Il compianto John Mack, nel volume “Passaporto per il cosmo”, riferisce il racconto di Isabel, una rapita che “ha vissuto diverse esperienze in uno stato percettivo insolito o alterato. Un giorno, all’inizio del 1998, ella era in treno con un amico. Seduto nel loro scompartimento c’era un uomo o meglio una ‘creatura’, come l’ha definita Isabel, che guardava davanti a sé come un comunissimo essere umano. Guardando, però, con la coda dell’occhio la testimone rimase impietrita. Infatti in quell’istante, in luogo del passeggero, la testimone vide un enorme insetto senza braccia: somigliava ad una mantide religiosa o a qualcosa del genere.
Isabel raccontò all’amico quello che aveva scorto e, data la sua incredulità, ripeté la prova. Osservò lo sconosciuto frontalmente e poi di sfuggita, con la coda dell’occhio, e lo rivide cambiare aspetto. Si domandò se quell’uomo non fosse in grado di creare un’illusione visiva percepibile solo da chi voleva lui”.
Osserva l’autore: “L’alterazione della percezione spazio-temporale, che contraddistingue molti rapimenti alieni, si associa spesso alla sensazione di penetrare in una realtà o dimensione diversa”.
Nel vasto campionario delle abductions e dei fenomeni collegati, lo specialista estrapola un’eccezionale resoconto che riesce almeno in parte a spiegare in che modo si verifica quella circostanza paradossale per cui un ente materiale attraversa un altro oggetto solido.
Ecco a tale proposito la testimonianza di Karin: “Passare attraverso la finestra è un’esperienza dolorosissima, perché, per permettere ad un corpo solido di penetrare un altro corpo, gli alieni devono modificare la nostra stessa vibrazione ed è esattamente quello che fanno. Quando si passa attraverso un muro o una finestra, è come se tutte le molecole cominciassero… Ci si sente quasi separati da sé e poi ci si ritrova sul fondo di questa cosa (?) che in qualche modo è viva (?), infine distesi su un tavolo. Credo che solo in quel momento gli alieni smettano di alterare la nostra vibrazione, dopo averci condotti attraverso diversi piani spaziali e temporali, finché non ci manifestiamo fisicamente nel loro livello”.
La sagace benché frammentaria relazione di Karin ci induce a ritenere che in parecchie occasioni gli Altri prelevino non il soma vero e proprio, ma quello che è denominato “corpo astrale”: esso trapassa la materia per mezzo di una sorta di scomposizione e ricomposizione molecolare, come lascerebbe supporre il ragguaglio in esame?
Le due testimonianze qui riassunte ci spingono ad apparentare taluni vissuti ufologici ai cosiddetti viaggi astrali che implicano l’attraversamento di pareti, porte, vetri etc. Sono altresì situazioni in cui la percezione del “reale” e delle sue numerose sfaccettature subisce notevoli cambiamenti, soprattutto in merito alle coordinate cronotopiche ora, per così dire, stirate ora contratte, spesso annullate, un po’ come accade nei sogni.
Così la xenologia può aprire varchi sul regno dei sogni… o degli incubi.
Fonte: J. E. Mack, Passaporto per il cosmo, 1999, pp. 74-75
Isabel raccontò all’amico quello che aveva scorto e, data la sua incredulità, ripeté la prova. Osservò lo sconosciuto frontalmente e poi di sfuggita, con la coda dell’occhio, e lo rivide cambiare aspetto. Si domandò se quell’uomo non fosse in grado di creare un’illusione visiva percepibile solo da chi voleva lui”.
Osserva l’autore: “L’alterazione della percezione spazio-temporale, che contraddistingue molti rapimenti alieni, si associa spesso alla sensazione di penetrare in una realtà o dimensione diversa”.
Nel vasto campionario delle abductions e dei fenomeni collegati, lo specialista estrapola un’eccezionale resoconto che riesce almeno in parte a spiegare in che modo si verifica quella circostanza paradossale per cui un ente materiale attraversa un altro oggetto solido.
Ecco a tale proposito la testimonianza di Karin: “Passare attraverso la finestra è un’esperienza dolorosissima, perché, per permettere ad un corpo solido di penetrare un altro corpo, gli alieni devono modificare la nostra stessa vibrazione ed è esattamente quello che fanno. Quando si passa attraverso un muro o una finestra, è come se tutte le molecole cominciassero… Ci si sente quasi separati da sé e poi ci si ritrova sul fondo di questa cosa (?) che in qualche modo è viva (?), infine distesi su un tavolo. Credo che solo in quel momento gli alieni smettano di alterare la nostra vibrazione, dopo averci condotti attraverso diversi piani spaziali e temporali, finché non ci manifestiamo fisicamente nel loro livello”.
La sagace benché frammentaria relazione di Karin ci induce a ritenere che in parecchie occasioni gli Altri prelevino non il soma vero e proprio, ma quello che è denominato “corpo astrale”: esso trapassa la materia per mezzo di una sorta di scomposizione e ricomposizione molecolare, come lascerebbe supporre il ragguaglio in esame?
Le due testimonianze qui riassunte ci spingono ad apparentare taluni vissuti ufologici ai cosiddetti viaggi astrali che implicano l’attraversamento di pareti, porte, vetri etc. Sono altresì situazioni in cui la percezione del “reale” e delle sue numerose sfaccettature subisce notevoli cambiamenti, soprattutto in merito alle coordinate cronotopiche ora, per così dire, stirate ora contratte, spesso annullate, un po’ come accade nei sogni.
Così la xenologia può aprire varchi sul regno dei sogni… o degli incubi.
Fonte: J. E. Mack, Passaporto per il cosmo, 1999, pp. 74-75
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Ho il libro di John Mack in coda sul comodino da leggere.
RispondiEliminaAl momento sto finendo "Holographic Universe" di Michael Talbot, altra opera interessante.
Malanga dice che possono interagire con un istante, prelevandolo come se si trattasse di un fotogramma di un film, per poi reinserirlo nel continuum normale. La fisica contemporanea ha già aperto alcuni spunti di riflessione interessanti su ciò che consideravamo uno spazio cartesiano e che invece assomiglia sempre più ad un insieme vibrazionale ed olografico in continua interazione e fibrillazione. Possiamo immaginare questa immensa vibrazione olografica, magari aiutandoci con le profezie inchiostrate del grande visionario Jack Kirby. John Mack era una persona di grande levatura morale. Secondo Malanga era anche lui però oggetto di abduction. Credo quindi che forse siamo noi a distinguere astrale da fisico per un settaggio sensoriale e informativo limitato (propriamente umano) e depistante. Ciao
RispondiEliminaMolto interessante l'episodio del treno, la mia educazione occulta mi sono porta a concludere che non siano veramente alieni provenienti da altri pianeti, o se sia esseri che agiscono su più dimensioni, abitanti di una seconda Terra, per intenderci, un pianeta sottile sovrapposto al nostro, il Piano Astrale per farla breve.
RispondiEliminal'Ufologia "viti e bulloni" non è da scartare, tutt'altro, ma credo che si riferisca a fenomeni non alieni, ma militari, credo che il 90% degli avvistamenti UFO sia "roba nostra", Tesla insegna.
Ciao
Scusate gli errori.
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