Recentemente sono stati tradotti dei frammenti papiracei di un testo gnostico, noto come Vangelo di Giuda, che dovrebbe risalire al II secolo d. C. Il vangelo fu citato da Ireneo, che lo bollò come eretico. Nelle parti superstiti di questo prezioso documento, Giuda sicario non è l’infame, avido traditore del Messia, ma chi svolse un preciso compito, quello di consegnare Gesù ai Romani affinché il piano provvidenziale di redenzione dell’umanità potesse adempirsi.
A mio parere, il ritrovamento nel 1978 del Vangelo di Giuda e la traduzione dei lacerti pervenutici, non cambiano molto lo scenario degli studi neotestamentari, poiché né Giuda né gli altri apostoli sono personaggi dai contorni storici definiti. Credo, infatti, che il discepolo fedifrago sia soprattutto una figura letteraria. Egli riveste un preciso ruolo narrativo: altrimenti, per quale ragione Paolo, le cui lettere sono le testimonianze più antiche del Cristianesimo, affermerebbe che il Signore risorto apparve ai dodici, Giuda incluso? Ignorava l’episodio del tradimento oppure i “trenta denari”, il bacio, il suicidio… erano espedienti narrativi atti a colorire il racconto?
Può anche essere che l’apostolo dei Gentili non fosse a conoscenza dell’azione proditoria e che Giuda, paventando il fallimento della sedizione progettata dal Messia politico, Giovanni di Gamala, abbia deciso di denunciarlo alle autorità romane, ma è ovvio che il brano del Quarto vangelo, capitolo 13, versetti 21-30, cui s’ispirò, per esempio, Leonardo da Vinci per Il cenacolo di S. Maria delle Grazie, è una contraffazione che non possiede alcun valore storico-documentario.
Svanita la speranza di ricostruire un quadro intricatissimo di eventi e leggende, resta la gnosi, anzi restano le varie correnti gnostiche, quell’insieme di dottrine a volte eterogenee, a volte contraddittorie che, tuttavia recepirono qualche insegnamento esoterico del Messia spirituale, poi amalgamato con concezioni egizie, ellenistiche, ebraiche… Alcuni tratti connotano le numerose sette gnostiche: il valore della conoscenza, il dualismo talora esasperato tra materia e spirito, la convinzione che l’esistenza è una caduta, il concetto di un mondo creato non da Dio, ma da un demiurgo, una divinità inferiore.
Lo Gnosticismo fu combattuto strenuamente dalle chiese paolino-costantiniane: se ne schernì il processo ossessivo delle emanazioni, senza comprendere il valore simbolico di certe idee; si condannarono gli eccessi di alcune sette; soprattutto le gerarchie avocarono a sé l’interpretazione dei testi, il rapporto tra l’uomo e Dio, mortificando il difficile ma necessario percorso di ricerca personale.
A distanza di circa duemila anni, mi sembra che alcune di quelle idee, forse deboli sul piano teoretico, possiedano una notevole suggestione. Chi non percepisce, almeno qualche volta, la laidezza della materia? Chi non è assalito dal dubbio che, l’universo intriso di male e di assurdità, sia stato creato da un dio minore? Chi non si accorge che vivere significa essere gettati (Heidegger docet)? Chi non pensa che, non una fede ingenua, acritica, ma la conoscenza sia l’imprescindibile premessa per assurgere ad una sfera spirituale?
La sconfitta dello Gnosticismo, soverchiato dalle chiese nicene, metamorfosi dei culti pagani ellenistici, con tutto il loro coacervo di miti e di riti discutibili, impresse alla storia del pensiero e dell’umanità una precisa direzione, probabilmente una direzione sbagliata.
Sul Vangelo di Giuda, vedi www.galluzzo.it
A mio parere, il ritrovamento nel 1978 del Vangelo di Giuda e la traduzione dei lacerti pervenutici, non cambiano molto lo scenario degli studi neotestamentari, poiché né Giuda né gli altri apostoli sono personaggi dai contorni storici definiti. Credo, infatti, che il discepolo fedifrago sia soprattutto una figura letteraria. Egli riveste un preciso ruolo narrativo: altrimenti, per quale ragione Paolo, le cui lettere sono le testimonianze più antiche del Cristianesimo, affermerebbe che il Signore risorto apparve ai dodici, Giuda incluso? Ignorava l’episodio del tradimento oppure i “trenta denari”, il bacio, il suicidio… erano espedienti narrativi atti a colorire il racconto?
Può anche essere che l’apostolo dei Gentili non fosse a conoscenza dell’azione proditoria e che Giuda, paventando il fallimento della sedizione progettata dal Messia politico, Giovanni di Gamala, abbia deciso di denunciarlo alle autorità romane, ma è ovvio che il brano del Quarto vangelo, capitolo 13, versetti 21-30, cui s’ispirò, per esempio, Leonardo da Vinci per Il cenacolo di S. Maria delle Grazie, è una contraffazione che non possiede alcun valore storico-documentario.
Svanita la speranza di ricostruire un quadro intricatissimo di eventi e leggende, resta la gnosi, anzi restano le varie correnti gnostiche, quell’insieme di dottrine a volte eterogenee, a volte contraddittorie che, tuttavia recepirono qualche insegnamento esoterico del Messia spirituale, poi amalgamato con concezioni egizie, ellenistiche, ebraiche… Alcuni tratti connotano le numerose sette gnostiche: il valore della conoscenza, il dualismo talora esasperato tra materia e spirito, la convinzione che l’esistenza è una caduta, il concetto di un mondo creato non da Dio, ma da un demiurgo, una divinità inferiore.
Lo Gnosticismo fu combattuto strenuamente dalle chiese paolino-costantiniane: se ne schernì il processo ossessivo delle emanazioni, senza comprendere il valore simbolico di certe idee; si condannarono gli eccessi di alcune sette; soprattutto le gerarchie avocarono a sé l’interpretazione dei testi, il rapporto tra l’uomo e Dio, mortificando il difficile ma necessario percorso di ricerca personale.
A distanza di circa duemila anni, mi sembra che alcune di quelle idee, forse deboli sul piano teoretico, possiedano una notevole suggestione. Chi non percepisce, almeno qualche volta, la laidezza della materia? Chi non è assalito dal dubbio che, l’universo intriso di male e di assurdità, sia stato creato da un dio minore? Chi non si accorge che vivere significa essere gettati (Heidegger docet)? Chi non pensa che, non una fede ingenua, acritica, ma la conoscenza sia l’imprescindibile premessa per assurgere ad una sfera spirituale?
La sconfitta dello Gnosticismo, soverchiato dalle chiese nicene, metamorfosi dei culti pagani ellenistici, con tutto il loro coacervo di miti e di riti discutibili, impresse alla storia del pensiero e dell’umanità una precisa direzione, probabilmente una direzione sbagliata.
Sul Vangelo di Giuda, vedi www.galluzzo.it
Poichè questa versione sul personaggio Giuda,non mi era nuova,sono andata a cercare un vecchio libro del 1978 di Giuseppe Berto dal titolo "La Gloria" in cui l'autore narra appunto chi era Giuda e come fu costretto per amore a tradire il maestro!
RispondiEliminaIntanto mi chiedo:perchè mai occorreva la consegna ai Romani, se Gesù era un personaggio pubblico, ke parlava e operava pubblicamente...è mai possibile che le guardie romane non sapevano come, dove e quando catturarlo?
E' uno dei tanti non sensi della narrazione circa la vita di Gesù!o meglio...delle tante coincidenze con la vita di un altro grande: KRISNA. Anche Krisna era stato tradito!!!era nato da una vergine,a seguito ci fu la strage degli innocenti,suo è il discorso delle Beatitudini,ecc ecc...
quello che non accetto è l'aver fondato una religione,un culto e un potere, lontanissimi dalle intenzioni di Gesù in considerazione anche del fatto che nel suo tempo si aspettava la fine dei.... tempi!
Sono stancastanca! e chiudo qui!
GRAZIE!X TUTTI E DUE GLI ARTICOLI!
A presto......ANGELA
Ciao Angela, il racconto dell'arresto si riferisce al Messia politico, Giovanni di Gamala; Gesù Bar Abba (Figlio del Padre) fu arrestato e poi liberato. Egli era il Messia sacerdotale, i cui insegnamenti confluirono nel Vangelo di Tommaso, l'unico non manipolato dalle chiese paoline-costantiniane. Come hai capito tu, gli altri elementi sono narrativi (nascita da una Vergine, tradimento, resurrezione etc. )E' vero: credevano in una fine del mondo prossima, come Paolo. Se vuoi approfondire l'argomento, puoi visitare www.nostraterra.it Ciao
RispondiEliminaIeri sera ho seguito a NATIONAL GEOGRAPHIC il servizio su Giuda,per la prima volta nella mia vita ho appreso che a volte Gesù si presentava ai discepoli con le sembianze di bambino e parlava da bambino!...un tassello in più,secondo me,che essendo un ibrido alieno, con una bella percentuale di DNA-extra,dato che anche la nascita di Maria,era stata "miracolosa", poteva assumere altre sembianze dalla sua.Che ne dici?
RispondiEliminaE inoltre si può ipotizzare che Gesù sia stato un bambino INDACO?
GRAZIE...cordialmente...ciao Angela