12 gennaio, 2006

Agli albori del contattismo

L’italo-statunitense Orfeo Angelucci, giovane tecnico che lavorava per la Lockheed a Burbank, in California, fu, secondo il suo racconto, prescelto da abitanti di un altro pianeta, come destinatario di un messaggio per l’umanità, in cui si riscontrano quei temi destinati a diventare nei decenni successivi leit-motive della controversa e spesso vituperata frangia contattista.

Tutto cominciò nel 1952 con l’avvistamento di un disco verde fluorescente: seguirono alcuni rendez-vous con un essere cordiale e sensibile che Angelucci chiamò Nettuno. Costui trasmise al giovane informazioni di tipo scientifico-tecnologico oltre ad insegnamenti filosofici. Non mancò la previsione, divenuta poi quasi un tòpos delle comunicazioni da mondi lontani, di un futuro conflitto nucleare.

L’esperienza di Angelucci culminò a bordo di un’astronave durante un tour nello spazio, quando, in una sorta d’iniziazione, sentì allargarsi in modo inimmaginabile la sua coscienza, tanto da fargli avvertire l’infinita miseria della condizione umana. Egli così comprese che il tempo non esiste e che la vita terrena è solo una fase di un lungo percorso spirituale.

Le informazioni più singolari tuttavia furono altre: i visitatori possono facilmente mimetizzarsi tra noi; esistono oggetti extraterrestri invisibili, se non ai radar; certi dischi sono dei cervelli elettronici, quasi delle macchine pensanti; i vertici militari delle superpotenze intendono mettere a punto delle armi spaziali per colpire e distruggere le flotte aliene.

Quest’ultima rivelazione anticipa di parecchi decenni la strategia statunitense antiintrusione nota come “guerre stellari”, ossia un sistema bellico ufficialmente progettato per neutralizzare eventuali attacchi missilistici sovietici, in realtà presumibilmente un apparato atto ad intercettare e ad abbattere velivoli non terrestri. A tale proposito, le fughe di notizie del colonnello Corso e di altri rivelatori fino alle recenti dichiarazioni di Paul Helleyer, ex ministro canadese, il quale ha asserito che “gli U.S.A. stanno preparando la difesa intergalattica”, sono eloquenti. (1)

(1) Vedi articolo di M. Molinari, pubblicato il 26 novembre 2005, sul quotidiano LA STAMPA, intitolato “Bush contro gli UFO”.


Fonte: O. Angelucci, Il segreto della storia dei dischi volanti, 1955.

4 commenti:

  1. prima di commentare quest'articolo volei ke lei commentasse il mio commento sull'ariticolo di adamski(scusi il gioco di parole)

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  2. "Volei"... "VORREI"
    "ke"... "CHE"

    Dov'è finita la lingua italiana?! :-|

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  3. Gentilissimo Albus, ecco la mia opinione. I presunti alieni di Adamski potrebbero aver mentito sul pianeta di provenienza e su altre cose; lo studioso Cavallin ipotizza che i Venusiani di Adamski potrebbero provenire dal futuro; altri studiosi congetturano che i Venusiani potrebbero venire da un piano astrale di Venere. E' ovvio che Venere così com'è non può ospitare la vita e quindi le sue conclusioni sono giuste e logiche. Non voglio avallare i messaggi del contattista, ma solo stimolare riflessioni e penso di esserci riuscito, comunque la si pensi. Grazie per averci letto e continui a seguirci.

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  4. mah io rimango ancora un po' scettico,piano astrale,futuro,certo sono uno ke crede ke primo poi l'uomo viaggerà nel tempo,ed ero a nke un sostenitore della teoria ke gli alieni fossero sbarcati,dato ke il fenomeno contattismo e in generale ufo è partito negli ultimi anni

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