Leggi qui la prima parte.
L’episodio biblico connette il masso alla porta, spalancata la quale, si accede all’universo dei sogni e delle visioni. Assopitosi sul guanciale litico, Giacobbe scorse la scala ed ascoltò la promessa di YHWH: il luogo era sacro, divino, ancora prima che Israele vi erigesse la stele e la consacrasse con l’olio. Esistono, infatti, sul pianeta dei punti che sono centri energetici e che paiono dei varchi tra mondi: sono passaggi verso altre realtà spazio-temporali. Fonti, radure, anfratti, caverne, macigni di forma allungata, pozze, voragini… sono “ponti” che scavalcano le dimensioni. Questi “ponti” sono fisici e simbolici o meglio iperfisici: si trovano là dove il paesaggio naturale è venato di ombre preternaturali. I “ponti” (suggestivo che il supremo rappresentante della religione romana fosse il Pontifex maximus, benché oggi si tenda ad escludere l’etimologia “pons facere”) sono quindi porte sul magico e sull’ignoto.
Almeno bisognerà qui rammentare la porta per eccellenza, Babel o Babili (accadico), la porta degli dei. Nell’Enuma elish, il testo sumero che rievoca saghe divine, è scritto: “Ho indurito il terreno per un luogo edificabile, per costruire una casa, la mia lussuosa dimora. Vi stabilirò il mio tempio, i suoi santuari affermeranno la mia sovranità… La chiamerò Bab-ili”. Sono le solenni parole di Marduk, il dio nazionale degli Amorrei (Babilonesi). Già villaggio in epoca sumera, Babilonia diventò uno dei più famosi centri politici e religiosi del mondo antico con Sargon di Accad. Babilonia fu solo una città per quanto grandiosa o anche un portale, come lascerebbe intendere il nome? Era un luogo dove e da dove gli dei andavano e venivano? Non l’unico, certo, ma uno dei tanti nascosti dal velo istoriato del mito o sepolti dalla polvere dei millenni. E’ possibile che nella celebre città mesopotamica si radunarono, come attratti da una forza magnetica, nazioni provenienti dalle regioni circonvicine. Queste genti - è raccontato nella Bibbia – vollero costruire un’alta torre per toccare il cielo. Secondo la Genesi (11,1), quando la Terra cominciò a ripopolarsi dopo il Diluvio, tutto il genere umano parlava la stessa lingua. “Emigrando dall’Oriente, gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar (Sumer o Shumer) e vi si stabilirono, ma poi cominciarono a costruire una città ed una torre la cui cima toccasse il cielo.” Fu per fermare quelle ambizioni del genere umano che YHWH, inquietato, disse: “Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro.” YHWH, confuse le lingue, disperse gli uomini da lì su tutta la Terra. L’autore biblico, usando un gioco di parole tra il verbo ebraico bll, "confondere", "mescolare" con il nome della città, Babilonia. L'autore biblico spiega: "Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse (bll) la lingua di tutta la terra."[3]
Anche lo storico greco Alessandro Polyhistor, citando Beroso ed altre fonti, racconta che, prima della costruzione di una torre alta e grande, l’umanità “aveva una sola lingua”.
Eppure, nonostante la mescolanza degli idiomi, ancora oggi fili quasi invisibili collegano luoghi e tradizioni accomunati da un’unica, ancestrale scaturigine: così in vari sistemi linguistici il termine che indica la porta, conserva un morfema che ci conduce verso la… solita strada. La porta non è, infatti, tanto l’apertura che si pratica in una parete o in una recinzione per crearvi un passaggio e ancor meno il serramento che si applica all’apertura per aprirla e chiuderla a piacere, quanto il passaggio, il movimento. La radice più lontana è “per”, attraversare, passare. La porta è pure il porto ed il guado.
[3] La torre di Babele è di solito interpretata come la testimonianza della superbia umana punita da Dio. Fu, come ripetono gli esegeti, uno ziqqurat o qualcos’altro? Anche gli ziqqurat tuttavia non furono solo templi ed osservatori astronomici, ma “scale” verso il firmamento, un po’ come gli obelischi.
L’episodio biblico connette il masso alla porta, spalancata la quale, si accede all’universo dei sogni e delle visioni. Assopitosi sul guanciale litico, Giacobbe scorse la scala ed ascoltò la promessa di YHWH: il luogo era sacro, divino, ancora prima che Israele vi erigesse la stele e la consacrasse con l’olio. Esistono, infatti, sul pianeta dei punti che sono centri energetici e che paiono dei varchi tra mondi: sono passaggi verso altre realtà spazio-temporali. Fonti, radure, anfratti, caverne, macigni di forma allungata, pozze, voragini… sono “ponti” che scavalcano le dimensioni. Questi “ponti” sono fisici e simbolici o meglio iperfisici: si trovano là dove il paesaggio naturale è venato di ombre preternaturali. I “ponti” (suggestivo che il supremo rappresentante della religione romana fosse il Pontifex maximus, benché oggi si tenda ad escludere l’etimologia “pons facere”) sono quindi porte sul magico e sull’ignoto.
Almeno bisognerà qui rammentare la porta per eccellenza, Babel o Babili (accadico), la porta degli dei. Nell’Enuma elish, il testo sumero che rievoca saghe divine, è scritto: “Ho indurito il terreno per un luogo edificabile, per costruire una casa, la mia lussuosa dimora. Vi stabilirò il mio tempio, i suoi santuari affermeranno la mia sovranità… La chiamerò Bab-ili”. Sono le solenni parole di Marduk, il dio nazionale degli Amorrei (Babilonesi). Già villaggio in epoca sumera, Babilonia diventò uno dei più famosi centri politici e religiosi del mondo antico con Sargon di Accad. Babilonia fu solo una città per quanto grandiosa o anche un portale, come lascerebbe intendere il nome? Era un luogo dove e da dove gli dei andavano e venivano? Non l’unico, certo, ma uno dei tanti nascosti dal velo istoriato del mito o sepolti dalla polvere dei millenni. E’ possibile che nella celebre città mesopotamica si radunarono, come attratti da una forza magnetica, nazioni provenienti dalle regioni circonvicine. Queste genti - è raccontato nella Bibbia – vollero costruire un’alta torre per toccare il cielo. Secondo la Genesi (11,1), quando la Terra cominciò a ripopolarsi dopo il Diluvio, tutto il genere umano parlava la stessa lingua. “Emigrando dall’Oriente, gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar (Sumer o Shumer) e vi si stabilirono, ma poi cominciarono a costruire una città ed una torre la cui cima toccasse il cielo.” Fu per fermare quelle ambizioni del genere umano che YHWH, inquietato, disse: “Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro.” YHWH, confuse le lingue, disperse gli uomini da lì su tutta la Terra. L’autore biblico, usando un gioco di parole tra il verbo ebraico bll, "confondere", "mescolare" con il nome della città, Babilonia. L'autore biblico spiega: "Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse (bll) la lingua di tutta la terra."[3]
Anche lo storico greco Alessandro Polyhistor, citando Beroso ed altre fonti, racconta che, prima della costruzione di una torre alta e grande, l’umanità “aveva una sola lingua”.
Eppure, nonostante la mescolanza degli idiomi, ancora oggi fili quasi invisibili collegano luoghi e tradizioni accomunati da un’unica, ancestrale scaturigine: così in vari sistemi linguistici il termine che indica la porta, conserva un morfema che ci conduce verso la… solita strada. La porta non è, infatti, tanto l’apertura che si pratica in una parete o in una recinzione per crearvi un passaggio e ancor meno il serramento che si applica all’apertura per aprirla e chiuderla a piacere, quanto il passaggio, il movimento. La radice più lontana è “per”, attraversare, passare. La porta è pure il porto ed il guado.
[3] La torre di Babele è di solito interpretata come la testimonianza della superbia umana punita da Dio. Fu, come ripetono gli esegeti, uno ziqqurat o qualcos’altro? Anche gli ziqqurat tuttavia non furono solo templi ed osservatori astronomici, ma “scale” verso il firmamento, un po’ come gli obelischi.
ciao Zret,...
RispondiEliminachiarito che l'ira di Dio (per l'altezza e la magnificenza della ziqqurat, che fece si che si confondessero le lingue, sia solo una credenza exoterica...
quale spiegazione sul perchè reale della confusione delle lingue?
Francesco, da un punto di vista glottologico, la confusione delle lingue è considerata un fenomeno naturale di diversificazione progressiva inerente agli idiomi, provenienti da una base comune. E' un processo storico.
RispondiEliminaCredo che l'episodio biblico non sia stato ancora compreso appieno, come sfuggono i connotati di Nimrod tra storia, mito e simbolismo.
Ciao e grazie.
Ciao Zret, come mi capita spesso ti faccio una domanda che non centra nulla con questo post.. Conosci il portoghese Carlos Carvalho? E se sì, cosa sai di lui? Grazie..
RispondiEliminaTristano, so che è un architetto attento agli aspetti organici. Certo che, con le coltri chimiche ed i vari parfarnalia delle chemtrails, i suoi progetti e le sue realizzazioni sono destinati a diventare ingenue utopie.
RispondiEliminaCiao e grazie.
No, si tratta di un altro Carlos Carvalho, ricercatore nell'ambito della medicina integrata e autore di un curioso e poco frequentato libro dal titolo "Marìa desenmascara la Iglesia"..
RispondiEliminahttp://raiodesol.no.sapo.pt/livros.htm#Maria
Grazie comunque..
La confusione delle lingue non riguarda solamente la diversificazione dei linguaggi parlati dagli esseri umani, ma anche e soprattutto la sopravvenuta incapacità da parte dei medesimi a comprendere il linguaggio dei simboli.
RispondiEliminaBisogna ovviamente leggere fra le righe il testo della Genesi. Trattasi di metafora e non di significato letterale. Il fatto che gli uomini non fossero più in grado di leggere la Natura come un libro di immagini simboliche è ben più grave e catastrofico che non la perdita di comprensione reciproca degli idiomi dei vari gruppi di persone.
In altri termini l'episodo in questione si potrebbe riferire ad una ulteriore tappa nell'ottundimento della attitudini noetiche della coscienza. Se prima il liguaggio dei simboli era per tutti quanti un dato di fatto, dopo la 'confusione delle lingue' il percorso conoscitivo si fece più arduo e maggiormente irto di difficoltà. Può anche darsi che la graduale perdita della conoscenza tramite simboli abbia innescato la diversificazione dei modi di parlare.
La Genesi attribuisce l'evento drammatico della 'confusione delle lingue' al periodo anti-diluviano, in pratica dunque ad una fase ben antecedente all'inizio del Kali Yuga occorso, secondo la Tradizione Indù, circa 6480 anni fa.
Allora, se il Diluvio Universale è da identificarsi con la catastrofe planetaria che determinò la sommersione di Atlantide, l'evento in questione potrebbe essere riferito ad un periodo antecedente al 12.000 a.C.
Ma ovviamente ci muoviamo nel dominio delle congetture e l'episodio conserva pur sempre in sè un spesso alone di mistero.
La prima parte del post si riferisce a zone fatidiche del Pianeta. Al riguardo stavo riflettendo proprio in questi giorni sul vero motivo per cui gli eserciti degil Illuminati si sono accaniti con tanta ostinazione e violenza contro quelle povere nazioni che vanno sotto il nome di Iraq e Afghanistan.
RispondiEliminaI Sovietici invasero l'Afghanistan per il Natale del 1980! Ritiratesi dopo diversi anni quelle truppe, la storia che ne seguì la conosciamo tutti quanti.
Ma perchè proprio quelle terre di mezzo? Dovremo credere ai Presidenti americani oppure ai molto più pedestri La Russa e Frattini che ci ricordano continuamente che le nostre truppe si trovano colà per pacificare quei popoli, portare loro la democrazia e sventare gli attachi terroristici?
Balle vergognose a non finire! Bugie colossali che non stanno da nessuna parte! I nostri soldati sono là per il petrolio? Non ci credo. Sono là per garantire il rifornimento di eroina ai Governi occdentali che grazie ad esso, finanziano i criminali 'black projects' fra cui le scie chimiche? Un pò più probabile, ma nemmeno questo mi soddisfa sino in fondo.
Il vero motivo dovrebbe essere di carattere occulto, magico e di ciò se ne è parlato in passato su vari siti.
Non disponendo però del dono della veggenza, non saprei delineare con precisione il vero obiettivo 'magico' che fa sì che le truppe occidentali vadano in Afghanistan a morire.
Nella Bibbia in Genesi 11.1 ci racconta che Dio adirato per la costruzione della torre confuse le lingua sulla terra, ma è veramente così?
RispondiEliminaIl termine babel come derivante da balal o bilbel , mentre in realtà era derivava dall’accadico (assiro-babilonese) “bab-ilu” o “bab-ilani” che significa ‘città del dio’ o ‘città degli dei’. Il significato originario di ‘città degli dei’ è confermato dal fatto che il termine assiro è un calco del sumerico (lingua ben più antica dell’Ebraico e dello stesso assiro) “ka-dingir-mes” ‘città degli dei’ in cui l’ideogramma “dingir” ‘dio’ compare anche nella grafia assira.
In un certo periodo quel popolo perse la sua unità disgregandosi per far posto ad interessi particolaristici ed individuali come se parlassero lingue diverse, e le genti (in particolare Ebraiche) ad esso sottomesse videro in queste vicende il risultato di un intervento divino.
I passi della Genesi 10.5, 10.20 e 10.31 in cui la diversità delle lingue viene già menzionata per tre volte senza dichiarare che fosse un castigo di Dio, lasciando capire che la diversità linguistica è un fatto naturale e scontato.
Anche nel Medioevo, Rabano Mauro nel suo De Universo dice ancora: "linguarum diversitas exhorta est in aedificatione turris post diluvium".
Babilonia la possiamo paragonare a Gerusalemme, Ombellico del mondo, il legame tra cielo e terra, con la sua pietra della fondazione.
Babilonia ha ereditato lo stato antidiluviano di Nippur, come il DUR.AN.KI, questa era la funzione di Babilonia, la scelta del nome Sumerico dato alle Fondamenta della piattaforma dello Ziggurat E.TEMEN.AN.KI, tempio della fondazione Cielo-Terra.
Lo Ziggurat, era una torre di osservazione del cielo, per cui gli angoli indicavano chiaramente i quattro punti cardinali, che permetteva di osservare i cieli da qualsiasi angolazione, i vari piani (sette) permettevano la misurazione dei cieli da qualsiasi angolazione, almeno questo lo hanno confermato alcuni astronomi moderni, per l'alba ed il tramonto e per gli equinizi, e gli astri.
Vedi link:
http://1.bp.blogspot.com/_XNHKabBkOJM/TLJW_e58AYI/AAAAAAAAAF0/-QKY3mmXdgc/s1600/Immagine.jpg
La vera porta di entrata ed uscita degli dei era posizionata nella pianura centrale del Sinai come si evince nel libro di Enoch una grande pianura la cui superficie rocciosa poteva fungere di pista d'atterraggio o di decollo per le navette spaziali degli Anunnaki, e Nippur era il punto centrale, ed il porto spaziale Sippar (la città degli uccelli) Anche Balbek con le sua grandi pietre da 1200tl. era considerato tale, il basamento dove oggi sorgono le rovine di un tempio Romano avrebbero potuto essere una grande piattaforma, (nell'attuale Libano) per la salita e discesa degli Dei.
Vedi link:
http://3.bp.blogspot.com/_XNHKabBkOJM/TLJXKAiSHhI/AAAAAAAAAF4/gDCztl2dBww/s1600/Immagine+%282%29.jpg
Babilonia è stata edificata da Marduk, primogenito di Enki, per l'arrivo sulla terra del Dio Anu, ricostruendo l'Esagil lo Ziggurat a sette gradoni, come lo fu ad Uruk quando nel 4000ac. Anu era giunto in visita sulla terra.
wlady
Vi è un luogo nel territorio afgano, considerato una porta secondaria di accesso al Regno di Shamballah. Ma né Bush jr., né tantomeno il 'figo' Obama, ne sanno alcunché. Sia i sovietici prima, che gli alleati dopo, hanno obbedito a direttive mascherate. Chi e perché ha inviato truppe in quella regione? Strategicamente, russi e americani hanno fallito. Intanto i soldati e i civili muoiono, senza conoscere la vera causa di tutto questo. La liberazione dai fondamentalisti islamici è un'utopia. Le guerriglie talebane sono più che sufficienti ad inchiodare gli occidentali super attrezzati ma male comandati. Morale: si combatte una guerra per perderla e agonizzare, attendendo che qualcosa si socchiuda...
RispondiEliminaAngelo, sei così sicuro che gli Illuminati ed i loro servi non sanno nulla di una eventuale apertura verso il misterioso Regno di Shambala situato da qualche parte in Afghanistan? Se le loro truppe e soprattutto i loro 'maghi' si trovano in queste teritori è perchè qualcosa sanno e qualcosa hanno tentato o tentano di fare.
RispondiEliminaTi ricordi che anche il 'satanasso' Aleister Crowley aveva viaggiato in gioventù in Asia - se ben ricordo, in Mongolia - nel tentativo di accedere al magico Regno sotterraneo?
Evidentemente ci provano anche se non tengono conto del fatto che queste dimensioni sottili sono inaccessibili agli agenti del Male.
Nel mio primo commento ho scritto una sciocchezza quando ho affermato che la confusione delle lingue sarebbe avvenuta prima del Diluvio. In effetti essa avvenne dopo.
RispondiEliminaMi scuso con Zret, con Wlady e con quelli che l'hanno notato.
In primo luogo, mi scuso se rispondo solo ora, ma ho avuto alcuni impegni.
RispondiEliminaTristano, non conosco la figura che menzioni. Se lo ritieni opportuno, puoi segnalare del materiale inerente.
Paolo, la tua analisi è, come sempre, molto ricca ed approfondita. Hai enucleato, tra le altre cose, il valore esoterico della confusione delle lingue, cui accennai in altri articoli dedicati al simbolo.
Wlady, hai completato il quadro storico con informazioni preziose, anticipando anche alcuni contenuti delle parti successive.
Angelo, pare che gli ideatori dell'attacco all'Iraq sapessero bene che la regione tra i due fiumi non era strategica solo per il petrolio. Significativo che, poco dopo l'attacco, furono distrutti molti reperti archeologici che erano, pe così dire, prove compromettenti riferite ad un lontano passato dell'umanità. Credo che gli agenti delle Tenebre sappiano che in Afghanistan ed in altre regioni si aprano degli "stargates".
Giustamente Wlady cita Gerusalemme: ad onta del suo nome che, contiene la radice del termine "pace", secondo alcuni autori, è possibile che diventerà il fulcro dell'Impero globale "consacrato" con una religione satanico-luciferina imposta a tutto l'orbe terracqueo, a suon di ologrammi e di coercizioni.
Ciao a tutti e grazie degli ottimi contributi.
Secondo alcune teorie, per le grotte che mettono in comunicazione il mondo sotterraneo, di cui parlano alcuni ricercatori come Richard Evelin Byrd, Nicholas Roerich, e lo stesso Hitler che mando una spedizione alle faglie del Tibet ed ai poli, e alcuni medium come ad esempio Helena Petrovna Blavatsky, narrano di un posto meraviglioso, ma anche che potrebbero essere dei portali per altre dimensioni.
RispondiEliminaIl regno di Agharty con capitale Shambala, dopo la scomparsa di Atlantide e Mu, si narra che il re del mondo vi si sia stabilito con il suo seguito di abitanti, secondo alcune testimonianze (tutte da verificare) si dice che siano molto più evoluti dell'uomo, sia tecnologicamente sia spiritualmente.
Questi abitanti di Shambala, usano una energia particolare chiamata Vril, che illumina le grotte e le gallerie, con una luce verde brillante, che permetterebbe la crescita della vegetazione, il Vril servirebbe anche per i loro veicoli che a volte fanno capolino anche in superficie.
Questa energia verrebbe anche irradiata a tutto il pianeta da una antenna chiamata Zed, per intenderci quell'antenna che è all'interno della grande piramide che funge da tetto di scarico, che in un passato remoto era alla cima della piramide stessa.
Vedi Zed nell'allegato:
http://www.webalice.it/gbarbella/img/cheope_12_zed2.jpg
wlady
Wlady, hai collocato un'altra fondamentale tessera del mosaico. A Vril avevo dedicato un articolo. Shambalà ed Agharti sono temi molto interessanti su cui si trova parecchio materiale sia cartaceo sia digitale. Purtroppo le teorie sono innumerevoli ed è un bel ginepraio.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Tempo fà trovai sulla rete questa singolare notizia:
RispondiEliminahttp://news.bbc.co.uk/2/hi/americas/3563195.stm
Militari britannici introdottosi illegalmente in Messico, rimasero intrappolati all'interno di una grotta a Cuetzalan in Messico.
Sì creò un piccolo caso diplomatico, la scusa degli inglesi fu che cercavano dell'uranio ma è palese che si trattasse di una bugia.
In realtà è dalla notte dei tempi che sono diffuse storie e leggende su un possibile "mondo sotterraneo" il cui centro operativo si troverebbe sotto le montagne dell'Himalayah.
Riguardo al termine "vril" il primo che lo menzionò fu lo scrittore (e noto massone) Edward Bulwer Lytton nel suo romanzo "the coming race" in cui postulava l'esistenza di una sorta di "umanità parallela" abituatasi da migliaia di anni a vivere nelle viscere della terra padroneggiando tecnologie sorprendenti. Questa teoria venne poi ripresa alla lettera durante il nazismo in Germania quando venne fondata la vril society.
Nel libro di Pauwels e Bergier il mattino dei maghi si racconta che i russi quando entrarono a Berlino trovarono i corpi di alcuni monaci tibetani che si suicidarono in modo rituale.
C'è molto materiale a riguardo e se vogliamo anche molta confusione ma non sottovaluterei affatto questa teoria.
Il problema di fondo a mio avviso è che quando si parla di Agharti lo si associa subito alla teoria della terra cava, che è palesemente falsa e priva di fondamento scientifico.
Gigettosix, un ottimo intervento. Anche l'autore Richard Shaver aveva molte cse da dire sul mondo ipogeo. Circa Vril scrissi tempo fa quanto segue.
RispondiElimina"Edward George Bulwer-Lytton (Londra 1803-1873) è un letterato e uomo politico britannico. Eclettico e sensibile alle mode letterarie del suo tempo, compose romanzi mondani, sociali, storici (celebre Gli ultimi giorni di Pompei, The last days of Pompei, 1835) ed utopici (Vril: la razza a venire, Vril: the coming race), ma pure racconti del soprannaturale, drammi e poesie.
Bulwer Lytton nell’opera Vril: la razza a venire, descrive una specie di uomini molto più avanzata della nostra, con poteri tali da renderli virtualmente divini. Questi esseri, alati e vegetariani, possiedono airboats (navi aeree) energia elettrica, nucleare e persino qualcosa di analogo al laser. Essi vivono nascosti in caverne sotterranee situate al centro della Terra, ma hanno intenzione di uscirne per governare il mondo. Lytton aggiunge inoltre che questa civiltà è depositaria di una conoscenza segreta che permetterà di cambiare la razza umana, trasformandola in una simile agli uomini divini.
La storia descritta da Lytton nel suo libro fu parzialmente confermata dal racconto dell’ammiraglio Richard E. Byrd.
Il termine vril, con cui lo scrittore di Albione, indica l’energia usata dalle creature sotterranee fu ripreso nell’ambito di confraternite magico-esoteriche che prelusero al Nazionalsocialismo. Questi movimenti erano contraddistinti da un particolare interesse per temi quali il Graal, la lancia di Longino, ma soprattutto per le tradizioni riguardanti Agartha, l’antichissimo e mitico impero situato sotto l’altipiano del Tibet. È un mistero l’identità e l’origine del popolo che vi dimora da tempo immemorabile: i sopravvissuti di Atlantide o di Mu o creature extraterrestri o interdimensionali.
Negli ultimi decenni sono state raccolte testimonianze di gallerie ed ambienti sotto la superficie terrestre, di macchinari atti a scavare tunnels, ma non dimentichiamo le leggende, diffuse in moltissime culture, inerenti ad esseri che vivono nelle viscere del globo e da cui talora escono furtivamente. Così lo scenario immaginato da Bulwer-Lytton trova paralleli sia in pristine memorie sia in resoconti di persone rapite e condotte in installazioni militari sotterranee.
L’autore londinese era probabilmente affiliato all’ordine dei Rosacroce ed addentro a temi segreti: questo può, in parte, spiegare le sue sorprendenti anticipazioni, ma sconcerta il suo riferimento ad un’energia interpretata da Raymond Bernard come di tipo antigravitazionale e che, secondo molti ricercatori, muoverebbe gli UFO. Stando a Bernard, studioso ed assertore della teoria della terra cava, il vril è un’energia con cui volano i dischi provenienti da Agartha e che può essere distruttiva, se un velivolo terrestre si trova nel suo raggio d’azione.
L’enigma vero è, però, un altro: quali sono le reali intenzioni di questi presunti abitatori di Agartha? Alcuni studiosi li hanno identificati con una fazione di Pleiadiani (o comunque di Nordici) alleati del Terzo Reich, ai cui scienziati trasmisero conoscenze tecniche utili alla costruzione dei dischi volanti nazisti; altri pensano siano gli esponenti di una civiltà elusiva, evoluta e pacifica che potrebbe intervenire, qualora la situazione internazionale, sotto il profilo politico e militare, dovesse degenerare.
Considerata la crisi del pianeta ormai sull’orlo di una catastrofe bellica, economica ed ambientale, la domanda non è poi così oziosa".
Ciao e grazie.
Lessi molti anni fa il romanzo di Bulwer-Lytton 'La razza futura'. Non lo trovai niente di eccezionale anche se era piaciuto al mio 'guru'.
RispondiEliminaLe affiliazioni di tale scrittore non sono del tutto chiare. Le varie associazioni rosacrociane di quel tempo di 'rosacrociano' non avevano un bel nulla, inquantochè la Rosa-Croce non è una società segreta creata da uomini di questo mondo, ma piuttosto il Tempio dello Spirito Santo ovvero la 'Chiesa Interiore'.
Bulwer-Lytton aveva delle conoscenze esoteriche anche importanti ma non dimentichiamo che fu assai vicino agli Windsor, se gli venne assegnato il titolo di Vicerè delle Indie.
Lo si deve dunque considerare assai vicino a circoli quali la Round Table nei quali erano in gestazione la teoria e la pratica del NWO.
E' come scrivi, Paolo. Fu, invece, Dante Alighieri, se non errano gli studiosi, un esponente dei Rosa-Croce. Si ritiene pure che il sommo poeta fu ucciso per decisione di una setta nefanda.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Ciao Zret, ho letto e ti ringrazio molto per il tuo preziosissimo intervento. Circa le reali intenzioni di questo popolo sono portato a credere che in qualche modo loro possano essere coloro che tengono silenziosamente le redini di tutto, per usare un tuo termine a te caro gli "arconti".
RispondiEliminaSe ben ricordo qualche esoterista parlò a suo tempo di "regno del re del mondo" per definire chi
governa questo pianeta in modo invisibile.
Intraterrestri o extraterrestri qualcuno in cima alla piramide a mio avviso c'è senza altro.
Restano da capire quali siano le loro reali intenzioni in un periodo storico tanto delicato per l'umanità. Sicuramente in passato avallarano i progetti del terzo Reich, prova ne sono le ripetute spedizioni di Ernst Schaefer e compagni in Tibet, e la costruzione di quegli pseudo-dischi volanti capaci in realtà di galleggiare solo per pochi minuti in aria.
Oggi appoggiano la transizione che porterà il mondo verso questo ordine mondiale rinnovato, dire se questo passaggio avverrà pacificamente o sarà traumatico è difficile. Purtroppo per noi questo piano è già in corso d'opera, e i segnali sono tutt'altro che benevoli basti pensare alle scie chimiche in primis e a tutti i nefandi progetti militari in corso di attuazione. Quello a cui puntano è il superamento della razza umana, e con l'ausilio delle nanotecnologie alla creazione di una razza di semidei, se vogliamo un pò come fu 60 anni fà con Hitler con la polirtica razziale e la selezione genetica soltanto che oggi le tecnologie di cui dispone l'uomo sono enormemente più avanzate.
Ciao Gigettosix, in verità comincio a dubitare che esista un Collegio invisibile di giusti. Altro non aggiungo, perché rischierei di sfiorare la blasfemia: a poco vale che un giorno sarà stabilita la Giustizia e tutta l'iniquità del passato, le stragi, le carneficine, il sangue, le umiliazioni, le torture etc. etc, si possono cancellare con un colpo di spugna?
RispondiEliminaCome scrisse Schopenaauer: "Se io fossi..."
Ciao e grazie.
Ciao Zret, io credo che ci troviamo all'interno di un sistema dualistico, in cui attualmente la parte negativa sembra avere il sopravvento ma non bisogna lasciarci scoraggiare.
RispondiEliminaIn fondo non è stato e non sarà sempre così, per cui credo che prima o poi l'equlibrio originale dovrà essere ristabilito, o almeno lo spero a vantaggio delle generazioni future.
Sì, Gigettosix, è come se l'universo si fosse spaccato. Nessuno sa perché ciò sia avvenuto e soprattutto perché sia avvenuto in termini tanto tragici.
RispondiEliminaCredo anch'io che alla fine l'equilibrio sarà ripristinato, ma si pagherà il fio.
Ciao e grazie.
Zret, dove hai ricavato la notizia secondo la quale l'Alighieri venne assassinato e non morì di morte naturale? Questa storia non l'avevo mai sentita prima.
RispondiEliminaLa versione ufficiale racconta che Dante morì a causa delle febbri malariche, febbri che gli avrebbero procurato tra l'altro le visioni estatiche riportate poi in poesia nella cantica del Paradiso. Ma, come spesso accade, gli accadimenti vengono tramandati ai posteri in versione romanzata e la realtà dei fatti quasi sempre travisata se non romanzata.
Paolo, ho letto questa notizia in un romanzo storico in cui la tesi dell'omicidio era presentata, però, come tratta da fonti dell'epoca non meglio precisate. Purtroppo non ricordo il titolo del libro, ma dovrei averlo appuntato su un taccuino che devo, però, scovare. Forse è una notizia del tutto inattendibile, ma bisognerebbe verificarla. Tempo fa, mi ero ripromesso di indagare, ma, preso da altri impegni, ho poi abbandonato il progetto. Se potrò, cercherò di ridedicarmici.
RispondiEliminaCiao e grazie.
il re murdok di babilonia coincide con il re oscuro dei fratelli babilonesi, colui che è scappato/scacciato negli inferi (regno sotterraneo agharti) ma che tornerà appena i suoi servi prepareranno le condizioni per esso. Intanto babilonia doveva essere un segno della sua sovranità dedicato a lui dai suoi adoratori discepoli...
RispondiEliminaho letto da qualche parte che le porte per altre dimensioni si aprono attraverso le grosse ondate emotive emanate dalle masse umane, cioè se si scatena una guerra in un luogo, è possibile che con tanta sofferenza emanata dalla gente in quel posto si creerà una specie di ponte per una dimensione malvagia, può darsi che certe emozioni creano addirittura le nuove dimensioni oscure, dimori per le entità maligne...sa solo Dio la verità...sono troppo grandi questi discorsi, non oso addentrarmi più di tanto.