05 agosto, 2010

Segni non decifrati

Riporto due episodi ufologici estrapolati dal novero di una casistica non molto nutrita e poco studiata. L’interessante casistica riguarda U.F.O. o loro rottami su cui furono scorti misteriosi segni che, ad oggi, restano indecifrati. Il primo evento si riferisce ad uno schianto accaduto nel 1954 in Messico ed è ricostruito da Peter Kolosimo; il secondo caso è correlato al noto incidente di Kecksburg.

"Nel 1954 l'attenzione di molti quotidiani fu polarizzata da una curiosa targa metallica rinvenuta nel Messico settentrionale, a poche decine di chilometri dal confine statunitense. La targa recava incisi segni che nessuno riuscì a decifrare. A quanto si disse, l'oggetto era precipitato al passaggio di un apparecchio fusiforme transitato nel cielo ad altissima velocità in direzione sud est. Il comando, che aveva preso in consegna la targa, si dichiarò dispostissimo a farla esaminare, ma, quando alcuni giornalisti si presentarono per scattare fotografie, l'oggetto non c'era più. Qualche giorno dopo, qualcuno affermò trattarsi d'un semplice contrassegno staccatosi da un missile spaziale americano, ma la prova di ciò non venne mai fornita: le autorità competenti 'dimenticarono' d'aver visto la lamina in questione".

Il 9 dicembre 1965, a Kecksburg (Pennsylvania), un ordigno infuocato fu visto cadere. I frammenti furono prelevati da personale militare e trasportati in una zona segreta. Verso le 16:30, molte centinaia di testimoni, ripartiti nei tre stati di Michigan, Ohio e Pennsylvania, oltre all'Ontario, in Canada, videro una palla di fuoco attraversare il cielo su un asse nord ovest/sud est. Anche molti piloti in volo al momento dei fatti notarono il fenomeno e riferirono di un'onda d'urto percepita in prossimità dell'oggetto. Alle 16:45, due bambini che giocavano in un bosco nei pressi della piccola cittadina di Kecksburg, avvistarono un oggetto luminoso, mentre precipitava nel bel mezzo della foresta. Si sviluppò un incendio che arse gli alberi circostanti. I bambini entrarono immediatamente in casa e raccontarono l'accaduto alla madre che avvisò i vigili del fuoco e la polizia.

La spiegazione ufficiale, all'epoca dei fatti, menzionò la caduta di un meteorite. La N.A.S.A. in seguito cambiò versione (di copertura), chiarendo che si era schiantato al suolo un satellite russo.

Ivan Sanderson calcolò la traiettoria della sfera infuocata, basandosi sulle testimonianze e stabilì che l'oggetto si era spostato ad una velocità di appena 1.600 chilometri all'ora. Ciò smentirebbe la tesi di un meteorite che sfreccia a velocità più elevate. Alcuni rapporti della N.A.S.A. indicarono che il satellite sovietico Cosmos 96 aveva effettivamente abbandonato la sua orbita il 9 dicembre 1965, ma alle 3.15 di notte (ossia circa tredici ore prima dei fatti occorsi in Pennsylvania): una simile sfasatura cronologica è del tutto incompatibile con l'orario dell'impatto sulla regione di Kecksburg, orario indicato dai testimoni oculari.

E’ chiaro che l'U.F.O. di Kecksburg, nonostante (o mercè) le "delucidazioni" fornite dall'ente spaziale statunitense, non fu un satellite: tra l'altro, alcuni osservatori, avvicinatisi al luogo dell'impatto, poterono osservare dei glifi su un oggetto che raffigurarono come una gigantesca campana di bronzo con striature dorate sulla superficie. Si tratta di grafemi formati per lo più da archi, asole e segmenti spezzati, talora uniti tra loro. Alcune fonti ufficiali provarono a liquidare le descrizioni dei testimoni, dichiarando che i simboli erano quelli dell’alfabeto cirillico. Anche senza essere esperti di scritture, si nota subito che i segni non sono caratteri del sistema ideato da Cirillo e Metodio.

Si può rilevare una vaga somiglianza formale tra i glifi di Kecksburg e l’antica scrittura semitica di Biblo, risalente all’inizio del II millennio a.C. E’ un sistema di tipo sillabico che il Dhorme ritiene di aver decriptato. Reputo, però, che l'analogia in parola sia il risultato di una coincidenza.

Fonti:

Cortex, Il controverso crash di Kecksburg, 2008
J. Friedrich, Le antiche scritture scomparse, Firenze, 1973, p. 155-161
P. Kolosimo, Ombre sulle stelle, Milano, 1966
R. Malini, Enciclopedia degli U.F.O., Firenze, Milano, 2003, s.v. Kecksburg



APOCALISSI ALIENE: il libro

10 commenti:

  1. Per rimanere in tema di avvistamenti ufologici, segnalo di aver osservato ieri sera uno strano oggetto che è passato ad un'altezza di circa mille metri sulla verticale di casa mia.

    Dalla sagoma sembrava trattarsi di un aereo anche se molto strano. Innanzitutto non faceva alcun rumore, la parte inferiore della coda appariva stabilmente illuminata come se vi fosse stata una luce fissa rivolta all'indietro.

    L'ala sinistra presentava due luci alternanti, una rossa e l'altra arancione. Mentre l'ala destra mostrava un paio di luci fisse, una bianca e l'altra blu.

    L'oggetto che si spostava con la velocità di un jet qualsiasi seguiva dapprima una traiettoria diritta fino a quando, ad un certo punto, ha deviato verso sud facendo una curva piuttosto dolce.

    Strano, davvero strano. Avvistamento ufologico oppure aeromobile militare a tecnologia 'top secret'?

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  2. Avvistamento molto interssante, Paolo.

    Dalla tua vivida descrizione, propenderei per un'interpretazione terrestre. Credo che il velivolo scorto sia riconducibile a qualche tecnologia militare di tipo segreto. Tuttavia non escludo altre ipotesi.

    Sarebbe di giovamento, se qualcuno avesse fotografato l'aeromobile.

    Ciao e grazie.

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  3. E' riccorente in più di un caso che questi glifi che formano degli archi possano essere dei simboli che in tutte le lingue si riferiscono ad una "M" come alla madre, Con lo stesso significato, questo grafema esiste ancora nella lingua dei Berberi.

    Leggendo tra vecchi libri e nuovi ricorre sempre lo stesso idioma, che vedono nella scrittura dei Berberi la sopravvivenza di un linguaggio dei Telamoni.

    Si presume che prima del diluvio tutte le civiltà parlassero una sola lingua, lo stesso idioma, ed i stessi segni per comunicare, pertanto può essere verosimile che i semicerchi a forma di arco possano essere il simbolo del Matriarcato, indice di riproduzione e maternità.

    Anche tra gli Ebrei la lettera "M" è considerata Madre (Mem), così come tra gli Egizi la parola madre inizia con la M e gran parte delle lingue Indoeuropee.

    Nonostante le varie ricerche per decifrare alcuni scritti trovati sui resti di veicoli alieni, e palesando lingue Cirilliche, Greco Antico, o ... antico Americano, si brancola ancora nel buio, una stele di Rosetta non è ancora stata trovata.

    Anche se i glifi trovati a forma di arco possano sembrare delle M è speculativo intenderle per quello che noi possiamo darle per assunto, il metodo comparativo più vicino al vero potrebbe essere il carattere Cuneiforme da dove tutto è partito millenni or sono, nella valle tra i due fiumi e le prime città stato dei Sumeri dove vi era una sola lingua e dei pittogrammi cuneiformi che diedero inizio a tutte le culture successive.

    wlady

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  4. Wlady, è un campo in cui si brancola nel buio e tuttavia, basandosi su alcuni studi e su certe testimonianze di rapiti o presunti tali, pare che esista un nesso tra gli idiomi alieni e le lingue semitiche: una conferma delle tesi esposte da Mario Biglino?

    Nel libro di Strieber, The breaktrough, si connette la lingua dei visitatori alle parlate dei Celti.

    Giustamente ricordi l'importanza della matrice sumerica da cui sembra scaturirono le altre culture del pianeta.

    Siamo figli delle stelle ed anche l'alfabeto che usiamo è siderale, come ritiene Sermonti?

    Ciao e grazie.

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  5. Ciao Zret, un saluto affettuoso.

    Spiderman

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  6. Ciao Spiderman, contraccambio.

    Grazie della visita e del cordiale saluto.

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  7. Personalmente dubito che ci possa essere collegamento tra eventuali alfabeti alieni con altri terrestri antichi.. Non vedo perchè dovrebbe sussistere tale analogia, pur supponendo eventuali contatti.
    Comunque, una cosa interessante sulla quale prima o poi scriverò un post sul mio sito, è il senso e l'utilizzo di questi glifi da parte degli alieni, letto tempo fa in un testo scritto da un "insider",
    Secondo questo ex militare, scienziato che avrebbe lavorato su retroingegneria, i loro glifi non sono un indice semiotico o incisi per essere letti, ma per essere utilizzati, ovvero secondo una tecnologia per noi inimmaginabile i simboli stessi costituirebbero l'azione che descrivono, anzi sarebbero concretamente ciò che esprimono, una sorta di fusione tra la parola e il suo significato.
    E' difficile da spiegare, ma facendo un esempio stupidino, il glifo per intendere "gatto" non è solo un simbolo o una sequenza di lettere che ne indicano il nome, ma il gatto stesso.
    La sequenza di suddetti glifi porterebbe poi a complesse catene di sublimazioni da simbolo ad oggetto od azione.
    Spero di essere stato abbastanza chiaro, per quanto come detto è difficile spiegarlo ed immaginarlo, e dovrei andarmi a rileggere quel famoso testo..
    comunque sempre interessanti i tuoi post..
    a presto!

    W.B.
    Insolitanotizia

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  8. Ciao W.B., ho capito che cosa intendi. Mi ero riferito a questa particolare efficacia plastico-eidetica dei presunti segni alieni in un articolo non recente "Scienza e magia". Forse l'insider che citi è lo stesso che menzionai e che si occupò delle strane "libellule" avvistate negli U.S.A. In breve, si tratterebbe di segni di potenza, simili alle parole di potenza della magia operativa.

    Non escluderei una somiglianza tra lingue aliene ed idiomi semitici. Se Mauro Biglino ed altri hanno anche un solo un po' ragione, si comprenderebbe il motivo di tali analogie.

    Leggerò volentieri l'articolo sul tuo ottimo blog.

    Ciao e grazie.

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  9. si, una sorta di ufo piccoli, simili ad insetti meccanici!
    di sicuro lo stesso insider!

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  10. Erano simili a libellule meccaniche, ma non ho poi reperito altre notizie. Credo fossero prototipi militari, frutto di retroingegneria.

    Ciao

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