19 dicembre, 2015

Cool school



L’ignoranza è forza. (G. Orwell)

E’ solo una sorta di esperimento mentale o un sogno ad occhi aperti, perché è naturale che nessun governo ha veramente a cuore la cultura, anzi agisce proprio per affossarla, vedendo la conoscenza, che è sinonimo di spirito critico e di consapevolezza, come il fumo negli occhi. Le classi dirigenti brillano per perversità, più che per inefficienza: la loro astuzia consiste nella capacità di occultare la nequizia dietro l’insipienza.

Come dovrebbe essere organizzata l’educazione? I licei dovrebbero essere dei centri di ricerca e di elaborazione culturale. Poche, ma dense ore di lezione, destinate soprattutto a discipline in grado di stimolare la fantasia e la capacità di osservazione; argomenti svolti in modo da assecondare le attitudini e gli interessi di ciascun allievo; reale libertà d’insegnamento; tempi idonei riservati ad attività manuali: questi dovrebbero essere i cardini dell’istruzione tesa a valorizzare le risorse dell’emisfero destro.

Tuttavia un’evoluzione dei processi di apprendimento ed insegnamento, più che da una saggia ed efficace articolazione dei quadri orari, dei contenuti e dei metodi, sarebbe propiziata da una radicale trasformazione del contesto architettonico ed ambientale: gli edifici scolastici dovrebbero essere concepiti con locali ampi, ariosi, con studi per ciascun docente. Le aule dovrebbero essere circondate da logge e persino da giardini pensili dove svolgere lezioni en plen air, come era consuetudine di alcuni filosofi antichi.

L’architettura influisce sul modo di essere delle persone, sulla maniera di rapportarsi allo spazio, di interagire con la luce, con i cambiamenti atmosferici. Essa agisce sulla percezione del reale, con le sue valenze prospettiche e cromatiche in cui si diffondono risonanze emotive.

L’architettura, sia nelle configurazioni esterne sia nella gestione degli interni, si associa ad aspetti etici. L’estetica è etica.

Ovviamente la realtà è ben diversa: la censura più ottusa, l’ignoranza, l’ideologia, la propaganda o, nel migliore dei casi, uno sterile ed ammuffito nozionismo, purtroppo sembrano dominare incontrastati nel sistema scolastico, nonostante qualche lodevole eccezione.

Infine l’invasione della tecnologia e della digitalizzazione, lungi dal migliorare la didattica e le relazioni interpersonali, hanno solo disumanizzato, inaridito e ristretto i già angusti orizzonti culturali.

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12 commenti:

  1. Uno degli "insegnamenti" più in auge oggi è l'educazione dimostrativa, ossia insegnamento oculare; uno strumento molto efficace è "You Tube", un metodo diretto per irretire lo spettatore (questo è un esempio), senza lasciargli il tempo di metabolizzare un pensiero, una forma di risposta emotiva di animali obbedienti che subiscono una risposta affermativa ancora prima di averla vagliata.

    Così come lo è il cinema che prepara il terreno, predisponendo l’intero organismo al "virus", che poi sarà iniettato nelle masse dai media come i giornali, radio e soprattutto dalla televisione (è di questi giorni il nuovo film "Star Wars").

    Tutti questi dati, dogmi, slogan, ecc., (proprio come lavora la TV) la corteccia frontale in questa maniera viene stremata ancor di più, lasciando le redini del cervello ai circuiti limbici, più primitivi ed emotivi, pertanto più suggestionabili e indifesi.

    Inoltre tutti i supporti della tecnologia, invece di aiutare a migliorare il lessico e l'apprendimento, degenerano in forme espressive "tribali", inibendo così l'uso linguistico.

    Questo spiega perché i bambini vengono educati e acculturati in questo modo. Attraverso la ripetizione ossessiva e sistematica di apposite suggestioni, attività, esperienze a un modo ben preciso e voluto di concepire la realtà, la nazione, la storia, l’identità, ecc.

    Crescere ripetendo e sentendosi ripetere decine di migliaia di volte quei messaggi, certamente va a incidere a livello emotivo, cognitivo, identitario sulla costruzione stessa di quello che poi si sentirà “reale”, “provato”.


    Non vi è dubbio che la scuola oggi è il mezzo primario per la manipolazione culturale e mentale. Impadronirsi dei bambini per formarli e condizionarli è nell’agenda di ogni Stato, totalitario o liberale e democratico che sia.

    Nelle scuole, da una parte l’insegnamento delle materie fondamentali è concepito in modo di prevenire proprio il formarsi di una visione d’insieme (storia e scienza sono due banali esempi), dall’altro si cerca che le nuove generazioni non dubitino mai che il sistema di potere sia democratico e legittimo.

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    1. Ops, dimenticavo la buona creanza: un caro saluto Zret :)

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    2. Grande Wlady! Mi associo ed aggiungo che 'la buona scuola' renziana sia da intendersi come 'la mansueta scuola': la scuola degli obbedienti, dei gerarchizzati, dei ricattabili e degli ignavi. I poveri alunni d'Italia boccheggiano curvi sulle loro sediole di fòrmica, tra intonaci pendenti ed interrogazioni poliziesche. Però occorre ricordare a tutti come la scuola non sia dell'obbligo: solo l'istruzione è obbligatoria. La scuola di Stato è solo una delle opzioni possibili e gruppi autonomi di genitori stanno ovviando organizzando realtà educative nuove e promettenti ma soprattutto libere! Una piccola rivoluzione è in corso ... ciao a tutti

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    3. Ciao Ghigo, bentrovato;
      la situazione scolastica statale è così anche in Germania, dove ho tre nipotini nell'età sia elementare che superiore, e ... credimi, anche lì le cose non vanno meglio.

      Mi ricordo ai tempi della prima elementare del mio nipote maggiore, dove la scuola alemanna nella veste del suo preside consigliava a mio figlio di non parlare la lingua italiana in casa, altrimenti il bambino avrebbe potuto avere dei problemi nell'ambito scolastico e, inevitabilmente il bambino bisognava mandarlo in una scuola speciale.

      Fu così che mio figlio (onde evitare cheratinizzazioni al bambino) non parlò più in casa la lingua madre ma solo quella tedesca.

      Oggi ho un nipote e le due gemelline di tre anni inferiori che non parlano italiano e non possono comunicare con il nonno; ho dovuto io imparare il tedesco.

      Questo per farti capire di come si viene violentati nell'ambito scolastico, sfiorando anche il razzismo.

      Nella zona di Milano dove vivo, ci sono bambini in età scolastica egiziani, tunisini, marocchini e di tutte le zone del Magreb, ebbene, oltre a parlare la loro lingua madre e l'italiano, parlano il francese, l'inglese e anche l'arabo.

      Mio figlio non è più dal 2013 per una grave malattia, mi ritrovo con tre nipotini con cui non posso dialogare se non in alemanno, meno male che mia nuora ha imparato bene l'italiano e così dove non ci arrivo io a capire i nipotini mi traduce lei le loro richieste al nonno.

      Un abbraccio Ghigo, ciao

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    4. Hai ragione, la scuola è essenzialmente violenza. In Francia, fino a pochi anni orsono, si percuotevano i bretoni se palavano in dialetto...comunque mi permetto di insistere e ricordare a tutti l'opzione della cosiddetta 'scuola libertaria', un'opzione possibile e gratificante, fuori dai recinti e dai programmi imposti. In rete ci sono molti gruppi familiari e consigli validi su come interagire con le istituzioni e con i gruppi aderenti. A Milano si celebra addirittura l'inizio della non-scuola a Ottobre. Credo che la scuola familiare prenderà sempre più piede, assieme all'esenzione di diritto dal cosiddetto 'obbligo vaccinale'. Tutte forme di coercizione minorile. Ciao

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    5. Amici, posso solo sottoscrivere tutto dei vostri lucidissimi e utili commenti. Che tristezza... la scuola assolve il compito esattamente contrario a quello che dovrebbe adempiere. Tuttavia non demordiamo, perché la voce della verità, anche se proviene da pochi, copre il frastuono delle bugie di regime.

      Ciao

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    6. Il fisico e storiografo Diego Marin la pensa come noi.

      http://stopilluminati.weebly.com/

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    7. Bisogna, invece, incoraggiare l'apprendimento delle lingue e preservare la lingua madre nei nati all'estero. Un mio allievo è rumeno: conosce il rumeno, l'italiano, un po' di greco e un buon inglese. Inutile dire che la sua intelligenza trae vantaggio da questa condizione di poliglotta.

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    8. E' cosa risaputa Zret che l'intelligenza ne trae vantaggio, ma sembra proprio che facciano di tutto per distruggere e omologare il bambino fin dall'età della scuola d'infanzia.

      Una precisazione che non deve essere presa per errore; ho scritto "cheratinizzazioni" volutamente nei confronti dei miei nipoti, il metodo usato da certe scuole di pensiero (omologate) è quello di depositare sui bambini una sorta di "melanina" atta a coprire (come viene fatto nelle unghie, peli e cute) la personalità del bambino emarginandolo dal gruppo, facendolo sentire diverso dagli altri suoi coetanei.

      Ciao

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    9. Ormai siamo vicini all'orrendo scenario descritto da Aldous Huxley in Brave new world dove i bambini sono tolti ai genitori ed allevati, anzi condizionati, da uno Stato-Leviatano, come fossero polli in batteria.

      Non invidio le nuove generazioni, le ultime...

      Ciao

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  2. Il modello di Stato sognato dagli Illuminati - di cui Huxley e Wells, fra gli altri, erano fra i principali araldi - è il Comunismo. In pratica l'Unione Sovietica del periodo staliniano fu la realizzazione pratica che più si avvicinava alla forma di Stato da loro agognata. Céline nel suo capolavoro 'Bagatelles pour un massacre' descrive la pietosa situazione dell'infanzia collettivizzata nella Russia stalinista.

    Ma allora, visto che erano riusciti ad incarnare con buona approssimazione il modello, per quale motivo gli Illuminati hanno ribaltato l'URSS?
    Perché sono degli instabili, la loro mente si trova continuamente in una situazione di ebollizione e non trova mai pace da nessuna parte.

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