13 giugno, 2015

La Grecia sull'orlo dell'abisso



Forse entro breve tempo la Grecia deciderà di uscire dalla moneta unica europea: molti esultano di fronte ad una tale possibilità. Come abbiamo già osservato nell'articolo dalla "DEMOncrazia alla...", la rinuncia all’euro e l’adozione di una divisa nazionale non è ipso facto una panacea: infatti un’eventuale moneta ellenica sarebbe sottoposta ad una spaventosa spirale inflazionistica ed alle spregiudicate speculazioni degli investitori internazionali che traggono immensi profitti dalle bancarotte.

Solo se il governo di Atene optasse per un sistema monetario svincolato dal signoraggio, disconoscendo inoltre un’economia finanziaria incentrata sull’interesse-usura (si pensi alla lezione di Ezra Pound) per valorizzare le attività produttive reali, potrebbe avviare la Grecia verso una reale ripresa.

Se si mantiene, però, inalterato l’impianto economico, per giunta affossato da elevate spese militari, inclusa la geoingegneria clandestina, che cosa cambia, se non il nome della moneta? Tsipras e gli altri, però, ci sembrano più che altro dei demagoghi, affetti da statalismo, dei dilettanti che si barcamenano, cercando di blandire una popolazione sempre più scorticata dai poteri mondialisti, senza, però, scontentare i banchieri internazionali. Non riescono ad uscire (non vogliono) dall’ottica del debito: il denaro non si presta, si elargisce gratis et amore Dei; al limite se si presta, non bisogna pretendere la restituzione di alcun interesse. Di questo era convinto Dante.

In verità, la crisi ellenica più che la conseguenza di uno scellerato turbocapitalismo, pare l’obiettivo pazientemente perseguito dalla feccia globalizzatrice. Se l’euro dovesse fallire in e con la Grecia, per trascinare nell’abisso, con un effetto domino altri paesi, le sedicenti élites avrebbero il pretesto per dimostrare che i tracolli si risolvono e si evitano con un’unica divisa mondiale, magari elettronica. Si compierebbe un altro passo verso la centralizzazione delle strutture governative. Non è forse quanto gli apparati ambiscono? Anche l’immigrazione, che sta straziando specialmente Grecia ed Italia, non è orchestrata affinché il caos sociale porti ad un nuovo, feroce ordine? “Ab chaos ordo” è la loro parola d’ordine.

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4 commenti:

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    1. E' così: le statistiche che cianciano di ripresa sono false. L'italietta è in brache di tela come la Grecia, solo che per ora i media nascondono questa scabrosa verità. Quando il bubbone scoppierà, saranno dolori...

      Ciao

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. "[...] che cosa cambia, se non il nome della moneta?". A prescindere dalla valuta, il problema è che abbiamo regalato le zecche di Stato ai banchieri privati. Se la Grecia avesse ancora il potere di stampare foglietti colorati, lo farebbe, l'inflazione salirebbe un po' ma i debiti sarebbero pagati. Invece il privilegio di stampare foglietti colorati è oggi in mano a poteri sovranazionali, come la BCE, che oggi ci da 100 euro e domani ne vuole 110. Ma se mi prestano moneta a debito, dato che io non la stampo, come potrò mai pagare gli interessi? Con una crescita infinita? Cosa può crescere all'infinito su un pianeta quasi saturo dal punto di vista demografico? Vale per la Grecia, per l'Italia, per tutti. Usura legalizzata. Solo pochi paesi hanno ancora una zecca di stato, come Russia e Giappone. Questi paesi vengono attaccati con altri mezzi... il piano globalista non lascia scampo. Le basi di questa truffa gigantesca hanno radici negli anni '70, quando sono stati firmati accordi internazionali per slegare le riserve auree di ciascun paese dalla moneta effettivamente circolante.. Ma ha radici antiche come ben saprete, il signoraggio è iniziato quando nelle monete d'oro hanno iniziato a ridurre il peso, mantenendo invariato il valore nominale, per poi passare a leghe meno nobili. Oggi di fatto una banconota non vale nulla, se non il valore che - per mera convenzione - attribuiamo ad essa. Eppure il diritto di stampare carta che per convenzione ha un valore non spetta più agli stati, bensì agli usurai privati. Gli stessi che dividono gli utili multinazionali evadendo miliardi di euro ogni anno, per poi far le pulci al popolino. Mi vengono in mente quei simpaticoni di Draghi e Junker ad esempio. E' una vergogna. Soprattutto è una vergogna che la gente non arrivi a capire questo: l'usura è un crimine. E renderlo gigantesco non lo giustifica, anzi.. Fossi al posto di Tsipras mi farei pagare i debiti dalla Russia, dando in cambio il veto alle sanzioni internazionali, per le quali è prevista l'unanimità (ancora, per il momento). Poi pagati i debiti, o rinegoziandoli con la Russia appunto, uscirei dall'euro e tornerei a batter conio per conto mio. Un po' come ha fatto Kennedy... Morirei con la coscienza in pace almeno. Questi porci venduti sono evidentemente più pragmatici, ma senza alcuna coscienza etica. Zero. Il loro unico problema è mantenere la massa nell'ignoranza, ma ci stanno riuscendo alla grande.
    Ciao e complimenti per gli articoli

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