La nostra mente è sempre presa tra due fuochi, il passato con il suo strascico di ricordi e recriminazioni, ed il futuro, gremito di timori e di inani speranze. I pensieri brulicano: è un moto incontrollabile ed estenuante. Il pensiero pesa. Esso è radice di ogni infelicità. Dunque hanno ragione coloro che esortano a spegnere la mente, ad archiviare il passato che tanto, qualcuno sostiene, non esiste più, e ad annullare l’avvenire. E’ necessario concentrarsi sul presente e cogliere il potere dell’adesso, come recita il titolo di un celebre libro, sebbene io non sappia fino a che punto l'adesso sia tanto gradevole: sovente ha un sapore molto amaro.
Agostino aveva esaminato il tema con maggiore lucidità: se possiamo concludere, secondo una certa ottica, che il tempo trascorso e quello futuro sono mere astrazioni, nebulose propaggini di una mente mai paga di sé stessa, dobbiamo anche constatare che il tanto decantato “ora” è altrettanto inconsistente, essendo un attimo inafferrabile. Valorizzare l’ora è quindi eternare il nulla, trasferire il pensiero in una dimensione in cui si acquietano le idee, non perché trasmutate, ma in quanto annichilite.
Una vena di nichilismo percorre dunque gli insegnamenti che si prefiggono un’elevazione individuale, tramite il conseguimento del silenzio interiore. E’ così: al caos dell’esistenza si può fuggire solo negandola. Il movimento tautologico del destino umano ci spinge a riconquistare il nulla da cui proveniamo.
Pure le vie non basate sull’ascetismo sottendono un assottigliamento del pensiero, sorgente di inquietudine e di affanno. Infatti, se la vita non fosse tormentosa, non si avvertirebbe l’esigenza di ricondurla in qualche modo a quel non essere donde essa promana. Si riconosce quindi, sebbene in modo implicito, che la vita così com’è, è imperfetta ed innaturale. Solo chi è stato sconfitto desidera una rivincita.
“Tanto rumore per nulla”, ossia l’esperienza umana è così tumultuosa e travagliata che il fine ultimo del saggio deve essere il nulla. E’ l’unico obiettivo di un cammino disseminato di ostacoli, di un uomo sempre oscillante tra la grigia noia ed il corrosivo dolore. Di fronte un solo stretto passaggio: l’adesso con il suo potere. Peccato (o per fortuna?) che l’adesso non esista. E’ solo una metafora per indicare quella singolarità esistenziale in cui tutto (desideri, nostalgie, illusioni, aneliti… ) è risucchiato nel non essere, come un buco nero, secondo molti astrofisici, fagocita la luce.
Senza dubbio liberarsi dalla schiavitù della memoria e dalle catene delle aspettative è un obiettivo da perseguire per ottenere un po’ di calma interiore, ma bisogna essere consapevoli che svellere le radici significa rinunciare ad una ricca parte di noi, per quanto contraddittoria. Così al niente, inteso come non-senso ed assurdo dei giorni, si sostituisce il dono dell’adesso, il niente.
Solo il nulla può cancellare il nulla, anche se esso potrebbe essere, se mai troveremo la chiave, la porta per il tutto.
Agostino aveva esaminato il tema con maggiore lucidità: se possiamo concludere, secondo una certa ottica, che il tempo trascorso e quello futuro sono mere astrazioni, nebulose propaggini di una mente mai paga di sé stessa, dobbiamo anche constatare che il tanto decantato “ora” è altrettanto inconsistente, essendo un attimo inafferrabile. Valorizzare l’ora è quindi eternare il nulla, trasferire il pensiero in una dimensione in cui si acquietano le idee, non perché trasmutate, ma in quanto annichilite.
Una vena di nichilismo percorre dunque gli insegnamenti che si prefiggono un’elevazione individuale, tramite il conseguimento del silenzio interiore. E’ così: al caos dell’esistenza si può fuggire solo negandola. Il movimento tautologico del destino umano ci spinge a riconquistare il nulla da cui proveniamo.
Pure le vie non basate sull’ascetismo sottendono un assottigliamento del pensiero, sorgente di inquietudine e di affanno. Infatti, se la vita non fosse tormentosa, non si avvertirebbe l’esigenza di ricondurla in qualche modo a quel non essere donde essa promana. Si riconosce quindi, sebbene in modo implicito, che la vita così com’è, è imperfetta ed innaturale. Solo chi è stato sconfitto desidera una rivincita.
“Tanto rumore per nulla”, ossia l’esperienza umana è così tumultuosa e travagliata che il fine ultimo del saggio deve essere il nulla. E’ l’unico obiettivo di un cammino disseminato di ostacoli, di un uomo sempre oscillante tra la grigia noia ed il corrosivo dolore. Di fronte un solo stretto passaggio: l’adesso con il suo potere. Peccato (o per fortuna?) che l’adesso non esista. E’ solo una metafora per indicare quella singolarità esistenziale in cui tutto (desideri, nostalgie, illusioni, aneliti… ) è risucchiato nel non essere, come un buco nero, secondo molti astrofisici, fagocita la luce.
Senza dubbio liberarsi dalla schiavitù della memoria e dalle catene delle aspettative è un obiettivo da perseguire per ottenere un po’ di calma interiore, ma bisogna essere consapevoli che svellere le radici significa rinunciare ad una ricca parte di noi, per quanto contraddittoria. Così al niente, inteso come non-senso ed assurdo dei giorni, si sostituisce il dono dell’adesso, il niente.
Solo il nulla può cancellare il nulla, anche se esso potrebbe essere, se mai troveremo la chiave, la porta per il tutto.
Già, il nulla, ma non è così, oltre al tormento della mente e dei ricordi, abbiamo un corpo fatto di materia e la materia è soggetta ai cambiamenti, e, cambiamenti non sempre positivi.
RispondiEliminaQuesto corpo che ci portiamo dalla nascita, muore ogni giorno, perde la sua consistenza, decade si ammala della vita stessa, riproducendo le sue cellule come in una fotocopiatrice e mai uguali, fino a perdere del tutto la sua genuinità dell'inizio della vita.
Come se non bastasse, le sofferenze che ormai diamo per scontato, ci tormentano tutti i giorni, creando la dipendenza da tutto: la fame, la sete, il dolore fisico, il freddo, il caldo; anche volendo staccare la mente e i ricordi (che sono quelli che ci sostengono), siamo legati alla materia.
Forse bisognerebbe mettere in dubbio anche la teoria della termodinamica, la termodinamica del non equilibrio, il mancato raggiungimento dello stesso, insomma una entropia perniciosa senza fine che tende all'infinito.
Così noi siamo in balia della materia visibile, e quella invisibile che noi definiamo il nulla, non la potremo mai cancellare, forse perché il nulla non esiste.
Adesso sono qui, ma nello stesso momento che lo scrivo è già passato, e solo il ricordo mi può dare la dimensione del...adesso, che è già passato anche lui, all'infinito.
wlady
Wlady, Italo Calvino non è uno scrittore che io ami molto, ma una sua riflessione è memorabile: "Se a certi uomini togli il dolore, togli tutto". Così questa smania di vivere il presente, ammesso che sia possibile e desiderabile, ci defrauda della memoria e del tempo. Il ricordo può essere agrodolce. Rinunciamo all'aspro, ma anche ad una parte di noi.
RispondiEliminaE già... la materia, che cos'è? E' un errore? O è un errore il tutto. Forse aveva ragione Sileno.
Grazie del tuo acuto e dolente commento.
Ciao
Caro Zret,non darti troppa pena per questa materia. Secondo uno dei pochi remote viewers accreditati come indipendenti,R. Sauder,a questa materia non rimangono che venti mesi da adesso.Sono possibili, secondo l'autore, interventi minimi per ridurre i traumi e consentire a qualcuno in più di convertirsi in extremis, ma la fine del tempo e conseguente collasso della materia densa come oggi la conosciamo è data per scontata. Spiace solo che questo "telos" anche da parte di corretti ricercatori italiani, venga addebitato in negativo alla Dea del tempo, il cui nome è correlato a questo ciclo finale e che invece a mio parere, come Dea del Tempo è Colei che ci può aiutare.
RispondiEliminaZret, mi colpì, quando lo venni a sapere, che per i Masai esiste solo l'eterno presente, tanto che se uno di loro viene messo in prigione, muore durante la notte perché non ha l'immaginazione di pensare che l'indomani sarà libero. Se i Masai possono essere presi ad esempio, avere solo in mente il presente e non anche il passato e il futuro, non è una cosa sana. Siamo più fortunati noi occidentali, con le nostre suddivisioni del tempo, che non certe popolazioni primitive.
RispondiEliminaChon, il tuo intervento è solo una variazione sul tema del messaggio millenaristico. Addirittura ci sono profeti come tale Sauder che hanno fissato la data del prossimo evento catastrofico. Anche lui e tutti coloro che gli danno ascolto, secondo me verranno delusi. Che significa densità della materia? La materia è materia: può essere più o meno densa? Non capisco. Ti sarei grato se con parole semplici mi volessi illuminare.
Ciao
Freeanimals, anche gli Aborigeni australiani, prima dell'arrivo degli Europei, conoscevano solo il presente, con il risultato che, avendo cacciato delle prede, una volta sazi, davano quanto restava ai dingo. Non di rado qualcuno moriva di inedia. Dunque vivere senza coscienza del tempo ha i suoi benefici, ma anche i suoi svantaggi, a meno che non sia considerato un vantaggio la morte.
RispondiEliminaNon mi è chiara la "profezia" di Sauder. L'annullamento della materia, ammesso che ciò possa avvenire, che cosa lascerà? Non sarà piuttosto la fine di un ciclo o la trasmutazione di quel quid che chiamiamo "materia", senza sapere che cosa sia?
Avviene quanto succede con il termine energia: lo stesso Malanga afferma che l'Anima è energia, ma quale non si sa. Una delle quattro interazioni note o un'altra? L'etere? Niente: neanche una risposta. Almeno la Conforto afferma che la forza elettrodebole è l'Amore, ma è come sommare viti ad arance e chiamarle "frutta" o sono io che non comprendo le tesi della Conforto.
Forse bisogna pensare a diversi piani (universi) in cui la vibrazioni è via via più veloce o ad una realtà non fisica che sostituirà l'attuale? Qualcosa si può intuire, ma sia i ricercatori della nuova scienza (Wilcock, Haramein etc.) sia i guru della New age restano nel vago e ti sbattono in faccia la sezione aurea, quando chiedi che cosa intendano per energia, coscienza, materia, spirito, mente.
Ciao e grazie.
@Freeanimals
RispondiEliminaprobabilmente Chon alludeva al fatto che esistono diverse strutture di realtà meno "dense" della materia conosciuta, costituite cioè da legami atomici talmente sottili da risultare invisibili all'occhio umano. Per percepirla bisognerebbe "spostare la nostra attenzione su un'altra frequenza",come sintonizzare una radio.
Uso le virgolette poichè non ho ben capito come questo possa accadere, ma tralasciando i messaggi millenaristici,questa è la direzione verso cui si sta muovendo la fisica odierna..
Comunque ha ragione Chon. Siamo vicini al collasso, in senso lato.
RispondiEliminaSì, Jc, è quanto intendevo, ma tu l'hai spiegato molto meglio. Sono dimensioni invisibili, ma pur sempre energetiche.
RispondiEliminaCiao e grazie.
... come quelle del cosiddetto aldilà?
RispondiEliminaBen venga il collasso quando la civiltà è quella che ci ritroviamo.
RispondiEliminaDesidereresti davvero che questo scempio continui ancora?
Penso di no...e allora qualsiasi cosa ci aspetta al varco sarà migliore di quanto visto fino ad oggi.
Purché tutta la feccia, disinformatori in primis, finisca arrostita nell'inferno.
RispondiEliminaCiao
@freeanimals
RispondiEliminaI “remote viewers” non hanno niente a che fare con coloro che tu chiami millenaristi. I RV sono persone selezionate per la loro estrema sensibilità psichica ed addestrate per migliorarla costantemente, purtroppo lavorano quasi tutti per le “agenzie “, quelle note e quelle ombra,quelle militari e quelle civili, americane, russe o cinesi che siano. Un buon RV, dopo aver letto questo messaggio, è in grado di riconoscermi, di vedere dove sono e cosa faccio e lo stesso vale per te, certo non perdono tempo e risorse per noi, stai tranquillo, ma la loro potenzialità è questa, per cui terrei in buon conto le informazioni che alcuni di loro, indipendenti o no, lasciano filtrare.
Chiedi: “La materia è materia: può essere più o meno densa? Non capisco.”
Bella domanda! Il nostro ospite Zret ed alcuni commentatori, sono studiosi progrediti e divulgatori molto bravi in queste tematiche tradizionali, ti consiglio di seguirli.
Che dire? La Materia prima è Unica, d'accordo, poi si differenzia in varie modalità, discendendo dalla Creatrice alle varie creature. Lo schema umano si dice sia composto di quattro stati d'essere in sette modalità, lo stato di coscienza di veglia nel corpo fisico, il più letargico ed inerziale, è la base da cui partire per reintegrare con consapevolezza cosciente prima lo stato di sogno, ad energia superiore ancora formale, poi quello di sonno profondo,sempre maggior energia ed informale, in un cammino di ascesi che arriva ad un “corpo di luce”,sintesi superiore.
Questa più o meno è la tradizione.
Il remote viewer da me citato non ha nessuna intenzione catastrofista, intende solo dire, imho, che nel prossimo futuro, che siano venti mesi o più,secondo le sue visioni, lo stato d'essere predominante sul pianeta sarà molto più evanescente, eterico, elfico, telepatico, collettivo o pluripersonale( con la mente egoica separata non si sale a bordo ).
http://eventhorizonchronicle.blogspot.com/2011/07/remote-viewing-event-666-days-and.html
La Conforto porta subito in rilievo l'energia nucleare debole che lei identifica con l'elemento fuoco tradizionale, che è l'ultimo gradino, in questo modo salta tutti gli stadi intermedi e ciò è pericoloso, questo almeno sui libri poi nei seminari cosa faccia non so.
Resta il fatto che l'opera è interiore ed è dentro di sé che ognuno deve cimentarsi.
Secondo alcuni, il cambiamento non dipenderà da condizioni soggettive; secondo altri, sarà necessaria una "sintonia" interiore, frutto di ascesi e distacco. Studiosi ed auutori dei più disparati indirizzi (Tradizione, ufologia, scienza etc.) sono concordi nell'individuare il 2012 come anno del passaggio, anche se il 2012 potrebbe essere l'anno dell'instaurazione del Nuovo ordine mondiale. Un'eventuale palingenesi sarebbe quindi posteriore, ma NON certo indolore.
RispondiEliminaGrazie Chon, dell'utile glossa.
Ciao
Qui è citato Sauder.
RispondiEliminahttp://www.segnidalcielo.it/gliET_pianetax.html
Di Richard Sauder consiglio la lettura del libro sulle basi sotterranee, non tradotto in italiano.
Queste alcune sue visioni del futuro:
RispondiElimina- una potenziale guerra nucleare;
- un rovesciamento della Terra sul proprio asse (cambio della fisica di rotazione);
- un’inversione del campo magnetico terrestre;
- impatti di comete e/o asteroidi;
- un improvviso cambiamento climatico di ampia portata;
- caos sociale, politico ed economico derivante da uno degli eventi appena citati;
- una combinazione di due o più degli eventi appena citati.
Una lucida analisi Zret, alcuni eventi stanno già capitando; il fatto è che la popolazione è così infarcita di fantascienza, che quando si possa paventare una possibile verità, non viene presa in considerazione.
RispondiEliminaEppure i segnali ci sono e sono molteplici, ma, nessuno li vede oppure sono così evidenti che rientra tutto nella normalità; la disinformazione sta giocando bene le sue carte, purtroppo per l'umanità quando ciò si avvererà sarà troppo tardi, e il te lo avevo detto, non servirà a mettere al riparo la vita di molti.
wlady
E' come scrivi Wlady. Forse, come scriveva Paolo (ed anche Paolo) qualcuno eviterà la prima morte. Sarà salvato per i suoi meriti o per imperscrutabile giudizio superiore, ma la vedo grama. Ci attendono tempi difficili e, come annotavo, se morremo, senza soffrire molto, sarà un miracolo. Che cosa ci attenda dopo, nessuno sa.
RispondiEliminaCiao
Tra l'altro, anche se non sono un remote viewer, ebbi tempo fa una visione del futuro e non è molto bella.
RispondiEliminaJc, se la fisica moderna va in quella direzione è forse perché non ha niente di meglio da fare. Legami atomici sottili, spostare l’attenzione su altre frequenze. Perché? Stiamo così bene sulla nostra frequenza! Cos’è questa smania di voler vedere a tutti i costi i fantasmi, le anime dei defunti, gli alieni di altre dimensioni e magari anche fate e gnomi? E’ tutta roba che andava bene alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, con quella folla di medium e ricercatori tipo Mesmer ed Ernesto Bozzano, che tentavano nuove vie, in contrapposizione al materialismo e al positivismo dei loro contemporanei. Poi venne la prima guerra mondiale, che spazzò via ogni velleità di mettersi in contatto con i piani sottili.
RispondiEliminaOggi assistiamo a un “revival”, con una Giuliana Conforto tra i fautori più in vista, supportati dalla fisica quantistica che, come detto sopra, non ha niente di meglio da fare.
Non è mia intenzione denigrare nessuno, ma se mi si dice che dovremmo essere o fare qualcosa di diverso da ciò che siamo o facciamo, sento odore di truffa e ciarlataneria, perché nello stesso momento in cui mi viene fatta un’affermazione intrigante e interessante, mi si dice anche che NON ho gli strumenti adatti per accedervi ulteriormente e per vedere con i miei occhi. Per occhi intendo i miei sensi, cioè anche l’intelletto e l’immaginazione, in quanto strumenti utilizzabili per giungere alla conoscenza. Ma se mi si rimanda a pratiche o addestramenti o doti speciali e così mi si esclude dall’accesso, mi si obbliga a un attestato di fede, ovvero a un atteggiamento fideistico, che non voglio e non posso accettare.
Grazie per la risposta.
Chon, grazie anche a te.
I “remote viewers” potrebbero essere una leggenda metropolitana, per quanto ne so e mi fanno venire in mente quel film con Tom Cruise, “Minorithy report”, che forse hai presente. Fantascienza.
Posso fare un grossolano duplice elenco di autori buoni e autori cattivi?
Fra gli autori buoni metto: Kolosimo, Von Daniken, Talamonti e Sitchin.
Tra i cattivi maestri metto: Steiner, Blavatsky, Bailey, Icke.
Poiché avrei dovuto passare molti anni a studiare temi esoterici, per poter rispondere ai tuoi interventi con cognizione di causa, ma non è stato così, non mi resta che affidarmi all’istinto.
Mi è già successo con Antonio Chiumiento, leggendo il suo “Ufonauta”: mi prendeva una nausea tale che duravo fatica a continuare la lettura. M’imponevo di continuare a leggere turandomi il naso. Libri che mi parlano di quinta dimensione, corpi astrali, vibrazioni energetiche, etere e aura mi provocano gli stessi sintomi e anche se non scaravento il libro lontano da me, dall’altra parte della stanza, mi lasciano un senso spiacevole di delusione e di confusione.
Ora tu forse mi vedrai come un malato o uno scettico, ma la domanda a cui mi piacerebbe avere risposta è: sono io ad essere incapace di “sintonizzarmi” con questi argomenti o sono gli argomenti stessi, intrinsecamente, ad essere fandonie, frottole e frutto di fantasia?
Zret, le “visioni” di Sauder non dicono niente di nuovo, o sbaglio?
Wlady, la fantascienza è il mio genere preferito.
Ciao
Freeanimals, mi pare che dal matrimonio tra Tradizione e Fisica quantistica siano nati degli aborti.
RispondiEliminaCiao
Tema di riflessione inesauribile e affascinante...tutti i commenti sono vivi e pure testimoniano la nostra impossibilità ad estinguere la sete d’infinito che differenzia, (qualifica?) la nostra specie.
RispondiEliminaConsiderare la materia un errore proprio non ci riesco…il salto vibrazionale è un termine molto di moda, tanto da sembrarmi un surrogato in uso ad una società intimamente sempre più anestetizzata e incapace di sentire la “possente euforia” il “divino furore” ispirato dal senso di Amore…le nostre gabbie toraciche sono “strette” e sempre più simili a celle buie prive di riscaldamento…insomma attendiamo che qualcuno compia per noi la fatica o l’impresa perché siamo ormai incapaci di verticalizzare il nostro sentire.
Dubito fortemente che questa densità abbia ancora venti mesi di consistenza prima di dissolversi in una forma d’astratta liquidità…chi vi galleggerà dentro poi? …se do credito ad un ordine trascendente è perché posso intuire l’impronta di una Coscienza che mi preesiste e di cui testimonia tutta la vasta esperienza poetica dell’antichità…della più fonda antichità distesa fino agli albori della prima rivoluzione industriale…sono prolisso e mi riferisco sempre all’antichità…ma ognuno dovrebbe assolvere come alla funzione di mantice e poter ravvivare certe braci interne alla coscienza dei suoi simili…aiuto reciproco…un sentimento affettivo il primo passo…è difficile…non interessa proprio sapere quando avverrà la dissolvenza…sappiamo che avverrà e ciò dovrebbe bastarci…ciò che è importante allora è stabilire al “momento presente” la qualità del nostro sentire…qui e ora…comprendere sinceramente…comprensione fraterna, compassione, fermezza d’animo che è sensibilità…stabilire del nemico i suoi limiti sensibili e difendersi finché è possibile…come difendersi dalle massicce irrorazioni chimiche dei cieli? Non possiamo ma altresì possiamo scegliere di non contrarre l’animo in una continua proiezione di odio verso i nostri indifferenti avvelenatori…questi balordi assolvono comunque ad una funzione che per quanto è possibile va contrastata ma che pure, nell’evidenza dell’impossibilità di ottenere giustizia saper considerare le cose da una più ampia prospettiva capace di guardare oltre la stessa morte fisica che sembrano per davvero volerci dare prematuramente…saper guardare oltre come la Tradizione Masai insegna dunque e similmente, seppur diversificata, la Stoica latina…cos’altro ci rimane...davvero non si può aderire alla mala genia new age ed una visione solo orizzontale del divenire è inautentica come inautentiche sono le esegetiche di Sitchin
Un saluto a tutti
Bel commento Giovanni Ranella...concordo :)
RispondiEliminaGiovanni, l'umanità attuale è talmente decaduta (noi stessi non siamo immuni del tutto da questo triste ed inglorioso declino) che può solo concepire succedanei di un'apocatastasi, quindi il salto quantico o cose del genere. Non so fino a che punto sia possibile l'empito verticale da te grandiosamente evocato, immersi come siamo in un mondo disincantato ed in un'esistenza motosa.
RispondiEliminaE se avessero ragione tutti quei filosofi che sostengono l'esistenza di un Destino onnipotente? Temi affascinanti, ma oltre le nostre deboli forze intelletuali.
Ciao e grazie.
Freeanimals,le scienze continuano,debbono continuare nel loro cammino di conoscenza, e non sarà di certo la paura di ignote dimensioni a fermarla.
RispondiEliminaQuello che la fisica quantistica ci propone oggi non è altro che il naturale avanzamento della conoscenza,che continua inesorabile anche se zoppicando a farfugliare tesi e contro tesi,modelli di realtà e percezione la cui importanza non risiede nel modello in se stesso, quanto nel suo tentativo di affermare che la realtà è più complicata e maestosa di quanto possiamo pensare.
"stiamo bene in questa frequenza" dici, ma io ti dico che questo modo di pensare tappa la conoscenza.
Qui non si parla di qualche curiosità sugli "spiritelli" o qualche "dialogo ai parenti defunti",gli scienziati in questo preciso istante stanno discutendo sulla possibile realtà o meno di una coscenza multidimensionale,dell'interazione di essa con la realtà, del possibile fatto che non è la materia a creare la coscenza ma il contrario.
Insomma roba che scotta,in grado di rovesciare i paradigmi in modo violento ed inaspettato come mai nella storia umana.
La questione è che quando sentiamo testimonianze di una realtà oltre la realtà,siamo infastiditi poichè non comprendiamo,non vogliamo sforzarci di capire i meccanismi percettivi di queste esperienze, le riteniamo impossibili poichè "noi" non riusciamo a farlo(qualunque cosa essa sia) ed ecco che gettiamo tutto nel baratro.
abbiamo l'infinito di fronte a noi.
Ma abbiamo paura,paura di comprendere,paura di vedere i nostri limiti spazzati via da una realtà che solo ora, cominciamo timidamente a comprendere.
vieteresti ad un uomo di spiccare il volo dicendogli che si trova bene "a terra"?
Jc, sei sincronico, perché hai anticipato alcuni contenuti dell'articolo che mi accingo a pubblicare.
RispondiEliminaCiao