Tra il 1957 ed il 1963, Alberto Perego, console bolognese, testimone di due avvistamenti nei cieli del Vaticano, risalenti al 6 e 7 novembre del 1954, s’impegnò a riferire all’opinione pubblica il nucleo delle comunicazioni di origine non terrestre: la necessità di considerare le incognite, per il pianeta e per i suoi abitanti, connesse al possibile uso di ordigni atomici. Si tratta più di incitamenti che di predizioni. Essi comunque si collegano allo Zeitgeist, dominato dalla giustificata paura per le applicazioni militari di un’energia potenzialmente distruttiva.
La fantastica esibizione di cui fu spettatore il console, merita alcune riflessioni. Dapprima egli osservò una squadriglia di quattro ordigni che procedevano formando un rombo; nei minuti successivi notò oggetti disposti a delta. La “carola” seguitò fin verso mezzogiorno, quando fu visibile una formazione di venti UFO a tracciare una V, cui si unirono altri oggetti che formarono una croce greca la quale, ruotando, diventò una decusse. Poi le due squadriglie si separarono, delineando ciascuna una serpentina. Infine, dopo alcune evoluzioni nel cielo, i misteriosi velivoli disparvero alla vista, essendo saliti moltissimo di quota. Perego rilevò che la “croce” era stata tracciata nel cielo sovrastante la Città del Vaticano.
Tra il 6 ed il giorno 11 novembre dello stesso anno, il Ministero della guerra britannico riportò che i sistemi radar avevano più volte registrato sui loro schermi il passaggio di apparecchi non identificati. Apparsi in formazione ad U, gli UFO si dileguarono, dopo aver originato una configurazione a Z. Il sincronismo tra il fenomeno romano e quello britannico indusse Perego a speculare sul possibile valore delle figure e delle lettere create nel cielo dai velivoli attraverso i loro movimenti vorticosi. Il diplomatico dedusse che la croce sul Vaticano aveva un significato di assenso nei confronti del messaggio cristiano di pace e di fratellanza. Egli interpretò la Z dell’avvistamento britannico come una N: ne arguì che erano le iniziali di United Nations (Nazioni Unite), da leggersi come uno sprone ad opera dei piloti degli UFO ai governanti della Terra affinché si adoperassero per promuovere l’attività di mediazione e di pacificazione dell’O.N.U. Il carosello ripetuto sei volte dagli O.V.N.I. in Gran Bretagna è stato da altri interpretato diversamente. Considerando la U come simbolo dell’uranio, l’elemento chimico usato per la costruzione di testate atomiche, e Z, come “fine”, in quanto ultima lettera dell’alfabeto latino, il supposto messaggio potrebbe anche essere un’ammonizione contro i rischi fatali insiti nello sviluppo degli arsenali nucleari.
Tuttavia, alla luce delle indagini che hanno consentito di individuare il vero ruolo di certi organismi internazionali, la croce nei cieli di Roma e la sigla UN in Gran Bretagna, potrebbero essere, per così dire, dei segnali di pericolo, indicanti proprio le istituzioni più perniciose ed infide, ossia la potentissima Chiesa cattolica e la sempre più influente ed orwelliana Organizzazione delle nazioni unite.
Fonti:
A. Perego, Svelato il mistero dei dischi volanti, Roma, 1957
R. Pinotti, Dei dallo spazio, Milano, 2004
Due predizioni riguardanti gli uomini del Nord, 2005, in Zretblog
La fantastica esibizione di cui fu spettatore il console, merita alcune riflessioni. Dapprima egli osservò una squadriglia di quattro ordigni che procedevano formando un rombo; nei minuti successivi notò oggetti disposti a delta. La “carola” seguitò fin verso mezzogiorno, quando fu visibile una formazione di venti UFO a tracciare una V, cui si unirono altri oggetti che formarono una croce greca la quale, ruotando, diventò una decusse. Poi le due squadriglie si separarono, delineando ciascuna una serpentina. Infine, dopo alcune evoluzioni nel cielo, i misteriosi velivoli disparvero alla vista, essendo saliti moltissimo di quota. Perego rilevò che la “croce” era stata tracciata nel cielo sovrastante la Città del Vaticano.
Tra il 6 ed il giorno 11 novembre dello stesso anno, il Ministero della guerra britannico riportò che i sistemi radar avevano più volte registrato sui loro schermi il passaggio di apparecchi non identificati. Apparsi in formazione ad U, gli UFO si dileguarono, dopo aver originato una configurazione a Z. Il sincronismo tra il fenomeno romano e quello britannico indusse Perego a speculare sul possibile valore delle figure e delle lettere create nel cielo dai velivoli attraverso i loro movimenti vorticosi. Il diplomatico dedusse che la croce sul Vaticano aveva un significato di assenso nei confronti del messaggio cristiano di pace e di fratellanza. Egli interpretò la Z dell’avvistamento britannico come una N: ne arguì che erano le iniziali di United Nations (Nazioni Unite), da leggersi come uno sprone ad opera dei piloti degli UFO ai governanti della Terra affinché si adoperassero per promuovere l’attività di mediazione e di pacificazione dell’O.N.U. Il carosello ripetuto sei volte dagli O.V.N.I. in Gran Bretagna è stato da altri interpretato diversamente. Considerando la U come simbolo dell’uranio, l’elemento chimico usato per la costruzione di testate atomiche, e Z, come “fine”, in quanto ultima lettera dell’alfabeto latino, il supposto messaggio potrebbe anche essere un’ammonizione contro i rischi fatali insiti nello sviluppo degli arsenali nucleari.
Tuttavia, alla luce delle indagini che hanno consentito di individuare il vero ruolo di certi organismi internazionali, la croce nei cieli di Roma e la sigla UN in Gran Bretagna, potrebbero essere, per così dire, dei segnali di pericolo, indicanti proprio le istituzioni più perniciose ed infide, ossia la potentissima Chiesa cattolica e la sempre più influente ed orwelliana Organizzazione delle nazioni unite.
Fonti:
A. Perego, Svelato il mistero dei dischi volanti, Roma, 1957
R. Pinotti, Dei dallo spazio, Milano, 2004
Due predizioni riguardanti gli uomini del Nord, 2005, in Zretblog
Ehm, ...nessuno ha ancora scritto nulla come commento, posso allora dire qualcosa?
RispondiEliminaIn questo caso, ancora più di Icke, io consiglio al disattento o scettico (in campo ufologico) lettore di questo articolo di Zret di riferirsi agli studi di Malanga e collaboratori i quali, pur nella quasi clandestinità, sono anni luce - a mio avviso - avanti aquelli, pur approfonditi e da stimare, americani.
Il quadro dell'attività aliena oramai è chiaro.
Le loro "apparizioni", i loro "segni del cielo", gli "avvistamenti", se considerati a parte possono indurre all'inganno, e precisamente ciò è la strategia degli alieni.
In realtà, come dico io, gli alieni "recitano se stessi" durante queste manifestazioni pubbliche della loro presenza (non escludendo che siano tali manifestazioni rese possibili dalla tecnologia elemosinata agli apparati militari loro servi).
L'obiettivo è la creazione di una errata e distorta percezione della realtà nascosta, tale da
1) fuorviare quella piccola minoranza che avrà il coraggio di prendere in considerazione la realtà dell'esistenza delle interferenze aliene ("visitatori"; "latori di messaggi all'umanità"; "mostri spaziali mossi dal Male"; ecc.).
2) rendere, nei confronti della massa, un'idea talmente "folcloristica e romantica" dell'attività aliena in modo da suscitare quasi naturalmente un sentimento di scetticismo e la sensazione di essere oggetto di un raggiro che poi porterà alla definitiva chiusura mentale dei soggetti.
Ma se questi "avvistamenti" vengono comparati con quello che è il vero nocciolo dell'attività aliena su questo pianeta, cioè una attività che è tanto frenetica quanto occulta, cioè le abduction,diventa immediatamente chiaro che non abbiamo a che fare con "messaggeri di amore spaziali", o avventurosi "viaggiatori, quasi dei Charles Darwin provenienti da Andromeda", tanto meno abbiamo a che fare con delle figure "maledette, mosse da un Male fine a se stesso, da una Maledizione Cosmica che segue questi Olandesi Volanti Spaziali in ogni galassia e li induce a un destino di distruzione".
Semplicemente abbiamo a che fare con una fredda, opportunista, cinica, sfruttatrice
INDUSTRIA ALIENA DEI RAPIMENTI.
Un'organizzazione gerarchica che farebbe impallidire quelle delle multinazionali e che farebbe impallidire anche le strategie di "public image" da queste messe in atto, anzi, si potrebbe dire che sono queste ad aver imparato dai primi!
In verità quello che si vuole - con il debunking, non esiste solo quello contro il movimento dell'11 settembre - è TENERE GLI ALIENI LONTANO DA NOI, cioè dalla nostra mente, dalle nostra coscienza, nascondendo il fatto che per comprenderli non occorra un grande bagaglio di conoscenze, scientifiche od umanistiche, basta avere quel poco di umanità e sincerità verso se stessi con la quale possimo accorgerci del nostro atteggiamento ambiguo e contradditorio verso il mondo che sfruttiamo, ad esempio gli animali, che divoriamo allegramente senza battere ciglio e senza sentirci in colpa.
Ecco, così sono gli alieni, non ci vogliono bene, non ci odiano, NOI SERVIAMO A LORO come i polli delle batterie d'allevamento servono a noi.
In fin dei conti quando addentate un pollo non gli "volete bene" per il piacere del gusto che vi dà?
E poi abbiamo il fattore "narcisimso intellettuale", cioè quel castello di carte che ci hanno dato e dal quale pensiamo di dominare il mondo dall'alto di fuorvianti ideologie e credi: "dio ha detto", "il rapporto di classe ha causato", ecc.
Da bravi gonzi abbiamo accettato senza battere ciglio di giocare la partita di questa vita solo con dieci carte, ma i giocatori invisibili le possiedeono tutte e 52 (sono cinquantadue, noh?) per questo non fanno altro che vincere da millenni se non centinaia di milioni di anni (vedi gli oggetti fuori dal tempo).
Ed il colmo è che quando cerchi di avvertire qualcuno che in realtà le carte sono più di dieci, ti danno ancora addosso!
"Non esistono altre carte!", "non esistono altri giocatori!".
"Non esistono gli alieni!", "non esistono questi tuoi 'Illuminati'"!
Bene, contenti voi,.... mazziati voi!
Fondamentale:
http://www.ufomachine.org/ricerche.htm
http://semiasse.altervista.org/portal/html/index.php?module=PostCalendar
Saluti - Avles.