L’economia non è una scienza, ma una sesquipedale truffa ai danni di cittadini ridotti a consumatori, anzi a pecore scorticate vive da diaboliche multinazionali e da esose agenzie fiscali. Inoltre, anche se, per assurdo, negli atenei si insegnasse una materia imperniata sullo studio dei processi produttivi, gli attuali libri di economia, inondati da numeri, tabelle e grafici, nella loro astrusa gratuità, sono l’antitesi netta e recisa della sostanza del mondo: il mondo, è, infatti, viscere, organi, tendini ed ossa.
Quei volumi sono uno spaventevole intrico, un dedalo di formule, pur nella loro geometrica perfezione, un mostro more geometrico demonstrato, mentre il mondo è un carnaio, un banco di macelleria: non esiste alcuna parentela tra quelle algide ed aggrovigliate equazioni da un lato; la vita mercificata ed alienata in cui ogni istante è un martirio dall'altro.
Quei volumi sono uno spaventevole intrico, un dedalo di formule, pur nella loro geometrica perfezione, un mostro more geometrico demonstrato, mentre il mondo è un carnaio, un banco di macelleria: non esiste alcuna parentela tra quelle algide ed aggrovigliate equazioni da un lato; la vita mercificata ed alienata in cui ogni istante è un martirio dall'altro.
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L’economia non è altro che un travestimento della politica: homo homini lupus!
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