16 febbraio, 2017

Leggere tra le logge



Viviamo tempi sempre più febbrili e cruciali. Ci si deve chiedere quale sia il vero ruolo di Donald Trump nello scacchiere planetario: ricordiamo in primo luogo che le decisioni del nuovo presidente statunitense devono essere lette nel quadro delle relazioni e dei conflitti tra logge massoniche. Il magnate è – può apparire paradossale – esponente delle frange “progressiste”, vicine, almeno in teoria, alle esigenze del popolo, laddove la Clinton appartiene alla fazione capitalista e reazionaria che tutela i biechi interessi della finanza internazionale e delle multinazionali. Il dissidio tra obbedienze di “destra” (Clinton et al.) e di “sinistra” (Trump et al.) è un dato di cui tener conto per comprendere l’attuale situazione geo-politica. Tale contrasto a volte conflagra in attentati ed in vendette sanguinarie, ma è pur sempre una lotta all’interno della Massoneria.

E’ dunque difficile che Trump avversi tutti i piani che dovrebbero portare quanto prima, per una via o per un’altra, all’edificazione del Nuovo ordine mondiale. Finora, stando alle fonti ufficiali - da prendere sempre con il beneficio del dubbio - pare che la sua politica sia un po’ contraddittoria: alcune iniziative sono apprezzabili, altre, ad esempio, la demonizzazione dell’Iran, rispecchiano i soliti cliché dei globalizzatori.

E’ naturale che il nuovo inquilino della Casa bianca non può annunciare all’intera popolazione statunitense che il 9 11 fu orchestrato dai servizi segreti (C.I.A., Mossad etc.) e non da “terroristi musulmani”, ma continuare ad additare l’Islam come l’unico responsabile della destabilizzazione planetaria è una falsità bell’e buona. Non ridonda a suo onore l’aver contribuito ad alimentare questo luogo comune. Che poi il problema dell’immigrazione, insieme con altre questioni, debba essere affrontato in maniera seria ed incisiva è indubbio. Tuttavia sarebbe necessaria una reale rottura col passato, anche se graduale, ridimensionando l’influsso dei poteri forti (Sion, Vaticano, il complesso militare-industriale, il sistema bancario, le corporations...). Le logiche perverse del profitto ad ogni costo e la fittizia contrapposizione Occidente-Oriente tengono in scacco l’intera umanità: o si superano o la situazione può solo precipitare. Che il casus belli sia l’Iran, invece della Siria, non cambia alcunché.

Auspichiamo che Trump ed il suo entourage, tra cui sembra si annoverino persone di una certa intelligenza, abbiano il coraggio di denunciare, prendendone le distanze, i nefasti progetti della Massoneria internazionale, seguendo l’esempio di George Orwell, (al secolo Eric Blair). L’intellettuale britannico, iscrittosi alla loggia “democratica” Thomas Paine, decise di rivelare, con il romanzo “1984”, i disegni segreti delle sedicenti élites con il fine di favorirne il fallimento. In caso contrario...

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7 commenti:

  1. Decodificare la realtà è un'utile occupazione; cercare di stabilire quali sono le cause e le ragioni che determinano la condizione umana, rappresenta una sfida, un banco di prova per chi si sente pronto a portarsi in prima linea, fornendo una sua rappresentazione di ciò che si muove dietro le quinte del grande teatro del mondo.

    Restare in prima linea, tuttavia, è impegno gravoso; ogni giorno, il cielo, minaccia una nuova tempesta.

    Si sta a contatto con ciò che è inferno, perlopiù, riducendo il tempo da dedicare a sè stessi, rivolti verso il mondo, dal quale, malgrado tutto, continuiamo a sentirci attratti.

    Si rischia di inciampare in molti ostacoli, essere sopraffatti da molti dubbi, turbati da ciò che abbiamo compreso e la condizione umana, a volte, può apparire un pesante fardello.

    Chi ha scelto di seguire una via, qualunque essa sia, non può caricarsi un fardello sulle spalle, la via, di per sè ardua, accetta solo viaggiatori leggeri.

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    1. E' così, Altair. Si cercano risposte, ma ogni risposta (parziale) genera solo una gragnuola di nuove domande e così all'infinito. La verità è che non troveremo mai la Risposta in questa vita né poi è così importante. Tra l'altro aver compreso che viviamo in un mondo al contrario è già un ottimo traguardo.

      Alla fine ogni sforzo è inane, ogni passione è inutile, dal momento che, come ci insegnano gli antichi e come confermano molti studiosi di frontiera, essendo il libero arbitrio un'illusione, tutto è predeterminato. Chioserei con Schopenauer: "Il fatalismo è una grande consolazione".

      Ciao

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  2. Ogni cosa è vana come rimestare la cenere. (F. Pessoa, Libro dell’inquietudine)

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  3. "È dolce, quando i venti sconvolgono le distese del vasto mare, guardare da terra il grande travaglio di altri;
    non perché l’altrui tormento procuri giocondo diletto, bensì perché t’allieta vedere da quali affanni sei immune.
    È dolce anche guardare le grandi contese di guerra ingaggiate in campo, senza alcuna tua parte di pericolo.
    Ma nulla è più dolce che abitare là in alto i templi sereni del cielo saldamente fondati sulla dottrina dei sapienti, da dove tu possa abbassare lo sguardo sugli altri e vederli errare smarriti cercando qua e là il sentiero della vita, gareggiare d'ingegno, competere per nobiltà di sangue, e sforzarsi giorno e notte con straordinaria fatica di giungere a eccelsa opulenza e d'impadronirsi del potere. O misere menti degli uomini, o animi ciechi! In quale tenebrosa esistenza e fra quanto grandi pericoli si trascorre questa breve vita! Come non vedere che null'altro la natura ci chiede con grida imperiose, se non che il corpo sia esente dal dolore, e nell'anima goda d'un senso gioioso sgombra d'affanni e timori?"

    Tito Lucrezio Caro - De rerum natura. (trad. Luca Canali)

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  4. Ormai e' sempre piu' chiara la dicotomia in cui ci tengono relegati, se qualcuno pensa che esista una parte politica estranea a questo "gioco" si sbaglia di grosso.
    Trump e'un burattino del sistema, pronto a realizzare quanto ancora manca del piano mondialista Orwelliano, nn molto cmnque.

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  5. Piani "mondialisti", a mio avviso, sono sempre stati fatti dai potenti di turno; il fatto è che costoro, per quanto si sforzassero di attuarli, erano oggettivamente sprovvisti dei mezzi per realizzarli, un'epidemia, una carestia, il tempo avverso, rovesciavano il tavolo sparigliando le carte.

    Cesare dovette rinunciare all'invasione della Britannia, a causa di una tempesta che gli distrusse la flotta; non c'erano le sofisticate previsioni meteo che abbiamo oggi.

    Lo scenario attuale, si presenta per la prima volta completamente diverso, rispetto al passato; ormai la capacità di controllo, anche degli eventi più improbabili, sembra confinare con la magia.

    Chissà quali strumenti elettronici e non, sono già in uso, dei quali nulla sappiamo e forse, mai nulla sapremo.

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