Recenti ricognizioni e studi nella Repubblica sudafricana, secondo alcuni studiosi, suggeriscono che la prima civiltà sulla Terra non sarebbe sbocciata in Sumeria circa 6.000 anni or sono, poiché i Sumeri potrebbero aver ereditato le loro conoscenze da un’antichissima cultura megalitica le cui vestigia sono costituite da strutture simili a fortezze e da menhir.
Che cosa?
Una cultura preistorica sudafricana ci ha lasciato statue scolpite nella dolerite che rappresentano enormi volatili, di cui alcuni simili al dio egizio Horus ed incisioni di dischi alati. Il monumento più significativo, che è stato battezzato Calendario di Adamo, è un cromlech, le cui colossali pietre del peso anche di cinque tonnellate, sono allineate ai punti cardinali, agli equinozi ed ai solstizi. Alcuni macigni traguardano Orione. Altre rovine di insediamenti sono disseminate oltre che nella Repubblica sudafricana, nello Zimbabwe, in Namibia, Zambia, Kenya, Mozambico ed in Botswana.
Dove?
In Africa australe: il complesso architettonico si estende in una zona compresa tra Waterval Boven, Machadodorp, Carolina e Dulstroom, nel Transvaal.
Quando?
Le testimonianze dovrebbero risalire a circa 100.000 anni fa. La cronologia è basata soprattutto su computi di natura precessionale.
Perché?
I manufatti, che sono presumibilmente osservatori astronomici, sono disseminati un’ampia regione dove sono stati rinvenuti pozzi minerari da cui si estraevano oro, rame, stagno, ferro e cobalto. Erano dunque dei siti dove accanto all’osservazione degli astri, si praticava un’intensa attività di estrazione.
Convergenze
Nota Michael Tellinger: “Le tavolette sumere descrivono per esteso i primi insediamenti umani ed un’attività di estrazione aurifera in una terra chiamata Abzu, la terra sotto l’equatore. I collegamenti tra civiltà sumera e Sud Africa non possono essere ignorati o cancellati e possono essere rintracciati etimologicamente nei nomi e nelle origini delle popolazioni indigene. La prova più evidente, che, però, non è mai stata spiegata, è la parola Abantu, il nome comunemente usato per i Neri sudafricani. Secondo lo sciamano, Credo Mutwa, il termine Abantu deriva dalla dea sumera Antu e significa “i figli o la gente di Antu”.
Sempre Tellinger osserva: “Il Calendario di Adamo è situato lungo la stessa linea longitudinale di 31 gradi dove sorgono il complesso di Great Zimbabwe e la Grande piramide di Gizah. Tre dei suoi monoliti erano allineati con il sorgere in orizzontale della cintura di Orione, quando questa si elevava all’orizzonte almeno 75.000 anni addietro. Il più recente calcolo astronomico suggerisce che l’ultima volta in cui la Cintura del Gran cacciatore si sarebbe elevata in orizzontale in quel luogo fu intorno a 160.000 anni fa. Il monolito coricato, posto sul cerchio esterno, ha la forma della testa del dio egizio Horus e ricorda anche i volatili scolpiti in cima ai pali di Great Zimbabwe.”
Scrive Adriano Forgione: “L’Università di Stanford in California ha appurato che gli esseri umani moderni ebbero origine in Africa meridionale più che in Africa orientale, come generalmente si supponeva”.
Le ricerche di Johan Heine, riprese e divulgate da Tellinger, paiono confermare le ipotesi del pur controverso Zecharia Sitchin circa una presenza nell’Africa australe (Abzu) di genti, dalle notevoli conoscenze, dedite soprattutto allo scavo di pozzi per ricavarne oro ed altri metalli. Lo studioso azero reputa che Homo sapiens sapiens fu creato circa 250.000 anni addietro proprio nell’Africa meridionale. Inoltre Sitchin et al. citano gli Igigu che, alle dipendenze degli Anunnaki, lavoravano di gran lena nelle miniere, come rievocato da certi miti sumeri, ma questa è un’altra storia…
Fonti:
Z. Sitchin, Il dodicesimo pianeta, 1976, passim
M. Tellinger, Il Calendario di Adamo, in Fenix n 30, aprile 2011
Che cosa?
Una cultura preistorica sudafricana ci ha lasciato statue scolpite nella dolerite che rappresentano enormi volatili, di cui alcuni simili al dio egizio Horus ed incisioni di dischi alati. Il monumento più significativo, che è stato battezzato Calendario di Adamo, è un cromlech, le cui colossali pietre del peso anche di cinque tonnellate, sono allineate ai punti cardinali, agli equinozi ed ai solstizi. Alcuni macigni traguardano Orione. Altre rovine di insediamenti sono disseminate oltre che nella Repubblica sudafricana, nello Zimbabwe, in Namibia, Zambia, Kenya, Mozambico ed in Botswana.
Dove?
In Africa australe: il complesso architettonico si estende in una zona compresa tra Waterval Boven, Machadodorp, Carolina e Dulstroom, nel Transvaal.
Quando?
Le testimonianze dovrebbero risalire a circa 100.000 anni fa. La cronologia è basata soprattutto su computi di natura precessionale.
Perché?
I manufatti, che sono presumibilmente osservatori astronomici, sono disseminati un’ampia regione dove sono stati rinvenuti pozzi minerari da cui si estraevano oro, rame, stagno, ferro e cobalto. Erano dunque dei siti dove accanto all’osservazione degli astri, si praticava un’intensa attività di estrazione.
Convergenze
Nota Michael Tellinger: “Le tavolette sumere descrivono per esteso i primi insediamenti umani ed un’attività di estrazione aurifera in una terra chiamata Abzu, la terra sotto l’equatore. I collegamenti tra civiltà sumera e Sud Africa non possono essere ignorati o cancellati e possono essere rintracciati etimologicamente nei nomi e nelle origini delle popolazioni indigene. La prova più evidente, che, però, non è mai stata spiegata, è la parola Abantu, il nome comunemente usato per i Neri sudafricani. Secondo lo sciamano, Credo Mutwa, il termine Abantu deriva dalla dea sumera Antu e significa “i figli o la gente di Antu”.
Sempre Tellinger osserva: “Il Calendario di Adamo è situato lungo la stessa linea longitudinale di 31 gradi dove sorgono il complesso di Great Zimbabwe e la Grande piramide di Gizah. Tre dei suoi monoliti erano allineati con il sorgere in orizzontale della cintura di Orione, quando questa si elevava all’orizzonte almeno 75.000 anni addietro. Il più recente calcolo astronomico suggerisce che l’ultima volta in cui la Cintura del Gran cacciatore si sarebbe elevata in orizzontale in quel luogo fu intorno a 160.000 anni fa. Il monolito coricato, posto sul cerchio esterno, ha la forma della testa del dio egizio Horus e ricorda anche i volatili scolpiti in cima ai pali di Great Zimbabwe.”
Scrive Adriano Forgione: “L’Università di Stanford in California ha appurato che gli esseri umani moderni ebbero origine in Africa meridionale più che in Africa orientale, come generalmente si supponeva”.
Le ricerche di Johan Heine, riprese e divulgate da Tellinger, paiono confermare le ipotesi del pur controverso Zecharia Sitchin circa una presenza nell’Africa australe (Abzu) di genti, dalle notevoli conoscenze, dedite soprattutto allo scavo di pozzi per ricavarne oro ed altri metalli. Lo studioso azero reputa che Homo sapiens sapiens fu creato circa 250.000 anni addietro proprio nell’Africa meridionale. Inoltre Sitchin et al. citano gli Igigu che, alle dipendenze degli Anunnaki, lavoravano di gran lena nelle miniere, come rievocato da certi miti sumeri, ma questa è un’altra storia…
Fonti:
Z. Sitchin, Il dodicesimo pianeta, 1976, passim
M. Tellinger, Il Calendario di Adamo, in Fenix n 30, aprile 2011
Ottimo Zret, convengo su quello che hai scritto, e per completare aggiungerei quanto segue:
RispondiEliminaAb.zu/Absu ("Sorgente Primordiale/Profondità" da cui deriva la parola "abisso"): regione dell'Africa sud-orientale ricca di miniere d'oro da cui gli Anunnaki estraevano il prezioso metallo, "dove grandi acque scorrono rapide".
Regno di Ea/Enki, stando ai testi sumeri della creazione fu proprio lì che Enki e Ninharsag crearono un "lavoratore primitivo" - l'uomo - mescolando "l'essenza" di un giovane Anunnaki con "l'argilla dell'Abzu".
Fonte:
Sitchin, "Le Cronache Terrestri Rivelate" 2009
Libro scritto in memoria dell'amata moglie "Rina Sitchin"
wlady
Wlady, un po' alla volta il mosaico, tessera dopo tessera, si compone. Temo che veramente l'uomo sia un lulu amelu, un lavoratore primitivo. Speriamo in un prossimo risveglio dell'umanità ed in un affrancamento dai suoi padroni, ovunque essi siano.
RispondiEliminaCiao e grazie.
http://lalternativaitalia.blogspot.com/2011/05/politico-impazzisce-in-diretta-o-forse.html
RispondiEliminaarticolo interessante come sempre,pero vorrei portare alcune mie considerazioni, dalle mie ricerche mi risultano fatti diversi,in quanto l'uomo fu creato da una razza stellare molto antica,ma benevola,circa 300.000 anni fa,il nome di questa razza di ingegneri genetici è paa taal,anche Alex Collier li nomina,il contattato dagli andromediani,tenendo conto che sia vero quello che dice.questa razza ha il compito di creare il corpo fisico per ospitare l'anima evoluta di 3 dimensione,essi sono angeli incaricati di questo.Il punto dove mi voglio soffermare,e che molti ricercatori come lo stesso Sitchin,affermano di una razza stellare(anunnaki) che creo l'uomo per farlo lavorare,secondo me questa teoria non regge,a dir poco ridicola e spiego il perchè,
RispondiEliminaquesta razza anunnaki cosi avanzata,come mai aveva bisogno di creare umanoidi per svolgere il lavoro duro?non poteva creare dei robot o androidi o altro,per svolgere un lavoro cosi delicato,senza rischi di ribbelioni e altri rischi di perdere il controllo su di una creatura diciamo seziente?perchè creare un corpo che ospitava una anima e quindi evolveva e sfuggiva al controllo?e queste sono le domandi piu banali che posso esprimere in breve tempo.secondo il mio parere questo discorso non regge da molti punti di vista,la cosa piu probabile è che i paa taal crearono l'uomo,intervenendo geneticamente su ominidi preddisposti a questo,quindi magari accelerando il percorso evolutivo,per creare un corpo capace di ospitare un'anima di 3 dimensione,poi l'uomo arrivo al suo splendore durante atlantide,e li arrivarono gli anunnaki o altri demoni/alieni che causarono la catastrofe di atlantide,corrompendo gli scienziati atlantidei,e ai sopravvisuti li modificarono geneticamente,degenerando e sottomettendolo al loro dominio,ma non per lavorare ma appunto per avere una mandria dove nutrirsi dalla energia che sprigiona appunto l'uomo.Quindi aggiungo che questi primi uomini diciamo modificati o depotenziati,si videro appunto in africa,ritengo che gli iperborei che popolavano atlantide erano esseri di 4 dimensione,piu alti di noi,con poteri sovrannaturali e che caddero in 3 dimensione durante la catastrofe,e poi depotenziati dagli anunnaki,che io ritengo siano piu razze di entita demoniache,come grigi,rettiliani,e molti altri ancora piu pericolosi(uomo primo,chiamato da malanga).naturalmente l'ignoranza e l'occultamento della verità ha fatto il resto fino ai giorni nostri,e i poteri naturali dell'uomo sono assopiti fino al prossimo risveglio almeno spero.Questo in breve quanto ritengo piu veritiero delle teorie di Sitchin e avri,che a parer mio sono disinformatori.
Whitewolf, in articoli precedenti avevo scritto che gli Anunnaki furono i degradatori dell'uomo. Quindi credo di concordare con te, per quanto attiene a questo aspetto. Essi forse manipolarano una specie non per costringerla a lavorare, non tanto per questo scopo, ma per avere un gregge da tosare o degli esseri da cui ricavare... qualcosa. Ritengo che potrebbero esistere due specie: una di origine stellare ed una, invece, decaduta. Gli stessi gnostici sembrano confermare tale dicotomia. Il quadro è comunque molto complesso e contraddittorio: conosco le ipotesi di Collier, ma non so quanto siano attendibili. E' possibile che, come noti, gli Iberborei-Atlantidei furono depotenziati da "dei" inferiori che inocularono il virus della concupiscenza tra una gente quasi perfetta. Fu innescato un meccanismo INVOLUTIVO, un'involuzione da cui stentiamo a risollevarci. Forse.
RispondiEliminaCiao e grazie.
Alba kan, quel politico russo è furioso, ma non mi pare uno spaccone, anzi...
RispondiEliminaCiao e grazie.