14 agosto, 2005

La scorza della "ragione"

Un po’ di tempo fa, Oriana Fallaci ha pubblicato “La forza della ragione”. Non intendo scrivere la recensione di quello che non è un libro e neppure un pamphlet, ma solo uno sfogo. Similmente un amante deluso e frustrato scrive una lettera piena di risentimento e di veleno alla donna che lo ha tradito.

Vorrei, invece, tentare di far capire quanto certe accozzaglie di sciocchezze siano nefaste, perniciose. La Fallaci, infatti, con i suoi fallaci “ragionamenti”, con le sue idee distorte, è riuscita purtroppo a dare una vernice di legittimità alla politica aggressiva e cialtrona di una superpotenza, è stata capace di propagandare una visione degli scenari politici assolutamente falsa e manichea.

È riuscita in questi intenti, per giunta, non grazie ad un pensiero che, per quanto aberrante, potrebbe essere considerato, se non altro, originale, ma avvalendosi del più vieto, logoro armamentario di mal compresi concetti che rimontano all’Illuminismo.

Basta leggere il titolo di quel libercolo: la ragione, con tutta la sua arida e pericolosa follia, lo domina. Se il sonno della ragione genera mostri, non si può certo stare tranquilli quando quella dea è desta. Pensiamo a tutti i crimini compiuti in nome di scelte razionali: alle politiche economiche, agli attentati, agli stermini, ai genocidi razionalmente pianificati ed attuati.

Nulla, poi, di più irragionevole che voler tutto ragionevole e razionale.
Insomma, sotto il vessillo della ragione e della libertà, la giornalista toscana è riuscita a radunare masse di fanatici pronti, a parole, a lottare e a sacrificarsi per queste nobili cause.
Il problema si aggrava, quando si considera che codesta pulzella d’Orleans rediviva non è da sola, poiché la masnada di cattivi maestri, banditori di crociate, infidi portavoce di potenti è numerosa.

Ecco, allora, l’Eco del nulla che tuona contro la “teoria” della cospirazione”, gli Zucconi che trasformano in zucche i lettori dei loro articoli, la Rossella fidata ancella, l’oscura G.Riotta dell’informazione...

Questi mestieranti hanno sfortunatamente un incredibile carisma sui loro fans, lo stesso carisma di cui ha goduto immeritatamente, ad esempio, l’immorale autore delle Lettere morali a Lucilio, Seneca. Quanti scrittori, filosofi e lettori si sono fatti incantare dai suoi in fondo banali insegnamenti filosofici espressi con uno stile efficacissimo, a colpi di antitesi, brachilogie, anafore...!
Il senile matador della virtù, come lo definì Nietzsche, era un convinto assertore della necessità di adeguarsi all'intima razionalità del cosmo, un po’ come la Fallaci (se è lecito paragonare le cose piccole, anzi microscopiche, con le grandi) si appella alla forza della “ragione”.

Ma quale forza? Quale ragione? La sua è la scorza dura, durissima, non della ragione e nemmeno del suo contrario, l’irrazionalità, che pure è talora necessaria nella vita e feconda di risultati, è la scorza indistruttibile del pregiudizio e dell’ignoranza.

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