25 dicembre, 2012

Mai dire Maya

Trascorso il momento fatidico del giorno fatidico, il 21 dicembre 2012, è possibile svolgere qualche spassionata riflessione. Bisogna subito rilevare che chi aveva alimentato speranze di un’elevazione di coscienza, di una palingenesi, di un salto (ed il salto, per definizione, è repentino) si è ingannato ed ha ingannato. Costoro, però, sono corsi subito ai ripari: affermano che i loro vaticini non sono stati intesi e che la data fatale non sanciva una cesura netta tra due ere, ma un indizio di un processo evolutivo già in atto da tempo e che si compirà negli anni a venire. E’ un modo più o meno maldestro per tentare di cavarsi d’impaccio, un espediente più patetico che risibile.

Chi scrive ha conosciuto alcune persone convinte che, scoccata l’ora X, sarebbero ascese nella "quarta dimensione" (sic), giungendo ad inviare lettere e messaggi di commiato, in cui si rallegravano poiché erano ormai in procinto di trasferirsi in una paradisiaca Terra eterica, abbandonando questo pianeta destinato alla rovina. Complici i vari siti sull’ascensione, tra cui “Cosmic awareness”, questi sprovveduti hanno seguìto un addestramento “spirituale”, culminato nell’acquisto di dispendiosi tomi che insegnano come riequilibrare i chakra e cose simili. Con affettata compassione per coloro che sarebbero rimasti nell’inferno terrestre, questi corrispondenti hanno annunciato che sarebbero di botto scomparsi dalla Terra per essere telestrasportati (cultori di “Star trek”?) in un pianeta perfetto.

Purtroppo codesti sogni pseudo-mistici hanno prestato e prestano il fianco agli sberleffi del più becero scientismo che scredita in modo indiscriminato tutti gli orientamenti eterodossi, seri e no. Grave è dunque la responsabilità di chi ha illuso e frodato gli ingenui, a cominciare dagli araldi della Federazione galattica che fantasticavano dell’imminente avvento di salvatori spaziali in astronavi tirate a lucido.

Hanno avuto ed hanno gioco facile così i vari “scienziati”, i cui proclami sono stati amplificati dalla voce fessa dei loro cortigiani (si pensi a quel pavone di Cecchi Paone - C.I.C.A.P.), nell’affermare che il calendario dei Maya, Nostradamus, le profezie di Malachia, della monaca di Dresda, ma anche la Geoingegneria clandestina, H.A.A.R.P., i cambiamenti nel sistema solare, nel geomagnetismo, l’incremento dei sismi, dei maremoti, dell’attività vulcanica, la fusione fredda, la storia non ufficiale, le tradizioni esoteriche, le ricerche di confine... sono tutte fandonie, indistintamente.

Giornali e televisioni di regime hanno potuto allegramente mettere alla gogna studiosi non allineati, ridicolizzare l’intera questione, con la giustificazione che la “fine del mondo” (sic) profetizzata dai Maya non è accaduta. [1] In questo modo volgare e schernevole, si sono liquidati temi scomodi correlati allo strapotere di una casta di pervertiti. E’ stato sorprendente notare che la posizione più coraggiosa è stata quella di alcuni astronomi ortodossi che hanno riconosciuto come i cambiamenti del clima non sono da imputare al biossido di carbonio. Gli investigatori indipendenti, invece, pur avendo a disposizione una mole imponente di dati, si sono limitati a balbettare qualche “sillaba secca e storta come un ramo”.

Di converso alcuni ricercatori preannunciarono che il 2012 sarebbe stato un anno significativo sotto il profilo storico: hanno centrato il bersaglio, considerando che le élites hanno compiuto dei passi decisivi lungo il percorso che ha per meta l’instaurazione del Nuovo ordine mondiale. Se restiamo confinati alla storia, possiamo rilevare che Mari-u-o-lo fu designato senatore a vita il giorno 11 novembre 2011. Divenuto primo ministro, dopo aver semidistrutta l’Italia, colui ha rimesso l’incarico da presidente del consiglio il 21 dicembre 2012. Saranno mere combinazioni, ma la firma degli Oscurati, il numero 11, ricavabile anche dalla somma della data in cui la mummia si è tolta di torno (per ora), è lì in tutta la sua sinistra evidenza.

Dunque la data in oggetto ha la sua rilevanza: l’Italia, quale sede del Vaticano, una fra le teste dell’Idra mondialista, è laboratorio di sperimentazioni per i globalizzatori. Tuttavia è vero che nessun indiamento, nessuna transizione ad un mondo di pace e di armonia hanno strappato l’umanità o parte di essa ad una realtà degradata e turpe. Qualche segnale di cambiamento si avverte, ma è quasi imponderabile e non va necessariamente nella direzione vagheggiata.

Si può obiettare che le vere svolte sono quelle interiori, ma la differenza tra esterno ed interno, oltre che labile, è convenzionale. Ogni snodo nella sfera metafisica trova il suo riflesso nella regione fisica: ora è proprio questa sterzata da alcuni attesa che è mancata all’appuntamento. Nessuno si aspetta che da un giorno all’altro gli uomini acquisiscano i superpoteri (ammesso e non concesso che ciò sia un beneficio); nessuno smania un cataclisma che incenerisca Gaia ed i suoi abitanti. Nondimeno, se si enfatizza il 21 dicembre 2012 come data cruciale o il 2012 come anno-spartiacque, sotto un profilo alchemico o cosmico, come un “orizzonte degli eventi”, dove spazio e tempo ordinari sono trascesi, trasmutati, non ci si può, ad evento non occorso, trincerare dietro espedienti dialettici.

Chi scrive ritiene che i “nuovi cieli e la nuova terra” descritti nell’Apocalisse di Cerinto(?) siano reali: sono il risultato dell’apocatastasi, di una reintegrazione delle cose nel Principio. Tuttavia questo evento non sembra a portata di mano né è gratuito: potrebbe essere anticipato dall'accesso ad una dimensione migliore post mortem, se non è una liberazione suggellata da un conclusivo trionfo sulla morte e sul male.

Nessuno, però, sa quando avverrà ed in che maniera, soprattutto per chi ed a quale prezzo.

[1] Invero, il solstizio del 2012 per i Maya cosmici è lo Xibalba be, ossia la "via verso gli inferi". Si può pensare che abbiano sbagliato?

APOCALISSI ALIENE: il libro

La squola della Gelmini - di Antonio Marcianò - Gemme scolastiche da collezionare

2 commenti:

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.