Ormai la Chiesa ha esaurito il suo ruolo storico con ed a causa di quest’ultimo papa i cui discorsi trasudano un moralismo piagnucoloso, melenso, bolso. La Chiesa di Ciccio ha perso la vestigiale aura del Sacro, per quanto fioca. Senza il Sacro né la religione né le comunità di credenti hanno più alcun senso. La Chiesa cattolica, fantasma di sé stessa, adempie ormai lo stesso ruolo di un consultorio familiare, di uno psicologo distaccato in una scuola per un paio d’ore la settimana.
E’ oggi lo Stato ad incarnare la Sacralità, seppure - sia chiaro - una Sacralità invertita: nel suo caso “sacro” è veramente esecrando, detestabile, ma chi potrebbe negare che il Potere è il Moloch abominevole cui quasi tutti, volenti o nolenti, si inchinano?
Lo Stato, in questa sua ultima, fatale metamorfosi, incute lo stesso reverenziale timore dell’Inquisizione tardo medievale e moderna: gli inquisitori odierni sono i magistrati, nerovestiti proprio come i preti. Il Potere, nuovo Torquemada, alterna e dosa sapientemente paternalismo ed intimidazioni, attitudine protettiva e coercizione.
Aveva intuito il futuro George Orwell in “1984”, dove sottolinea che il Grande fratello non vuole solo l’obbedienza dello schiavo, ma che lo schiavo lo ami. La Chiesa di Roma non esigeva forse una totale, “volontaria” adesione alla “fede in Cristo”? Non preferiva salvare l’anima, pur martoriando il corpo destinato ad essere infine bruciato sul rogo?
Il Sistema ci ama, di un amore blasfemo. Esso, lungi dal bandire il materialismo ed il consumismo, vagheggia l’edificazione di un tempio “spirituale” con adepti animati da una fede fanatica e settaria che escluda e perseguiti gli eretici.
In tutto questo si avverte certo qualcosa di spaventoso, ma pure di solenne, di ieratico: lo Stato è, infatti, un’organizzazione gerarchica, ritualistica, ma la gerarchia (letteralmente “potere del sacro”) e l’ossessione per i rituali sono la quintessenza del Potere oscuro, il Sancta sanctorum adornato in modo ampolloso con figure grottesche, benché circondato e nascosto dalle mura sobrie della “democrazia”.
Lo Stato, con le sue norme sempre più vessatorie, non si accontenta di rapinarci dei pochi beni materiali che abbiamo, di privarci delle residue libertà, giacché mira soprattutto a strapparci l’Anima. Intende piegarci affinché, genuflessi, veneriamo ed invochiamo il sanguinario idolo cui sacrificare quanto abbiamo di più caro.
Lo Stato alla fine si impossesserà di tutto, fuorché della Coscienza… di chi ne ha una.
E’ oggi lo Stato ad incarnare la Sacralità, seppure - sia chiaro - una Sacralità invertita: nel suo caso “sacro” è veramente esecrando, detestabile, ma chi potrebbe negare che il Potere è il Moloch abominevole cui quasi tutti, volenti o nolenti, si inchinano?
Lo Stato, in questa sua ultima, fatale metamorfosi, incute lo stesso reverenziale timore dell’Inquisizione tardo medievale e moderna: gli inquisitori odierni sono i magistrati, nerovestiti proprio come i preti. Il Potere, nuovo Torquemada, alterna e dosa sapientemente paternalismo ed intimidazioni, attitudine protettiva e coercizione.
Aveva intuito il futuro George Orwell in “1984”, dove sottolinea che il Grande fratello non vuole solo l’obbedienza dello schiavo, ma che lo schiavo lo ami. La Chiesa di Roma non esigeva forse una totale, “volontaria” adesione alla “fede in Cristo”? Non preferiva salvare l’anima, pur martoriando il corpo destinato ad essere infine bruciato sul rogo?
Il Sistema ci ama, di un amore blasfemo. Esso, lungi dal bandire il materialismo ed il consumismo, vagheggia l’edificazione di un tempio “spirituale” con adepti animati da una fede fanatica e settaria che escluda e perseguiti gli eretici.
In tutto questo si avverte certo qualcosa di spaventoso, ma pure di solenne, di ieratico: lo Stato è, infatti, un’organizzazione gerarchica, ritualistica, ma la gerarchia (letteralmente “potere del sacro”) e l’ossessione per i rituali sono la quintessenza del Potere oscuro, il Sancta sanctorum adornato in modo ampolloso con figure grottesche, benché circondato e nascosto dalle mura sobrie della “democrazia”.
Lo Stato, con le sue norme sempre più vessatorie, non si accontenta di rapinarci dei pochi beni materiali che abbiamo, di privarci delle residue libertà, giacché mira soprattutto a strapparci l’Anima. Intende piegarci affinché, genuflessi, veneriamo ed invochiamo il sanguinario idolo cui sacrificare quanto abbiamo di più caro.
Lo Stato alla fine si impossesserà di tutto, fuorché della Coscienza… di chi ne ha una.
Vietata la riproduzione - Tutti i diritti riservati
Il potere predatorio cambia pelle ma non sostanza e scopi. Oggi è più affamato ed organizzato che mai. L'inquisizione non è mai cessata, semmai è diventata ubiqua grazie alle efficienti tecnologie di controllo intimo di cui dispone. Sottrarsi alla predazione è quasi impossibile, prima o poi ti raggiunge comunque. Tentiamo solo di conservarci lucidi, anche se sarà sempre più difficile. Ciao
RispondiEliminaCiao Ghigo,
EliminaCondivido il tuo pensiero, Chiesa e Stato sono stati sempre due facce della stessa medaglia; anzi per dirla tutta ora non hanno nemmeno due facce, sono un tutto uno. Cadono le maschere, e dietro le maschere si celano visi gelidi di finto amore, di un amore che Zret descrive assai bene.
Sai cosa vedo e sento?
Umani spremuti come agrumi e qualcuno si nutre del suo succo.
Queste visioni danno un senso di pessimismo e totale distaccamento dalla colorata e allegra giostra che ci propongono da sempre, ma preferisco vedere e sentire piuttosto che illudermi che qualcuno si occupi del bene e/o ci verrà a salvare.
Un saluto a te e a Zret
La visione degli 'agrumi spremuti' è quanto di più attinente si possa immaginare ... ciao
Elimina"Preferisco vedere e sentire piuttosto che illudermi che qualcuno si occupi del bene e/o ci verrà a salvare".
EliminaBell'aforisma in cui mi riconosco ed in cui si riconosce certamente anche Ghigo che saluto.
Ciao
Complimenti per la bella pagina scritta in uno stile che mi ricorda vagamente quello di Elemire Zolla.
RispondiEliminaHai colto nel segno quando affermi che ormai Stato e Chiesa coincidono o andranno assai presto a coincidere. D'altronde questo è il programma degli Illuminati: l'instaurazione del Nuovo Ordine Mondiale quale istituzione teocratica definitiva ed inappellabile. Giustamente rilevi che la Chiesa Cattolica, nella sua struttura monolitica, potrebbe apparire come una prefigurazione del NWO.
Ma allora potremmo citare anche il lamaismo tibetano, religione teocratica assoluta.
Ma nel mondo dello spirito vige la libertà e quindi la libera adesione ad un Principio Unico. Mentre la coercizione è sinonimo di schiavitù, situazione antitetica a quella del mondo futuro.