17 giugno, 2017

Cenere



I giorni non passano: essi appassiscono, anzi si sbriciolano, si inceneriscono. Anche quando siamo stati creativi o abbiamo compiuto un'azione lodevole, ci pare che un altro giorno sia stato inghiottito dal nulla.

I dì si susseguono tutti differenti, tutti uguali, lasciando tracce invisibili. Che cosa manca? Che cosa rende il tempo fumo? Che cosa trasforma la vita in cenere?

In cuor nostro conosciamo la risposta a queste domande, ma non riusciamo neppure ad articolarla, perché il cuore è fuso con il più abissale non-senso.

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APOCALISSI ALIENE: il libro

6 commenti:

  1. La corruzione non conosce merito se non quello di piegare le volontà, il tempo è una costante come il peso dell'animo rilegato ad un ego costretto a fare conti con una materia che non lo rappresenta. Un animo gravo e tacito è sintomo di resistenza, frutto di una turnazione alchemica di chi non pone menzogna dove li vuole uno spirito tiranno trarre frutto dalla sua influenza.

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  2. E' il motivo ricorrente della nostra condizione di "esuli"...esuli smemorati della propria origine e condizione. Non sappiamo bene se quaggiu' ci ha attirato un sotterfugio prenatale o se e' stata una perfetta discesa intenzionale. Fattosta' l'oblio sembra addensare le nostre molecole. La gravita' e' oblio...una tensione disperante che ha ricercato nel grembo del nulla un appiglio e che sembra aver trovato solo in se stessa...dunque, ci domandiamo, nell'inganno? Alla fine per la sensazione di rinnovato disagio se non di profondo e perennemente latente disadattamento a questa vita il non senso sarebbe l'unico portale per noi possibile da attraversare. La nostra completezza non puo' risolversi nella dimensione attuale e la mente (celere e limitata) non puo' offrire soluzioni a cio'...il "cuore" rimane ottenebrato. Solo il non senso disperante e' il nostro Limes inesplicabilmente augurale. Non troveremo mai una risposta realmente esaustiva ai motivi della nostra presenza cosciente...non in questa vita almeno...insomma ritrovandosi a percorrere l'attuale esistenza che e' quasi una sorta di anabasi astratta, cadenzata da prove concrete, aggiriamo in ogni caso le paludi nichiliste o traversiamole cercando di non sprofondarci dentro. Sembrerebbe davvero essere cosi': o l'uomo in qualche maniera o riesce ad "angelicarsi" - crisalide di luce che e' - oppure e' destinato a diventare, seppure ancora vivente, cibo putrefatto di larve demoniche. Un saluto

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    1. Sì, Giovanni, è il non-senso il ponte verso un possibile significato. Solo chi ne ha coscienza intraprende il cammino.

      Ciao

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  3. io al momento vedo il suicidio come l'unico modo per liberarmi dal non senso della mia presenza a questa vita... non ho più voglia e non desiderio di attraversare ancora alchunquè in questa dimensione terrena... quasi perso tutte le speranze seppure un 0,1% rimane. Scusate la disperazione che traspare delle mie parole ma sono triste depresso e angosciato e non riesco a padroneggiare la mia interiorità. E' lei che comanda me. 2 anni di psicoterapia mi hanno aiutato molto ma dopo esperienze infantili terribili una crescita e uno sviluppo traumatico e molte altre disgrazie successive (mea culpa per ques'ultime) mi sono quasi convinto che non ce la farò a costruirmi un sè necessario ad affrontare la vita. Cioè che non sarò mai in grando di dominare o meglio padroneggiare la mia interiorità e i miei pensieri. O forse si se non mi arrendo proprio adesso dopo che avrei voluto farlo tante altre volte e invece sono ancora qui....

    Per Giovanni Ranella : leggo fragmenta dal primo post che hai pubblicato e mi è stato di enorme aiuto leggere i tuoi bellissimi ma soprattutto ispirativi scritti. Alchimia terapeutica gratutita! Io sono sempre in cerca dentri di me dell'oro alchemico, non l'oro che arricchisce ma l'ora che cura qualunque malattia... purtoppo trovo solo malattie. (ahahahah ci vuole un pò di sana autoironia qui)! Grazie Zret e Giovanni per il bellissimo e utilissimo lavoro che fate nei vostri blog vi seguo da molto tempo sempre con passione e piacere! Saluti da Padova :)

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    1. No, Tommy, il suicidio non è la risoluzione, anzi. Non arrenderti. Alla fine non praevalebunt.

      Ciao e grazie a Te anche da parte dell'amico Giovanni.

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  4. Ciao Tommy...ti garantisco, davvero, il suicidio amplifica lo stato interiore di chi lo attua...non a caso rammentava il Socrate narrato da Platone che nei sacri Misteri proprio questo era il primo e maggiore degli insegnamenti. Qui assolviamo ad una prova tanto insignificante quanto preminente. Non sappiamo se ne fossimo consapevoli fin da prima che arrivammo ad addensarci nel grembo materno. In ogni caso, anche per il moderno, ridotto "alchimista anomico", il mistero della presenza deve anche e sopratutto risolversi in una esperienza chiarificante. Non possiamo dire a quale punto della labirintica prova si trova la nostra esistenza. Grazie per l'apprezzamento ed in effetti questo tipo di condivisione e' l'intento delle pagine virtuali che carico. Cio' che rappresenta un motivo di aumentata consapevolezza e' tale in quanto uno riesce a convertire in calore vitale alcuni insegnamenti, che sono appunto frammenti di una disciplina interiore comune a quanti seppero verticizzare il senso umano. Sostanzialmente Conoscenza e' Poesia: Poesia Integrale. Unica Forza autenticamente operante attraverso la trama di quest'inganno eonico. Una salda stretta di mano a te e Zret e a tutti gli altri dispersi Argonauti domestici.

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