12 marzo, 2015

Deus ex machina



Nella civile Svezia il vertice di un’azienda ha convinto i propri dipendenti a farsi inserire nella mano un microprocessore sottocutaneo. Usato per l’identificazione, il piccolissimo (e diabolico) marchingegno, sostituisce il badge e consente di aprire le porte, di eseguire fotocopie, di usufruire di vari servizi, ad esempio la mensa.

L’innovazione è stata decantata dai media come un portento tecnologico che un giorno sarà impiantato in ognuno di noi: mai più codici da ricordare, carte che si smagnetizzano o si smarriscono... mai più. Tutti i dati personali saranno contenuti, le in un dispositivo RFID con cui saranno espletati gli accessi a siti istituzionali, le operazioni bancarie, anagrafiche e burocratiche.

Sono significative le reazioni dell’opinione pubblica di fronte a questo passo decisivo verso una società ipercontrollata. Molti sono entusiasti del microchip, esaltando le “magnifiche sorti e progressive” della tecnologia, il deus ex machina del Terzo millennio; altri sono rassegnati. Qualcuno ritiene impossibile che i governi, le amministrazioni pubbliche o private decidano di imporre il microprocessore sottopelle: “Non siamo cani o gatti!”, esclamano. Non mi fiderei tanto: gli esecutivi di questi ultimi anni brillano per fanatismo nei confronti dell’agenda digitale con tutte le diavolerie annesse e connesse. Il grullo fiorentino intende rendere obbligatorio il Wi-Fi negli uffici pubblici e nelle scuole di ogni ordine e grado: come minimo, grazie a questo criminale progetto, ci prenderemo una bella cefalea.

Comunque non sarà necessaria un’azione coercitiva: l’establishment più che imporre, propone, anzi lascia balenare le rutilanti meraviglie di un futuro in cui saremo connessi alla Rete, ventiquattr’ore su ventiquattro. Sono lusinghe da cui sono attratte specialmente le nuove generazioni, già mezzo cablate, anima e corpo. Gli altri saranno persuasi; i recalcitranti si arrenderanno obtorto collo: chi non ha il microchip non mangia. Tra l’altro ogni cambiamento (e ciascun cambiamento rima con spavento) avverrà con sadica lentezza, con inavvertita gradualità, come da prassi.

Alcuni si chiedono per quale ragione in una struttura sociale in cui ormai il suddito (ex cittadino) è pedinato e sorvegliato dappertutto attraverso sofisticati sistemi, la feccia mondialista intenda ricorrere ad una tecnologia tutto sommato rozza, quale l’innesto di un microelaboratore. La risposta è nell’ossessione simbolica delle cosiddette élites: l’impianto è una sorta di sacramento al contrario, un rito controiniziatico cui è sottoposto l’ignaro impiegato.

Che cosa ci dobbiamo dunque attendere? In un consorzio “umano” dove una stomachevole pellicola come “Birdman” è osannata quasi fosse un capolavoro della cinematografia, magari per il virtuosismo dei piani-sequenza, quando il virtuosismo sta all’arte come una collana di bigiotteria ad un monile vero, che cosa ci dobbiamo attendere? Ci dobbiamo aspettare la rivelazione di un nuovo culto, il culto della macchina, perché... deus est machina.

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11 commenti:

  1. Vaccini, nanoparticolato, nanobot e microchip ... cercano l'anima infiltrando il corpo. Con la Propaganda, la gestione dei simboli e delle frequenze ... infiltrano la mente cercando sempre l'anima. Peccato per loro perché, per la legge sulla conservazione dell'energia, non la troveranno mai. Un triste destino li attende, neanche troppo lontano. Il parossismo quasi ridicolo (se non fosse tragico) delle loro azioni dimostra fretta ed angoscia. Il microchip comunque si installi pure gratis a chi lo desidera! Perché no? Ciao

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    1. Su 'Birdman' poi sono d'accordo: una cupissima sceneggiatura ben recitata e ben diretta ma il risultato è solo vuota angoscia e niente altro.

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    2. Sono una razza di degenerati: non so se li attenda il nulla o l'inferno. Sono comunque ambedue prospettive poco desiderabili.

      Ciao

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    3. Degenerati e adoratori del male, per certo sara' il nulla ad attenderli, nella lontananza eterna dal signore.

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  2. @Ghigo: concordo: l'obiettivo è domare l'anima attraverso il controllo del corpo. Tutto va in questa direzione ed è sempre più difficile sottrarsi, tanto il controllo è pervasivo e ricattatorio.
    Poi, sulla possibilità di domarci l'anima, la vedo durissima. Vero che ogni corpo contiene una microparte dell'Anima Mundi, ma questa è imprendibile, troppo vaga e dai mille volti per poterla imbrigliare.
    Resta solo la possibilità dell'esilio tecnologico, con quel che oggi significa e comporta.
    Non vedo altra strada...O c'é?

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    1. Forse Paul Gauguin ci aveva già indicato la strada: http://offskies.blogspot.it/2015/03/il-desiderio-di-fuga.html - Oppure l'esilio è da intendersi solo come attitudine sofferta e sofferente mentale?

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    2. Resta solo la libertà interiore, Rossland.

      L'attesa è logorante: ogni attimo è un millennio, Ghigo.

      Ciao

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  3. Dall'inferno provengono e nell'inferno torneranno ... il problema è: quando?

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    1. Ammesso che esista realmente un "inferno" come esista realmente un "paradiso". Comincia a non stupirmi più, il modo con cui esseri senza coscienza per di più soggetti ad una scala ancor più grande. è talmente riduttivo ormai parlare di sistemi governativi umani, quando vi è la possibilità che il tutto sia manipolato da una mano invisibile.
      La domanda a questo punto sarebbe: a quando la piena Liberazione?

      Come sempre, è un piacere leggere sia post che commenti.

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  4. Gran bell'articolo Zret. Non male: o ti chippi o perdi il posto. Chissà quanti altri ricatti vedremo nei prossimi lustri per arrivare a farlo diventare "una moda".. Poi ci venderanno i potenziamenti nanotech.. La propaganda transumanista / luciferina nelle recenti produzioni hollywoodiane si spreca, da Lucy a Trascendence all'ultimo film di Sponge Bob. Come faceva Braccio di ferro con gli spinaci: prendi gli integratori nanotecnologici e diventi 'un super eroe'. D'altra parte proprio in questi giorni pubblicizzano le collane di Mazinga Z e Goldrake, gli 'eroi' che avevamo da bambini.. La nostra generazione è pronta, e quelle nuove lo saranno anche di più. Sì, machina est deus :(
    Che tristezza.. ah dimenticavo Elysium, ancora propaganda transumanista con tanto di fucili marchiati a chiare lettere "CHEMRAIL"..... Che sia tutto collegato alla geo-bioingegneria clandestina? Complimenti per l'articolo e ciao

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    1. Scusa se ti rispondo solo ora, Emanuele, ma certe giornate sono campali come battaglie.

      Sì, la biogeoingegneria clandestina è la chiave di volta. Forse non tutte le pellicole sono di propaganda; a volte è prodotta qualche pellicola di denuncia. In ogni caso, è indubbio che i media ufficiali hanno un influsso deleterio, micidiale.

      Ciao

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