E' meglio tormentarsi nel dubbio che adagiarsi nell'errore. (A. Manzoni)
“La Dottoressa Karla Turner morì di tumore il 9 gennaio 1996, dopo aver ricevuto delle minacce legate alle sue ricerche. Aveva solo quarantottotto anni. Come lei, molte altre persone coinvolte in indagini ufologiche hanno subìto intimidazioni seguite da tumori molto particolari. Molti dei soggetti da lei studiati sono ormai deceduti. [1]
Karla Turner era ed è ampiamente rispettata nella comunità degli ufologi per le sue investigazioni circa i rapimenti. La Turner, conseguito un dottorato di ricerca in studi concernenti la tradizione inglese, fu docente all’università in Texas per più di dieci anni. Nel 1988, però, la donna, suo marito ed il figlio vissero una serie impressionante di esperienze che li costrinsero a riconoscere che erano stati rapiti.
La reazione della Turner fu quella di abbandonare la sua carriera all’interno dell’ateneo e di consacrarsi anima e corpo ad una questione che la coinvolgeva direttamente. Il suo primo libro, "Into the fringe" (1992), dipana i vissuti dell’autrice e dei suoi familiari. Il suo secondo saggio, "Taken: inside the alien-human abduction agenda",(1994) riporta le storie di sequestri di cui furono vittime otto donne le cui vicissitudini includono intrusioni sia esterne sia umane, con risvolti tanto benefici quanto deleteri, in modo da illustrare la natura profondamente complessa del tema. Il suo testo più recente, "Masquerade of Angels" (1994), fu scritto insieme con il sensitivo Ted Rice: il volume racconta la vita di Ted, gli incontri con strane creature la cui identità aleggia in una regione di penombra tra angelico e demoniaco. Karla stava lavorando ad un altro titolo, quando si ammalò al principio del 1995”.
La biografia della compianta Karla Turner è emblematica del destino che attende gli xenologi inclini a scavare in profondità per denunciare l’alleanza scellerata tra militari ed entità mefitiche. Putroppo questo filone di ricerca, oltre ad essere oggetto dei tabù che circondano argomenti eccentrici, è quasi del tutto eclissato dall’ufologia solare pullulante di “angeli in astronave” e di salvatori scafandrati. Nessuno nega l’articolazione e la contraddittorietà delle manifestazioni xenologiche. E’ un dato di fatto, però, che sono quasi sempre i ricercatori “pessimisti” ad essere vessati e neutralizzati, inscenando un improbabile suicidio, con un infarto o qualche altra patologia. All’ostracismo si associa la congiura del silenzio che, nei casi estremi, giunge sino all’eliminazione fisica.
Che cosa scoperse la Turner di tanto scottante da convincere qualcuno ad assassinarla? Se ella si accoda alla linea ermeneutica tracciata da Jacques Vallée e da quegli ufologi che non credono nelle intenzioni benevole di razze aliene, la vera forza della Turner è proprio nella sua riluttanza a formulare un’interpretazione onnicomprensiva, nel bene come nel male. In un suo lucidissimo ma interlocutorio articolo, “Alien abductions in the gingerbread house”, la Turner compie la seguente analisi.
“La Bartholic mi ha insegnato a diffidare di quei ricercatori che pretendono di avere tutte le risposte. Devo ancora sentire di una singola teoria o spiegazione che rappresenti tutti i dati. [2]
Alcuni ricercatori hanno messo in evidenza la successione degli eventi nell'esperienza del rapimento, come l'esame fisico, il prelievo di gameti e la presentazione successiva di un bambino ibrido al rapito. Altri patterns includono l’ avvertimento circa qualche disastro imminente su scala planetaria. Si è tentati di pensare che il chiarimento a proposito delle abductions potrebbe risiedere in questi schemi.
Così i ricercatori annunciano che il problema è risolto. Gli Altri stanno compiendo esperimenti di ibridazione oppure ci viene ripetuto che gli Stranieri sono qui per salvarci affinché non distruggiamo noi stessi ed il nostro pianeta con la violenza, l’uso di droghe, le malattie epidemiche, l'inquinamento e lo sfuttamento indiscriminato delle risorse. Non importa se questi problemi sono peggiorati da quando gli extraterrestri hanno cominciato a visitare la Terra.
I ricercatori più esasperanti di tutti ci assicurano che gli extraterrestri non esistono, che ogni fenomeno dipende dal subconscio. Non importa che molti rapiti sono bambini, troppo piccoli per essere affetti da disturbi psicologici. Allora alcuni psicologi immaginano che gli alieni scaturiscano dall’inconscio collettivo in modo da rispecchiare i nostri fallimenti e le nostre paure. Questa teoria adora particolarmente l'archetipo del Grigio, perché il Grigio ricorda una qualche forma malata fetale di umanità e deve quindi essere un ammonimento oggettivato circa quello che la nostra specie potrebbe diventare, se non si pentirà. Non importa che molti, molti rapiti non hanno contatti con i Grigi, giacché sono vittime di Rettiliani e di Insettoidi, senza dimenticare le creature dall'aspetto totalmente umano, bionde o more.
No, troppi ricercatori sembrano aver trovato una teoria e si aggrappano ad essa a dispetto dei fatti che la contraddicono. Sono queste le idee che dominano l’ufologia. Nondimeno, se il pubblico ha la possibilità di accedere ai dati grezzi, ai rapporti di prima mano dei sequestrati, in particolare di quelli che non hanno alcuna dimestichezza con libri, pellicole e riviste del settore, troverà un modello esegetico molto meno strutturato. Questi casi ‘vergini’ - le persone non contaminate dalla letteratura ufologica - forniscono un quadro impressionante di contatti tra uomini ed alieni”.
Così Karla Turner fu uccisa – poiché di omicidio si trattò – non tanto per le verità che aveva attinto e divulgato, ma per il sano dubbio con cui appannò le certezze di scienziati ed esperti. Sono le sue perplessità a spronare ad un’inchiesta inesausta, mai paga dei risultati acquisiti, preludio di chissà quale sconvolgente rivelazione… Si capisce: le teorie esaustive accontentano il pubblico, lo narcotizzano nell’illusione di aver conquistato il vero. Scoperchiare il vaso di Pandora è molto più scomodo che adagiarsi su un cuscino di convinzioni. Se il cuscino nasconde dei chiodi, pazienza: l’importante è che la fodera sia decorata.
Oggi, complici le speculazioni sulla Nuova era, è soprattutto lo scenario dell’ufologia leziosa a riscuotere successo. Nondimeno è una prospettiva in gran parte edulcorata, distorta: questo orientamento dominante ignora a bella posta tutte le tessere che non possono incastrarsi nell’idillico mosaico. Eppure sono proprio queste piccole, petulanti incongruenze a definire l’intero soggetto dell’affresco.
[1] Altre fonti indicano il 10 gennaio come data del decesso.
[2] Barbara Bartholic è un’investigatrice ufologica che collaborò con il matematico ed astronomo Jacques Vallée. Morì di infarto all’età di settantuno anni.
Fonti: goodreads, alienjigsaw
“La Dottoressa Karla Turner morì di tumore il 9 gennaio 1996, dopo aver ricevuto delle minacce legate alle sue ricerche. Aveva solo quarantottotto anni. Come lei, molte altre persone coinvolte in indagini ufologiche hanno subìto intimidazioni seguite da tumori molto particolari. Molti dei soggetti da lei studiati sono ormai deceduti. [1]
Karla Turner era ed è ampiamente rispettata nella comunità degli ufologi per le sue investigazioni circa i rapimenti. La Turner, conseguito un dottorato di ricerca in studi concernenti la tradizione inglese, fu docente all’università in Texas per più di dieci anni. Nel 1988, però, la donna, suo marito ed il figlio vissero una serie impressionante di esperienze che li costrinsero a riconoscere che erano stati rapiti.
La reazione della Turner fu quella di abbandonare la sua carriera all’interno dell’ateneo e di consacrarsi anima e corpo ad una questione che la coinvolgeva direttamente. Il suo primo libro, "Into the fringe" (1992), dipana i vissuti dell’autrice e dei suoi familiari. Il suo secondo saggio, "Taken: inside the alien-human abduction agenda",(1994) riporta le storie di sequestri di cui furono vittime otto donne le cui vicissitudini includono intrusioni sia esterne sia umane, con risvolti tanto benefici quanto deleteri, in modo da illustrare la natura profondamente complessa del tema. Il suo testo più recente, "Masquerade of Angels" (1994), fu scritto insieme con il sensitivo Ted Rice: il volume racconta la vita di Ted, gli incontri con strane creature la cui identità aleggia in una regione di penombra tra angelico e demoniaco. Karla stava lavorando ad un altro titolo, quando si ammalò al principio del 1995”.
La biografia della compianta Karla Turner è emblematica del destino che attende gli xenologi inclini a scavare in profondità per denunciare l’alleanza scellerata tra militari ed entità mefitiche. Putroppo questo filone di ricerca, oltre ad essere oggetto dei tabù che circondano argomenti eccentrici, è quasi del tutto eclissato dall’ufologia solare pullulante di “angeli in astronave” e di salvatori scafandrati. Nessuno nega l’articolazione e la contraddittorietà delle manifestazioni xenologiche. E’ un dato di fatto, però, che sono quasi sempre i ricercatori “pessimisti” ad essere vessati e neutralizzati, inscenando un improbabile suicidio, con un infarto o qualche altra patologia. All’ostracismo si associa la congiura del silenzio che, nei casi estremi, giunge sino all’eliminazione fisica.
Che cosa scoperse la Turner di tanto scottante da convincere qualcuno ad assassinarla? Se ella si accoda alla linea ermeneutica tracciata da Jacques Vallée e da quegli ufologi che non credono nelle intenzioni benevole di razze aliene, la vera forza della Turner è proprio nella sua riluttanza a formulare un’interpretazione onnicomprensiva, nel bene come nel male. In un suo lucidissimo ma interlocutorio articolo, “Alien abductions in the gingerbread house”, la Turner compie la seguente analisi.
“La Bartholic mi ha insegnato a diffidare di quei ricercatori che pretendono di avere tutte le risposte. Devo ancora sentire di una singola teoria o spiegazione che rappresenti tutti i dati. [2]
Alcuni ricercatori hanno messo in evidenza la successione degli eventi nell'esperienza del rapimento, come l'esame fisico, il prelievo di gameti e la presentazione successiva di un bambino ibrido al rapito. Altri patterns includono l’ avvertimento circa qualche disastro imminente su scala planetaria. Si è tentati di pensare che il chiarimento a proposito delle abductions potrebbe risiedere in questi schemi.
Così i ricercatori annunciano che il problema è risolto. Gli Altri stanno compiendo esperimenti di ibridazione oppure ci viene ripetuto che gli Stranieri sono qui per salvarci affinché non distruggiamo noi stessi ed il nostro pianeta con la violenza, l’uso di droghe, le malattie epidemiche, l'inquinamento e lo sfuttamento indiscriminato delle risorse. Non importa se questi problemi sono peggiorati da quando gli extraterrestri hanno cominciato a visitare la Terra.
I ricercatori più esasperanti di tutti ci assicurano che gli extraterrestri non esistono, che ogni fenomeno dipende dal subconscio. Non importa che molti rapiti sono bambini, troppo piccoli per essere affetti da disturbi psicologici. Allora alcuni psicologi immaginano che gli alieni scaturiscano dall’inconscio collettivo in modo da rispecchiare i nostri fallimenti e le nostre paure. Questa teoria adora particolarmente l'archetipo del Grigio, perché il Grigio ricorda una qualche forma malata fetale di umanità e deve quindi essere un ammonimento oggettivato circa quello che la nostra specie potrebbe diventare, se non si pentirà. Non importa che molti, molti rapiti non hanno contatti con i Grigi, giacché sono vittime di Rettiliani e di Insettoidi, senza dimenticare le creature dall'aspetto totalmente umano, bionde o more.
No, troppi ricercatori sembrano aver trovato una teoria e si aggrappano ad essa a dispetto dei fatti che la contraddicono. Sono queste le idee che dominano l’ufologia. Nondimeno, se il pubblico ha la possibilità di accedere ai dati grezzi, ai rapporti di prima mano dei sequestrati, in particolare di quelli che non hanno alcuna dimestichezza con libri, pellicole e riviste del settore, troverà un modello esegetico molto meno strutturato. Questi casi ‘vergini’ - le persone non contaminate dalla letteratura ufologica - forniscono un quadro impressionante di contatti tra uomini ed alieni”.
Così Karla Turner fu uccisa – poiché di omicidio si trattò – non tanto per le verità che aveva attinto e divulgato, ma per il sano dubbio con cui appannò le certezze di scienziati ed esperti. Sono le sue perplessità a spronare ad un’inchiesta inesausta, mai paga dei risultati acquisiti, preludio di chissà quale sconvolgente rivelazione… Si capisce: le teorie esaustive accontentano il pubblico, lo narcotizzano nell’illusione di aver conquistato il vero. Scoperchiare il vaso di Pandora è molto più scomodo che adagiarsi su un cuscino di convinzioni. Se il cuscino nasconde dei chiodi, pazienza: l’importante è che la fodera sia decorata.
Oggi, complici le speculazioni sulla Nuova era, è soprattutto lo scenario dell’ufologia leziosa a riscuotere successo. Nondimeno è una prospettiva in gran parte edulcorata, distorta: questo orientamento dominante ignora a bella posta tutte le tessere che non possono incastrarsi nell’idillico mosaico. Eppure sono proprio queste piccole, petulanti incongruenze a definire l’intero soggetto dell’affresco.
[1] Altre fonti indicano il 10 gennaio come data del decesso.
[2] Barbara Bartholic è un’investigatrice ufologica che collaborò con il matematico ed astronomo Jacques Vallée. Morì di infarto all’età di settantuno anni.
Fonti: goodreads, alienjigsaw
Avrei voluto non finisse più,tanto mi ha coinvolto.
RispondiEliminaOttimo articolo.Ciao Zret.
Che che sene dica, i rettiliani sono sempre presenti anche quando si presentano come biondi nordici, lo spiega bene nel suo libro “Into the Fringe”.
RispondiEliminaSpiega molto bene come viene cambiata la percezione della realtà, loro alterano la percezione che l'uomo ha della realtà.
Questa è una parte di una sua intervista:
"“Personalmente credo che qualcuno possa controllare i leaders politici molto facilmente con gli impianti. Se gli alieni volessero usare una delle loro anime per controllare il corpo di un politico e lavorare full-time attraverso di lui questo potrebbe essere fatto."
"Forse potrebbero semplicemente asportare la sua anima e inserirne un'altra. Loro hanno la capacità di salvare quello che noi chiamiamo anima, conservarla in un contenitore e rimetterla in un altro corpo. Possono metterla in qualsiasi altro corpo loro desiderino.”
In risposta alla domanda sulla la natura di vampiri psichici degli alieni Karla sostenne:
"KT:...Si, arriviamo ora a quello che potrebbe essere il motivo fondamentale della "mietitura." Può essere che queste creature non soltanto abbiano bisogno di energia ma che, per lo meno una frazione di loro, usino veramente i corpi fisici."
"Essi stanno cercando con forza di farci staccare dai nostri corpi dicendoci che sono solo contenitori perché loro mangiano i nostri corpi. Se una mucca sapesse che tu stai per mangiarla tu racconteresti a quella mucca: “il tuo corpo non è importante, non importa."
"In risposta ad una domanda sulla natura spirituale dei Grigi e dei Rettiloidi Karla disse:
"KT: Non credo che i Grigi abbiano un' anima ma che essi assomigliano più a Frankenstein o a Zombi o a qualsiasi altro termine tu voglia usare per un indicare un morto vivente."
"Quando sono stata con loro ho avuto la fortissima sensazione che essi non siano vivi ma morti."
Questo è il link della sua intervista:
http://universoignoto.blogspot.it/2012/03/intervista-karla-turner.html
Koenig, trovi alcuni interessanti articoli della Dottoressa Turner all'interno del sito alienjigsaw di Katharina Wilson.
RispondiEliminaCiao
Prezioso contributo, Wlady. Mi chiedo se un editore deciderà di pubblicare in italiano almeno il primo libro della Turner.
RispondiEliminaChe cosa Essi cerchino, agognino non è chiaro. Certo è sono entità larvali e parassite, simili ai Lemures della religione romana.
Ciao
Sono anni ormai che leggo, studio, cerco di capire, e più mi avvicino a quella che sembra essere la verità, più mi rendo conto di esserne lontano.
RispondiEliminaLe carte in gioco sono tante e la realtà, per lo meno quella percepibile, è mutevole.
Provo molta confusione.
Comunque grazie di questi articoli e degli approfondimenti sempre utili nei commenti.
Embraze, qualche frammento di verità è stato raccolto, ma siamo ancora ben lungi dalla Verità ultima. D'altronde chi afferma di possedere la verità è proprio colui che ne è più distante, come ci insegna Guido Gozzano.
RispondiEliminaForse un giorno...
Ciao
Sembra che ogni razza aliena si nutra di un emozione specifica, alcuni della paura dell'odio, altri delle emozioni legati all'amore e al sesso, qualcuno ha qualche arricolo dettagliato della turner dove elenca per esempio: questo tipo di alieno con queste emozioni l'altro con questa emozione ecc
RispondiElimina