29 novembre, 2010

Gli emissari di Sirio

Egli è il Signore di Sirio (Corano, sura 53, 49)

Federico Bellini nell’articolo “Alieni dal pianeta blu” ("X Times" n. 25), ritrae la razza aliena degli Umanoidi. L’autore, sulla base del suo vissuto di rapito, delinea un ritratto che, per molti versi, combacia con le descrizioni di contattati e contattisti, altresì non scevre di addentellati con la tradizione su Sirio.

Circa gli alieni provenienti dal sistema ternario di Sirio, l’autore scrive: “Luogo d’origine degli Umanoidi è l’unico pianeta roccioso di questo sistema a poco più di quattro unità astronomiche da Sirio A […] Non molto dissimile dalla Terra, anche se più grande di almeno tre volte, questa somiglianza è durata fino a qualche migliaio di anni fa, quando vi erano ancora terre emerse. Poi, a seguito di cambiamenti climatici e geologici, il pianeta è diventato completamente acquatico e gli Umanoidi sono intervenuti nel ripristinare intere zone asciutte. Data la sua posizione e la particolare luce emessa da Sirio A e da Sirio B, il pianeta è definito blu. Di questo colore intenso sono invasi l’atmosfera ed il mare che ricopre la superficie. […] Tutte le forme di vita del pianeta sono nate e si sono sviluppate all’interno degli oceani: la stessa razza umanoide è acquatica. […] Da quest’unico essere acquatico originario, una volta diventato terrestre, si sono formate ben cinque diverse stirpi. Tutte queste razze si sono poi evolute non solo per un processo naturale, ma anche per forti ingerenze artificiali e modificazioni genetiche”.

I Siriani sono, stando a Federico Bellini, esseri dalle sembianze simili a quelle dei Terrestri: la loro pelle è diafana, delicata, gli occhi chiari, le teste allungate sono incorniciate da capelli biondi, biondo-castani o rossi. All’aspetto efebico si abbina un temperamento equilibrato ai limiti della freddezza, la capacità di coniugare un’inclinazione per le scienze e la tecnologia con uno spirito mistico.

Il quadro delineato dal ricercatore è il frutto di un collage costruito, usando le informazioni degli ufologi e dei clipeologi o una convergenza indipendente, visto che le notizie su Sirio e sui suoi abitanti sovente collimano con quanto ipotizzato da vari studiosi e riferito da diversi testimoni e retaggi?

Da osservare che Bellini, pur all’interno di un orientamento malanghiano e comunque un po’ contraddittorio, se ne discosta per aver rilevato le qualità spirituali della progenie siriana, nonostante essa sia al centro di interferenze anche piuttosto importanti.

Sono notevoli e gravide di conseguenze alcune asserzioni del Nostro che scrive: “Gli Alieni umanoidi sono parenti lontani della razza umana nonché i responsabili della nostra creazione. Possiedono la mappatura genetica dettagliata dell’umanità, tanto che sanno distinguere gli esseri umani da scegliere per i rapimenti da quelli che vanno scartati”.

Queste rivelazioni si collegano, fra gli altri, ad alcuni resoconti dei Pueblo, tribù nativa americana conosciuta anche come Hopi.

“Negli ultimi anni alcuni nativi americani hanno iniziato a diffondere conoscenze ed eventi più recenti che li hanno visti protagonisti e che si collegano alla storia del loro popolo. Robert Morning Sky nel suo libro ‘The Terra Papers. The hidden history of Planet Earth’ ('I documenti della Terra. La storia segreta del pianeta Terra', inedito in Italia), ha suggerito una sua interpretazione della storia dell'uomo. Egli racconta di come sei giovani Hopi il 13 agosto 1947, un mese dopo il presunto crash di Roswell, furono testimoni del ritrovamento di un U.F.O. precipitato e di un alieno superstite. Essi recuperarono l'essere e lo curarono, dandogli il nome di "Stella Maggiore", in onore del suo pianeta d'origine. In cambio di questo, l'alieno raccontò agli Hopi la vera storia del pianeta Terra.

Il nonno di Robert Morning Sky sarebbe stato uno dei sei giovani testimoni dell'evento e riferì di come l'umanità non sarebbe nata in modo naturale, ma che fu creata per servire i Katchinas. L'uomo venne creato come schiavo e lavoratore, milioni di anni fa: era un animale che venne modificato geneticamente. Robert Morning Sky afferma che se oggi abbiamo coscienza ed esperienza lo dobbiamo proprio a questo intervento esterno. I concetti sin qui espressi si legano con quanto affermato da Zecharia Sitchin circa la Genesi sumera e gli Anunnaki. Un'ulteriore affinità tra le conoscenze pellerossa e le tradizioni sumere, studiate da Sitchin, è osservabile quanto gli Hopi asseriscono circa un particolare corpo celeste, Kachina Na-ga-shou. Tale stella dovrebbe apparire alla fine di questo ciclo (i Pueblo, come i Maya, dividono l'età della Terra in cicli: quello in cui viviamo è il quinto); si tratta di un astro molto luminoso dall'aspetto blu e con "una croce sul viso". Nibiru, secondo Zitchin il dodicesimo pianeta del Sistema solare, era rappresentato dai Sumeri con il simbolo della croce.

Secondo Morning Sky, la razza dei Katchinas della stella blu, che milioni di anni fa avrebbero colonizzato l'intero Sistema solare, provenivano dalla Stella del Cane, ovvero Sirio. Prima di abbandonare il pianeta, "i maestri delle stelle" lasciarono tracce impresse nelle rocce del Grand Canyon sotto forma di impronte a sei dita, impronte che gli Hopi hanno sempre associato ai Katchinas della stella blu".

Future ricerche ed esperienze potranno confermare o smentire in tutto o in parte le rivelazioni sulla Stella del Cane e sui suoi presunti emissari.

Fonti:

Autore non indicato, Gli esseri stellari nei miti e nelle leggende, 2010
F. Bellini, Alieni dal pianeta blu, 2010



APOCALISSI ALIENE: il libro

11 commenti:

  1. Sirio, era nota anche agli antichi Egiziani, come "la grande nutrice" e, come tale, venne continuamente invocata nei Testi delle Piramidi.

    Il calendario Faraonico, a quanto è stato assodato, fu introdotto nel 4240 a.C. I cinque giorni epagomeni si riferiscono alla nascita dei cinque Neter, e poiché tutto il sistema ruota tutto intorno a Sirio, la sola stella a ritornare periodicamente ogni 365 giorni e un quarto, dobbiamo inferire che proprio quel corpo celeste orchestrasse le energie, di qualunque genere fossero, da cui derivò l'inclinazione dell'asse terrestre, dunque l'inondazione, e la conseguente perdita di Atlantide e l'acquisizione dei cinque giorni epagomeni o in soprannumero?

    Beh ... In tal caso, sarebbe ragionevole indagare se i cinque "Neter" fossero, come suggeriscono Donnelly e altri capi , sacerdoti o sacerdotesse Atlantici, o personalità di spicco sulla scena politica del continente perduto, a meno che venissero da qualche altro luogo.

    Gli antichi Egizi ritenevano che Sirio la grande stella luminosa del cane, detiene la chiave del destino del nostro pianeta, un profondo e sapienziale perduto nei secoli.

    Si presume che Thoth o Tehuti avesse visitato molto tempo prima L'Egitto, prima ancora dei cinque Neteru: Iside Osiris, Nephtys, Set, Horus, i cinque Dei Epagomeni, ma, poco dopo il loro arrivo, si verificò un grandioso terremoto interplanetario, che colpì la Terra, la Luna, e, senza dubbio alcuni altri corpi del sistema solare, alterando la nostra posizione rispetto al sole, mutandone il clima e aggiungendo altri cinque giorni al calendario.

    E' solo una piccolissima prosa del libro di "Murry Hope" IL SEGRETO DI SIRIO, che va letta con il libro di Graham Hancock, autore di Impronte degli Dei, rivelazioni e misteri dell'antico Egitto.

    wlady

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  2. Già Rudolf Steiner mi aveva lasciato molto perplesso quando, ne "Il libro dell'Akasha", descriveva nei particolari l'aspetto fisico degli atlantidi e dei lemuriani. Ora salta fuori il signor Federico Bellini a spiegare come sono fatti gli abitanti di un pianeta di Sirio.
    A volte ho l'impressione che certe persone facciano a gara a chi le spara più grosse, e che questo gioco continui da più di un secolo. Se Steiner può avere qualche merito in campi come l'agricoltura e l'educazione, Bellini può evidentemente meritare di comparire su riviste dirette a un certo tipo di pubblico, di cui anch'io faccio parte, ma sforzandomi di tenere a mente la differenza tra plausibilità e fantasia, o almeno cercando di restare con i piedi per terra. Invece mi accorgo che molte persone, a descrizioni come quella fatta dal Bellini, ci credono ciecamente.
    Non sarà che tali persone abbiano BISOGNO di credere al soprannaturale e all'improbabile? Un bisogno fisiologico. Non gli basterebbe dedicarsi alla letteratura di genere fantasy?
    Che sumeri, antichi egizi e popoli amerindi abbiano credenze astrologiche in comune, significa solo, secondo me, che nei millenni passati c'era un modo di comunicare a grande distanza, magari servendosi di una lingua comune, e che le superstizioni di un popolo diventavano ben presto quelle di tutti gli altri popoli.
    Non avendo la televisione, la sera guardavano le stelle. E fantasticavano. Anzi, ne hanno fatto materia di studio (i sacerdoti) e alla fine hanno finito per credere a quanto codificato da chi li aveva preceduti. Credendoci, hanno voluto metterlo nero su bianco, su papiri e tavolette di pietra, facendo giungere fino a noi le loro fantastiche supposizioni. Tra i moderni, chi dà credito a queste leggende, dimostra profonda nostalgia per un passato mitico, suggestivo e affascinante, ma ben lontano dalla verità.

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  3. Bella la fotografia,Zret. Personalmente preferisco trascurare Sirio e focalizzare l'attenzione sulla Via Lattea, che, pur non brillante,in quella zona passa a sinistra di Sirio ed a destra di Alhena,in alto,sperando che i Blu non se ne abbiano a male.

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  4. Ciao Zret,chiedo scusa per la precipitazione del commento precedente,la stella in alto a sinistra è Procyon del Cane minore e non Alhena, che è leggermente più alta fuori campo,l'inquadratura sud-sud ovest e l'ora tarda mi hanno sviato. Rimane pur sempre una bellissima immagine della Via Lattea, inquadrata da Sirio del cane maggiore a destra e da Procyon del cane minore a sinistra,con Orione che sta a vigilare. Poco più in alto,purtroppo fuori quadro,dove la Via Lattea incontra l'eclittica, si trova il "Ponte di Chinvat", come lo definivano gli zoroastriani,il confine tra l'inferno ed il paradiso, dove dovranno transitare le nostre anime ed auguro a tutti noi di transitare nella direzione Dharmica.

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  5. Questo potrebbe anche spiegare le conoscenze dei Dogon!

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  6. Freeanimals, credo che l'alfabeto stellare sia qualcosa di più di un semplice spettacolo da ammirare nelle notti serene. In fondo, il termine latino "desiderium" significa "nostalgia delle stelle" e le lingue antiche custodiscono un'ancestrale, nobile saggezza.

    Sul resto delle tue considerazioni, per ora, non mi soffermo, perché il discorso sarebbe lungo.

    Ciao e grazie.

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  7. Grazie Wlady, della dotta glossa su Sirio.

    Ciao

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  8. Chon , la tua descrizione astronomica dell'immagine di testa è prezziosa e precisa. Vorrei anche richiamare l'attenzione sulle statue che ritraggono i re della Commagnene, stato ellenistico, cuscinetto tra il Regno dei Parti e l'Impero romano. I sovrani della Commagene erano molto versati nell'astrologia e nell'astronomia da cui ricavavano predizioni e correlazioni.

    Ciao e grazie.

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  9. Sì, Anna. Esistono interessanti miti dei Dogon su cui mi sono soffermato in altri articoli.

    Ciao e grazie.

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  10. Peccato che non si sia riportata anche questa parte iniziale del mio articolo, dove spiego che ciò che scrivo fa parte di una mia verità e ricerca personale, che non vuole imporsi come modello, ma solamente come punto di vista alternativo.

    "L’articolo che state per leggere è il racconto di varie e personali esperienze di abductions. Una storia costellata di strani e particolari accadimenti che si sono succeduti nella mia vita. Mi preme sottolineare che quanto leggerete è frutto della mia esperienza e qualsiasi informazione in esso contenuta, rientra in una personale ricerca che sto portando avanti da quando ho preso piena coscienza del fenomeno."

    Un piccolo appunto per fare soltanto chiarezza e spiegare che quanto affermo deve essere giustamente dimostrato. C'era un vecchio detto che diceva "a volte la realtà, supera di gran lunga la fantasia..."

    Federico Bellini

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  11. Gentilissimo Federico, nella parola "vissuto" ho creduto di condensare quanto da te integrato. Grazie del cortese appunto.

    Senza dubbio, si può citare il noto verso di Guglielmo Crollalanza: "Ci sono più cose in cielo ed in terra, Orazio, etc".

    A presto.

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