Alcune esperienze visionarie (penso in special modo a certi raggelanti racconti di Phlip K. Dick ed all’ambiguo apologo “Matrix”) suggeriscono sfumature artificiali e tecnologiche del mondo. L’universo è descritto alla maniera di un programma informatico interattivo, come cablato all’interno di ciascuno di noi.
Gli oggetti sono bit. Le emozioni, i sentimenti ed i pensieri informazioni digitali; la percezione è generata da un software. Nell’officina aliena è tutto rigidamente organizzato e diretto. Gli automi controllano automi che si credono liberi: le loro azioni sono sequenze di un filmato. I gesti si spezzano, il movimento è una successione di fotogrammi bloccati.
Il cosmo è un gioco di ruolo, con piattaforme e livelli. Le leggi di natura (ma è una “natura” meccanica) sono le regole del gioco. L’applicativo viene di volta in volta aggiornato. Ogni tanto un virus penetra nel sistema. Nulla ha scopo né senso: sullo schermo dello spazio brulicano cifre fosforescenti, serie infinite di zero e di uno.
Il fulcro di tutto è un dispositivo generatore di numeri, un’intelligenza artificiale la cui anima è un microprocessore.
Gli oggetti sono bit. Le emozioni, i sentimenti ed i pensieri informazioni digitali; la percezione è generata da un software. Nell’officina aliena è tutto rigidamente organizzato e diretto. Gli automi controllano automi che si credono liberi: le loro azioni sono sequenze di un filmato. I gesti si spezzano, il movimento è una successione di fotogrammi bloccati.
Il cosmo è un gioco di ruolo, con piattaforme e livelli. Le leggi di natura (ma è una “natura” meccanica) sono le regole del gioco. L’applicativo viene di volta in volta aggiornato. Ogni tanto un virus penetra nel sistema. Nulla ha scopo né senso: sullo schermo dello spazio brulicano cifre fosforescenti, serie infinite di zero e di uno.
Il fulcro di tutto è un dispositivo generatore di numeri, un’intelligenza artificiale la cui anima è un microprocessore.
Quello descritto brevemente nel post è propriamente l'universo mentale dello schizofrenico, una costruzione psichica drammatica basata sull'ipercontrollo da parte di un io (o pseudo-io) implacabile che non lascia spazio ad alcuna forma di spontaneità e nella quale non può esistere alcuna forma di piacere e quindi di felicità. La si potrebbe definire anche come la forma più radicale della condizione di peccato, una volta che si siano espunti da tale sostantivo tutti i connotati etici ad esso affibbiati dalle religioni.
RispondiEliminaLe cose non stanno così. Piuttosto è questa convinzione un'altra faccia del groviglio mentale del tutto artificiale denominato 'Matrix'. Pure questo concetto dunque coniato onde togliere al bipede umano le ultima certezze, gli ultimi baluardi mentali che fanno sì che egli non si reputi un congegno elettrochimico, ovvero un semplice flusso di 'bits'. Prospettiva del tutto errata 'et pour cause', da respingere senza indugi al mittente.
Non è un caso se codesta Weltanschauung è bandita da "scienziati" per lo più adepti della scellerata e stolta setta transumanista.
RispondiEliminaCiao