23 settembre, 2016

Stream and strand

Quali meandri percorrono i ricordi! Le memorie sono matasse aggrovigliate di cui è difficile trovare il bandolo. Qual è il nesso tra una memoria ed un’altra che non sembra avere alcunché di comune con la rimembranza da cui è stata partorita? Risalendo – è non è facile – la corrente delle associazioni intuitive, possiamo riuscire a scoprire la sorgente di quel particolare pensiero: si resta allora sorpresi di come un’immagine mentale, scendendo lungo le anse delle immagini successive, sia sfociata in un concetto tanto lontano, tanto eterogeneo.

Comunque, nei casi in cui il flusso di coscienza lascia intuire la sua direzione, la facoltà di ricordare, per quanto di natura enigmatica, pare ancora possedere una sua logica. Spesso è un luogo o un odore o un sapore a ridestare ricordi addormentati da tempo: ecco allora che un’onda ci sommerge e noi anneghiamo nel passato.

A volte, però, accade che una reminiscenza ci piombi addosso all’improvviso, senza alcuna causa, senza che le sia stato offerto un appiglio: da dove provengono codesti flash? Che cosa provoca questi veri e propri agguati? Tali rimembranze, simili a macigni che di botto rotolano da una scarpata, ci schiantano e ci schiacciano. Ecco allora che la concatenazione dei ricordi, da fiume della coscienza - stream of consciousness – si inarca in uno spaventevole maroso che si abbatte su di noi, scaraventandoci su una spiaggia ignota, desolata.

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