05 settembre, 2016

Cento anni



Stando ad alcune tradizioni cattoliche, a Satana sarebbero stati concessi ulteriori cento anni durante i quali egli potrà tentare di corrompere l’intera umanità.

La tradizione dovrebbe risalire alla Beata Anna Katharina Emmerick. Durante una visione del 1820, fu rivelato alla donna che Satana sarebbe stato liberato dalla catene circa ottanta anni prima dell’anno 2000. Tale periodo di libertà per l’Angelo caduto sarebbe durato un secolo.

Si racconta che papa Leone XIII il 13 ottobre 1884 ebbe una visione, mentre celebrava la Messa. Egli, descrivendo con orrore la sua esperienza, spiegò che riguardava il futuro della Chiesa, un periodo di circa cento anni in avanti, quando il potere del Tentatore avrebbe raggiunto il suo culmine. Di questo episodio sono note diverse versioni: in quella più comunemente accettata si dice che il pontefice avrebbe sentito due voci, una dolce e gentile, che lui additò come quella di Cristo, l’altra roca e aspra che doveva essere quella del Maligno. Il Signore accordò a Satana il tempo ed il potere che chiedeva, dandogli piena discrezione di disporne come voleva. Leone XIII rimase così scosso da questa esperienza che scrisse una preghiera in onore di San Michele per la protezione della Chiesa:

San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”.

Teresa Neumann (1898-1962), la “stigmatizzata bavarese”, in una delle ultime profezie prima della morte, preannunciò che il maggior periodo di dominio sul mondo per opera di Satana – egemonia che avrebbe usato per sferrare un attacco, secondo lui, mortale alla Chiesa, in particolare al papato – sarebbe durato circa 18 anni, dal 1999 al 2017.

I presunti veggenti di Medjugorie il 24 aprile 1982 ricevettero dalla Vergine (?) il seguente messaggio: “Cari figli, dovete sapere che Satana esiste. Egli si è presentato davanti al trono di Dio ed ha chiesto il permesso di tentare la Chiesa per un certo periodo con l’intenzione di distruggerla. Dio ha permesso a Satana di mettere la Chiesa alla prova per un secolo, ma ha aggiunto: ‘Non la distruggerai’. Questo secolo in cui vivete è sotto il potere di Satana, ma, quando saranno adempiuti i segreti che vi sono stati affidati, il suo potere sarà infranto. Già ora comincia a perdere il suo influsso, perciò è diventato più aggressivo: distrugge i matrimoni, solleva discordie anche tra le anime consacrate, causa ossessioni, provoca omicidi”.

Certi esegeti cattolici concludono che il periodo di tribolazioni dovrebbe terminare con il centenario delle epifanie di Fatima, cioè il 2017. Le apparizioni “mariane” cominciarono il 13 maggio del 1917.

Qual è, a nostro modesto parere, il punto debole di codeste interpretazioni? Il termine a quo, l’anno 1917, si connette con buona probabilità, come i fenomeni di Medjugorie, ad un episodio di matrice allotria, non spirituale. Vari studiosi hanno dimostrato che gli eventi di Fatima, lungi dall’essere di origine mariana, denotano un retroscena non terrestre; dubbi analoghi gravano sulle apparizioni di Medjugorie. Ci si riferirebbe dunque a vaticini ed a cronologie aliene, con la loro filigrana tecnologica, per stabilire i limiti cronologici di un’esperienza metastorica e metafisica. Siamo al cospetto di una sopraffina frode arcontica?

Il quadro è molto complesso e contraddittorio con oracoli cattolici che non sempre combaciano per quanto riguarda i tempi, le figure ed il ruolo degli ultimi papi: ad esempio, Francesco ora è visto come paladino di una Chiesa perseguitata da Satana, ora come anti-papa, mentre alcune frange evangeliche lo considerano falso profeta o addirittura l’Anticristo.

In ogni caso, se davvero il 2017 fosse quello in cui le legioni infernali saranno sconfitte, entro un anno dovrebbe essere definitivamente instaurato il Nuovo ordine mondiale e, accompagnato da tutte le altre calamità dei tempi estremi, dovrebbe divampare e concludersi il Terzo conflitto mondiale, quantunque si possa ritenere che tale conflagrazione sia già cominciata.

Sia come sia, il 2017 è dietro l’angolo e, come si suol dire, chi vivrà vedrà.

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APOCALISSI ALIENE: il libro

7 commenti:

  1. Questa è davvero una combinazione più unica che rara. E' tutta la mattina che mi fanno vedere questo. Ciao Zret https://www.facebook.com/iconsacratiasanmichelearcangelo/videos/748943671875062/

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    1. Ciao Koenig,

      quella relativa ai tre giorni di buio è un'altra tradizione su cui ho letto tutto ed il contrario di tutto. Non saprei come interpretarla.

      Ciao

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  2. Non credo sia mai esistita la contrapposizione 'Satana' e buona Chiesa di Roma. Credo infatti che siano due aspetti della stessa entità onnivora e distruttrice. Anche sulle date dei calendari avrei alcune perplessità: che validità possiedono infatti? Sono solo griglie di controllo di un unico potere arcontico che si fa beffe di tutti noi illudendoci di una qual lotta tra il bene ed il male, la luce e l'oscurità. Due facce della stessa medaglia. Ciao

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  3. E' evidente come la Chiesa di Roma sia essenzialmente una struttura Arcontica.
    Una potentissima eggregora sostiene il Vaticano, che indubitabilmente custodisce una considerevole parte dei “sigilli” connessi al significato del Ciclo attuale. In effetti cos’altro dire di questo monumentale apparato che già non è stato detto. Parliamo dunque di una complessissima struttura e, conseguentemente, dell’impostura materiale così come della straordinaria contraffazione mistica che le appartengono e che forse sono tra le più affascinanti e contraddittorie occorse all’umanità negli ultimi duemila anni.
    A ogni modo, è la prefigurazione stessa della Rivelazione finale ad essere innestata sul corso del Ciclo attuale per mezzo della nascita simbolica del Cristo, dove l’evento simbolico, chiaramente, non deve essere inteso come accadimento inautentico o semplicemente favolistico, ma anzi, appunto per la sua specifica connotazione simbolica che è in grado di mettere in relazione sicura e immediata molteplici aspetti del reale, proprio in virtù della sua intrinseca “visione cosmica”, rende tale Ri-velazione apocalittica perennemente agente nella trama del tempo presente. L’Apocalisse che di fatto, sappiamo essere la rivelazione per eccellenza, dopo la nascita del Cristo accade in ogni istante che svolge la durata del Ciclo attuale. Siamo già in piena Apocalisse. Le date più o meno approssimative in effetti poco o nulla significherebbero di fronte all’essenziale messaggio originario su cui poi la Grande Chiesa di Roma ha elaborato la propria infame parodia. L’oscuramento teologale imposto dal Dogma ha una sua fine circoscritta alla durata dell’attuale yuga (Kali-yuga) mentre invece la centralità metafisica che riguarda l’uomo, il suo spirito, non esaurisce il proprio valore attraverso la consumazione delle Ere, benché lo stato di estrema crisi attuale lascerebbe pensare l’esatto contrario.
    Spesso si vuole individuare l’anti Cristo in una figura sensibile, generalmente in una persona, ma questo non sarebbe pertinente, anzi è fuorviante. L’anti Cristo piuttosto dovrebbe individuarsi in una condizione assai più subdola e che riguarda specificamente la deformazione esistenziale, che ribalta attraverso una progressiva assenza di empatia, i rapporti dell’uomo con l’ambiente (cosmo) in cui vive e conseguentemente con l’idea-percezione stessa della morte. Da questa incoerenza abissale, una frattura apertasi millenni or sono, scaturirà poi l’attuale immensa crisi che è propria del cosiddetto mondo moderno. La devozione integrale del “disarticolato” uomo contemporaneo dovrebbe consistere unicamente nella semplice venerazione dell’enigma insolvibile che da tempi immemori inquieta la coscienza. Una venerazione attiva e riflessa nel quotidiano toccato in sorte ad ognuno. Non si tratterebbe d’invocare qualcosa o qualcuno, tali profezie appaiono devianti proprio per il fatto d’essere veicolate ai medium che ne rendono testimonianza da “intermediari superiori” che di fatto sono incogniti e dei quali ormai dovremmo solo diffidare. Anche se fra pochi mesi, nel 2017 dovesse avere fine il papato di sicuro non si estinguerebbe nell’uomo il proprio tormento esistenziale. In fondo questo particolare “esercizio profetico” fa il gioco della Chiesa poiché confina ulteriormente l’anima dentro un atteggiamento passivo, sostanzialmente e straordinariamente rinunciatario. Oltre la fede, il convincimento, la persuasione profonda che noi siamo parte attiva della Coscienza Cristica, misterioso impulso sensibile travasato da una generazione all’altra e inteso come desiderabile reviviscenza della prodigiosa e luminosa tensione primordiale. Pietas, compresa come accettazione serena della sorte, Istante dopo istante esercizio interiore continuo, ma che in realtà risulta assai intermittente.
    Un saluto

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    1. La tua visione dell'uomo del Kali Yuga, zoppicante, incerto, disarticolato ed ormai quasi immemore mi convince molto. Tutto sommato mi convince anche la tua percezione e funzione del simbolo cristico. Gli gnostici avevano intravisto in lui il modello per il riscatto. Echi di questa ribellione celeste permangono addirittura nella ritualità distorta dell'odierna Chiesa di Roma-Babilonia.
      Per il resto solo un disorientante corollario di nequizie ed indecenze, come quelle attuali: la corporation più potente e ricca del globo non corre in soccorso dei milioni di disperati? Perchè mai? Ciao

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  4. Satana chi?
    Non c'è proprio nulla. Satana non è mai esistito, al massimo ci sono gli eggregori... ma di un satana come ci viene dipinto nonc'è nulla.

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  5. Quando Ponzio Pilato (pare originario di Bisenti) decise di rimettere alla folla la scelta fra Gesù o Barabba sappiamo tutti come andò a finire. Ma perché? Gesù aveva un progetto a lungo termine, basato principalmente sul buon senso, Barabba aveva fame. Quei morsi che stringono lo stomaco e annebbiano il cervello.

    La scelta quindi non fu, e non è ancora oggi, tra il Bene e il Male. La scelta è tra il Buon Senso e la Fame.

    Il Buon Senso è razionale, valuta la traiettoria verso l’obiettivo, i rischi che presenta e calibra il passo per procedere limitando al minimo i danni collaterali. Come l’equilibrista sul filo che procede un passo alla volta, calibrando il peso, la gravità e l’equilibrio e schivando la caduta.

    La Fame invece non pensa, non vede, non sente. Deve solo calmare lo stomaco, deve spegnere i morsi, il dolore. E deve farlo subito, non ha tempo di aspettare. Il tempo significa dolore allo stomaco. Insopportabile. E allora bisogna ingoiare tutto quello che c’è, erba, radici, scarti, immondizie. Fosse anche merda, va bene qualsiasi cosa calmi gli spasmi.

    I risultati sono diversi.

    Il buon senso giunge al traguardo, con fatica ma raggiunge il fine, definitivamente, anche se un passo alla volta, senza tornare indietro.

    La fame raggiunge un fine effimero, immediato ma effimero. Perché i morsi torneranno, sempre più forti, prepotenti, dolorosi. E ingoierà sempre di tutto, senza distinguere, senza gusto, senza godere del cibo pur di fermare quel dolore.

    Quello che accade oggi in politica, in economia, in società anche evolute è essenzialmente questo.

    Scelte sciagurate e opportunistiche, il capitalismo che arricchisce pochi e affama molti, i Paesi ricchi che fagocitano quelli poveri, hanno diviso il mondo ma non a metà. Grandi masse affamate (e non solo di cibo) contro pochi privilegiati chiusi nelle loro Versailles, lontani dalla realtà quotidiana in cui hanno costretto tutti gli altri.

    E non bastano le brioches a calmare la fame. Perché la fame ha fratelli e sorelle: odio, vendetta, rivalsa, rabbia.

    A questo punto però diventa una questione di numeri. Tanti affamati possono fare scelte prive di qualsiasi elementare buon senso. Non hanno tempo per progetti evolutivi. E’ un “si salvi chi può” mentre il Buon Senso diventa una “voce nel deserto”.

    Se a questa “voce” non si dà forza, le masse, come i fiumi in piena, rompono gli argini e tracimano, portando con sé fango e distruzione.

    A questo scenario dovrebbero fare riferimento quelli che dall’alto decidono per tutti. Altrimenti ogni volta che un Ponzio Pilato qualsiasi, dall’Inghilterra all’America, all’Europa all’Italia, deciderà di lasciar decidere la folla, questa continuerà a scegliere Barabba. In Inghilterra, in America, in Europa, in Italia.

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