31 gennaio, 2006

L'arcangelo Michele e la fiaccola olimpica

In quest’inizio di settimana i “giornalisti” di regime mostrano la loro indignazione per quei tifosi che, durante la partita Roma-Livorno, disputata all’Olimpico, hanno esibito degli striscioni con croci “celtiche”, svastiche nazionalsocialiste ed altre icone che denunciano una precisa appartenenza politica. Questi fanatici devono essere più che altro compatiti, se sanno esprimere la loro identità solo mediante alcuni emblemi, dimostrando in tal modo il loro vuoto interiore.

Tuttavia, mentre opinionisti e gazzettieri ostentano tutta la loro farisaica esecrazione di fronte a codesti episodi vergognosi, nessuno fa notare il significato infernale di un altro simbolo. Mi riferisco alla fiaccola olimpica che non evoca, a chi guarda oltre le apparenze, l’armonia tra i popoli che i giochi olimpici dovrebbero rappresentare e rinsaldare, ma qualcos’altro…


La teda richiama la fiaccola delle statue della “libertà”, di quella, più famosa, che domina l’imboccatura del porto di Manhattan, dell’altra, meno nota, situata sul ponte dell’Alma, sotto il quale fu uccisa la principessa Diana Spencer. Un occhio attento vede quanto questi due monumenti siano sinistri: specialmente è inquietante la raggiera che cinge il capo dei due simulacri, simile a corna luciferine. Inoltre la torcia dei tedofori brilla di una fiamma che non è quella della conoscenza e dello spirito, ma quella dell’olocausto in onore di divinità terrifiche e sanguinarie.

Giorno dopo giorno, la fiaccola si appressa a Torino, città esoterica, dove, dietro le parvenze di innocenti gare sportive, si celebrerà un altro spaventevole rito, ora che i tempi sono vicini.


Non molto distante dal capoluogo piemontese, nella Val di Susa, sorge la Sacra di S. Michele, un edificio dedicato all’arcangelo per cui furono eretti nel Medioevo molti santuari.

L’esperta di esoterismo Giuditta Dembech ha rilevato che una diagonale unisce i “luoghi mikaelici”, dal Medio Oriente all’Europa. Si va dal Monte Carmelo in Palestina, a Monte S. Angelo nel Gargano, al Tempio dell’Angelo a Perugia, alla Sacra di S. Michele in Piemonte, a Mont Saint Michel in Francia. È, da tempo immemorabile, un corridoio sacro: ad esempio, presso la Sacra di S. Michele si eleva il Monte Musinè, venerato già nella preistoria e spesso teatro di avvistamenti di strane luci. Il progetto per la costruzione della linea ferroviaria ad alta velocità è anche dettato da una volontà di profanare un luogo venerando, proprio come le Olimpiadi della neve, non a caso sponsorizzate dalle spaventevoli ed infami multinazionali, sono lo stupro di una città magica.

L’arcangelo Michele, alias Ashtar Sheran, assisterà indifferente a questi scempi?


Fonti:

G. Dembech, Luoghi magici e di potere, Torino, 2001


D. Icke, Il segreto più nascosto, Diegaro di Cesena, 2002

P. Giovetti, Le vie dell’arcangelo, Roma, 2005

3 commenti:

  1. Quindi, secondo lei,Edouard de Laboulaye, era un massone o cose del genere? Lo stesso vale per Frédéric Auguste Bartholdi, lo scultore?
    Grazie per le delucidazioni.

    wyxyx

    RispondiElimina
  2. Il primo sicuramente, il secondo non so. In ogni caso esiste anche una massoneria positiva, non quella che progettò la rivoluzione statunitense.

    RispondiElimina
  3. Tra l'altro il nome inglese della statua della libertà, "liberty", significa anche "privilegio", "licenziosità"...

    Tipico del linguaggio occulto degli Illuminati, dove oggetti e simboli assumono duplici significati, come appunto succede per la torcia e per la colomba, all'esterno simbolo di "pace", all'"interno" simbolo della femminilità di Ninharsag/El/Semiramide/Vergine Maria/ ecc./ecc.... la cui femminilità non è intesa propriamente, ehm,... in senso positivo, ma piuttosto si esplica negli attributi della doppiezza, raggiro, cospirazione, ecc., cioè l'essenza del potere dei Babilonesi oggi.
    A tal fine le pagine di Icke in merito sono veramente "illuminanti", vedi "i figli di Matrix".

    Interessante anche il culto della Madonna Nera dei Templari (tutt'oggi vivi e vegeti) che si fecero promotori della architettura gotica (cioè dei Goti, gli ibridi "nordico-rettiliani" venuti da oriente, assieme i Longobardi che poi diedero origine a qualche casata nobile italiana del Nord -Gonzaga, Visconti se non erro - da cui molte linee di sangue arrivano a oggi e sarebbe interessabnte sapere se una di queste non è finita ad Arcore, via del Mausoleo n° 666, Villa Silvio).

    Diamine! più chiaro di così! L'architettura gotica era unpullulare di simbolismo sessuale (le finestre, alcune con la rappresentazione del clitoride in alto!)e soprattutto rettiliano, basta pensare alle gargolle, usate adirittura in certi casi oggi come riferimento per la rappresentazione di certe razze suroidi che operano con i militari in basi sotterranee dove vengono portati gli addotti (c.f.r. Malanga)!

    La verità è proprio davanti il nostro viso!!!!

    Ciao Zret e tutti quanti. - AvleS.

    RispondiElimina

ATTENZIONE! I commenti sono sottoposti a moderazione prima della loro eventuale pubblicazione.