rispecchia una lacerazione cosmica, metafisica, quando le legioni di Ahriman rifiutarono la Luce. Il principe dell'iniquità da allora domina la terra: nel Quarto Vangelo è affermato che "il diavolo è l'Arconte di questo mondo". La religione persiana, di cui alcune concezioni filtrarono in varie correnti dualistiche come i Catari, atrocemente perseguitati dalla Chiesa di Roma, intuì che, da tempo immemorabile, si combatte un'epica lotta tra le legioni del Bene e le armate delle Tenebre.
L'umanità è presa tra due fuochi: gli uomini non possono sottrarsi all'agone. Chi decide di non schierarsi, in realtà si schiera. E' probabile che ab aeterno sia deciso il destino di ciascuno di noi e l'unica libertà risiede nella scelta decisiva, irrevocabile: Melkisedek o Belial. Molti sono i deboli, inclini ad accettare il Male per inettitudine, ignavia; altri sono malvagi per natura. Questi hanno ricevuto un marchio di infamia ed il loro futuro è quasi certamente segnato. La voragine infernale li inghiottirà. E' credibile che essi appartengano all'Uno o non è forse presumibile che saranno precipitati nell'abisso per poi essere annullati, una volta trascorso il tempo necessario?
Nei manoscritti di Qumran viene prospettata la battaglia tra i Figli della Luce ed i Figli delle Tenebre: sul piano terreno i rotoli prefigurano la guerra tra gli Ebrei ed dominatori Romani, ma è anche adombrata l'inconciliabilità tra la verità e la menzogna. Una prospettiva metafisica consente di comprendere per quale motivo la terra sia straziata da mali inenarrabili. Gli Arconti, i signori della notte che possiedono gli uomini del potere, si nutrono di sofferenza: dalla paura che prova l'animale condotto al macello al dolore causato da torture e carneficine che dilaniano gli innocenti ed i giusti. Per questo motivo è illusorio sperare che una cricca di "politici" asserviti a potenze demoniache promuova la pace, il benessere, la giustizia. Sulle bocche sconce e mendaci degli emissari degli Invisibili, la concordia è in verità dissidio, l'equità è giudizio fazioso: ipocriti e falsi, conoscono gli infingimenti e le astuzie per essere creduti, elogiati e persino adorati.
Poiché viviamo i tempi finali, dopo avere per millenni ingannato e vessato i popoli, ora rivolgono la loro furia assassina contro il pianeta che è un essere vivente. Essi provano infinita voluttà, quando infliggono sevizie alla Terra e la vedono agonizzare, tra i rantoli. Il sadismo, il cui cuore è la gradualità (il male non ha fretta) si traveste da governo "democratico", da istituzione sollecita del bene pubblico. Chi dà credito alle istituzioni, anche se in maniera inconsapevole, stringe una scellerata alleanza con i demoni che hanno edificato gli immondi stati. Dignitoso e doveroso è denunciare le storture e le imposture del sistema. Non importa se si grida nel deserto: "Nihil occultum quod non scietur."
Chi ritiene che la Rivoluzione statunitense e quella francese siano gli eventi con i quali le confraternite degli Oscurati cominciarono ad attuare i loro piani, dimentica che le radici della congiura sono molto più profonde. Purtuttavia è vero che i capisaldi della rivoluzione francese nascondono scopi nefandi, dietro le parvenze di nobili ideali. In particolar modo, in alcuni principi dell'Illuminismo si annida la blasfema fede nell'uomo dotato di "ragione" che, divenuto dio, soggioga e sfrutta il creato, decide della sorte altrui. L'esclusiva fiducia nell'umanità, nelle "magnifiche sorti e progressive", annienta gli orizzonti della trascendenza. Anche l'ideale dell'uguaglianza appare, per lo meno, astratto, poiché la società è retta dagli uomini ilici, prigionieri della materia e del divenire. A loro sarà pure offerta un'opportunità di riscatto, ma il loro fato pare essere la perdizione.
Nel disegno imperscrutabile della metastoria, la salvezza passa attraverso il mistero della rovina, quando viene riconosciuta.
molto bello grazie
RispondiEliminaGrazie a te, Duffy.
RispondiEliminaCiao
Ottimo pezzo Zret. Una linea rossa collega l'assassinio rituale antico, quello che ci strappò tutti dalla Terra dei Viventi, fino ai nostri giorni. Il lento ma progressivo decadimento dei cicli temporali, la lunga marcia verso l'oscurità, non sono processi fisici, né fatali leggi cosmiche. Sono la degenerescenza ontologica dell'essere per l'ottenimento della potenza. Guenon ha taciuto - per ignoranza o obbligo - sulla china dei cicli, sulla vera causa della caduta. Ambienti tradizionalisti, dopo aver assunto la scolastica guenoniana, non hanno saputo elaborare una sintesi, uno sviluppo, sui tempi attuali. Oltre ad una analisi ferocemente critica del mondo moderno, non sono andati oltre. Dove gli strumenti per cavalcare la tigre o almeno per non farsi sbranare. Tutti a guardare griffagni la fine, immobili, come l'uccello vedico che nulla lo tange. Soffrono in vari ambienti, come pure quello neognostico, di complesso incapacitante. Qualcuno si crede un avatar, altri, convitati di pietra, mentre tutto scoppia. Sono il primo a denunciar complotti, ma è tempo di controcomplotti. Non possiamo attendere la fine, come spettatori davanti ad un monitor, nell'illusione di sfangarla perché edotti.
RispondiEliminaCiao Zret,
RispondiEliminati leggo da un po, pero devo dire che (ahime) la conoscenza di questi temi non mi appartiene.
Cosicché ti prego di fare un passo indietro e spiegarmi con pazienza alcune cose.
Via della mano destra via della mano sinistra. Le rivoluzioni sono della mano sinistra e implicano la fiducia in un uomo "divino". La mano destra ci porta direttamente a coloro che sopravviveranno ai tempi finali, per la loro dedizione al Creatore, o Demiurgo, o Uno che dir si voglia. Sono inconciliabili la due visioni?
Perdona il riduzionismo che adotto per esprimermi.
Un abbraccio fraterno.
Francesco67
Angelo, sarebbe stato meglio se la caduta non fosse occorsa. Non la reputo né necessaria né giovevole, ma ormai siamo qui sull'orlo dell'abisso invisibile.
RispondiEliminaFrancesco, ti ringrazio per le belle parole, ma io "so solo di non sapere". Potrei congetturare che, alla fine, saranno più importanti le opere della fede.
Tenderei a distinguere Dio dal Demiurgo, ma anche di questo non sono sicuro. Credo che l'uomo "divino" sia la più grande blasfemia che sia stata pronunciata. L'uomo è humus, fango, cenere.
Ciao e grazie.
Esisteranno sicuramente ancora dei guénoniani di stretta osservanza in giro, anche se non saprei dove. Gente sclerotizzata e fossilizzata nel nominalismo degli scritti del maestro.
RispondiEliminaEppure Guénon è e rimane fondamentale onde comprenedere quanto avviene intorno a noi, anche se il suo pensiero rimane soggetto come quello di tutti quanti a 'distinguo' ed eccezioni.
Ma uno dei gruppi peggiori quanto ad ignoranza ed incomprensioni è quel di coloro che si considerano più o meno i continuatori della 'schola italica' di Armentano e Reghini.
Gente senza arte nè parte, ignoranti fino al midollo che insistono nel leggere Alain De Benoist ed altre cariatidi della cosiddetta Destra d'un tempo.
Basta entrare nel loro forum per accorgersi di quanto misera fine essi abbiano fatto.
Zret,tutti gli insegnamenti tradizionali nessuno escluso affermano senza mezzi termini che l'uomo è effettivamente un essere divino che purtroppo ha dimenticato la sua origine celeste.
ordialissiomo Zret, non sono sparito, vi leggo sempre con interesse; purtroppo sono in ospedale ma dal mio PC portatile posso leggere, ma non tanta voglia di scrivere, appena torno a casa sarò lieto di commentare i Suoi articoli, e i commenti di tutti.
RispondiEliminaCordialmente, wlady
Paolo, quando ho scritto dell'uomo "divino" mi riferivo all'hybris di quegli uomini che, ergendosi a dei, intendono dominare il pianeta. Ritengo che una scintilla divina sia imprigionata negli esseri umani, ma altresì credo che alcuni siano meri ammassi di materia. Furono definiti "ilici". E' possibile che formino un gruppo sparuto, ma penso esistano.
RispondiEliminaWlady, guarisci presto! Torna tra noi.
P.s. Non darmi del lei.
Ciao e grazie.
Auguroni a Wlady, forza e coraggio. Zret le tue analisi sono eleganti e terribili e giuste. Paolo, hai ragione da vendere sui nipotini di Reghini. I neodestri poi, hanno il coraggio di definirsi tradizionali e sono evoluzionisti, razzisti della peggior specie. Il De Benoist si atteggia a guru del pensiero conservatore, in realtà oltre a delle analisi sulla società di massa che potremmo pure condividere, sul piano spirituale è un avydia (non ricordo se si scrive così), un involuto come involuto è un suo testo sul paganesimo. Non disconosco i meriti di Guenon, così come i suoi limiti (ma chi non ne ha), il problema riguarda semmai i suoi epigoni.
RispondiEliminaAngelo Ciccarella
Anch'io ritemgo questi epigoni di Guénon dei bolsi continuatori dell'esoterista: mi pare il loro un parricidio. L'evoluzionismo è purtroppo una balzana idea che è permeata un po' da per tutto, snaturando e corrompendo il pensiero.
RispondiEliminaCiao e grazie.