03 settembre, 2010

Karma

Le ombre stirate sui declivi nel crepuscolo trafitto da schegge di luce. Algidi silenzi solcano le valli. Dita di olivi scheletrici frastagliano il profilo dei crinali. Le falesie disegnano guglie nel basalto dell’orizzonte. Sta per cadere il peso della notte: si approssima il flutto scuro del cielo sulla riva del cosmo. Qui si vive con la pazienza degli scogli che tollerano l’andirivieni delle maree. Qui si ascolta lo sciabordio, la voce indistinta dell’esistenza. Si crede che il senso sia in questi ciottoli levigati dal mare e dal tempo, nelle conchiglie la cui eco vuota riversa il ricordo delle ere. Miseri relitti sulla battigia, fili di alghe. Sulla sabbia il velo diafano di una medusa. Lontano il sole scocca il primo fulmine.



APOCALISSI ALIENE: il libro

6 commenti:

  1. La notte più buia ha sempre una fine luminosa.

    Osservando la natura sembra che tutto sia in costante evoluzione, quello che c'era ieri oggi non c'è più, l'erba cresce, il fiume scorre via l'albero perde le sue fronde, tutto è evoluzione e continuo rinnovamento.

    E noi? Sappiamo evolverci e rigenerarci ogni giorno? La felicità è un ideale di vita difficile da raggiungere, la vita guardandola da vicino, non è altro che una successione di avvenimenti che si ripetono all'infinito nell'inseguire quel respiro e quella sensazione di benessere che ne consegue.

    wlady

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  2. Bellissimo commento, Wlady che mi limito ad incorniciare.

    Ciao e grazie.

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  3. Ciao Zret, prima di tutto complimenti per la poesia, questo blog è una miniera inesauribile di riflessioni. In secondo luogo volevo chiederti cosa ne pensi della teoria dell'eterno ritorno di Nietsche?

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  4. Ciao Gigettosix, grazie infinite per l'apprezzamento.

    Che cosa penso della teoria dell'eterno ritorno? E' teoria oscura, saldata forse alle idee della ciclicità, tipiche di molte dottrine antiche, soprattutto lo Stoicismo. Nel filosofo tedesco questa idea pare assumere una valenza di abissale, tremenda fatalità e di ritorno di tutte le cose in un vortice di presente atemporale ed irrazionale. Spero che Federico sbagli.

    Ciao e grazie.

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  5. Lo spero anche io per certi versi sarebbe una sorta di incubo, però la sua teoria se vogliamo si può collegare a quella dell'Universo pulsante.
    In ogni caso, te lo chiedevo perchè qui dalle mie parti sono sopravissute tra le campagne molte pievi romaniche e alcune presentano una simbologia occulta e complessa. Per esempio sia a Montiglio che a Vezzolano ho trovato dentro le rispettive pievi la figura dell'Ouroburos il serpente che si morde la coda che se non sabglio vuole essere un simbolo ermetico che rappresenta l'eterno ritorno.






    P.S.: Se ti è possibile salutami straker, ho provato a contattarlo diverse volte via skype, ma non ha risposto. Auguri di buone feste a entrambi, con la speranza che giungano tempi migliori per tutti.

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  6. Gigettosix, l'Ouroboros è simbolo pagano molto antico, emblema della ciclicità delle ere. L'eterno ritorno di Federico è qualcosa di molto più terribile, perché non evoca solo la ripetizione degli eoni, ma pure l'incatenamento ad una realtà irrazionale ed assurda. Solo chi ha una forza ed un coraggio sovrumani può accettare che il cosmo è un lancio di dadi senza fine e senza senso. Solo l'oltreuomo ci riuscirà, ma l'oltreuomo è una chimera.

    Ti saluto volentieri Straker che contraccambia con simpatia e stima.

    Ciao e grazie.

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