Recentemente lo studioso Tom Montalk (pseudonimo) ha disegnato una piramide del Potere il cui vertice è occupato dal Demiurgo (Arconte). Montalk ipotizza che il Demiurgo sia un sistema informatico codificante l’universo in cui siamo imprigionati.
Montalk si richiama ad alcune esperienze visionarie (si pensi in special modo a certi raggelanti racconti di Phlip K. Dick nonché all’ambiguo apologo “Matrix”): esse suggeriscono sfumature artificiali e tecnologiche del mondo. L’universo è descritto alla maniera di un programma informatico interattivo, come cablato all’interno di ciascuno di noi.
Gli oggetti sono bit. La percezione è generata da un software. Nell’officina aliena è tutto rigidamente organizzato e diretto. Il cosmo olografico è un gioco di ruolo, con piattaforme e livelli. Le leggi di natura (ma è una “natura” meccanica) sono le regole del gioco. L’applicativo viene di volta in volta aggiornato. Il fulcro di tutto è un dispositivo generatore di numeri, un’intelligenza artificiale la cui anima è un microprocessore.
Se così fosse, non sarebbe lontano dalla verità chi reputa le scienze esatte inutili per comprendere l’Essenza, la Vita. Le scienze, i cui capisaldi sono il numero e la misurabilità, rispecchiano la struttura di una realtà schematica. Ciò che esula dalla cifra e dalla serialità – le emozioni, l’arte, la creatività, l’elan vitale, i valori qualitativi – non si può ridurre ad equazioni ed a matrici.
Dunque se Dio esiste, non è un Architetto, ma un Artista, una sorta di compositore che crea magnifiche sinfonie, pur non conoscendo la musica, grazie ad un talento innato ed al fuoco sacro dell’ispirazione.
Si configurerebbe una differenza, per mutuare la terminologia di Bohm, tra l’ordine esplicito, che obbedisce a leggi ferree, ed un ordine implicito, il regno della Coscienza, libero da ogni condizionamento. E’ naturale che pensare di accedere alla realtà reale con gli strumenti della logica e della matematica è assurdo. La ragione deve fermarsi proprio là dove le domande si tendono come corde sul punto di spezzarsi. La vera conoscenza è nel misticismo, nel tuffo nell’oceano incognito che tutto permea, pur restando intangibile.
In alcune culture il Demiurgo è il Trickster, ossia il Burlone, dalla duplice natura, umana ed animale, e di carattere androgino. Presso il popolo Winnebago, etnia di nativi americani, il ciclo mitologico narra l’evoluzione e delinea la caratterizzazione fisica e psichica del Briccone: progressivamente emerge da una situazione in cui era del tutto privo di individualità e, un po’ alla volta, prende coscienza di sé e del mondo circostante.
Non manca chi identifica il Demiurgo con il Diavolo, sottolineandone l’indole fraudolenta e l’abitudine a mentire. Talune correnti della Gnosi antica vedono in YHWH il Creatore del mondo sensibile (hyle) contrapposto allo Spirito (Pneuma).
Natura completamente diversa ha il demiurgo nella filosofia di Platone: per il pensatore greco è il dio che plasma una materia pre-esistente, seguendo il modello formativo degli Archetipi, le Idee.
Ricapitoliamo.
• Il Demiurgo è un’intelligenza artificiale che genera l’universo olografico
• Il Demiurgo è una divinità inferiore, creatrice del mondo ilico
• Il Demiurgo è il Demonio (Satana) che inganna gli uomini per catturare la loro anima
• Il Demiurgo è il dio che modella, sulla base di esemplari iperuranici, una materia pre-esistente
Montalk si richiama ad alcune esperienze visionarie (si pensi in special modo a certi raggelanti racconti di Phlip K. Dick nonché all’ambiguo apologo “Matrix”): esse suggeriscono sfumature artificiali e tecnologiche del mondo. L’universo è descritto alla maniera di un programma informatico interattivo, come cablato all’interno di ciascuno di noi.
Gli oggetti sono bit. La percezione è generata da un software. Nell’officina aliena è tutto rigidamente organizzato e diretto. Il cosmo olografico è un gioco di ruolo, con piattaforme e livelli. Le leggi di natura (ma è una “natura” meccanica) sono le regole del gioco. L’applicativo viene di volta in volta aggiornato. Il fulcro di tutto è un dispositivo generatore di numeri, un’intelligenza artificiale la cui anima è un microprocessore.
Se così fosse, non sarebbe lontano dalla verità chi reputa le scienze esatte inutili per comprendere l’Essenza, la Vita. Le scienze, i cui capisaldi sono il numero e la misurabilità, rispecchiano la struttura di una realtà schematica. Ciò che esula dalla cifra e dalla serialità – le emozioni, l’arte, la creatività, l’elan vitale, i valori qualitativi – non si può ridurre ad equazioni ed a matrici.
Dunque se Dio esiste, non è un Architetto, ma un Artista, una sorta di compositore che crea magnifiche sinfonie, pur non conoscendo la musica, grazie ad un talento innato ed al fuoco sacro dell’ispirazione.
Si configurerebbe una differenza, per mutuare la terminologia di Bohm, tra l’ordine esplicito, che obbedisce a leggi ferree, ed un ordine implicito, il regno della Coscienza, libero da ogni condizionamento. E’ naturale che pensare di accedere alla realtà reale con gli strumenti della logica e della matematica è assurdo. La ragione deve fermarsi proprio là dove le domande si tendono come corde sul punto di spezzarsi. La vera conoscenza è nel misticismo, nel tuffo nell’oceano incognito che tutto permea, pur restando intangibile.
In alcune culture il Demiurgo è il Trickster, ossia il Burlone, dalla duplice natura, umana ed animale, e di carattere androgino. Presso il popolo Winnebago, etnia di nativi americani, il ciclo mitologico narra l’evoluzione e delinea la caratterizzazione fisica e psichica del Briccone: progressivamente emerge da una situazione in cui era del tutto privo di individualità e, un po’ alla volta, prende coscienza di sé e del mondo circostante.
Non manca chi identifica il Demiurgo con il Diavolo, sottolineandone l’indole fraudolenta e l’abitudine a mentire. Talune correnti della Gnosi antica vedono in YHWH il Creatore del mondo sensibile (hyle) contrapposto allo Spirito (Pneuma).
Natura completamente diversa ha il demiurgo nella filosofia di Platone: per il pensatore greco è il dio che plasma una materia pre-esistente, seguendo il modello formativo degli Archetipi, le Idee.
Ricapitoliamo.
• Il Demiurgo è un’intelligenza artificiale che genera l’universo olografico
• Il Demiurgo è una divinità inferiore, creatrice del mondo ilico
• Il Demiurgo è il Demonio (Satana) che inganna gli uomini per catturare la loro anima
• Il Demiurgo è il dio che modella, sulla base di esemplari iperuranici, una materia pre-esistente
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Ciao Zret,
RispondiEliminalegandomi alla parte finale del tuo articolo:
"per il pensatore greco è il dio che plasma una materia pre-esistente, seguendo il modello formativo degli Archetipi, le Idee."
Anche Mauro Biglino afferma che nella bibbia mai si parla di Creazione dal Nulla. Biglino afferma che si parla non di creazione, ma di "Intervenire su qualcosa di già esistente".
Questo è stato confermato anche dagli esperti ebrei; nell'articolo che ho appena pubblicato i Consulenti ebraici nella loro confutazione asseriscono quanto segue:
"Dio creò il mondo da ottime materie
Questa affermazione è vera ed è scritta all'inizio del trattato "Bereshit rabba", Fa supporre appunto che la Bibbia non afferma affatto che la creazione sia avvenuta dal nulla. Anche dal testo biblico ebraico non si evince affatto una creazione ex nihilo, ma una creazione a partire da una situazione caotica e disordinata."
Rimango comunque dell'idea che il demiurgo non si differenzia molto dal dio in carne e ossa che combatteva alla testa dei suoi accoliti.
Sempre Mauro Biglino, afferma che Satana nella bibbia non esiste. La figura del Sàtan: è il compito del pubblico accusatore è un fedele esecutore degli ordini di "Dio" è un'attività svolta non da entità spirituali, ma da individui in carne ed ossa.
Anche qui, ecco cosa dicono gli esperti ebraisti:
"L'ingresso di angeli e demoni nell'ebraismo è un fenomeno medioevale e risulta sempre da contaminazioni cristiane dovute alla catastrofe dell'esilio. Per l'ebreo esiste solo un essere spirituale cioè D-O. Nessun essere spirituale, nè buono nè cattivo, esiste al di fuori di D-O, altrimenti si tratta di politeismo. Gli esperti ebrei, ribadiscono che l'Ebraismo è un MONOTEISMO, danno ragione a Mauro Biglino: Satana nella bibbia NON esiste!"
Questo, per ribadire, il concetto di dio e demiurgo i quali epiteti hanno una connotazione legata all'umana esistenza.
Di YHWH, (Ba-al, dio delle tempeste ittita Utu.samash, ecc.) ne abbiamo già parlato in passato, e sappiamo che fa parte della discendenza di En.lil.
Ciao
La creazione dal nulla è concetto del tutto estraneo agli autori biblici. E' anche vero che la figura di Satana come controparte di Dio non si reperisce nella Bibbia ebraica. Satan è solo una sorta di pubblico ministero.
EliminaE' nel Nuovo Testamento che Satan ed i demoni cominciano ad assumere una fisionomia malvagia. Gli studiosi vi vedono un influsso degli Esseni, a loro volta ispiratisi a concezioni mazdee.
Resta il quesito sull'origine del Male, sul mysterium iniquitatis, ma è tema spinoso su cui abbiamo indugiato per lunga pezza.
Ciao
• Il Demiurgo è una divinità inferiore, creatrice del mondo ilico
RispondiElimina• Il Demiurgo è il dio che modella, sulla base di esemplari iperuranici, una materia pre-esistente
Sono d'accordo con entrambe le affermazioni. Quando gli ebrei affermano che esiste un solo Dio spirituale, egli intendono l'En Soph, il Parabrahman degli indù, l'Essere-Non Essere della Dottrina Segreta, le Tenebre primordiali che vennero illuminate dalla Luce (cioè divennero comprensibili).
Da quel momento nacquero i principi e le forze (intelligenti) che misero in atto la Creazione, il Demiurgo è una di quelle forze, un essere inferiore che supervisiona alla creazione della nostra catena planetaria (alcuni dicono solo del nostro mondo, ma non credo). Quella che poi è la creazione (evoluzione sarebbe più corretto) dell'uomo adamitico moderno è altra storia... e comunque bisogna sempre distinguere tra evoluzione (e creazione) fisica e spirituale.
L'argomento è piuttosto complesso ed è impossibile trattarlo in modo esauriente in questa sede. Bohm esprime una profonda verità, verità tuttavia compresa bene dai nostri antenati quando parlavano di Maya, o grande illusione.
Sì, l'argomento è ostico. Forse alla verità si accostò la Gnosi, quando evocò un Demiurgo pazzo, creatore della materia.
EliminaI concetti che riporti si riferiscono alla Kabbalah, non alla religione ebraica essoterica che in origine e per molti secoli fu politeista, tanto è vero che lo stesso YHWH aveva una paredra.
Più che evoluzione, vedrei nel ciclo cosmico un'involuzione, una caduta. Attendiamo, precipitati "in imo loco", la palingenesi, l'apocatastasi per dirla con Origene, ma l'attesa pare infinita.
Ciao